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Dott. Gasperini (La didattica per i D.S.A.) - Liceo Scientifico Ulisse Dini

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I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)<br />

Strategie o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> la <strong>didattica</strong> e la valutazione<br />

• L’intervento sui DSA<br />

• Strumenti compensativi e misure dispensative<br />

• Modalità di verifica e criteri di valutazione<br />

• <strong>La</strong> <strong>didattica</strong> <strong>per</strong> i DSA<br />

• Dalla diagnosi alla redazione del Piano Didattico<br />

Personalizzato (PDP)<br />

Dr. Filippo <strong>Gas<strong>per</strong>ini</strong><br />

<strong>Liceo</strong> <strong>Scientifico</strong> <strong>Dini</strong>, Pisa 18 Aprile 2013


INTERVENTO SUI DSA<br />

Intervento DIRETTO sulle difficoltà<br />

attraverso specifici programmi<br />

riabilitativi (interventi <strong>per</strong> automatizzare<br />

la lettura decifrativa, ridurre gli errori<br />

ortografici, migliorare l’efficienza del<br />

calcolo, training di tipo “metacognitivo”,<br />

ecc.)<br />

(intervento abilitativo o<br />

trattamento)<br />

Interventi di CONTENIMENTO DELLE<br />

LIMITAZIONI FUNZIONALI associate ai<br />

DSA (impiego delle misure “dispensative” e<br />

“compensative”)<br />

(intervento dispensativo e compensativo)<br />

Intervento sulle<br />

difficoltà di ordine<br />

emotivo e<br />

motivazionale<br />

Necessità di una INTEGRAZIONE tra i diversi livelli di intervento


INTERVENTO COMPENSATIVO E DISPENSATIVO<br />

SUI DSA<br />

Il ricorso a misure di tipo “compensativo” e “dispensativo” nei DSA è finalizzato a<br />

consentire al ragazzo di realizzare le sue potenzialità di apprendimento e di<br />

conseguire i normali obiettivi formativi, venendo penalizzato il meno possibile<br />

dalle sue difficoltà strumentali di lettura, scrittura e/o calcolo<br />

STRUMENTI COMPENSATIVI<br />

prevedono che il soggetto con DSA<br />

possa avvalersi di strumenti in grado<br />

di compensare la sua debolezza<br />

funzionale; lo strumento compensativo<br />

è una sorta di protesi che aiuta a<br />

su<strong>per</strong>are la limitazione funzionale di<br />

lettura, scrittura o calcolo. Tali<br />

strumenti sollevano lo studente da una<br />

prestazione resa difficoltosa dal<br />

disturbo, senza <strong>per</strong>altro facilitargli il<br />

compito dal punto di vista cognitivo<br />

MISURE DISPENSATIVE<br />

prevedono che il soggetto con DSA<br />

possa essere esentato<br />

dall’eseguire prestazioni o essere<br />

sottoposto a valutazioni che lo<br />

penalizzerebbero in considerazione<br />

della natura specifica del suo<br />

disturbo, ma che tuttavia non<br />

hanno a che vedere con la qualità<br />

dei concetti da apprendere


Principali STRUMENTI COMPENSATIVI<br />

l’utilizzo di libri in formato digitale<br />

ascoltati <strong>per</strong> mezzo di sintesi vocale e di<br />

programmi che ne consentano la<br />

gestione<br />

la disponibilità dei contenuti da<br />

apprendere in forma già schematizzata,<br />

<strong>per</strong> es. sotto forma di mappe concettuali<br />

tabella dell’alfabeto nei diversi caratteri<br />

l’utilizzo del computer e di software <strong>per</strong><br />

la video-scrittura, dotati di correttore e<br />

controllo ortografici e grammaticali (ed<br />

eventualmente anche sintesi vocale)<br />

l’utilizzo del registratore audio<br />

<strong>per</strong> by-passare le<br />

difficoltà di lettura<br />

(decifrativa)<br />

<strong>per</strong> by-passare le<br />

difficoltà di scrittura


l’utilizzo della tavola pitagorica<br />

l’utilizzo della calcolatrice (anche nella<br />

versione parlante)<br />

l’utilizzo di software <strong>per</strong> lo svolgimento<br />

rapido di espressioni algebriche o<br />

l’applicazione di formule fisiche, statistiche,<br />

ecc.<br />

l’utilizzo di tavole delle formule, di tabelle<br />

delle regole ortografiche e grammaticali e dei<br />

termini specialistici<br />

l’utilizzo di schemi (ad es. mappe<br />

concettuali) durante le verifiche, sia orali che<br />

scritte<br />

<strong>per</strong> by-passare le<br />

difficoltà di calcolo<br />

<strong>per</strong> by-passare più<br />

generali difficoltà di<br />

apprendimento e<br />

memorizzazione


Principali MISURE DISPENSATIVE<br />

la dispensa dalla lettura ad alta voce, sia dei testi in italiano che nelle<br />

lingue non native, a meno che non sia lo studente stesso a chiedere di<br />

leggere (eventualmente, si potrà richiedere la lettura ad alta voce di testi<br />

precedentemente concordati)<br />

la dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura e dal prendere appunti;<br />

sarà piuttosto preferibile che lo studente concentri le sue risorse sull’ascolto<br />

e sulla comprensione della spiegazione orale;<br />

una possibilità è quella di mettere a disposizione dello studente con DSA gli appunti<br />

di alcuni tra i compagni di classe più capaci in questa attività (o, in alternativa, forniti<br />

direttamente dal docente);<br />

la disponibilità dei medesimi in formato digitale sarebbe preferibile;<br />

prendere tutte le precauzioni <strong>per</strong> assicurarsi che i compiti <strong>per</strong> casa<br />

vengano trascritti correttamente;<br />

fornirli su fotocopia, dettarli lentamente, lasciarli <strong>per</strong> un tempo sufficiente trascritti alla<br />

lavagna, trascriverli sul registro di classe – magari elettronico -, controllarli<br />

direttamente, chiedere la collaborazione del compagno di banco, ecc.


