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alla Calabria

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Luglio 2006 SPECIALE LIMBADI SPECIALE LIMBADI<br />

Luglio 2006<br />

chiesa di S. Pantaleone<br />

chiesa dellʼAddolorata<br />

Le tradizioni<br />

economiche e religiose<br />

L'economia di Limbadi è,<br />

come per la maggior parte<br />

dei territori calabresi, fortemente<br />

legata alle attività<br />

agricole (produzioni di<br />

vino, olio e agrumi). Una<br />

parte delle risorse, tuttavia,<br />

dipende da importanti<br />

aziende sviluppate sul territorio,<br />

tra cui la distilleria<br />

Caffo, attiva dal 1915, che<br />

produce il ben noto Amaro<br />

del Capo, liquore molto<br />

apprezzato in tutta Italia, il<br />

limoncello e l'ormai famosa<br />

Liquorice, bevanda a base<br />

di liquirizia che è immessa<br />

in un mercato internazionale.<br />

Diverse sono, poi, le<br />

aziende addette <strong>alla</strong> produzione<br />

di largo consumo,<br />

come aziende avicole e<br />

frantoi, nonché di materiali<br />

diversi, come alluminio e<br />

legno. Diminuiscono, però,<br />

le attività del settore artigianale,<br />

riflesso di un problema<br />

che investe tutto il<br />

territorio nazionale. Non<br />

mancano, invece, le attività<br />

legate ai servizi turistici,<br />

produttive soprattutto nei<br />

mesi estivi. Una realtà economica<br />

interessante sul territorio<br />

di Limbadi è poi il<br />

“Feudo Montalto Golf<br />

Club”, un campo da golf<br />

internazionale a nove<br />

buche frequentato tutto<br />

l'anno da sportivi di tutta<br />

Europa. Anche Limbadi,<br />

come ogni altra realtà storica<br />

e urbana del territorio<br />

calabrese, ha le sue tradizioni,<br />

la sua cultura, che si<br />

riscontrano nella vita quotidiana<br />

dei suoi abitanti,<br />

nelle ricorrenze religiose e<br />

mondane, negli edifici che<br />

testimoniano i costumi di<br />

un popolo. Una tradizione<br />

antica e rinnovata vuole<br />

che San Pantaleone fosse<br />

eletto protettore dei limba-<br />

desi e patrono della città, a<br />

seguito di un'alluvione che<br />

minacciò seriamente il<br />

paese. Molti anni fa, <strong>alla</strong><br />

minaccia del funesto evento<br />

meteorologico, la comunità<br />

limbadese decise di portare<br />

in processione la statua del<br />

santo, invocandone la protezione.<br />

Non appena la statua<br />

fu portata fuori d<strong>alla</strong><br />

chiesa, la pioggia cessò.<br />

L'evento ha dato origine<br />

<strong>alla</strong> celebrazione di San<br />

Pantaleone il povero, la<br />

prima domenica di maggio,<br />

da qualche anno spostata<br />

all'ultima domenica di<br />

luglio. Durante la celebrazione<br />

del 27 luglio, una<br />

delegazione dell'amministrazione<br />

comunale offre un<br />

cero al santo come segno di<br />

devozione di tutta la cittadinanza.<br />

La domenica successiva<br />

si svolge una processione,<br />

durante la quale i<br />

devoti seguono la statua<br />

scalzi e con una corona di<br />

spine sul capo.<br />

I monumenti e<br />

i luoghi dell'arte<br />

La chiesa dedicata a San<br />

Pantaleone ha una struttura,<br />

con pianta rettangolare,<br />

che mostra mescolanze di<br />

stile romano, arabo e bizantino.<br />

A lato della facciata,<br />

molto elaborata, si erge il<br />

campanile, con finestre ad<br />

arco, l'orologio e una cupola<br />

in stile moresco.<br />

All'interno, sull'altare principale,<br />

vigila la statua di<br />

San Pantaleone, del quale<br />

sono custodite le reliquie,<br />

mentre la sua vita è narrata<br />

sulle tele che decorano le<br />

pareti delle due navate laterali.<br />

Di notevole importanza<br />

è anche la chiesa di<br />

Maria SS. Addolorata. La<br />

data di costruzione rimane<br />

sconosciuta, ma è certa la<br />

sua demolizione nel 1828 e<br />

CALABRIA CAL Produttiva<br />

