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IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 1, 2010<br />

I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />

Il vaccino pneumococcico coniugato 13-valente: razionale di sviluppo e<br />

pr<strong>of</strong>ilo clinico<br />

Alessandro Zollo<br />

Razionale di sviluppo<br />

Streptococcus pneumoniae (Sp) è causa in tutto<br />

il mondo di infezioni invasive ad elevata mortalità<br />

e morbilità, che interessano sia l’età pediatrica che<br />

quella adulta. Non si tratta della sola meningite,<br />

ma anche di altre importanti malattie quali<br />

sepsi, batteriemie, polmoniti ed otiti. L’aumento<br />

dell’incidenza di ceppi antibiotico-resistenti e la<br />

persistenza di alti tassi di morbilità e mortalità deve<br />

spingere a considerare l’immunizzazione attiva<br />

nella prevenzione delle malattie da pneumococco<br />

in un quadro di beneficio di tutta la popolazione<br />

[1, 2].<br />

L’ OMS ha considerato di recente (23 marzo<br />

2007) la diffusione su scala mondiale del vaccino<br />

coniugato per S. pneumoniae necessaria e<br />

vantaggiosa in termini di costo / beneficio [3].<br />

I costi economici e sociali delle infezioni da<br />

Pneumococco sono elevati, anche se difficilmente<br />

quantificabili. La patologia pneumococcica, nei<br />

primi 5 anni di vita dei bambini, impegna buona<br />

parte dell’attività pediatrica, sia ospedaliera<br />

(soprattutto le meningiti, le batteriemie e gran<br />

parte delle polmoniti) che comunitaria (il resto<br />

delle polmoniti, e la quasi totalità delle otiti medie<br />

e delle sinusiti).<br />

Dal punto di vista medico, la vaccinazione antipneumococcica<br />

ha rappresentato una conquista<br />

significativa che ha prodotto una marcata<br />

riduzione dell’incidenza delle malattie invasive<br />

(IPD) tra i bambini e che ha procurato, al tempo<br />

stesso, Table 1. Focus dei più groups ampi and benefici methods <strong>of</strong> per data la collection salute di employed tutta in the three studies<br />