possibilità di una riduzione quantitativa dei compiti scritti assegnati <strong>per</strong><br />

casa, soprattutto se lo studente con DSA sta effettuando<br />

contemporaneamente un intervento specialistico psicopedagogico e/o<br />

neuropsicologico<br />

la dispensa dalla scrittura a mano e la possibilità di ricorrere alla videoscrittura,<br />

sia <strong>per</strong> i compiti a scuola che a casa;<br />

la dispensa dalla scrittura in corsivo e la possibilità di scrivere in<br />

stampato maiuscolo o in script ;<br />

possibilità di avvalersi della calcolatrice;<br />

dispensa dallo studio mnemonico di formule (matematiche, chimiche,<br />

ecc.) e di regole grammaticali (incluse quelle delle lingue antiche), dando<br />

la possibilità di avvalersi di formulari, tabelle delle regole e specchietti vari


Modalità di verifica e criteri di valutazione<br />

Le modalità di verifica e i criteri di valutazione dello studente con<br />

DSA dovrebbero essere ispirate al principio che esso non risulti<br />

penalizzato <strong>per</strong> una serie di limitazioni funzionali intrinseche al<br />

suo disturbo, ma sia comunque tenuto a dimostrare la<br />

comprensione dei contenuti disciplinari e l’utilizzo flessibile e<br />

consapevole delle conoscenze


Verifiche orali<br />

in tutte le materie tradizionalmente orali (storia, filosofia, biologia,<br />

ecc.) le verifiche non dovrebbero essere scritte, ma<br />

preferibilmente orali<br />

dovrebbe essere concessa allo studente la possibilità di<br />

interrogazioni programmate e/o di offrirsi spontaneamente <strong>per</strong> le<br />

interrogazioni; da evitare le interrogazioni alla sprovvista<br />

laddove lo studente abbia espresso al docente la preferenza di potersi<br />

offrire spontaneamente all’interrogazione, se ciò non dovesse<br />

avvenire in tempi ragionevoli sarà il docente a fissare la data <strong>per</strong><br />

l’interrogazione, non prima di una settimana tuttavia<br />

durante le interrogazioni dovrebbe essere concessa la<br />

possibilità di consultare gli schemi e/o le mappe concettuali già<br />

utilizzate <strong>per</strong> lo studio a casa; ciò soprattutto <strong>per</strong> ovviare alle<br />

difficoltà di recu<strong>per</strong>o lessicale e <strong>per</strong> offrire una guida <strong>per</strong> una<br />

esposizione orale più organizzata


sarebbe preferibile che le interrogazioni partissero da un<br />

argomento scelto dallo studente, <strong>per</strong> poi comunque venire estese<br />

al resto dei contenuti di verifica<br />

evitare di condurre l’interrogazione secondo una modalità<br />

eccessivamente incalzante, formulando lentamente le domande e<br />

concedendo tempi abbastanza dilatati <strong>per</strong> l’organizzazione e la<br />

formulazione delle risposte<br />

qualora siano evidenti difficoltà nell’organizzazione del discorso,<br />

procedere alla verifica formulando domande abbastanza puntuali<br />

la calcolatrice, i formulari, le tabelle, gli specchietti<br />

abitualmente impiegati dallo studente dovrebbero essere<br />

concessi anche durante le verifiche orali


Verifiche scritte<br />

REDAZIONE E SOMMINISTRAZIONE<br />

Il testo delle verifiche scritte non andrà MAI dettato o fatto<br />

copiare dalla lavagna, ma dovrà essere scritto al computer e<br />

messo a disposizione o su fotocopia oppure su file (nel caso lo<br />

studente abbia padronanza dei software di sintesi vocale e desideri<br />

avvalersene)<br />

Soprattutto laddove il testo venga consegnato su fotocopia (e,<br />

dunque, debba venire letto direttamente dallo studente) è importante<br />

che:<br />

- esso venga preliminarmente letto, a tutta la classe, e lentamente<br />

dal docente<br />

- esso venga redatto rispettando alcuni criteri volti a favorirne la<br />

leggibilità:<br />

• la pagina, in generale, non dovrebbe risultare troppo affollata di testo e di<br />

eventuali immagini<br />

• le diverse domande, i diversi esercizi dovrebbero essere chiaramente e<br />

sufficientemente distanziati


• adeguata distanza tra le righe (interlinea 1,5)<br />

• caratteri ad alta leggibilità – ad es. Arial, Times New Roman e Comic Sans<br />

MS – di dimensione 14-16 e meglio impostando la modalità “estesa” di<br />

spaziatura del carattere (normale, estesa)<br />

• meglio non spezzare la parola <strong>per</strong> andare a capo<br />

concessione di tempi più lunghi <strong>per</strong> il completamento delle<br />

verifiche scritte o una riduzione del numero di quesiti/esercizi o di<br />

testo da tradurre; questa seconda opzione è preferibile, <strong>per</strong> non<br />

affaticare eccessivamente lo studente<br />

eventualmente, si recu<strong>per</strong>erà oralmente quanto non verificato <strong>per</strong> iscritto<br />

nel caso delle discipline tradizionalmente orali, se proprio si dovesse<br />

ricorrere alle verifiche scritte, privilegiare le domande con risposte a<br />

scelta multipla, anziché quelle a risposta a<strong>per</strong>ta<br />

la calcolatrice, i formulari, le tabelle, gli specchietti abitualmente<br />

impiegati dallo studente dovranno essere concessi anche durante<br />

le verifiche scritte<br />

evitare la sovrapposizione di più verifiche scritte e/o orali in una<br />

stessa mattina


VALUTAZIONE<br />

Nella valutazione delle prove scritte delle diverse discipline deve<br />

essere accordato maggiore peso agli aspetti di contenuto (ad es.<br />

adesione alla traccia, correttezza e completezza della trattazione, coerenza<br />

e organicità dei contenuti esposti nel caso della prova scritta di Italiano)<br />

rispetto a quelli formali (ad es. gli errori ortografici e quelli nell’uso della<br />

punteggiatura non contribuiranno in alcun modo alla determinazione del voto<br />

finale nella prova scritta di italiano, mentre quelli di tipo morfo-sintattico o<br />

l’appropriatezza del lessico impiegato potranno contribuire ma in misura<br />

ridotta)<br />

Nella valutazione delle prove scritte delle discipline matematicoscientifiche<br />

non dovrebbero essere conteggiati gli errori riconducibili a<br />

inaccuratezza del calcolo o verosimilmente a “distrazione” (ad es. errori<br />

di trascrizione dei segni algebrici nei successi passaggi di un’espressione<br />

matematica, omissione delle parentesi,ecc)


