0.36 MB - Italian Journal of Public Health
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IJPH - Year 8, Volume 7, Number 2, Suppl. 1, 2010<br />
I T A L I A N J O U R N A L O F P U B L I C H E A L T H<br />
Alaska e negli Stati Uniti [6, 7], così come in<br />
Spagna, dove si è evidenziato un aumento delle<br />
infezioni invasive causate dai sierotipi 1, 5, 19 A<br />
e 6 A. [8].<br />
Negli USA si sta velocemente diffondendo<br />
un clone con multi-resistenza agli antibiotici<br />
nell’otite media acuta, con sierotipo 19 A [9],<br />
mentre un ulteriore studio condotto nella Corea<br />
del Sud ha rilevato una significativa prevalenza<br />
del sierotipo 19A prima dell’introduzione del<br />
vaccino, dovuta ad una espansione clonale del<br />
ST320 multiresistente [10].<br />
La percentuale del sierotipo 19A è aumentata<br />
inoltre anche in Italia (passando dal 6% a circa<br />
il 12 %) [11] ed è importante sottolineare che i<br />
ceppi prima menzionati sono frequentemente<br />
caratterizzati da un rilevante tasso di resistenza ai<br />
macrolidi e alle penicilline [12].<br />
In un programma nazionale di sorveglianza di<br />
laboratorio condotto dalla Società <strong>Italian</strong>a per lo<br />
studio degli Antimicrobici e delle Resistenze [13],<br />
5 centri italiani hanno fornito 328 ceppi invasivi<br />
di S.pneumoniae. Il campione di studio era<br />
costituito per il 52,4% (172 soggetti) da bambini<br />
d’età inferiore a 5 anni.<br />
La copertura attesa dalla somministrazione<br />
del PCV 7-valente è attualmente diminuita in<br />
tutti i segmenti della popolazione grazie alla<br />
soppressione della circolazione dei tipi vaccinali<br />
esercitata dal vaccino, un panorama in cui emerge<br />
che le infezioni restanti sono da attribuire ai<br />
sierotipi non vaccinali. Al contrario, le infezioni<br />
prodotte dai ceppi di tipo non vaccinale sono<br />
aumentate, in particolare ad opera di sei sierotipi<br />
che saranno inclusi nel vaccino 13valente (1,<br />
3, 5, 6A, 7F e 19A). In base ai dati disponibili<br />
in Italia [12, 13], il vaccino 13-valente è in<br />
grado di aumentare in maniera consistente la<br />
copertura dei sierotipi circolanti, fino al 45%<br />
in più rispetto alla copertura attuale del PCV7<br />
(cioè, una copertura totale > 85% dei casi di IPD).<br />
PCV13 è attualmente il vaccino che contiene il<br />
maggior numero di sierotipi di S. pneumoniae,<br />
causa di patologia invasiva, polmoniti ed otiti<br />
medie acute, includendo, in particolare, i sierotipi<br />
3, 6A, 19A.<br />
I dati più recenti hanno anche definito i tassi<br />
dell’attuale resistenza a 10 antibiotici solitamente<br />
impiegati nel trattamento delle patologie invasive<br />
causate dallo pneumococco evidenziando una<br />
situazione non differente dal livello di antibioticoresistenza<br />
già descritto nella letteratura. Ciò che<br />
è cambiato, tuttavia, è la natura dei sierotipi di<br />
S.pneumoniae che costituiscono la minaccia:<br />
come previsto, sempre sulla base delle esperienze<br />
precedenti, poiché l’incidenza dei sierotipi del<br />
vaccino 7-valente è diminuita, la non-suscettibilità<br />
all’antibiotico è soprattutto presente nei sierotipi<br />
che sono stati introdotti nel nuovo vaccino<br />
13-valente, in particolare nei sierotipi 1, 3 e<br />
19A che risultano essere i principali responsabili<br />
e quelli in cui emerge la presenza di ceppi a<br />
resistenza multipla.<br />
PCV13 è l’evoluzione del vaccino attualmente<br />
disponibile PCV. PCV7 contiene i polisaccaridi<br />
ricavati da 7 sierotipi pneumococcici, coniugati<br />
alla proteina vettrice CRM 197 derivata dal<br />
Corynebacterium diphtheria. I sierotipi di PCV7<br />
sono 4, 6B, 9V, 14, 18C,19F e 23F. Questo vaccino<br />
viene denominato PCV7 nelle sezioni successive.<br />
PCV13 contiene in aggiunta ai sierotipi del PCV7<br />
anche i sierotipi 1, 3, 5, 6A, 7V e 19A.<br />
Il PCV7, come vaccino pneumococcico<br />
coniugato 7-valente comprendente i sierotipi<br />
4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23F, è stato il<br />
primo prodotto dell’applicazione della complessa<br />
tecnologia di coniugazione al superamento dei<br />
limiti dei vaccini polisaccaridici pneumococcici:<br />
la coniugazione dell’antigene polisaccaride a una<br />
proteina vettrice porta infatti ad una risposta<br />
immunitaria T-dipendente che è necessaria per<br />
ottenere una reazione immunogenica nei neonati<br />
e nei bambini piccoli e che non è conseguita<br />
con il solo vaccino polisaccaridico. Nei bambini<br />
piccoli e nei neonati a partire dalle 6-8 settimane<br />
di vita, il PCV7 induce una risposta immunitaria<br />
protettiva diretta contro i sierotipi pneumococcici<br />
vaccinali, in seguito alla vaccinazione, quindi, gli<br />
anticorpi anti-capsulari (tipo-specifici) esercitano<br />
un’azione battericida/opsonica e si ha l’istruzione<br />
del sistema immunitario con la generazione di una<br />
memoria immunologica. Oltre a ciò, a differenza<br />
di quanto avviene con i vaccini polisaccaridici,<br />
si realizza una risposta immunitaria a livello<br />
mucosale che provoca una diminuzione della<br />
colonizzazione rin<strong>of</strong>aringea.<br />
Nel PCV13 sono inclusi i 13 sierotipi<br />
pneumococcici che si associano con maggiore<br />
frequenza alla malattia pneumococcica a livello<br />
globale: 7 di questi (4, 6B, 9V, 14, 18C, 19F e 23F)<br />
sono contenuti nel PCV7 (vaccino polisaccaridico<br />
coniugato, adsorbito) che rappresenta oggi<br />
lo standard mondiale nella prevenzione delle<br />
patologie da pneumococco nei neonati e nei<br />
bambini piccoli, mentre i sei ulteriori sierotipi<br />
(1, 3, 5, 6A, 7F e 19A) sono quelli che si<br />
associano alla patologia residua ed emergente.<br />
In particolare, i sierotipi 1 e 3 sono più spesso<br />
associati a patologie respiratorie gravi (polmoniti<br />
ed empiemi), mentre il sierotipo 19A, quello più<br />
frequente nella patologia invasiva e non invasiva<br />
tra quelli non compresi nel precedente vaccino<br />
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