la comunità, come ad es. il calo dell’incidenza<br />

della IPD anche nei neonati non immunizzati,<br />

nei bambini più grandi e negli adulti (effetto<br />

indiretto, immunità di “gregge”), una riduzione<br />

della circolazione e delle infezioni da parte di<br />

ceppi resistenti agli antibiotici e una diminuzione<br />

della OMA e della polmonite non batteriemica<br />

acquisita in comunità.<br />

L’efficacia, la sicurezza e l’immunogenicità di<br />

Prevenar ® (OMA) dovute ai sierotipi del vaccino. Dal 1998<br />

al 2007, il tasso di IPD negli USA causate da tutti<br />

i sierotipi si è ridotto del 76% (95% CI, 73%–79%)<br />

in bambini di età inferiore ai 5 anni ed il tasso di<br />

IPD causato dai sierotipi vaccinali del 99% (95%<br />

CI 99%–100%), mentre il tasso di IPD da sierotipi<br />

non vaccinali è aumentato del 37% (95% CI, 14%-<br />

64%). La sicurezza e l’immunogenicità di Prevenar<br />

13<br />

(PCV7) è stata dimostrata in più di 18,000<br />

bambini coinvolti in studi clinici randomizzati e<br />

più di 160,000 bambini in numerosi programmi<br />

di sorveglianza post marketing. L’uso del PCV7 ha<br />

prodotto una drammatica riduzione delle IPD così<br />

come una ridotta incidenza di otiti acute medie<br />

® (PCV13) è stata dimostrata in studi clinici<br />

randomizzati (vedi sezioni successive). Il valore di<br />

PCV13 è soprattutto da ricondurre all’aumentata<br />

copertura di importanti sierotipi attualmente<br />

emergenti, e ciò può migliorare notevolmente le<br />

possibilità di prevenzione in Sanità Pubblica nel<br />

nuovo scenario epidemiologico.<br />

Distribuzione dei sierotipi<br />

I numerosi dati disponibili sono concordi nel<br />

sottolineare che la somministrazione del vaccino<br />

eptavalente, riduce di oltre il 95% il rischio di<br />

patologia invasiva da sierotipi di pneumococco<br />

presenti nel vaccino, e di circa il 90% della<br />

patologia pneumococcica totale. Inoltre, poiché i<br />

ceppi che hanno sviluppato la resistenza maggiore<br />

sono quelli inclusi nel vaccino, era nelle previsioni<br />

che la somministrazione estesa del PCV7 avrebbe<br />

ridotto lo stato di portatore e di conseguenza<br />

l’incidenza delle infezioni pneumococciche<br />

antibiotico-resistenti. Questo è quanto evidenziato<br />

da un recente studio del CDC (Centers for Disease<br />

Control and Prevention) che ha riportato una<br />

drastica riduzione nell’incidenza della malattia<br />

invasiva causata dai ceppi antibiotico-resistenti<br />

dal momento dell’introduzione del PCV7 [4].<br />

La distribuzione dei sierotipi degli isolati<br />

pneumococcici nella patologia residua nei Paesi<br />

che hanno introdotto il vaccino eptavalente nei<br />

programmi nazionali, mostra una variabilità tra<br />

le diverse aree geografiche, le popolazioni affette<br />

d’età differenti e le varie tipologie di malattia [5].<br />

L’efficacia potenziale di qualsiasi nuovo vaccino<br />

dipende pertanto dalla misura in cui vi sono<br />

rappresentati i sierotipi prevalenti che causano le<br />

infezioni in una determinata area.<br />

Il sierotipo 19A è emerso rapidamente come<br />

quello maggiormente prevalente tra i tipi non<br />

vaccinali attraverso la sorveglianza della IPD in<br />

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Alaska e negli Stati Uniti [6, 7], così come in<br />

