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alla Calabria

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Luglio 2006 GLI AMICI DI ADELE GLI AMICI DI ADELE<br />

Luglio 2006<br />

Tizio De Luca<br />

Un sogno d'infanzia<br />

dolce come un… biscotto<br />

Inostri padri latini affermavano<br />

che il nome è<br />

un destino… Non sappiamo<br />

se ci sia stato un<br />

grande artista di nome<br />

Tizio, o se altro fosse in<br />

realtà il nome del famoso<br />

Tiziano, ma sulla notorietà<br />

ed il talento dello stesso<br />

non ci sono dubbi. Dubbi<br />

ugualmente inesistenti se si<br />

parla di Tizio De Luca,<br />

Tiziano per gli amici che, a<br />

differenza del celeberrimo<br />

omonimo, non si destreggia<br />

con i pennelli e non ha<br />

ancora raggiunto la fama<br />

del Vecellio, ma ha d<strong>alla</strong><br />

sua una vicenda appassionante<br />

dove gli intrecci tra<br />

caso e destino, gli studi di<br />

architettura e la passione<br />

per l'arte ceramistica, le<br />

vicende casuali e una sorta<br />

di predestinazione hanno<br />

davvero qualcosa di… artistico.<br />

Tutto comincia nel<br />

magnifico scenario di<br />

Belvedere Marittimo, suggestiva<br />

località del Tirreno<br />

cosentino, dove Tiziano<br />

nasce, cresce e frequenta le<br />

prime scuole, prendendo<br />

confidenza con carta e<br />

matita più che con la<br />

penna. Nel frattempo che il<br />

virgulto affonda le radici<br />

nella sua bella terra natale,<br />

un giovane artista della<br />

ceramica, Pino La Fauci,<br />

nativo nella splendida e<br />

barocca Noto, s'innamora<br />

di Belvedere. Nei suoi frequenti<br />

viaggi di studio in<br />

capitale, la lentezza del<br />

viaggio in treno gli ha<br />

impresso negli occhi il turchese<br />

del mare e il marroncino<br />

delicato dei calanchi<br />

che, a primavera, si vestono<br />

di verde e di colori.<br />

Scherzi del destino… Lui<br />

ancora non lo sa, ma in<br />

paese c'è un quartiere,<br />

l'Acquaro, dove per secoli<br />

si concentrò l'attività dei<br />

vasai e dei ceramisti - vista<br />

la presenza dei terreni<br />

argillosi che fornivano la<br />

materia prima - che già fin<br />

dal XIII secolo intrattenevano<br />

rapporti commerciali,<br />

con le loro creazioni, nella<br />

fiorente e ricca Salerno,<br />

dove si recavano a vendere<br />

i pregiati manufatti.<br />

Viaggio dopo viaggio, la<br />

determinazione di lasciare<br />

la pur affascinante Sicilia si<br />

fa sempre più forte, e così<br />

Pino La Fauci si trasferisce<br />

a Belvedere dove comincia<br />

ad imprimervi i segni della<br />

sua arte con la realizzazione<br />

dei decori interni nella<br />

Chiesa della Madonna del<br />

Rosario di Pompei, a Capo<br />

Tirone; con i pannelli che<br />

rivestono l'anfiteatro sul<br />

lungomare, senza dimenticare<br />

una sequela feconda di<br />

altre creazioni, vasi, piatti,<br />

maschere apotropaiche e<br />

beneaugurati, statue che<br />

attingono <strong>alla</strong> tradizione<br />

classica siciliana e calabrese.<br />

La bottega di Pink,<br />

come si fa chiamare il maestro<br />

- in onore al colore<br />

rosa dell'argilla cotta e dell'iniziale<br />

del suo nome -<br />

attira, come fa il miele con<br />

le mosche, l'attenzione di<br />

Tiziano che un giorno,<br />

distratto a guardare la<br />

vetrina, ci va a sbattere il<br />

naso contro. L'incontro, o<br />