Valutazione della lingua straniera<br />

la valutazione nella lingua straniera dovrebbe privilegiare l’orale<br />

rispetto allo scritto e, più in generale, gli aspetti pragmaticocomunicativi<br />

(o anche quelli relativi alla cultura e alla letteratura) della<br />

lingua, rispetto a quelli formali, di tipo ortografico e grammaticale;<br />

- nel caso della comprensione, sarà valorizzata la capacità di comprendere<br />

il senso generale del messaggio<br />

- nel caso della produzione, si darà più rilievo all’efficacia comunicativa,<br />

ossia alla capacità di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del<br />

tutto corretto grammaticalmente<br />

nelle verifiche scritte (incluse quelle di grammatica) dovrebbero essere<br />

privilegiati esercizi a cloze, a scelta multipla o con frecce di collegamento,<br />

evitando lunghe traduzioni a<strong>per</strong>te dall’italiano alla lingua straniera<br />

nelle verifiche di grammatica, si dovrà concedere la possibilità di<br />

consultare tabelle e specchietti delle regole, fornendo l’esempio della<br />

struttura richiesta oltre al termine grammaticale<br />

possibilità di consultare dizionari digitali e bilingui anche in sede di<br />

verifica;


E’ possibile esentare lo studente con DSA<br />

dall’effettuazione delle prove scritte nella lingua<br />

straniera, ma non esonerarlo in toto dallo studio della lingua<br />

straniera (pena non poter conseguire un regolare titolo di<br />

studio !!!)


ESAME DI STATO<br />

conclusivo del secondo ciclo d’istruzione<br />

Legge 170, 08/10/2010: Nuove Norme in materia di<br />

disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico<br />

All’articolo 5 (Misure Didattiche e di Supporto), comma 4, precisa che:<br />

“ Agli studenti con DSA sono garantite, durante il <strong>per</strong>corso<br />

di istruzione e di formazione scolastica e universitaria,<br />

adeguate forme di verifica e di valutazione, anche <strong>per</strong><br />

quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione<br />

all‘universita‘, nonche' gli esami universitari ”


Decreto MIUR 5669, 12/07/2011: Decreto attuativo Legge 170<br />

All’articolo 6 (Forme di verifica e di valutazione), comma 3, precisa che:<br />

“ Le Commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e<br />

del secondo ciclo di istruzione, tengono in debita<br />

considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità<br />

didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei<br />

<strong>per</strong>corsi didattici individualizzati e <strong>per</strong>sonalizzati. Sulla base<br />

del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato,<br />

possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli<br />

ordinari. Le medesime Commissioni assicurano, altresì,<br />

l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano<br />

criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che<br />

alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle<br />

prove nazionali INVALSI previste <strong>per</strong> gli esami di Stato, sia in<br />

fase di colloquio”


Al comma 5 dello stesso articolo:<br />

“…si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua<br />

straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui<br />

ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate:<br />

- certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta<br />

di dispensa dalle prove scritte;<br />

- richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla<br />

famiglia o dall’allievo se maggiorenne;<br />

- approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma<br />

temporanea o <strong>per</strong>manente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla<br />

base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-<strong>didattica</strong>, con particolare<br />

attenzione ai <strong>per</strong>corsi di studio in cui l’insegnamento della lingua straniera risulti<br />

caratterizzante (liceo linguistico, istituto tecnico <strong>per</strong> il turismo, ecc.).<br />

In sede di esami di Stato, conclusivi del primo e del secondo ciclo di<br />

istruzione, modalità e contenuti delle prove orali – sostitutive delle prove<br />

scritte – sono stabiliti dalle Commissioni, sulla base della documentazione<br />

fornita dai consigli di classe.<br />

“I candidati con DSA che su<strong>per</strong>ano l’Esame di Stato<br />

conseguono il titolo valido <strong>per</strong> l’iscrizione …<br />

all’Università”


Ordinanza ministeriale <strong>per</strong> gli esami di stato conclusivi dei<br />

corsi di studio di istruzione secondaria di II grado nelle scuole<br />

statali e non statali 11/05/2012<br />

Intero articolo dedicato alle modalità di effettuazione delle prove <strong>per</strong> i<br />

candidati in situazione di DSA<br />

possibilità di ricorrere ai medesimi strumenti compensativi già utilizzati<br />

nel corso dell’anno scolastico e specificati nel PDP (Piano Didattico<br />

Personalizzato): video-scrittura, PC con sintesi vocale, versione digitale del<br />

testo della prova scritta (trascrizione del testo su supporto informatico da<br />

parte della Commissione), ascolto del testo della prova scritta in registrato<br />

in formato mp3, lettura del testo da parte di un membro della commissione,<br />

…<br />

diritto a tempi aggiuntivi <strong>per</strong> l’espletamento delle prove scritte<br />

diritto a criteri di valutazione più attenti ai contenuti che alla forma<br />

(anche nel colloquio orale)


possibilità di svolgere una terza prova scritta appositamente predisposta<br />

(pur con un uguale numero di quesiti); accorgimenti consigliati:<br />

• privilegiare i quesiti a risposta chiusa (scelta multipla)<br />

• eventuali risposte a<strong>per</strong>te potranno essere anche abbastanza brevi<br />

• evitare formulazioni troppo lunghe e/o grammaticalmente complesse della<br />

domanda, incluse lunghe citazioni da o<strong>per</strong>e letterarie<br />

• <strong>per</strong> il latino evitare di proporre testi in lingua originale, senza traduzione (inclusi<br />

quelli già proposti e tradotti insieme durante l’anno); meglio domande del tipo:<br />

“Delinea in modo sintetico i tratti e le caratteristiche di una delle figure ricorrenti nei<br />

dialoghi senechiani: quella del saggio” (max 12 righe)<br />

“Gli ideali stilistici e gli ideali morali nell’o<strong>per</strong>a di Quintiliano” (max 10 righe)<br />

• possibilità di consultare tabelle con parole chiave o mappe concettuali già utilizzate<br />

durante l’anno e specificate nel PDP<br />

• <strong>per</strong> le lingue straniere contemporanee meglio evitare le risposte a<strong>per</strong>te, lunghe<br />

citazioni dalle o<strong>per</strong>e letterarie e quesiti di tipo grammaticale; possibilità di usare<br />

schemi e mappe concettuali già impiegati durante l’anno


Esempi di quesiti di lingua inglese <strong>per</strong> la terza prova adatti a candidati con DSA<br />

