Rivista giuridica telematica - Numero speciale.pdf - CSDDL.it
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Dir<strong>it</strong>to dei Lavori Anno VI n. 1, gennaio 2012<br />
A partire dal 1890, si può parlare di una moderna industria dell’amianto, con continue<br />
nuove applicazioni ed utilizzi, e in Italia, fin dall’inizio del secolo, erano stati sfruttati<br />
giacimenti alpini, con il perfezionamento dell’industria manifatturiera di filati, tessuti e della<br />
carta, che utilizzava l’amianto e negli anni tra il 1870 e il 1882 era l’unica produttrice di<br />
amianto nel mondo, tanto è vero che le imprese <strong>it</strong>aliane svilupparono oltre alla fabbricazione<br />
di tessuti anche quella di corde e pannelli, tanto da richiamarne l’attenzione internazionale<br />
nel corso dell’esposizione universale di Parigi del 1878.<br />
In Quebec i primi giacimenti di crisotilo (pierre á coton) vennero scoperti nel 1860 nei<br />
pressi di San Joseph e successivamente nel 1877 nei pressi di Danville, dove iniziò una<br />
produzione di 50 tonnellate a partire dall’anno successivo, e già nel 1885 entrarono in attiv<strong>it</strong>à<br />
numerose miniere ubicate in Thetford Mines, negli Urali all’inizio del XVIII secolo venne<br />
scoperto un giacimento di amianto presso Ekaterinenburg e le fibre venivano utilizzate per le<br />
attiv<strong>it</strong>à tessili mentre lo sfruttamento sistematico iniziò nel 1884 dopo la scoperta di un<br />
grande giacimento di crisotilo presso Bazhenovskoye, nella c<strong>it</strong>tà di Asbest e la produzione fu<br />
avviata dal 1886, fino a che gli impianti divennero di proprietà della Compagnia Uralasbest<br />
(1918) e al 1812 risale la scoperta di crocidol<strong>it</strong>e in Sud Africa nella provincia di Capo<br />
Settentrionale, e la produzione iniziò solo nel 1893, presso la c<strong>it</strong>tà di Koegas e nel 1926 vicino<br />
a Pomfret, mentre l’amos<strong>it</strong>e fu invece scoperta nel Transvaal, sempre in Sud Africa, vicino<br />
alla c<strong>it</strong>tà di Penge, già nel 1907 con produzione avviata nel 1916.<br />
2.7 Lo studio delle pneumoconiosi e le prime norme di igiene pubblica nel XIX secolo<br />
Nel corso del XIX secolo, sono prosegu<strong>it</strong>i e sono stati approfond<strong>it</strong>i gli studi sulle patologie<br />
conseguenti ad inalazione di polveri (pneumoconiosi 63 ), ed hanno preparato il terreno alle<br />
prime diagnosi di asbestosi, risalenti alla fine del secolo, già in Inghilterra, e successivamente<br />
in Italia, quando era già nota la premorienza degli addetti alla lavorazione dell’amianto 64 .<br />
In Francia fu ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a la Scuola di San<strong>it</strong>à già nel 1794 e nacque l’Igiene 65 (dal greco ὑγίεια<br />
= salute), per la quale la salute era considerata un dir<strong>it</strong>to primario del c<strong>it</strong>tadino, e in Italia,<br />
già nel 1806, Napoleone Bonaparte emanò il Regolamento di polizia medica, di san<strong>it</strong>à<br />
continentale e di san<strong>it</strong>à mar<strong>it</strong>tima, che ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la prima normativa organica per la sua<br />
protezione, e nel 1833, nel dizionario di igiene 66 del dott. Cérésole fu inser<strong>it</strong>a la voce<br />
“ventilazione, odori insalubri (ordinanza Re di Francia 14/1/1815), umid<strong>it</strong>à, igiene” e sotto<br />
la spinta delle pandemie coleriche, già dal 1830 alcuni stati <strong>it</strong>aliani (Stato Pontificio,<br />
Lombardo-Veneto, Granducato di Toscana) avevano emanato alcune disposizioni in materia<br />
igienico-san<strong>it</strong>aria e in Inghilterra nel 1833 venne promulgato il “Factory Act” (Regolamento<br />
per le Industrie), che, con le sue norme di protezione e di igiene, rappresentò una tappa<br />
fondamentale nella storia della prevenzione delle tecnopatie.<br />
Nel 1835 sugli annali francesi di igiene pubblica e medicina legale vennero pubblicati due<br />
interessanti lavori 67 , che analizzavano la durata della v<strong>it</strong>a in base alla professione svolta<br />
(Lombard) e le patologie professionali correlate all’attiv<strong>it</strong>à di tipografo-stampatore<br />
(Chevallier) e nel 1837 venne pubblicato il Dictionnaire de l’industrie manufacturière 68 , che<br />
63<br />
E. Ziegler, Trattato di anatomia patologica <strong>speciale</strong>, V.Pasquale Ed., Napoli 1891.<br />
64<br />
Significativi, a tale riguardo, risultano i lavori di L.Scarpa, D.Lovisetto, G.Mussa e V.M.Palmieri (di cui in<br />
segu<strong>it</strong>o).<br />
65<br />
D.Ottolenghi, (prof.Igiene, R.Univ.Bologna), Enciclopedia <strong>it</strong>aliana di scienze, lettere ed arti, vol.XVIII,<br />
Ist.Enc.Treccani Ed., Roma 1933 -G.Vanini, R.Bucci, Storia dei Congressi degli Igienisti Italiani, Univ.Cattolica del<br />
Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia “A.Gemelli”, Ist<strong>it</strong>uto di Igiene, Roma 1991.<br />
66<br />
Cérésole, Dictionnaire d’hygiène, Vol.I, Fodratti Ed., Torino 1833.<br />
67<br />
H.C.Lombard, De l’influence des professions sur la durée de la vie, Ann.Hyg.Publ. et Med.Leg., t.XIV-I p. : 88-<br />
131, Paris 1835 - A.Chevallier, De la nécess<strong>it</strong>é de faire de nouvelles recherches sur les maladies qui affligent les<br />
ouvriers et observations sur celles qui se font remarquer chez les imprimeurs, Id., t.XIII-II p.: 304- 344, Paris 1835.<br />
68<br />
A. Baudrimont & al., Dictionnaire de l’industrie manufacturière, Vol.VI, Baillière Ed., Paris 1837.<br />
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