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Luglio 2006 CALABRIA FUTURA CALABRIA FUTURA Luglio 2006 Progetti di rinascita di Adele Filice ph Università Mediterranea RC Icapelli, la barba ed i baffi d'affascinante candore non traggano in inganno. Parlare di una Calabria futura è la cosa più azzeccata con chi è “bianco d'antico (e saggio) pelo”. Anche perché, Alessandro Bianchi, ex magnifico rettore della Mediterranea di Reggio Calabria, ora titolare del dicastero dei Trasporti, possiede una freschezza d'intenti e un entusiasmo che in mano ai giovani Stato dell'arte in Calabria con l'ex rettore Alessandro Bianchi, ora Ministro ai Trasporti. Il ruolo che giocano le università, i giovani e le politiche rivolte allo sviluppo dell'intera area mediterranea manco un giovanetto. La nostra chiacchierata, fatta in tempi non sospetti, quando della sua chiamata al Ministero non c'era neanche l'ombra, avvalora le dichiarazioni rilasciate, tanto più che ora le speranze dei calabresi (e non solo su autostrade, ponti, vie del mare e quant'altro) si ripongono su di lui. Colpisce che un intellettuale del suo rango abbia scelto la periferia dell'impero per svolgere la professione, ma se il destino c'infila le mani…: “Sono nato a Roma, ho fatto il liceo in Sardegna e l'Università a Roma, da pendolare. Il primo contatto con la Calabria è stato astratto; non la conoscevo, non c'ero mai stato, ma mi sono laureato con una tesi il cui titolo era: l'Università in Calabria. Un segno del destino. Sulla scia di questo studio, ho avuto i primi contatti, quando si discuteva del quinto centro siderurgico a Gioia Tauro. Ero tutor in un corso di formazione, da quelle parti. In quegli stessi anni, l'Università di Reggio cominciava a balbettare (c'era un istituto universitario d'architettura) e io ho fatto lì i primi passi. Sono uscito dall'università in cui ho studiato e sono entrato in un'altra da cui non sono mai uscito”. Si fa strada il sospetto di una sosta obbligata. “Sì, ma sono stato soprattutto io, che ho un approccio passionale con gli eventi e le cose, anche se dopo le razionalizzo e mi regolo in maniera abbastanza ragionata. L'impatto con la Calabria, in un periodo di grandi sommovimenti (durante i moti di Reggio, è stata la mia prima volta in assoluto) faceva comprendere tensioni sociali e difficoltà; ho lavorato sempre con i giovani, una delle punte sco- perte dei problemi di questa regione, che ha grandi potenzialità e grandi sofferenze a trovare sfogo. Poi, di professione, faccio l'urbanista e dunque ho girato conoscendo città, paesi e paesaggi di tutta la Calabria; tutto ciò ha creato, da un lato, un legame ormai credo indissolubile e, dall'altro, un interesse diciamo professionale; quindi, ora mi ritrovo a pensare come collocare questo piccolo patrimonio di conoscenze, per affrontare alcuni nodi della realtà calabrese che credo di avere capito e sulla quale credo si possano buttare le mani”. Allora andiamo al sodo; in più occasioni, Lei ha delineato tre grandi filoni problematici in Calabria: arretratezza del sistema produttivo, degrado del territorio, fragilità sociale. Il ritratto si ferma qui o c'è altro? Si può individuare qualche positività? “Vorrei aggiungere altri due fattori negativi. In Calabria, chi intraprende un'attività normale non vive una situazione di sicurezza. Se non si comincia a rimuovere questo problema, si rischia di non poter affrontare tutti gli altri. Poi c'è la questione della classe dirigente - palesemente non all'altezza dei problemi con cui si deve confrontare e per la quale, intendo riferirmi a quella politica, che CALABRIA CAL Produttiva ABRIA Produttiva rappresenta l'anello più debole, ma anche a quella imprenditoriale che, al di là di alcune pregevoli punte, ha dimostrato di adattarsi ai meccanismi che non sono quelli propri dell'imprenditoria. Con un territorio dove la legalità diventa un valore accettato, diffuso e praticato e una classe dirigente fatta di politici, tecnici, imprenditori ed amministratori che viaggia verso obiettivi condivisi e comportamenti virtuosi, forse i problemi possiamo cominciare a risolverli”. Com'è cambiato il contesto socio-culturale calabrese con le tre università? “Credo che il cambiamento sia stato radicale e profondo, anche se gli effetti sono ancora da vedere dispiegati. Il maggiore risultato è che la classe dirigente della regione, da qualche decennio, si forma qui invece che altrove. Malgrado la giovane età degli atenei di CALABRIA CAL Produttiva ABRIA Produttiva Catanzaro e Reggio, la maggior parte dei giovani, oggi, studia e si ferma qui, a differenza del passato, quando si frequentava per lo più a Napoli o Roma e, se si avevano buone opportunità, ci si fermava a lavorare. L'altro nodo, dunque, è quello di valorizzare questo patrimonio di energie giovani e favorire le occasioni per farle restare qui; è fondamentale mettere in mano ai giovani il progetto di rinascita della Calabria; è questa la chiave di volta”. Come vede il futuro dell'università Mediterranea e quello della Calabria attraverso essa? “L'università ha compiuto il salto che dovrebbe fare tutta la regione; ha compreso che la prospettiva dei prossimi anni è quella di entrare a far parte di una comunità mediterranea, che ancora non esiste, ma che è dentro un incubatore che sta arrivando alla fine del processo di incubazione. Quando, fra quattro