In "Tintern Abbey" Wordsworth writes he is a " worship<strong>per</strong> of nature" because:<br />

nature is indifferent to man<br />

nature is the ideal background of man's feelings and emotions<br />

nature is an eternal source of joy and happiness<br />

nature provides man with solace, guidance and moral force.<br />

According to the main character in Jane Eyre:<br />

women have right to happiness and joy<br />

women have right to the same intellectual and social freedom as men<br />

women have right to happiness and fullfilment but they must accept male<br />

authority<br />

marriage should not be imposed on women


LA DIDATTICA PER I DSA<br />

<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> più efficace <strong>per</strong> i DSA è quella che promuove e<br />

sostiene un ascolto attivo, che sfrutta più canali <strong>per</strong><br />

veicolare la conoscenza – con una particolare enfasi sul<br />

canale visivo – e che in generale mette in atto tutte le<br />

misure possibili <strong>per</strong>ché il ragazzo con DSA non sia<br />

penalizzato dalle sue difficoltà strumentali di lettura e<br />

scrittura e dagli eventuali deficit mnesici<br />

In realtà, a parte una serie di misure specificamente mirate a ridurre<br />

l’impatto delle difficoltà di lettura decifrativa e di scrittura, la <strong>didattica</strong> più<br />

efficace <strong>per</strong> i ragazzi con DSA si rivela utile anche <strong>per</strong> tutti gli altri<br />

studenti, dunque….<br />

condurre le lezioni venendo incontro alle esigenza degli<br />

studenti con DSA non implica uno stravolgimento delle<br />

normali strategie didattiche, ma richiede alcune attenzioni di<br />

cui spesso beneficia l’intera classe


Conduzione delle lezioni<br />

Le spiegazioni in classe divengono estremamente importanti <strong>per</strong> lo<br />

studente con DSA, in quanto meno autonomo nell’acquisire<br />

informazioni direttamente dal libro di testo; inoltre, stabilendo una<br />

conoscenza pregressa sull’argomento, le spiegazioni in classe<br />

facilitano la sua successiva comprensione sul testo<br />

Tenendo presente il principio abbastanza ovvio ma cruciale che non può<br />

esservi apprendimento (di tipo dichiarativo) se non vi è attenzione rispetto<br />

all’informazione, innanzi tutto, dovranno essere prese tutte le misure<br />

possibili <strong>per</strong> favorire e sostenere l’ascolto e l’attenzione verso quello<br />

che noi diciamo<br />

si suggerisce allora:<br />

di “manipolare” una serie di “variabili” relative alla collocazione fisica<br />

dello studente con DSA e fare in modo che:<br />

- esso sieda in una posizione tale da poter vedere e ascoltare agevolmente<br />

l’insegnante e a sua volta risultare facilmente visibile da questi (prime file)<br />

- esso sieda lontano dalle fonte di distrazione più importanti: finestre,<br />

cestino, i compagni più turbolenti


di verificare direttamente, in varie occasioni, il livello di attenzione del ragazzo<br />

con DSA (così come di tutti gli altri studenti):<br />

- osservando quello che egli concretamente fa (parla con i compagni, disegna<br />

sul diario, …)<br />

- ponendogli in varie occasioni, ma senza ovviamente adottare una modalità<br />

“inquisitoria”, domande in merito a quanto appena spiegato, coinvolgendolo<br />

quanto più possibile nella discussione sugli argomenti della lezione, chiedendo il<br />

suo punto di vista <strong>per</strong>sonale<br />

condurre lezioni quanto più possibile “interattive”: incoraggiare gli interventi<br />

degli studenti, la discussione su quanto spiegato, chiedere di fare ipotesi, creare<br />

“conflitto cognitivo”<br />

condurre lezioni quanto più possibile interessanti e stimolanti, muovendo<br />

quando possibile dall’interesse dei ragazzi, cogliendo possibili agganci con il loro<br />

mondo, ricorrendo quando possibile a materiale audio-visivo (film e documentari<br />

in DVD, video tratti da Internet <strong>per</strong> es. da YouTube, utilizzando presentazioni in<br />

PowerPoint, lavagna interattiva multimediale (LIM)<br />

evitare, nei limiti del possibile, lunghe lezioni frontali costituite solo da<br />

spiegazioni orali (max: 30-40 minuti); alternare invece spiegazione orale,<br />

discussione, svolgimento di esercizi collettivo e individuale, eventuale<br />

presentazione di materiale video, verifiche orali, …


di facilitare la comprensione dei contenuti proposti (condizione<br />

fondamentale <strong>per</strong> riuscire a sostenere l’attenzione nel tempo) ricorrendo ad<br />

una serie di accorgimenti didattici (utili non solo allo studente con DSA,<br />

ma a tutte la classe…)<br />

anticipare all’inizio della lezione (oralmente, ed eventualmente anche<br />

ricorrendo a qualche rappresentazione visiva) l’argomento generale che sarà<br />

affrontato; eventualmente, se ne potrà già fornire una SINTETICA scaletta e,<br />

comunque, sarebbe utile fornire già in questa fase le parole-chiave<br />

corrispondenti ai concetti principali esposti<br />

Tale strategia è funzionale al pre-ascolto, cioè a quella fase preliminare<br />

dell’ascolto attivo e intensivo in classe in cui lo studente dovrebbe attivare le<br />

conoscenze pregresse su un determinato argomento, così da essere facilitato<br />

nella sua comprensione e nella possibilità anche di fare collegamenti, così<br />

come nell’autoregolare la propria attenzione in funzione dell’importanza e<br />

della difficoltà attesa<br />

E’ consigliabile prima di affrontare il nuovo argomento, ripassare<br />

rapidamente le conoscenze precedenti ad esso connesse


nel condurre le spiegazioni sforzarsi quanto più possibile di evidenziare, i<br />

rapporti logici (causa-effetto) e cronologici (prima-poi) presenti<br />

nell’argomento trattato, cioè di esplicitare l’organizzazione, la struttura<br />

logica dei temi affrontati: ricorda, infatti, che l’organizzazione dei contenuti,<br />

che ne facilita notevolmente la comprensione, è anche il primo degli ausili<br />