Spagna, dove si è evidenziato un aumento delle<br />

infezioni invasive causate dai sierotipi 1, 5, 19 A<br />

e 6 A. [8].<br />

Negli USA si sta velocemente diffondendo<br />

un clone con multi-resistenza agli antibiotici<br />

nell’otite media acuta, con sierotipo 19 A [9],<br />

mentre un ulteriore studio condotto nella Corea<br />

del Sud ha rilevato una significativa prevalenza<br />

del sierotipo 19A prima dell’introduzione del<br />

vaccino, dovuta ad una espansione clonale del<br />

ST320 multiresistente [10].<br />

La percentuale del sierotipo 19A è aumentata<br />

inoltre anche in Italia (passando dal 6% a circa<br />

il 12 %) [11] ed è importante sottolineare che i<br />

ceppi prima menzionati sono frequentemente<br />

caratterizzati da un rilevante tasso di resistenza ai<br />

macrolidi e alle penicilline [12].<br />

In un programma nazionale di sorveglianza di<br />

laboratorio condotto dalla Società <strong>Italian</strong>a per lo<br />

studio degli Antimicrobici e delle Resistenze [13],<br />

5 centri italiani hanno fornito 328 ceppi invasivi<br />

di S.pneumoniae. Il campione di studio era<br />

costituito per il 52,4% (172 soggetti) da bambini<br />

d’età inferiore a 5 anni.<br />

La copertura attesa dalla somministrazione<br />

del PCV 7-valente è attualmente diminuita in<br />

tutti i segmenti della popolazione grazie alla<br />

soppressione della circolazione dei tipi vaccinali<br />

esercitata dal vaccino, un panorama in cui emerge<br />

che le infezioni restanti sono da attribuire ai<br />

sierotipi non vaccinali. Al contrario, le infezioni<br />

prodotte dai ceppi di tipo non vaccinale sono<br />

aumentate, in particolare ad opera di sei sierotipi<br />

che saranno inclusi nel vaccino 13valente (1,<br />

3, 5, 6A, 7F e 19A). In base ai dati disponibili<br />

in Italia [12, 13], il vaccino 13-valente è in<br />

grado di aumentare in maniera consistente la<br />

copertura dei sierotipi circolanti, fino al 45%<br />

in più rispetto alla copertura attuale del PCV7<br />

(cioè, una copertura totale > 85% dei casi di IPD).<br />

PCV13 è attualmente il vaccino che contiene il<br />

maggior numero di sierotipi di S. pneumoniae,<br />

causa di patologia invasiva, polmoniti ed otiti<br />

medie acute, includendo, in particolare, i sierotipi<br />

3, 6A, 19A.<br />

I dati più recenti hanno anche definito i tassi<br />

dell’attuale resistenza a 10 antibiotici solitamente<br />

impiegati nel trattamento delle patologie invasive<br />

causate dallo pneumococco evidenziando una<br />

situazione non differente dal livello di antibioticoresistenza<br />

già descritto nella letteratura. Ciò che<br />

è cambiato, tuttavia, è la natura dei sierotipi di<br />

S.pneumoniae che costituiscono la minaccia:<br />

come previsto, sempre sulla base delle esperienze<br />

precedenti, poiché l’incidenza dei sierotipi del<br />

vaccino 7-valente è diminuita, la non-suscettibilità<br />

all’antibiotico è soprattutto presente nei sierotipi<br />

che sono stati introdotti nel nuovo vaccino<br />

13-valente, in particolare nei sierotipi 1, 3 e<br />

19A che risultano essere i principali responsabili<br />

e quelli in cui emerge la presenza di ceppi a<br />

resistenza multipla.<br />

PCV13 è l’evoluzione del vaccino attualmente<br />

disponibile PCV. PCV7 contiene i polisaccaridi<br />

ricavati da 7 sierotipi pneumococcici, coniugati<br />

alla proteina vettrice CRM 197 derivata dal<br />

Corynebacterium diphtheria. I sierotipi di PCV7<br />

sono 4, 6B, 9V, 14, 18C,19F e 23F. Questo vaccino<br />

viene denominato PCV7 nelle sezioni successive.<br />

PCV13 contiene in aggiunta ai sierotipi del PCV7<br />

anche i sierotipi 1, 3, 5, 6A, 7V e 19A.<br />

Il PCV7, come vaccino pneumococcico<br />

coniugato 7-valente comprendente i sierotipi<br />

4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23F, è stato il<br />

primo prodotto dell’applicazione della complessa<br />

tecnologia di coniugazione al superamento dei<br />

limiti dei vaccini polisaccaridici pneumococcici:<br />

la coniugazione dell’antigene polisaccaride a una<br />

proteina vettrice porta infatti ad una risposta<br />

immunitaria T-dipendente che è necessaria per<br />

ottenere una reazione immunogenica nei neonati<br />

e nei bambini piccoli e che non è conseguita<br />

con il solo vaccino polisaccaridico. Nei bambini<br />

piccoli e nei neonati a partire dalle 6-8 settimane<br />

di vita, il PCV7 induce una risposta immunitaria<br />

protettiva diretta contro i sierotipi pneumococcici<br />

vaccinali, in seguito alla vaccinazione, quindi, gli<br />

anticorpi anti-capsulari (tipo-specifici) esercitano<br />

un’azione battericida/opsonica e si ha l’istruzione<br />

del sistema immunitario con la generazione di una<br />

memoria immunologica. Oltre a ciò, a differenza<br />

di quanto avviene con i vaccini polisaccaridici,<br />

si realizza una risposta immunitaria a livello<br />

mucosale che provoca una diminuzione della<br />

colonizzazione rin<strong>of</strong>aringea.<br />

Nel PCV13 sono inclusi i 13 sierotipi<br />

pneumococcici che si associano con maggiore<br />

frequenza alla malattia pneumococcica a livello<br />

globale: 7 di questi (4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23F)<br />

sono contenuti nel PCV7 (vaccino polisaccaridico<br />

coniugato, adsorbito) che rappresenta oggi<br />

lo standard mondiale nella prevenzione delle<br />

patologie da pneumococco nei neonati e nei<br />

bambini piccoli, mentre i sei ulteriori sierotipi<br />

(1, 3, 5, 6A, 7F e 19A) sono quelli che si<br />

associano alla patologia residua ed emergente.<br />

In particolare, i sierotipi 1 e 3 sono più spesso<br />

associati a patologie respiratorie gravi (polmoniti<br />

ed empiemi), mentre il sierotipo 19A, quello più<br />

frequente nella patologia invasiva e non invasiva<br />

tra quelli non compresi nel precedente vaccino<br />

C A P I T O L O 4 S 2 9


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PCV7, è molto spesso caratterizzato da resistenza<br />

