Ombre nella nebbia Dossier mafie in Lombardia - Narcomafie
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La fiaba della mafia <strong>in</strong>visibile<br />
Dopo lo scontro <strong>in</strong> Consiglio Comunale, le forze politiche si organizzano<br />
ora per dare alla cittad<strong>in</strong>anza un segnale di cont<strong>in</strong>ua attenzione<br />
alla questione delle presenze mafiose <strong>in</strong> città, che segni la discont<strong>in</strong>uità<br />
con l’aria di smobilitazione connessa <strong>in</strong>vece alla decisione<br />
presa ieri a Palazzo Mar<strong>in</strong>o. Le opzioni sono ovviamente diverse. Se<br />
il PdL annuncia qu<strong>in</strong>di un «grande convegno sulla mafia», che serva<br />
a rilanciare l’impegno della maggioranza nel contrasto alle cosche,<br />
volendo motivare nei fatti l’impossibilità di utilizzare lo strumento<br />
consiliare a suo tempo adottato, il PD viceversa lancia un appello<br />
alla mobilitazione civile: serve un «comitato di volontari» che possa<br />
svolgere con serietà il compito che era stato attribuito alla Commissione<br />
comunale, ieri cancellata dal voto dell’aula.<br />
«Questo è un regalo fatto alle organizzazioni crim<strong>in</strong>ali, è un chiaro<br />
segnale che a Milano non si può e non si deve parlare di mafia» è<br />
questo il commento lapidario della referente di Libera Milano, l’avvocato<br />
Ilaria Ramoni. E le cosche? Le cosche stanno a guardare…<br />
Altro che “mafia pulita”<br />
di Davide Milosa | Narco<strong>mafie</strong> 3.2010<br />
Gennaio 2010. A Milano arriva la Commissione parlamentare antimafia.<br />
Non capitava da 16 anni. Da quando, cioè, l’allora capitale<br />
morale si riscoprì vulnerabile al potere delle cosche. Erano i tempi<br />
delle maxi-<strong>in</strong>chieste e dei pentiti che stavano svelando oltre vent’anni<br />
di omicidi e affari tessuti all’ombra della Madonn<strong>in</strong>a. Poco tempo<br />
prima Paolo Pillitteri, l’ex s<strong>in</strong>daco socialista poi travolto da Tangentopoli,<br />
non si diede pensiero nel rispondere a chi gli faceva notare<br />
che un’<strong>in</strong>tera serie della Piovra (la fiction tv sulla mafia) aveva come<br />
sfondo Milano. Disse: “La Piovra a Milano è solo una bella fiction”.<br />
E mentre lo diceva, Saverio Morabito, pentito della ‘ndrangheta,<br />
riempiva migliaia di pag<strong>in</strong>e con le sue rivelazioni. Parole di sangue e<br />
cattiva politica mischiata alla mafia.<br />
Silenzio per <strong>in</strong>teresse<br />
In un luogo segreto lo ascoltavano l’allora pm Alberto Nobili e un<br />
ispettore tosto e preparato come Carm<strong>in</strong>e Gallo. In quel momento<br />
nasceva un’altra Milano, ben diversa da quella descritta dall’ex<br />
s<strong>in</strong>daco Pillitteri. Era una Milano che assomigliava a Palermo o a<br />
Reggio Calabria. Si scoprì che anche al nord c’erano i morti di mafia,<br />
i traffici, i sequestri, i colletti bianchi e i politici corrotti. Nessuno,<br />
però, oltre a magistrati e “sbirri”, si era mai dato pena di denunciarlo.<br />
Né la politica, nè, tantomeno, l’<strong>in</strong>dustria. Silenzio di tomba.<br />
E solo quelle <strong>in</strong>chieste dai nomi stravaganti (Nord-sud, Wall Strett,<br />
Count down) diedero la stura a un verm<strong>in</strong>aio che la classe dirigente<br />
lombarda conosceva da tempo, ma taceva. Con gli arresti, arrivò