<strong>per</strong> la loro memorizzazione<br />

A questo scopo, una serie di indicatori linguistici forniti dal docente risultano<br />

estremamente utili:


la spiegazione dovrebbe essere articolata in modo da comprendere<br />

un’introduzione, uno sviluppo e una conclusione:<br />

- l’introduzione deve inquadrare l’argomento (ed eventualmente<br />

incuriosire l’ascoltatore)<br />

- lo sviluppo, che deve occupare la porzione maggiore, include tutti i<br />

concetti, i dati e le opinioni che si vogliono comunicare agli studenti<br />

- la conclusione deve sintetizzare i contenuti proposti, richiamare i<br />

concetti fondamentali esposti<br />

nel condurre la spiegazione distinguere con chiarezza, e sforzarsi che<br />

tale differenza venga colta dagli studenti, tra informazioni oggettive<br />

inerenti l’argomento, intepretazioni dei vari autori/studiosi e opinioni<br />

<strong>per</strong>sonali<br />

nello svolgere le spiegazioni orali, l’eloquio non dovrà essere troppo<br />

veloce


incoraggiare (realmente !) gli studenti a poter intervenire durante le<br />

spiegazioni <strong>per</strong> chiedere chiarimenti ed in generale creare un clima in cui<br />

lo studente non sia intimorito dal richiedere delucidazioni e dal formulare<br />

domande non necessariamente “intelligenti” o che evidenzino la sua<br />

scarsa preparazione generale…il momento <strong>per</strong> la valutazione è un altro e<br />

comunque arriverà!<br />

se gli studenti non fanno domande, sarà il docente a doversi accertare<br />

della loro comprensione, eventualmente non limitandosi alla classica<br />

domanda “Avete capito ?”, ma procedendo ad una verifica effettiva della<br />

comprensione con domande su quanto spiegato (benchè semplici e<br />

comunque non condotte con modalità “inquisitoria”…)<br />

durante le spiegazioni non esitare a ripetere anche molte volte lo stesso<br />

concetto e, possibilmente, cercare di formularlo anche in maniere differenti<br />

e/o sfruttando canali diversi (uditivo, visivo, audio-visivo), in modo da offrire<br />

più “ganci” possibili agli studenti, soprattutto quelli con DSA<br />

le parole nuove (termini specialistici, nomi propri, vocaboli stranieri)<br />

dovrebbero essere ben scandite, ripetute più volte e scritte alla lavagna


durante le spiegazioni si dovrebbe cercare di sfruttare quanto più<br />

possibile il canale visivo, visto che molti studenti con DSA possiedono<br />

una buona intelligenza visivo-spaziale o comunque possono presentare<br />

difficoltà nell’elaborazione e nella memorizzazione delle informazioni<br />

verbali, anche orali<br />

E’ dunque vivamente consigliato il ricorso a schemi, mappe concettuali<br />

e altre forme di rappresentazione visiva (es. presentazioni in Power<br />

Point) della conoscenza <strong>per</strong> favorire la comprensione e<br />

l’apprendimento degli studenti con DSA<br />

Le mappe concettuali offrono l’ulteriore vantaggio di schematizzare la<br />

struttura logica e/o cronologica degli argomenti da spiegare, favorendo<br />

la comprensione e l’apprendimento di tutti gli studenti


MAPPE CONCETTUALI<br />

Sono strutture grafiche che contengono i concetti<br />

significativi di un determinato argomento, organizzati secondo<br />

le loro relazioni logico-gerarchiche<br />

Elementi basilari delle mappe concettuali:<br />

Nodi forme geometriche (ovali o rettangoli) contenenti i concetti<br />

espressi in forma sintetica<br />

Frecce o linee di collegamento frecce o segmenti che collegano<br />

i concetti in relazione tra di loro; le frecce specificano il <strong>per</strong>corso di lettura<br />

Parole o frasi legame (non necessariamente presenti) parole o<br />

brevi frasi in corrispondenza delle linee di collegamento che esplicitano la<br />

relazione tra i concetti


Esempio 1<br />

concetto<br />

radice<br />

frase legame<br />

concetto<br />

1° livello<br />

frase legame<br />

frase legame<br />

concetto<br />

2° livello<br />

Elementi basilari delle mappe concettuali:<br />

concetto<br />

2° livello<br />

linee di collegamento<br />

frase legame<br />

concetto<br />

1° livello<br />

nodi<br />

frase legame<br />

concetto<br />

2° livello<br />

frecce<br />

concetto<br />

1° livello<br />

concetto<br />

2° livello<br />

concetto<br />

radice<br />

concetto<br />

2° livello<br />

Esempio 2<br />

concetto<br />

1° livello<br />

concetto<br />

2° livello


Principali tipologie di mappe concettuali (i)<br />

Mappa a struttura radiale (o a raggiera) (i)<br />

I senatori lo riconoscono<br />

come princeps (collega<br />

più autorevole)<br />

Ottiene il titolo di<br />

augustus, cioè<br />

artefice della<br />

pros<strong>per</strong>ità di Roma<br />

grazie alla<br />

protezione degli<br />

dei<br />

E’ tribuno della plebe: la sua<br />

<strong>per</strong>sona è sacra e<br />

inviolabile ed è il diretto<br />

interprete della volontà<br />

popolare<br />

AUGUSTO:<br />

trasforma la repubblica<br />

romana in principato<br />

Mantiene il titolo di<br />

im<strong>per</strong>ator, cioè di capo<br />

dell’esercito<br />

Si fa eleggere più<br />

volte console e<br />

proconsole, quindi<br />

ha il potere<br />

esecutivo ed è a<br />

capo delle<br />

province<br />

E’ pontefice massimo,<br />

cioè capo della<br />

religione


Mappa a struttura radiale (o a raggiera) (ii)<br />

Si può utilizzare:<br />

i) quando il tema da rappresentare ha un concetto centrale<br />

ben identificato e si vogliono evidenziare una serie di aspetti<br />

che lo contraddistinguono<br />

ii) quando si vogliono rappresentare relazioni di causa-effetto<br />

(ponendo <strong>per</strong> es. al centro la causa)<br />

Adatta soprattutto a rappresentare concetti particolari o<br />

aspetti abbastanza circoscritti, non argomenti ampi e/o<br />

cronologicamente articolati


Rivoluzione francese<br />

(1789-1799)<br />

Principali tipologie di mappe concettuali (ii)<br />

Mappa a struttura orizzontale<br />

Im<strong>per</strong>o di Napoleone<br />

(1804-1815)<br />

Restaurazione<br />

(1815-1848)<br />

Adatta soprattutto a rappresentare le relazioni temporali o di<br />

causa-effetto tra i fenomeni, a livelli tuttavia abbastanza<br />

grossolani. Utile, quindi, <strong>per</strong> fornire una visione molto<br />

generale dei fenomeni o un quadro molto sintetico,<br />

preliminare <strong>per</strong> successivi approfondimenti


Principali tipologie di mappe concettuali (iii)<br />

Mappa a struttura verticale (i)