multipla agli antibiotici più comunemente usati.<br />

Sia il PCV7 che il PCV13 utilizzano la CRM197,<br />

una proteina vettrice impiegata da circa 20 anni<br />

nei vaccini pediatrici.<br />

L’indicazione proposta per il vaccino è<br />

l’immunizzazione attiva per la prevenzione delle<br />

patologie causate da Streptococcus pneumoniae<br />

relative ai sierotipi 1, 3, 4, 5, 6A, 6B, 7F, 9V, 14,<br />

18C, 19A, 19F e 23F (incluso sepsi, meningiti,<br />

batteriemie, polmoniti ed otiti acute medie) nei<br />

soggetti fino ai 5 anni di età. Aggiungendo i<br />

nuovi sierotipi, si può affermare che il PCV13<br />

possa coprire più dell’80% dei sierotipi circolanti<br />

responsabili di patologie invasive in età pediatrica<br />

nella maggior parte dei Paesi del mondo.<br />

Pr<strong>of</strong>ilo del vaccino<br />

Il vaccino è indicato per la prevenzione delle<br />

malattie invasive pneumococciche (IPD), della<br />

polmonite e dell’otite media causate dai sierotipi<br />

vaccinali nei neonati e nei bambini piccoli; seguirà<br />

un’estensione dell’indicazione agli adulti.<br />

Le indicazioni per il vaccino 13V, inoltre, si<br />

baseranno sulle stesse indicazioni dell’attuale<br />

vaccino coniugato 7-valente.<br />

Composizione del vaccino<br />

Il vaccino pneumococcico 13V si presenta come<br />

una formulazione liquida, sterile, di polisaccaridi<br />

capsulari pneumococcici dei sierotipi 1, 3, 5, 6A,<br />

6B, 7F, 9V, 14, 18C, 19A, 19F e 23F coniugati<br />

singolarmente alla proteina difterica CRM 197<br />

(proteina vettrice plasmidica CRM197 per tutti i<br />

sierotipi). Il vaccino è disponibile sotto forma di<br />

preparato pronto per l’uso all’interno di siringhe<br />

in vetro preriempite con una dose da 0,5 ml.<br />

Ciascuna dose da 0,5 ml contiene:<br />

• 2,2 µg del saccaride dei sierotipi 1, 3, 4, 5, 6A,<br />

7F, 9V, 14, 18C, 19A, 19F e 23 F.<br />

• 4,4 µg del saccaride del sierotipo 6B coniugato<br />

alla proteina vettrice CRM 197 e adsorbito su<br />

fosfato d’alluminio (0,125 mg di alluminio).<br />

PCV13 contiene i 7 polisaccaridi capsulari<br />

coniugati alla proteina vettrice CRM 197 che si<br />

trovano anche nel PCV7 (4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F,<br />

23F) più 6 coniugati aggiuntivi (1, 3, 5, 6A, 7F,<br />

19A). La serie primaria di vaccinazioni indicata<br />

per la popolazione infantile consiste di tre dosi<br />

da 0,5 ml ciascuna, con la somministrazione della<br />

S 3 0 C A P I T O L O 4<br />

prima dose a 2 mesi di vita e con un intervallo tra<br />

le dosi di almeno 1 mese; la prima dose può essere<br />

somministrata già a partire da 6 settimane di vita,<br />

e si raccomanda, inoltre, la somministrazione<br />

di una quarta dose nel secondo anno di vita del<br />

bambino.<br />

In alternativa, quando il PCV13 è somministrato<br />

nell’ambito di un programma di immunizzazione<br />

infantile di routine, si può considerare uno schema<br />

di somministrazione a due dosi: la prima a partire<br />

dai 2 mesi di vita, la seconda dose 2 mesi più tardi<br />

e la terza (dose di richiamo) a 11-15 mesi d’età.<br />

Per quanto riguarda i neonati e bambini di età<br />

≥ 7 mesi, non precedentemente vaccinati con<br />

PCV7, lo schema autorizzato è quello riportato in<br />

Tabella 1.<br />

Il nuovo vaccino coniugato include i 13<br />

sierotipi pneumococcici più comuni associati con<br />

le patologie pneumococciche, sette dei quali (4,<br />

6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23F) sono contenuti nel<br />

PCV7 che rappresenta attualmente lo standard<br />

impiegato a livello mondiale per la prevenzione<br />

delle IPD, delle polmoniti e delle otiti medie<br />

nei neonati e nei bambini piccoli. I sei sierotipi<br />

aggiuntivi (1, 3, 5, 6A, 7F e 19A) sono associati<br />

alla quota prevalente di patologia invasiva residua.<br />

Entrambi i vaccini contengono la CRM 197, una<br />

proteina vettrice utilizzata da 20 anni nei vaccini<br />

pediatrici.<br />

Studi clinici di efficacia<br />

Razionale di studio, obiettivi e criteri di<br />

valutazione<br />

L’efficacia del PCV7 nei confronti delle<br />

patologie invasive (IPD) è stata dimostrata in<br />

studi clinici controllati con placebo, tuttavia,<br />

poiché il PCV7 ha oggi ottenuto l’approvazione<br />

per l’uso in oltre 90 paesi del mondo, non è<br />

più possibile, dal punto di vista etico, condurre<br />

studi d’efficacia controllati rispetto a placebo<br />

o controllo su nuovi vaccini pneumococcici<br />

coniugati. Per tale ragione, i futuri vaccini PNC<br />

necessitano di una valutazione della capacità di<br />

indurre risposte anticorpali sierotipo-specifiche<br />

che possano essere comparabili a quelle indotte<br />

dall’immunizzazione con il PCV7.<br />

L’OMS, riconoscendo questo dato di fatto,<br />

nel 2003 ha riunito un gruppo di esperti per<br />

esaminare i dati sull’immunogenicità ed<br />

efficacia ottenuti dagli studi sul PCV7 e su<br />

Tabella 1. Schema di somministrazione per i neonati e bambini di età ≥ 7 mesi, non precedentemente vaccinati con PCV7.