anni, ci dovremo confrontare con l'apertura della zona di libero scambio del Mediterraneo, amministratori, imprenditori, tecnici, pensatori, professori, ci dovremo confrontare con un flusso che dal sud verrà verso nord; interpretando il quale si potrà diventare protagonisti di nuove realtà economiche, territoriali e sociali. Io sostengo che, finora, l'Europa ha avuto scarsa attenzione verso questo discorso perché paesi importanti come la Francia e la Germania hanno l'occhio un po' strabico che guarda troppo ad Est, come il Nord del nostro paese. Sarebbe uno sbaglio grave non capire che la naturale propensione di paesi comunitari come la Spagna e la Grecia é verso il Mediterraneo; quindi vanno sviluppate politiche mediterranee nazionali che, per il Mezzogiorno d'Italia, si traducono nel possesso di una chiave reale di sviluppo; la Calabria ed alcune sue aree come Gioia Tauro sono già un centro geografico cruciale di questo sistema, ma devono diventare anche un centro economico e culturale di riferimento”. Si chiacchiera ancora con il Professore... urbanistica, etica, estetica sono parole che risuonano spesso, come terapia ai mali di Reggio e della Calabria tutta. Ed alla fine ci si accorge che di tanto altro si potrebbe ancora parlare… ma, forse è anche tempo che ai pensieri si accompagnino i fatti; ed allora, nel rivolgergli un sincero augurio di buon lavoro, aspettiamo le prime azioni concrete. La Mediterranea di Reggio ci suggerisce di non avere dubbi in proposito… 66 67
68 Luglio 2006 Tipicità calabresi: di Rossana De Angelis ph Agrisistema Cs Un ricco paniere di bontà calabresi, pieno di formaggi, salumi, vini, liquirizia e fichi ha conquistato diversi ed importanti operatori agro-alimentari della Svizzera. Di deciso rilievo, infatti, sono i risultati raccolti dopo la missione di otto aziende della provincia di Cosenza, svoltasi a giugno in terra elvetica. L'incontro si è svolto nell'ambito delle iniziative promosse da Agrisistema, azienda speciale della Camera di Commercio che si occupa della promozione e dello sviluppo delle imprese del comparto agricolo e agroalimentare, zootecnico, della pesca e dell'itticoltura. “Agrisistema, in partenariato con l'Istituto per il Commercio Estero e di altre cinque Camere di Commercio - spiega Giorgio Durante, direttore dell'Azienda speciale della Camera di Commercio di Cosenza - ha messo a punto una serie d'iniziative per la promozione delle produzioni tipiche calabresi. In particolare, si è voluta porre un'attenzione speciale sulla commercializzazione delle produzioni e sull'internazionalizzazione delle aziende. L'iniziativa - continua Durante - è stata fortemente voluta dal presidente di missione compiuta Si è conclusa con successo l'iniziativa di Agrisistema in Svizzera, con l'incontro di alcuni imprenditori di prodotti tipici di Calabria e gli operatori del settore nazionali; già si lavora per la prossima tappa in Danimarca. Agrisistema, Pietro Tarasi, ed avrà, come successiva fase di sviluppo, la visita di ritorno degli operatori svizzeri presso le aziende calabresi; in seguito, l'azione complessiva di commercializzazione ed internazionalizzazione proseguirà con una missione analoga prevista per il mese di settembre a Copenaghen, in Danimarca”. Non solo vetrine o passerelle, dunque, per i prodotti calabresi ma incontri tra addetti ai lavori, utilizzo di uno stesso linguaggio e perseguimento degli stessi obiettivi; azioni concrete e pratiche, in definitiva, per uno sviluppo reale di un comparto, quello agro-alimentare che in Calabria può vantare tradizioni antichissime, a tutto vantaggio della bontà e della qualità tipica. “In effetti - continua ancora il direttore Durante - le aziende speciali, strumenti con una forte connotazione operativa, sono attive a sostegno di un'economia locale alle prese anche con i problemi della commercializzazione. In particolare, nell'ambito delle attività finalizzate alla qualificazione delle produzioni tipiche, Agrisistema ha avviato un percorso formativo nel settore della produzione lattierocasearia; altro comparto le cui risorse, in Calabria, si delinea- no con un interessante potenziale economico e produttivo. Le attività cognitive e formative del percorso culmineranno con prove pratiche di caseificazione presso l'Istituto Sperimentale Zootecnico di Bella, nel Potentino, centro leader nella lavorazione del latte. Inoltre, l'Azienda si sta occupando di altri settori e tra quelli maggiormente sostenuti dai suoi interventi, c'è anche la vitivinicoltura. Pure in questo caso, tra le attività previste ed organizzate, c'è un percorso formativo dalla durata di sei giorni, con incontri di qualificatissimi tecnici del settore, provenienti da tutta ECONOMIA & BUSINESS Italia”. Vale la pena di ricordare che l'Azienda speciale Agrisistema- costituita nel 2004, in attuazione delle linee programmatiche definite dalla Camera di Commercio - ha il ruolo di programmare e realizzare iniziative volte a favorire l'integrazione fra le aziende dell'agroalimentare cosentino, a supportare l'affermarsi dell'identità di filiera ed a valorizzare i prodotti del territorio. Come dire cooperazione, condivisione di azioni e risultati e fierezza nei riguardi delle proprie risorse e tradizioni. Bel lavoro, di questi tempi… CALABRIA CAL Produttiva ABRIA Produttiva
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