Mappa a struttura verticale (ii)<br />

Si può utilizzare <strong>per</strong> esprimere praticamente qualsiasi tipo di<br />

relazione esistente tra due concetti; le principali includono:<br />

relazioni temporali: prima-dopo<br />

relazioni di causa ed effetto<br />

relazioni mezzi-fine (tra un obiettivo, posto in alto, e le modalità<br />

<strong>per</strong> realizzarlo)<br />

relazioni di appartenenza (tra una categoria generale, posta in<br />

alto, e una o più categorie più specifiche incluse)<br />

esemplificazioni di un fenomeno<br />

definizione di un fenomeno<br />

Soprattutto quando provvista di parole e/o frasi-legame,<br />

consente di rappresentare argomenti anche abbastanza<br />

vasti con un buon livello di dettaglio


Una possibile organizzazione gerarchica nella creazione di mappe<br />

concettuali inerenti un determinato argomento (o disciplina) potrebbe<br />

essere la seguente:<br />

i) inquadramento generale del fenomeno o della serie di fenomeni<br />

studiati, nel caso questi prevedano una successione cronologica (ad<br />

es. una successione di epoche storiche, di correnti letterarie o<br />

filosofiche) attraverso una mappa a struttura orizzontale<br />

ii) definizione dell’architettura generale del fenomeno o dei singoli<br />

fenomeni attraverso una mappa a struttura verticale<br />

iii) approfondimento delle specifiche sezioni della mappa suddetta<br />

attraverso ulteriori mappe a struttura verticale oppure attraverso<br />

mappe a struttura radiale, inserendo collegamenti i<strong>per</strong>testuali (nel<br />

caso di mappe in formato digitale)<br />

E’ chiaro che i tre principali tipi di mappa (a struttura orizzontale, verticale e<br />

radiale) potranno essere combinati nelle maniere più svariate a seconda<br />

degli argomenti da trattare


Le mappe concettuali dovrebbero preferibilmente essere create con il<br />

PC (utilizzando PowerPoint, Su<strong>per</strong>Mappe, CMapTools) e:<br />

- stampate e messe a disposizione degli studenti all’inizio della lezione<br />

e, possibilmente,<br />

- essere visualizzate ricorrendo al video-proiettore o alla <strong>La</strong>vagna<br />

Interattiva Multimediale (LIM)<br />

Il docente deve portare avanti la sua spiegazione orale evidenziando<br />

simultaneamente i concetti corrispondenti e la direzione delle relazioni<br />

sulla mappa (o<strong>per</strong>azioni facilitata <strong>per</strong> tutti se la mappa è<br />

contemporaneamente visibile a docente e a studente su uno schermo)


Appunti e dispense<br />

Gli studenti con DSA, tipicamente, incontrano grosse difficoltà nel<br />

prendere appunti. Il prendere appunti implica, infatti, una piena funzionalità della<br />

memoria di lavoro verbale, spesso non ottimale in questi soggetti, oltre che pieno<br />

automatismo di tutte le sotto-componenti della scrittura<br />

Sforzandosi nello scrivere appunti, il rischio è che il soggetto con<br />

DSA non elabori e comprenda adeguatamente i contenuti della<br />

spiegazione orale<br />

In alcuni casi lo studente con DSA potrà comunque tentare di raccogliere<br />

<strong>per</strong>sonalmente alcuni appunti<br />

in questo caso gli si potranno suggerire classiche strategie come il ricorso<br />

ad abbreviazioni, simboli vari, frecce <strong>per</strong> rappresentare i rapporti logici o<br />

cronologici, lasciare spazi tra le righe <strong>per</strong> integrazioni successive,…<br />

Generalmente, tuttavia, non si dovrà richiedere allo studente con<br />

DSA di prendere appunti. Sarà piuttosto preferibile che<br />

concentri le sue risorse sulla comprensione della spiegazione<br />

orale


Una possibilità è quella di mettere a disposizione dello studente con DSA<br />

(ma anche di altri), gli appunti di alcuni tra i compagni di classe più capaci<br />

in questa attività (meglio chiedere, alternativamente, a compagni diversi)<br />

<strong>La</strong> disponibilità dei medesimi in formato digitale sarebbe preferibile<br />

Può essere una buona idea quella di mettere a disposizione degli studenti<br />

con DSA anche dispense che sintetizzino i principali concetti spiegati e/o<br />

integrino quanto contenuto nel libro di testo<br />

Tali dispense potranno essere organizzate sotto forma di schema o di mappa<br />

concettuale o, eventualmente, anche in forma scritta (<strong>per</strong> le caratteristiche di<br />

formattazione del testo preferibili si veda nella sezione relativa alla preparazione delle<br />

verifiche scritte) a patto tuttavia di rispettare alcuni criteri:<br />

- formulare frasi brevi, relativamente semplici (più coordinate che<br />

subordinate);<br />

- esplicitare il più possibile il soggetto e fare un limitato ricorso ai pronomi<br />

<strong>per</strong>sonali<br />

- preferibilmente, impiegare verbi attivi nei modi finiti<br />

<strong>La</strong> disponibilità di tali dispense in formato digitale sarebbe preferibile