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un vaccino pneumococcico coniugato 9-valente<br />

sperimentale: l’obiettivo del gruppo era quello di<br />

stabilire il titolo anticorpale, che meglio si correla<br />

con l’effetto protettivo nei confronti della IPD.<br />

Questi studi hanno stabilito che tale<br />

concentrazione anticorpale è pari a 0,35 ug/ml e<br />

hanno raccomandato, pertanto, che la percentuale<br />

dei bambini con una titolazione degli anticorpi di<br />

0,35 ug/ml un mese dopo la somministrazione<br />

del ciclo primario di dosi, costituisca l’endpoint<br />

principale per la valutazione dell’efficacia<br />

dei nuovi vaccini rispetto al PCV7 [14, 15]. È<br />

importante sottolineare che questo correlato di<br />

protezione si applica ad ogni sierotipo vaccinale<br />

e che viene rilevato attraverso l’impiego di un test<br />

standardizzato ELISA validato dall’OMS; questa<br />

concentrazione anticorpale di riferimento, quindi,<br />

(≥0, 35 ug/ml), ovvero quella che evidenzia la<br />

correlazione più forte con l’effetto protettivo nei<br />

confronti della IPD, è stata definita “correlato di<br />

protezione OMS”.<br />

E’ importante sottolineare che lo standard<br />

stabilito dall’OMS ha validità per la previsione<br />

dell’efficacia del vaccino nei confronti della IPD:<br />

sulla base degli studi clinici condotti fino ad oggi,<br />

infatti, è chiaro che contro la polmonite e l’otite<br />

media si richiede una concentrazione anticorpale<br />

più alta di quella necessaria per contrastare la<br />

IPD. Poiché è probabile che il livello anticorpale<br />

in grado di <strong>of</strong>frire protezione da queste patologie<br />

sia anche più alto di quella richiesto contro la IPD,<br />

è ancora più importante preservare lo standard<br />

stabilito dal PCV7 per garantire il mantenimento<br />

dell’efficacia contro l’otite media e la polmonite<br />

anche con i nuovi vaccini pneumococcici.<br />

L’efficacia e la sicurezza di PCV7<br />

(approssimativamente 230 milioni di dosi sono<br />

state distribuite finora nel mondo), è stata la base<br />

per la valutazione clinica del vaccino 13-valente<br />

per l’immunizzazione di nuovi nati e bambini e la<br />

prevenzione di patologie causate dai sierotipi di<br />

Streptococcus pneumoniae inclusi nel vaccino.<br />

Pertanto, nella maggior parte dei trial clinici il<br />

vaccino 13-valente è stato confrontato con il<br />

PCV7 (9 dei 12 studi realizzati in età pediatrica).<br />

Gli altri 3 studi hanno valutato la consistenza<br />

della formulazione finale del vaccino in scala di<br />

manifattura per la commercializzazione.<br />

In generale, gli studi di Fase III nei bambini<br />

sono stati disegnati per dimostrare che il vaccino<br />

13-valente:<br />

• Induce risposte immunitarie che sono<br />

assolutamente non-inferiori a quelle indotte<br />

dal PCV7 per i 7 sierotipi in comune, valutate<br />

secondo i criteri dell’OMS (correlato di<br />

protezione pari a 0,35 µg/mL di IgG ELISA dopo<br />

IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 1, 2010<br />

il ciclo primario);<br />

• analogamente, induce risposte immunitarie ai 6<br />

sierotipi aggiuntivi (1, 3, 5, 6A, 7F, e 19A) che<br />

sono non inferiori alla risposta immunitaria dei<br />

7 sierotipi in comune;<br />

• in base ai dati disponibili, può essere utilizzato<br />

nello schema che prevede un ciclo primario<br />

a 2 dosi + 1 dose di richiamo (3, 5 e 11-13<br />

mesi), con un livello anticorpale protettivo<br />

equivalente allo schema a 3 dosi + 1;<br />

• induce un aumento dei livelli anticorpali dopo<br />

la dose di richiamo;<br />

• è compatibile con gli altri vaccini presenti nei<br />

calendari vaccinali dell’età evolutiva inclusi<br />

difterite, tetano, pertosse, Haemophilus<br />

influenzae tipo b (Hib), epatite B, polio,<br />

meningococco tipo C, morbillo, parotite,<br />

rosolia e varicella nelle formulazioni dei vaccini<br />

adottati in Europa;<br />

• ha un pr<strong>of</strong>ilo accettabile di sicurezza e<br />

tollerabilità.<br />

I dati della fase 3 indicano che il vaccino<br />

13-valente in registrazione può ampliare<br />

la protezione nei confronti della malattia<br />

pneumococcica nei bambini. Questi risultati sono<br />

stati presentati al Congresso della Interscience<br />

Conference on Antimicrobial Agents and<br />

Chemotherapy (ICAAC) e della Infectious Diseases<br />

Society <strong>of</strong> America (IDSA) a Washington, DC negli<br />

Stati Uniti (25-27 Ottobre 2008) ed al Congresso<br />

ESPID (Bruxelles, Maggio 2009), e sono tutti in<br />

corso di pubblicazione.<br />

In maniera specifica, i dati evidenziano che il<br />

PCV13 <strong>of</strong>fre una immunogenicità simile ai sette<br />

sierotipi presenti in entrambi i vaccini e può<br />

fornire una copertura più estesa per i sei ulteriori<br />

sierotipi emergenti a livello mondiale.<br />

Lo studio clinico di Fase 3 [16], condotto<br />

in Germania su 604 neonati, ha confrontato<br />

il vaccino PCV13 al PCV7. Le valutazioni<br />

dell’immunogenicità sono state effettuate un<br />

mese dopo il completamento del ciclo primario<br />

(con un programma di vaccinazione di 2, 3 e 4<br />

mesi). Gli obiettivi d’immunogenicità dello studio<br />

erano:<br />

• comparare le risposte immunitarie indotte dal<br />

PCV13 e dal PCV7 nei confronti di ciascuno dei<br />

sette sierotipi pneumococcici comuni ai due<br />

vaccini.<br />

• Valutare la risposta immunitaria elicitata dai sei<br />

sierotipi pneumococcici aggiuntivi inclusi nel<br />

vaccino 13-valente.<br />

Sulla base di un gruppo di criteri immunogenici<br />

definito in maniera prospettica, i risultati dello<br />

studio hanno indicato che le risposte indotte<br />

dal PCV13 per tutti i 7 sierotipi condivisi si sono<br />

C A P I T O L O 4 S 3 1


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dimostrate non-inferiori a quelle del PCV7. Inoltre,<br />