forse meglio lo scontro, è<br />

felicemente fatale. Pur concludendo<br />

il percorso di<br />

studi con una bella laurea<br />

in Architettura, si capisce<br />

fin da subito che Tiziano<br />

preferirà la bottega-laboratorio<br />

allo studio tecnico.<br />

Già tredicenne si era<br />

costruito da solo un fornetto<br />

per la cottura dei<br />

“biscotti”; giovane di belle<br />

speranze, ora si abbevera<br />

<strong>alla</strong> fonte inesauribile del<br />

maestro Pink che, intenerito<br />

e commosso da tanta<br />

appassionata dedizione, se<br />

lo chiama accanto e lo elegge<br />

prima suo discepolo e<br />

poi suo erede. La bottega<br />

d'arte Pink, infatti, da qualche<br />

anno ha visto un passaggio<br />

di testimone; a condurla,<br />

ora, è Tiziano che<br />

continua la produzione del<br />

maestro La Fauci ed in più<br />

ha dato vita a qualche<br />

nuova creazione, <strong>alla</strong> quale<br />

il maestro aveva sempre<br />

pensato ma che, per mancanza<br />

di tempo e di giusta<br />

ispirazione, non aveva<br />

potuto realizzare.<br />

Tiziano, dunque, ha innestato<br />

la freschezza dei suoi<br />

anni e del suo entusiasmo<br />

nella vena feconda ed<br />

esperta di Pink, e riconoscendogli<br />

il ruolo fondamentale<br />

di continuatore<br />

della tradizione ceramistica<br />

belvederese, a sua volta si è<br />

fatto carico egli stesso di<br />

proiettare nel futuro la bellezza<br />

e la saggezza e la<br />

pazienza di un mestiere<br />

antico.<br />

E tutto questo, guarda un<br />

po', riuscendo a realizzare<br />

un sogno coltivato fin dall'infanzia…<br />

CALABRIA CAL Produttiva<br />

ABRIA<br />

Produttiva<br />

Tina Spizzirri<br />

Muscoli al servizio di cuore e cervello<br />

Tina Spizzirri è il suo<br />

nome e riminizzu,<br />

ovvero il cosentino<br />

moto perpetuo, il suo tratto<br />

distintivo. Delegata provinciale<br />

del Cip (Comitato<br />

Italiano Paralimpico, che ha<br />

l'egemonia nell'organizzazione<br />

delle attività sportive<br />

per i diversamente abili, a<br />

livello amatoriale, promozionale<br />

ed agonistico); presidente<br />

dell'associazione<br />

sportiva “Arcobaleno”, la<br />

prima della <strong>Calabria</strong> istituita<br />

per i diversamente abili;<br />

ex insegnante di educazione<br />

fisica e coordinatrice dei<br />

Cas, i centri di avviamento<br />

allo sport; ex giocatrice ed<br />

allenatrice di basket e di<br />

atletica; ex docente formatrice<br />

della Scuola dello<br />

Sport di Roma in <strong>Calabria</strong>,<br />

è presente ora nella giunta<br />

provinciale del Coni come<br />

ospite fissa in qualità di<br />

delegato provinciale del<br />

Cip e delle associazioni<br />

sportive per i disabili, Tina<br />

ha un curriculum da vertigine<br />

e non soddisfatta di<br />

quanto ha fatto in terra, da<br />

qualche anno si è data<br />

anche <strong>alla</strong>… nautica, insieme<br />

al marito Salvatore,<br />

appassionato di vela e barche.<br />

In tutto questo ambaradan,<br />

la Nostra ha avuto il<br />

tempo di allevare due<br />

splendidi pargoli, Camillo e<br />

Martina, che la rendono<br />

“una mamma moderna, per<br />

niente apprensiva, aperta al<br />

dialogo e che lascia sbagliare i<br />

figli per far maturare loro le<br />

esperienze necessarie più<br />

diverse”. L'esatto contrario<br />

di quanto è accaduto a lei,<br />