Didattica delle lingue straniere<br />

Gli studenti con DSA incontrano frequentemente difficoltà<br />

nell’apprendimento delle lingue straniere, spesso più complesse<br />

della nostra dal punto di vista fonologico e ortografico (l’inglese, <strong>per</strong><br />

es., ha un sistema ortografico altamente “opaco”)<br />

Nei soggetti con DSA è generalmente sconsigliabile l’impiego<br />

di approcci di tipo grammaticale nell’insegnamento delle lingue<br />

straniere (approcci che privilegiano l’apprendimento delle regole<br />

grammaticali e l’utilizzo della lingua scritta), mentre è preferibile il<br />

ricorso ad approcci comunicativi (approcci che privilegiano l’uso<br />

della lingua, soprattutto quella orale, quale strumento di<br />

comunicazione, <strong>per</strong> i quali la fluenza espressiva assume maggiore<br />

rilevanza rispetto all’accuratezza)


Strategie tipicamente previste dall’approccio comunicativo:<br />

metodo audio-orale (uso di audiovisivi, musica...)<br />

metodi pragmatici (si usa solo l'inglese durante le lezioni, <strong>per</strong><br />

qualsiasi necessità)<br />

metodi situazionali (dialoghi ambientati in diverse situazioni,<br />

come “al su<strong>per</strong>mercato”, “al telefono”...)<br />

role play (recite)<br />

L’insegnamento della grammatica dovrebbe limitarsi alle strutture<br />

fondamentali della lingua. Tuttavia, definita una struttura target (<strong>per</strong><br />

es. il present <strong>per</strong>fect), la regola <strong>per</strong> la sua costruzione dovrebbe<br />

venire chiaramente esplicitata e la sua applicazione mostrata<br />

attraverso numerosi esempi<br />

<strong>La</strong> richiesta di memorizzazione delle regole grammaticali e della<br />

forma ortografica delle parole (ad es. delle varie forme dei verbi<br />

irregolari inglesi) dovrebbe essere ridotta al minimo


Criteri di scelta dei libri di testo<br />

Alcune caratteristiche dei libri di testo risultano preferibili ai fini dello studio<br />

<strong>per</strong> i soggetti con DSA (ma, in realtà, anche <strong>per</strong> gli altri studenti)<br />

Caratteristiche d’impaginazione e di natura tipografica:<br />

Sono da preferire:<br />

• un carattere tipografico non eccessivamente piccolo<br />

• pagine non troppo “compatte”, cioè in cui i paragrafi sono chiaramente<br />

separati e vi sono molti “a capo”<br />

• pagine ricche di indici testuali (parole in grassetto, immagini, foto,<br />

didascalie), ma non <strong>per</strong> questo “confuse”<br />

• struttura standard dei capitoli (la ripetitività agevola la ricerca di<br />

informazioni)<br />

• la presenza di mappe concettuali e/o brevi sintesi dei contenuti alla fine<br />

dei capitoli<br />

Caratteristiche linguistiche<br />

Sono da preferire:<br />

• <strong>per</strong>iodi con poche subordinate<br />

• lessico non eccessivamente desueto (ad eccezione dei termini<br />

specialistici)


Ricorda sempre la centralità degli aspetti<br />

emotivo-motivazionali !!!<br />

<strong>La</strong> possibilità che il ragazzo con DSA sia disposto a<br />

“investire” sugli strumenti compensativi a disposizione, si<br />

impegni attivamente nell’assimilazione delle conoscenze e la<br />

loro rielaborazione attiva e più generale possa trarre<br />

beneficio da un <strong>didattica</strong> <strong>per</strong> lui pensata è fortemente<br />

vincolata alla visione di sé e alla <strong>per</strong>cezione di autoefficacia<br />

che nel tempo ha sviluppato<br />

Quindi ricorda sempre di porre molta attenzione<br />

all’autostima e al concetto di sé dello studente con DSA<br />

(ancora più che <strong>per</strong> tutti gli altri studenti, considerati vissuti<br />

cronici di insuccesso e le frustrazioni che ormai da tanto tempo<br />

è andato accumulando…)


e , allora:<br />

• incoraggia lo studente con DSA quanto più puoi e<br />

gratificalo <strong>per</strong> tutti i suoi risultati positivi e in generale <strong>per</strong> i<br />

risultati del suo impegno (ma si eviti di premiarlo sempre e<br />

comunque, <strong>per</strong> non <strong>per</strong>dere di “credibilità”…)<br />

• evita di rimarcare quelle difficoltà e quegli errori che<br />

notoriamente sono espressione del suo disturbo<br />

costituzionale: lettura stentata, frequenza degli errori<br />

ortografici e grammaticali o degli errori di calcolo o di<br />

“distrazione” nello svolgimento di algoritmi matematici<br />

• cerca, quando possibile, di mettere in evidenza i “punti di<br />

forza” dello studente con DSA e concretamente di creare le<br />

situazioni <strong>per</strong>ché tali competenze possano emergere nel<br />

contesto della classe, di fronte ai compagni (ambito<br />

informatico, sportivo, musicale, socio-relazionale, ecc.)


DALLA DIAGNOSI DI DSA ALLA REDAZIONE<br />

DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO<br />

DIAGNOSI<br />

Chi la fa e dove?<br />

• Accordo “Indicazioni <strong>per</strong> la diagnosi e la certificazione dei Disturbi Specifici di<br />

Apprendimento”, Conferenza Stato-Regioni 25/07/2012<br />

• Linee Guida <strong>per</strong> la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento,<br />

Delibera Regione Toscana 17/12/2012<br />

• Circolare MIUR 03/03/2013, Indicazioni o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> la Direttiva Ministeriale<br />

27/12/2012 “Strumenti d’intervento <strong>per</strong> alunni con bisogni educativi speciali e<br />

organizzazione territoriale <strong>per</strong> l’inclusione scolastica”.<br />

1) <strong>La</strong> famiglia si rivolge al Pediatra, che formula la richiesta di<br />

valutazione specialistica<br />

2) <strong>La</strong> valutazione specialistica viene effettuata dalle strutture del<br />

Servizio Sanitario regionale e dalle strutture private accreditate<br />

(secondo le indicazioni fornite nell’allegato B delle attuali linee guida<br />

regionali).