il PCV13 ha elicitato gli anticorpi funzionali<br />

(biologicamente attivi) a tutti i 13 sierotipi. I<br />

risultati di questo studio hanno mostrato anche<br />

che il PCV13 e il PCV7 sono dotati di sicurezza e<br />

tollerabilità comparabili.<br />

Lo studio ha valutato infine le risposte<br />

immunitarie suscitate nei confronti di numerosi<br />

componenti (epatite B, Haemophilus influenzae<br />

di tipo B e difteria) del vaccino pediatrico Infanrix ®<br />

hexa (GSK) somministrato contemporaneamente.<br />

Nella co-somministrazione con il PCV13 o il<br />

PCV7. Le risposte immunitarie a questi antigeni<br />

vaccinali si sono dimostrate comparabili.<br />

Complessivamente, i risultati di questo studio<br />

suggeriscono che il PCV13 può avere un’efficacia<br />

pari a quella del PCV7 nel contribuire a prevenire<br />

la patologia pneumococcica causata dai sierotipi<br />

attualmente contenuti nel PCV7 e che può<br />

inoltre fornire una copertura più ampia per la<br />

prevenzione della PD causata dai 6 sierotipi<br />

aggiuntivi.<br />

Lo studio di Fase III condotto in Italia [17]<br />

ha valutato, secondo uno schema di studio<br />

randomizzato, controllato, in doppio cieco, 606<br />

bambini sani al 3° mese di vita (303 soggetti per<br />

gruppo) assegnati alla somministrazione di PCV13<br />

o PCV7, ma sempre in concomitanza al vaccino<br />

esavalente DTaP-IPV-Hib-HepB.<br />

Il vaccino, in questo caso, è stato somministrato<br />

secondo lo schema a 3, 5 e 11 mesi di vita, già<br />

approvato dall’EMEA per il precedente vaccino<br />

7-valente e previsto dal vigente Piano Nazionale<br />

Vaccini.<br />

Anche in questo caso, si è proceduto ad<br />

una valutazione dell’immunogenicità indotta<br />

dal vaccino 13V verso il PCV7, come previsto<br />

dalle Linee Guida OMS (criterio primario, titolo<br />

anticorpale IgG anti-capsulare e sierotipo-specifico<br />

per i 7 sierotipi in comune e per i 6 aggiuntivi,<br />

in riferimento al correlato di protezione di 0,35<br />

µg/mL; criterio secondari, determinazione dell’<br />

attività opson<strong>of</strong>agocitica, OPA).<br />

Non si è osservata alcuna differenza tra i<br />

due vaccini nell’indurre una valida e funzionale<br />

risposta anticorpale, sia in termini di responder<br />

secondo il correlato OMS di protezione sia in<br />

termini di GMT/GMC. Dopo il ciclo primario<br />

a 2 dosi, > 90% dei soggetti ha mostrato una<br />

risposta anticorpale > 0,35 µg/mL per tutti i<br />

sierotipi in comune con il PCV7 e per i nuovi<br />

sierotipi inseriti. Inoltre, nei soggetti vaccinati<br />

con vaccino 13-valente, > 90% dei bambini dopo<br />

il ciclo primario e > 97% dopo la dose booster ha<br />

mostrato un titolo OPA > 1/8. Questo studio ha<br />

dimostrato la capacità protettiva di uno schema<br />

S 3 2 C A P I T O L O 4<br />

a 2 dosi + 1, come riconosciuto dall’EMEA per<br />

il PCV7, utilizzato in Italia (vedi Piano Nazionale<br />

Vaccini e programmi regionali esistenti) e nella<br />

maggior parte dei Paesi Europei.<br />

Ulteriori dati di Fase 3 presentati al congresso<br />

ICAAC/IDSA (Washington, 2008)<br />

I dati derivati dai due ulteriori studi clinici<br />

di Fase 3 condotti in Europa (Francia e Regno<br />

Unito) presentati alla conferenza, confermano<br />

le conclusioni dello studio pilota secondo cui<br />