figlia di una di quelle fami-<br />

CALABRIA CAL Produttiva<br />

ABRIA<br />

Produttiva<br />

glie aristocratiche, benestanti<br />

e dalle regole di<br />

ferro. “Un po' del mio carattere<br />

ribelle, della tenacia e<br />

della forza che posseggo, forse,<br />

sono dovuti proprio ad una<br />

reazione” confessa Tina “ ma<br />

oggi mi sento e posso dirmi<br />

soddisfatta del mio equilibrio,<br />

della mia libertà, soprattutto<br />

mentale, dei piccoli-grandi<br />

traguardi che ho raggiunto”.<br />

Traguardi che, c'è da giurarci,<br />

saranno sempre più<br />

alti, visto l'entusiasmo che<br />

Tina profonde nelle sue<br />

recenti imprese.<br />

L'associazione che presiede<br />

consente ai suoi iscritti di<br />

svolgere varie attività sportive<br />

come tiro con l'arco,<br />

atletica, basket e tennis da<br />

tavolo con carrozzella ma<br />

vi fanno parte anche persone<br />

che non hanno nessun<br />

handicap. L'impegno é<br />

stato forte da subito tanto<br />

che, lo scorso 25 aprile,<br />

Tina Spizzirri in collaborazione<br />

col delegato regionale<br />

Cip, Fortunato Vinci, ha<br />

organizzato i primi campionati<br />

regionali di atletica<br />

leggera per i diversamente<br />

abili, presso il campo-scuola<br />

di Cosenza. “Il problema<br />

più grande rimane, comunque,<br />

quella sorta di vergogna<br />

che alcune famiglie ancora<br />

provano nel rendere pubblica<br />

la disabilità di un figlio -<br />

afferma il fiume in piena<br />

Spizzirri - e che porta gli<br />

stessi familiari ad essere iperprotettivi<br />

nei suoi confronti.<br />

Con lo sport si può rendere<br />

normale la disabilità ma, per<br />

far condividere questa filosofia,<br />

è necessario comprendere<br />

che gli obiettivi sono raggiun-<br />

ti con tempi e modalità diversi<br />

dal solito. Non a caso ora si<br />

parla di diversamente abili<br />

perché questo nuovo termine<br />

rimanda ad una nuova concezione<br />

culturale che indica chi<br />

può raggiungere dei risultati<br />

uguali ad altri, ma in modo<br />

diverso.<br />

E' poi è bene ricordare che,<br />

oggi, la diversa abilità non è<br />

più tanto un problema fisico<br />

congenito ma molto diffuso<br />

come conseguenza di nuove<br />

malattie o incidenti stradali.<br />

L'esperienza di insegnante di<br />

educazione fisica - conclude<br />

Tina, sgranando autentiche<br />

perle di saggezza - è stata di<br />

fondamentale aiuto per capire<br />

come si affronta la diversità<br />

da un punto di vista fisico,<br />

mentale e socio-culturale e,<br />

grazie ad essa, credo fortemente<br />

che lo sport sia il mezzo<br />

migliore per superare le barriere<br />

non di tipo materiale,<br />

architettonico ma piuttosto<br />

mentale, culturale, relazionale<br />

perché lo sport insegna il<br />

rispetto per le regole e per le<br />

altre persone; facilita l'aggregazione<br />

e la socializzazione.<br />

Bisogna solo educare le persone<br />

cosiddette normali ad avere<br />

rapporti con i diversamente<br />

abili e non c'è nella scuola<br />

niente e nessuno che insegni<br />

questo tipo di convivenza, la<br />

quale, se fosse realizzata,<br />

farebbe registrare <strong>alla</strong> società<br />

un tasso autenticamente più<br />

alto di civiltà”. Avevamo<br />

ragione i Romani a parlare<br />

di mente sana in corpo<br />

sano…<br />

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