<strong>La</strong> diagnosi di DSA deve essere prodotta in tempo utile <strong>per</strong><br />

l’attivazione delle misure didattiche e delle modalità di<br />

valutazione previste dalla Legge 170 e dal decreto MIUR<br />

12/07/2011 (e allegate Linee Guida), quindi, di norma, non oltre<br />

il 31 Marzo <strong>per</strong> gli alunni che frequentano gli anni terminali di<br />

ciascun ciclo scolastico, in relazione agli adempimenti connessi<br />

all’esame di Stato<br />

Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che viene<br />

presentata al momento della sua formulazione,<br />

indipendentemente dal <strong>per</strong>iodo dell’anno in cui ciò avviene<br />

L’iter diagnostico che porta alle certificazione di DSA<br />

dovrebbe completarsi al massimo entro 6 mesi; proprio al fine<br />

di favorire il rilascio della certificazione entro questi limiti di<br />

tempo, è stata prevista la possibilità <strong>per</strong> le Regioni di procedere<br />

all’accreditamento (<strong>per</strong> la diagnosi di DSA) di ulteriori strutture<br />

private


In considerazione dei tempi spesso su<strong>per</strong>iori ai sei mesi <strong>per</strong><br />

ottenere la certificazione, laddove in attesa di tale certificazione<br />

rilasciata da una struttura pubblica o privata accreditata venga<br />

presentata la diagnosi di DSA fatta da uno specialista privato<br />

(non accreditato), viene raccomandato alla scuola di mettere in<br />

atto comunque le misure previste dalla Legge 170, qualora<br />

effettivamente i docenti ravvisino carenze riconducibili al<br />

disturbo<br />

<strong>La</strong> diagnosi deve essere effettuata da un equipe<br />

multidisciplinare, costituita come unità minima da:<br />

i) medico specialista in Neuropsichiatra Infantile;<br />

ii) Psicologo<br />

iii) Logopedista<br />

eventualmente integrata da altre professionisti sanitari in<br />

funzione delle specifiche difficoltà del bambino (ad es. terapista<br />

della neuropsicomotricità <strong>per</strong> l’età evolutiva)


<strong>La</strong> certificazione di DSA dovrebbe essere aggiornata:<br />

al passaggio da un ciclo scolastico a quello successivo e<br />

comunque, di norma, non prima che siano trascorsi 3 anni;<br />

ogniqualvolta sia necessario modificare l’applicazione<br />

degli strumenti didattici e valutativi necessari, su<br />

segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della<br />

famiglia


1<br />

Trasmissione della diagnosi alla scuola<br />

<strong>La</strong> famiglia consegna la diagnosi, in duplice copia, alla<br />

scuola (in Segreteria)<br />

- entrambe le copie della diagnosi vengono protocollate: una<br />

rimane alla scuola, l’altra torna alla famiglia;


2<br />

3<br />

<strong>La</strong> diagnosi dello studente viene inserita nel suo<br />

fascicolo <strong>per</strong>sonale e la segreteria procede a darne<br />

comunicazione al coordinatore di classe e, se presente,<br />

anche al Referente d’Istituto <strong>per</strong> i DSA (figura che svolge<br />

una varietà di azioni di sensibilizzazione e supporto ai colleghi e al<br />

Dirigente scolastico rispetto all’attuazione dei <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong>sonalizzati<br />

degli studenti con DSA e funge da mediatore tra colleghi, famiglie ed<br />

eventualmente servizi sanitari)<br />

Redazione <strong>per</strong> lo studente con diagnosi di DSA di un<br />

Piano Didattico Personalizzato (PDP) da inserire nel<br />

suo fascicolo <strong>per</strong>sonale


Piano Didattico Personalizzato (PDP)<br />

E’ un documento elaborato dal Consiglio di Classe dello<br />

studente con DSA nel quale il team dei docenti dichiara le strategie<br />

didattiche, le modalità e i criteri di valutazione e l’insieme degli<br />

strumenti compensativi e dispensativi che intende mettere in<br />

atto <strong>per</strong> favorire il successo formativo dello studente<br />

Nella redazione del PDP il Consiglio di classe tiene conto, oltre che<br />

delle valutazioni e del giudizio dei docenti stessi, delle<br />

indicazioni dello specialista, delle osservazioni della famiglia e<br />

possibilmente anche del ragazzo stesso<br />

Dovrebbe essere redatto in un’ottica di contratto formativo tra<br />

Istituzione scolastica, docenti e famiglia dello studente, che a sua<br />

volta sottoscrive il documento


QUANDO viene redatto?<br />

• all’inizio di ogni anno scolastico (entro il primo trimestre scolastico) <strong>per</strong> gli<br />

studenti già segnalati<br />

• su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi specialistica<br />

L’iter classico prevede:<br />

i) la trasmissione alla scuola della diagnosi specialistica;<br />

ii) un incontro di presentazione e discussione tra il coordinatore della<br />

classe, il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA, la famiglia dello<br />

studente ed eventualmente lo specialista che ha redatto la diagnosi<br />

<strong>per</strong> la raccolta delle informazioni (verbalizzazione da parte del<br />

coordinatore)<br />

iii) accordo tra i docenti <strong>per</strong> la sua predisposizione (ad es. nel C.d.C. di<br />

Ottobre)<br />

iv) stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello<br />

studente) (successivo C.d.C. di Novembre) (una copia viene consegnata<br />

anche alla famiglia)<br />

Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del Consiglio di<br />

Classe (<strong>per</strong> es. in sede di scrutini)


COME deve essere redatto?<br />

Esiste un certo margine di libertà nelle modalità della stesura del PDP.<br />

Ogni istituzione scolastica è libera di redigere il modello di PDP che meglio<br />

risponde alle proprie esigenze, a patto tuttavia che esso contenga almeno un<br />

certo numero di voci essenziali.<br />

Esso, comunque, dovrebbe sempre almeno comprendere:<br />

1) Un’analisi della situazione di partenza, in termini di natura delle difficoltà<br />

strumentali e metacognitive dello studente, ma anche dei suoi possibili<br />

punti di forza e del suo più generale assetto motivazionale ed emotivo<br />

2) L’individuzione delle metodologie didattiche più idonee<br />

3) L’individuazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative<br />

adeguati<br />

4) <strong>La</strong> definizione delle modalità di verifica e di valutazione<br />

5) Un patto con la famiglia in cui si dichiari la condivisione di intenti e di<br />

modalità e in cui anche la famiglia dichiari le misure che intende adottare<br />

nel contesto domestico pomeridiano<br />

Moduli già predisposti <strong>per</strong> la redazione del PDP sono disponibili sia sul sito<br />

dell’Associazione Italiana Dislessia (www.dislessia.it) che su quello del MIUR<br />

(www.istruzione.it/web/istruzione/dsa)


www.erickson.it


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