il PCV13 è ben tollerato, immunogenico e può<br />

potenzialmente procurare una protezione diretta<br />

contro i 13 sierotipi inclusi nel vaccino.<br />

• Nello studio effettuato in Francia (n =<br />

613) [18], la somministrazione di tre dosi<br />

del PCV13 a bambini piccoli ha indotto una<br />

risposta immunitaria significativa a tutti<br />

i 13 sierotipi vaccinali. Inoltre, le risposte<br />

immunitarie agli antigeni contenuti nel vaccino<br />

pediatrico somministrato contemporaneamente<br />

Pentavac® (San<strong>of</strong>i-Pasteur) si sono dimostrate<br />

generalmente comparabili, sia quando la<br />

somministrazione è avvenuta in concomitanza<br />

con il PCV13 che con il PCV7. La sicurezza e la<br />

tollerabilità tra i due gruppi di vaccini si sono<br />

dimostrate parimenti comparabili.<br />

• Nello studio effettuato nel Regno Unito (n = 278)<br />

[19] a quella del PCV7 e le risposte anticorpali<br />

ai vaccini somministrati contemporaneamente<br />

(Pediacel ® , NeisVacC ® e Menitorix ® ) hanno<br />

evidenziato un pr<strong>of</strong>ilo comparabile tra la<br />

co-somministrazione con il PCV7 e il vaccino in<br />

registrazione.<br />

Lo switch da PCV7 a PCV13<br />

I neonati e i bambini che hanno iniziato<br />

l’immunizzazione con PCV7 possono completarla<br />

passando a PCV13 in qualsiasi stadio del programma<br />

di vaccinazione.<br />

Infatti, dato che i 7 sierotipi coniugati comuni<br />

sono identici nei due vaccini, e considerato che è<br />

stato dimostrato che il pr<strong>of</strong>ilo di immunogenicità<br />

di PCV13 è simile per questi sierotipi, per i<br />

neonati che non hanno completato la serie con<br />

PCV7, si può raccomandare di passare a PCV13<br />

in qualunque momento della schedula vaccinale<br />

(serie primaria infantile e dose di richiamo).<br />

I dati a disposizione indicano che, quando<br />

somministrata dopo una serie infantile con<br />

PCV7, è necessaria solo una dose singola di<br />

PCV13 per elicitare livelli appropriati di anticorpi<br />

anti-polisaccaridici nei confronti dei 6 sierotipi<br />

aggiuntivi [20].<br />

Pertanto, a meno che non vi siano<br />

raccomandazioni diverse da parte delle Autorità


I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />

Sanitarie, la schedula è quella riportata in Tabella 2.<br />

Dati a supporto dello Switch da PCV7 a PCV13: lo<br />

Studio 008 (Francia) [20]<br />

Lo Studio 008 è stato disegnato come un trial<br />

a 3-gruppi, 2 dei quali ricevono lo stesso vaccino<br />

durante la serie primaria (2, 3 e 4 mesi di età). Il<br />

gruppo in osservazione doveva ricevere il PCV13<br />

in tutte le dosi previste, il gruppo di controllo<br />

attivo riceveva PCV7 in tutta la schedula, mentre<br />

il gruppo rimanente doveva ricevere PCV7 come<br />

ciclo primario e PCV13 come booster.<br />

In tutto, 569 soggetti (92.8%) sono stati inclusi<br />

nella popolazione osservata secondo protocollo<br />

e 529 soggetti (86.3%) sono stati inclusi nella<br />

popolazione valutabile (266 nel gruppo PCV13 e<br />

263 nel gruppo PCV7).<br />

Tabella 2. Schedula per il passaggio da PCV7 a PCV13.<br />

* oppure secondo le Raccomandazioni Nazionali<br />

IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 1, 2010<br />

Risultati di Immunogenicità<br />

Sierotipi Pneumococcici<br />