ABRIA<br />

Produttiva<br />

la successiva ricostruzione.<br />

La chiesa ha, però, subito<br />

ulteriori interventi. La facciata<br />

si presenta in stile<br />

gotico bizantino, affiancata<br />

da due torri campanarie.<br />

Dietro l'altare dell'unica<br />

navata si trova, insieme<br />

<strong>alla</strong> statua della Madonna<br />

Immacolata, un affresco<br />

rappresentante due schiere<br />

di angeli in adorazione,<br />

sormontato da un soffitto<br />

in legno. Il paese ospita<br />

numerosi altri edifici religiosi,<br />

sparsi fra il centro e<br />

le frazioni. Nella chiesa<br />

dedicata <strong>alla</strong> Madonna del<br />

Carmelo l'altare ha come<br />

base un ceppo di ulivo,<br />

mentre alle spalle si trova<br />

la statua della Madonna.<br />

Nella chiesa della Madonna<br />

della Romania, invece, la<br />

statua che troneggia sull'altare<br />

è un raro esempio di<br />

Vergine nera, inserita in un<br />

elaborato complesso marmoreo.<br />

La chiesa è in stile<br />

barocco e conserva al suo<br />

interno un antico fonte battesimale.<br />

Durante le celebrazioni<br />

che avvenivano in<br />

questa chiesa, fino a poco<br />

tempo fa era utilizzata una<br />

croce d'argento. In seguito<br />

ad un restauro avvenuto a<br />

Firenze, le autorità competenti<br />

hanno svelato il valore<br />

artistico ed economico della<br />

croce. Soltanto tre croci<br />

simili esistono in tutta<br />

Italia. Quella presente nella<br />

chiesa di Motta è una di<br />

quelle. Ci sono, poi, le chiese<br />

di San Nicola,<br />

dell'Immacolata, di Maria<br />

SS. della Neve e dei Sacri<br />

Cuori di Gesù e di Maria.<br />

Infine, il Santuario della<br />

Santa Croce, che espone<br />

sull'altare un crocifisso, cui<br />

è legata una storia particolare.<br />

La croce sembra sia<br />

stata portata a Limbadi<br />

intorno <strong>alla</strong> metà del<br />

Novecento da madre G. F.<br />

CALABRIA CAL Produttiva<br />

ABRIA<br />

Produttiva<br />

Ferrari, fondatrice di un<br />

Ordine di Suore<br />

Missionarie Francescane.<br />

Nel 1991, il braccio trasversale<br />

della croce fu staccato<br />

per essere utilizzato nel<br />

presepe allestito dalle<br />

suore, nel cui istituto si trovava<br />

la croce. Fu questa<br />

l'occasione in cui venne<br />

scoperta una lettera di<br />

madre Ferrari. In essa era<br />

scritto che la croce era stata<br />

offerta <strong>alla</strong> comunità di<br />

Motta Filocastro per la sua<br />

venerazione <strong>alla</strong> Santa<br />

Croce. In seguito, il crocifisso<br />

fu trasferito nella<br />

chiesa sulla collina di Santa<br />

Croce. Nei pressi di Motta<br />

Filocastro sono ancora visibili<br />

i ruderi del convento<br />

dei Cappuccini, dove un<br />

tempo, ad opera di padre<br />

Ludovico Comi, ebbe origine<br />

la Regola dei<br />

Cappuccini. La tradizione<br />

religiosa di Limbadi è ricca<br />

ed interessante è anche l'aspetto<br />

paesaggistico. A<br />

Motta Filocastro si trova il<br />

Tocco, un balcone con vista<br />

panoramica sulla piana di<br />

Gioia Tauro. Da questo<br />

luogo suggestivo, lo sguardo<br />

abbraccia una porzione<br />

di territorio molto vasta<br />

che va dall'Aspromonte al<br />

mare. L'ingresso è impreziosito<br />

d<strong>alla</strong> presenza di<br />

due colonne granitiche.<br />

Secondo la tradizione, il<br />

Tocco era un'antica postazione<br />

militare dove i cavalieri<br />

si alternavano nei<br />

turni di guardia. Altra<br />

caratteristica locale è la<br />

cosiddetta “Via dei mulini”.<br />

Una passeggiata tra le<br />

zone verdi di Limbadi<br />

porta <strong>alla</strong> scoperta dei<br />

numerosi mulini ad acqua<br />

che si trovano disseminati<br />

sul territorio. Preziose testimonianze<br />

di un'economia<br />

scomparsa, i mulini sono<br />

nascosti tra la folta vegeta-<br />

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