03.06.2013 Views

Se stai utilizzando Iphone e Ipad clicca qui - Il Tempo

Se stai utilizzando Iphone e Ipad clicca qui - Il Tempo

Se stai utilizzando Iphone e Ipad clicca qui - Il Tempo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

12<br />

e’ tempo di riappropriarci del nostro<br />

territorio! Mi sto accorgendo<br />

che la globalizzazione, di cui<br />

abbiamo parlato nell’ultima rubrica,<br />

ci sta facendo perdere il contatto con<br />

la nostra terra. Nel vero senso della<br />

parola. Non sappiamo più come far<br />

crescere una zucchina. A volte, non<br />

siamo nemmeno consci che, oltre alle<br />

zucchine, esistono anche innumerevoli<br />

ortaggi fondamentali per la nostra<br />

alimentazione. Non sappiamo neanche<br />

quanto spazio ci vuole. Quanto<br />

una pianta debba stare lontano da<br />

un’altra, quale vegetale si raccoglie<br />

a giugno piuttosto che a gennaio.<br />

Questo è un problema di una gravità<br />

spaventosa. L’anno scorso partecipai a<br />

una conferenza organizzata dal gruppo<br />

di Carpi in Transizione - parleremo<br />

anche di questo progetto straordinario<br />

prossimamente - durante la quale un<br />

ragazzo di Monteveglio ci ha mostrato<br />

come Carpi sia assolutamente non<br />

autosufficiente per quanto riguarda la<br />

produzione di alimenti. Non è che sia<br />

in deficit perché non ci sono agricoltori,<br />

bensì perché mancano gli ettari di<br />

terreno pro capite necessari per raggiungere<br />

l’autosufficienza alimentare.<br />

Tutto questo è aggravato dal tipo di<br />

cibi che generalmente consumiamo.<br />

Partiamo da un calcolo. Una perso-<br />

Jungo e dintorni...<br />

Scatta l’ora dell’orto urbano!<br />

na onnivora, per nutrirsi, necessita di<br />

3.500 metri quadri di terreno adibito<br />

ad agricoltura. “Ma io mangio carne…”<br />

potrebbe obiettare qualcuno.<br />

<strong>Il</strong> salame tanto amato dagli emiliani è<br />

stato prima di tutto un animale che,<br />

per crescere, ha avuto bisogno di spazio<br />

sottratto all’alimentazione umana.<br />

Come se non bastasse, ogni trasformazione<br />

genera delle perdite: una caloria<br />

sotto forma di salame, necessita di più<br />

calorie in termini di agricoltura. Viene<br />

da sé che se non produci un salame,<br />

puoi mangiare il doppio in ortaggi,<br />

giusto per fare un esempio. Ci vuole<br />

meno suolo. E’ questo il ragionamento<br />

che dovrà accompagnarci. Un vegetariano,<br />

e ancor di più un vegano,<br />

necessitano di meno territorio. Una<br />

persona che magia solo derivati animali<br />

necessita di 1.400 metri quadri.<br />

Un vegan - chi non mangia alcun tipo<br />

di derivato animale – necessita di 700<br />

metri quadri. Quindi cinque vegani<br />

necessitano della stessa quantità di<br />

territorio di un onnivoro per cibarsi.<br />

Siamo settantamila. Fatevi i conti. Non<br />

ho voglia di annoiarvi.<br />

E’ per questo che oggi volevo parlavi di<br />

orto urbano. Cos’è? E’ un orto in città.<br />

E’ la nuova rivoluzione. Rimettere le<br />

mani nella terra. Spendere il proprio<br />

tempo per non far la spesa, ma per<br />

piantare e raccogliere gli ortaggi che<br />

produciamo nel giardino davanti a<br />

casa, sul terrazzo, sul tetto. In ogni spa-<br />

by Luca “Locco” <strong>Se</strong>veri<br />

zio ritagliabile è possibile fare un<br />

orto. Basta un bel vaso. Piantateci<br />

l’insalata.<br />

Per iniziare<br />

è fenomenale.<br />

Io ce<br />

l’ho. E’ da<br />

mesi che non<br />

compro insalata.<br />

Quando ne<br />

ho voglia esco -<br />

anche alle 3 del<br />

mattino - stacco<br />

qualche foglia e<br />

me la preparo.<br />

E’ facile. Raccogliendo le foglie più<br />

grandi, le altre ricrescono dal centro<br />

e ti ritrovi con il banco verdure del<br />

supermercato davanti a casa. Zero<br />

fatica, zero macchina, niente fila alla<br />

cassa. L’insalata per iniziare. Anche<br />

le bietole, il prezzemolo, la salvia, il<br />

basilico, i peperoncini sono facili da far<br />

crescere. Poi presa la mano si può provare<br />

anche con altro. Cipolle, carote,<br />

patate, porri, finocchi, pomodori. Ogni<br />

stagione ha la sua tipicità. Mangiare i<br />

pomodori d’inverno non è normale.<br />

Non crescono. Sono ortaggi fasulli.<br />

Adesso si raccolgono i porri, il cavolo,<br />

il radicchio, le cipolle, le patate. <strong>Se</strong> la<br />

natura ci offre cose diverse in periodi<br />

differenti ci sarà un motivo. Inoltre vo-<br />

30.12.2012 n° 43<br />

Luciano e gian Luca pergreffi hanno inaugurato La dark room siLmarartgaLLery<br />