Nelle Tabelle 3 e 4 vengono riportate le<br />

proporzioni di soggetti nel gruppo con il PCV13<br />

che raggiungono un livello anticorpale ≥0.35 µg/<br />

ml e le GMC per ciascuno dei 13 sierotipi postciclo<br />

primario. Eccetto per i sierotipi 6B (72.6%),<br />

23F (82.8%), 5 (84.0%) e 6A (85.6%), almeno il<br />

90.5% dei soggetti risulta responder. Le GMCs<br />

per tutti i sierotipi, tranne il 6B (0.74 µg/ml)<br />

sono risultate >0.92. Le GMC più basse sono state<br />

osservate per i sierotipi 6B, 23F, 5 and 6A.<br />

I risultati si possono così riassumere:<br />

• Per i 7 sierotipi in comune, le risposte sono<br />

assolutamente simili.<br />

• Per i 6 sierotipi addizionali (1, 3, 5, 6A, 7F e 19A)<br />

le GMC (IgG) sono leggermente più elevate per<br />

Tabella 3. Soggetti che raggiungono una concentrazione anticorpale > 0.35 µg/ml e GMC dopo il ciclo primario.<br />

GMC = Media geometrica della concentrazione<br />

C A P I T O L O 4 S 3 3


IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 1, 2010<br />

I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />

Tabella 4. Percentuale di soggetti che raggiungono un livello anticorpale di IgG > 0,35 µg/mL per i 7 sierotipi in comune, 1 mese<br />

dopo la dose booster.<br />

Tabella 5. IgG sieriche e risposta funzionale (OPA) per i 6 sierotipi aggiuntivi 1 mese dopo la dose booster.<br />

OPA = test ospon<strong>of</strong>agocitico;<br />

5 dei 6 sierotipi nel gruppo PCV13 / PCV13,<br />

mentre sono simili per il sierotipo 3. Ma ciò<br />

che è particolarmente importante, le GMC per<br />

i 6 sierotipi addizionali nei soggetti con PCV7<br />

/ PCV13 (switch) sono assolutamente simili<br />

a quelle osservabili dopo il ciclo primario nei<br />

soggetti con PCV13.<br />

• Per i sierotipi in comune, le proporzioni di<br />

bambini con livelli di IgG > 0,35 µg/mL risulta ><br />

97% in tutti e tre i gruppi (con e senza switch).<br />

• Per i sierotipi addizionali, le stesse proporzioni<br />

sono generalmente simili sia nei soggetti che<br />

ricevono PCV13 dopo PCV7 che in quelli che<br />

ricevono sempre PCV13.<br />

• E’ molto importante osservare che le proporzioni<br />

di soggetti con OPA > 1:8 e le GMT di OPA<br />

sono anch’esse comparabili tra i gruppi. Non<br />

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S 3 4 C A P I T O L O 4<br />

c’è alcuna evidenza statistica di una risposta<br />

funzionale maggiore in uno dei due gruppi,<br />

come si rileva dalla Tabella 5.<br />

In conclusione, i livelli di risposta valutati<br />

a 0,35µg/ml e le GMC delle IgG risultano<br />

generalmente comparabili tra i 3 gruppi di soggetti<br />

osservati, per tutti e 7 i sierotipi in comune. Per<br />

quanto riguarda i 6 sierotipi addizionali, si sono<br />

osservati titoli di IgG ed OPA del tutto comparabili<br />

nel gruppo 7v/13v in confronto al gruppo che ha<br />

ricevuto PCV13 per tutte le dosi. Per il sierotipo<br />

3 la risposta immunitaria è risultata similmente<br />

più bassa in entrambi i gruppi. Una singola dose<br />

di PCV13 può essere, quindi, raccomandata ai<br />

soggetti che hanno ricevuto un ciclo primario di<br />

PCV7 ed ai bambini da 2 a 5 anni di età.<br />

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2009.<br />

C A P I T O L O 4 S 3 5

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