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Uso integrato dei dati di pioggia radar-pluviometro: analisi ... - Arpa

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3. Correzione degli echi <strong>di</strong> seconda scala<br />

Gli echi <strong>di</strong> seconda scala sono macchie presenti nella mappa <strong>radar</strong> a causa <strong>di</strong> una errata<br />

localizzazione della <strong>pioggia</strong>. Essi si generano quando l’onda <strong>radar</strong> incontra una massa <strong>di</strong> <strong>pioggia</strong> ad<br />

una <strong>di</strong>stanza superiore ai 125 km del raggio <strong>di</strong> riferimento (corto). La frequenza a cui vengono<br />

inviate onde successive è calcolata in modo tale da permettere a ciascuna <strong>di</strong> raggiungere la massima<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 125 km e tornare al centro. Se l’onda viene riflessa oltre tale <strong>di</strong>stanza, tornerà al <strong>radar</strong><br />

dopo che è partita la successiva. L’impossibilità <strong>di</strong> identificare l’esatto istante in cui l’onda ricevuta<br />

è stata emessa, fa sì che essa venga associata all’ultima inviata, attribuendo erroneamente la<br />

presenza <strong>di</strong> <strong>pioggia</strong> all’interno del cerchio corto.<br />

Gli echi <strong>di</strong> seconda scala sono ben in<strong>di</strong>viduabili confrontando la mappa <strong>di</strong> raggio corto con quella <strong>di</strong><br />

raggio me<strong>di</strong>o (250 km): se nella prima sono visibili macchie <strong>di</strong> <strong>pioggia</strong> che nella seconda non<br />

compaiono con quella localizzazione, ma si notano invece nella corona tra 125 e 250 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

dal centro, allora la macchia è un’eco <strong>di</strong> seconda scala e va rimossa. Sulla base <strong>di</strong> questo<br />

ragionamento abbiamo implementato un algoritmo automatico <strong>di</strong> correzione (si veda l’Appen<strong>di</strong>ce<br />

A.3 per una spiegazione più dettagliata) e lo abbiamo applicato ai <strong>dati</strong> <strong>radar</strong> <strong>di</strong> <strong>pioggia</strong> ottenendo un<br />

nuovo dataset, in cui il problema degli echi <strong>di</strong> seconda scala risulta notevolmente ridotto.<br />

Figura 5: Immagine <strong>radar</strong> sul cerchio corto dopo la correzione (panel <strong>di</strong> sinistra), corto prima<br />

della correzione (panel centrale) e me<strong>di</strong>o (panel <strong>di</strong> destra) alle ore 18 del 4 settembre 2010.<br />

I risultati dopo la correzione<br />

Dopo la mo<strong>di</strong>fica <strong>dei</strong> <strong>dati</strong> <strong>radar</strong>, abbiamo effettuato le <strong>analisi</strong> esplorative finali, e verificato se sia<br />

opportuno definire una nuova soglia <strong>di</strong> “<strong>pioggia</strong>” secondo il <strong>radar</strong>. Analogamente a quanto fatto in<br />

precedenza, tenendo fissa la soglia <strong>pluviometro</strong> a 0.2 mm e permettendo alla soglia <strong>radar</strong> <strong>di</strong><br />

assumere <strong>di</strong>versi valori, riportati nella prima colonna, abbiamo ottenuto la tabella della prossima<br />

pagina (con la stessa struttura delle Tabelle 1 e 2).<br />

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