carpi al centro dell’arte e del glamour<br />

O ri,<br />

Odori, Colori: è questo<br />

il titolo della personale<br />

del pittore, scultore e incisore<br />

Adriano Pompa, mostra con<br />

la quale, il 23 novembre scorso, è<br />

stata inaugurata la Dark Room<br />

SilmarArtGallery. L’artista romano,<br />

figlio d’arte, con le sue tele<br />

riverberanti ori e colori, colme di<br />

draghi ed eroi, tese in uno sforzo<br />

caratterizzato dal tentativo di<br />

tras-portare nel <strong>qui</strong> e ora i miti del<br />

passato, ha attirato l’attenzione di<br />

critici d’arte del calibro di Raffaele<br />

De Grada, Vittorio Sgarbi<br />

e Fabrizio Dentice. Con le sue<br />

ipnotiche creature – più che creazioni<br />

– con le sue sculture e i suoi<br />

dipinti fuori dal tempo - o, per<br />

meglio dire, inseriti nell’apparentemente<br />

folle ricerca di un’epica<br />

del contemporaneo - Pompa ha<br />

riempito i nuovi spazi che Luciano<br />

e Gian Luca, i due vulcanici<br />

fratelli Pergreffi, hanno realizzato<br />

in viale Carducci. “In città<br />

mancava questo tipo di spazio<br />

– spiega Gian Luca - e questo ci<br />

pare particolarmente interessante<br />

proprio perché distante dalle<br />

classiche gallerie d’arte”. E anche<br />

grazie all’intima conoscenza con<br />

Maria Benassati, fotografa e<br />

storica collaboratrice di Vittorio<br />

Sgarbi, Carpi potrà ospitare le<br />

opere di alcuni dei più interessanti<br />

protagonisti della scena artistica,<br />

insieme ad alcuni veri e propri<br />

esperti del settore. “L’obiettivo<br />

fondamentale di tutta l’operazione<br />

– aggiunge Luciano - è proprio<br />

quello di dare maggiore visibilità<br />

alla nostra città e, se possibile,<br />

di mettere in contatto i mondi<br />

dell’arte e dell’abbigliamento.<br />

Cercheremo sponsor che possa-<br />

no essere<br />

sensibili<br />

al nostro<br />

progetto,<br />

perché con<br />

i contatti<br />

e le conoscenze<br />

che<br />

abbiamo,<br />

vorremmo<br />

dare a<br />

Da sinistra Luciano Pergreffi, Maria Benassati,<br />

Gian Luca Pergreffi e Adriano Pompa<br />

Carpi la botta<br />

di visibilità di<br />

cui riteniamo<br />

abbia bisogno,<br />

anche e<br />

soprattutto per<br />

il periodo di<br />

crisi che sta<br />

attraversando<br />

da qualche<br />

anno”. Ad<br />

Adriano Pompa si avvicenderanno<br />

poi i fotografi Gianni Pezzani<br />

e Vittorio Pescatori, quest’ultimo<br />

attualmente in mostra a Milano<br />

a Palazzo Reale. Insomma,<br />

Carpi al centro dell’arte e del glamour:<br />

una mossa coraggiosa per<br />

due fratelli che hanno dimostrato<br />

di credere davvero nella cultura<br />

come strumento di rilancio, oltre<br />

che sociale e comunitario, anche<br />

economico. “E’ anche una reazione<br />

voluta al sisma perché vogliamo<br />

dimostrare che, malgrado i<br />

problemi e la psicosi creatisi, ci si<br />

può impegnare nell’immaginare<br />

progetti nuovi. E questa scommessa<br />

vogliamo vincerla, sperando<br />

anche nell’aiuto dei carpigiani,<br />

delle istituzioni e del territorio.<br />

Vorremmo essere artefici di una<br />

rinascita culturale e sociale”. Insomma,<br />

c’è chi crede nella forza<br />

e nella bellezza della provincia.<br />

“Una persona venuta all’inaugurazione<br />

da fuori – chiosa Luciano<br />

- mi ha detto ‘Ma che spazio<br />

favoloso, peccato sia a Carpi’.<br />

Per noi, invece, si è trattato di una<br />

specie di complimento, perché è<br />

esattamente questo il messaggio<br />

che intendiamo lanciare con la<br />

nostra nuova galleria: guardate di<br />

cosa è capace Carpi”.<br />

Marcello Marchesini<br />

levo darvi un consiglio. Sono convinto<br />

che non è più possibile fare i lavori<br />

“come una volta”. Ma occorre prenderne<br />

il buono e riprogettarli, con le<br />

conoscenze di oggi. Per questo, prima<br />

di cimentarvi con un orto, leggetevi<br />

bene cos’è la Permacultura. E’ un<br />

concetto rivoluzionario. Con questa<br />

tecnica si può fare un orto che si auto<br />

alimenta, che non è da zappare e tiene<br />

lontani i parassiti da solo. Ovvio, non<br />

è così immediato. Misurarsi con i cicli<br />

naturali crea una pace indescrivibile.<br />

Ve la lascio provare personalmente.<br />

Guardate su Internet. C’è già una marea<br />

di persone che ama condividere le<br />

proprie esperienze. Fatele vostre. Vi<br />

ricordate la GloCalizzazione? Questa<br />

ne è l’attuazione sociale. Idee globali,<br />

produzioni locali. Provate.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!