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III Programma di sperimentazione di macchine agricole ... - Enama

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grado <strong>di</strong> ottenere, con un unico passaggio, un suolo privo <strong>di</strong> erbe, ben affinato ed in ottime con<strong>di</strong>zioni<br />

per le successive operazioni colturali. Tuttavia, l’uso ripetuto della zappatrice ha una<br />

notevole influenza sulle caratteristiche del terreno stesso, che si presenta eccessivamente polverizzato,<br />

soffice e tende così a perdere il proprio stato strutturale. Ciò ha come effetto imme<strong>di</strong>ato<br />

la per<strong>di</strong>ta della sua capacità <strong>di</strong> immagazzinamento della riserva idrica e, conseguentemente,<br />

della sua fertilità.<br />

Al fine <strong>di</strong> limitare tali inconvenienti, è stata progettata dalla sezione Meccanica del<br />

Dipartimento SAGA dell’Università <strong>di</strong> Palermo, in collaborazione con la <strong>di</strong>tta costruttrice<br />

Agrotec <strong>di</strong> Padova e con la consulenza del CRA-ING <strong>di</strong> Monterotondo, una macchina innovativa<br />

semovente provvista <strong>di</strong> organi <strong>di</strong> lavoro del tipo a vanga, impiegabile in aree a forte declività<br />

o terrazzate.<br />

La motovangatrice semovente, con un sistema <strong>di</strong> manovellismi, fa penetrare nel terreno<br />

alternativamente una serie <strong>di</strong> utensili <strong>di</strong> lavoro, formati ciascuno da una forca a più<br />

denti, in modo da impartirgli un movimento verticale <strong>di</strong> affondamento e uno orizzontale <strong>di</strong><br />

sollevamento. Le forche incidono il terreno e staccano le zolle facendole parzialmente<br />

rivoltare.<br />

Rispetto ad altre operatrici, la vangatrice determina un buon grado <strong>di</strong> affinamento del terreno,<br />

senza produrre l’eccessiva zollosità tipica delle motozappatrici, e non lascia suola <strong>di</strong><br />

lavorazione, in quanto le forche penetrano scalarmente rendendo scabrosa la superficie <strong>di</strong> contatto<br />

tra terreno lavorato e terreno sodo. Il vantaggio più evidente rispetto alla zappatura consiste<br />

nella possibilità <strong>di</strong> lavorare terreni in con<strong>di</strong>zioni non ottimali <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, dato che il lavoro<br />

<strong>di</strong> vangatura esercita un modesto grado <strong>di</strong> compressione del terreno e pertanto può essere<br />

eseguito anche su terreni la cui umi<strong>di</strong>tà oltrepassa lo stato <strong>di</strong> tempera senza che si abbiano<br />

gravi ripercussioni sulla struttura del terreno. La macchina consente inoltre una maggiore stabilità<br />

per le lavorazioni in salita. Nei terreni declivi la vangatura limita la possibilità <strong>di</strong> erosione<br />

attraverso la creazione <strong>di</strong> una zollosità sparsa che frena lo scorrimento superficiale delle<br />

acque, questo soprattutto quando la vangatrice lavora in salita, con ritorno a vuoto, in modo da<br />

spingere le zolle all’in<strong>di</strong>etro verso monte. La convenienza dell’uso della macchina è dovuta<br />

anche alla modesta potenza necessaria per la movimentazione, in relazione alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

lavoro degli utensili.<br />

Scelte progettuali della macchina in funzione della tipologia <strong>di</strong> lavorazione<br />

Il progetto “Motovangatrice semovente”, per il quale è stato richiesto il finanziamento dalla<br />

<strong>di</strong>tta Agrotec, è stato sviluppato sulla base dei principi costruttivi dei comuni motocoltivatori e<br />

realizzato tramite moderni sistemi informatici. L’operatrice, nell’idea iniziale della <strong>di</strong>tta, evidenzia<br />

una struttura compatta, comandata manualmente dall’operatore a terra, dotata <strong>di</strong> trazione<br />

a cingoli in gomma e trasmissione oleo<strong>di</strong>namica azionata da un motore endotermico <strong>di</strong> piccola<br />

cilindrata. Nella parte sottostante la struttura a ponte della macchina sono posti gli utensili<br />

<strong>di</strong> lavoro, costituiti da vanghe a forca, il cui particolare posizionamento consente <strong>di</strong> ridurre<br />

gli ingombri complessivi. Tale soluzione rende la macchina particolarmente stabile ed in grado<br />

<strong>di</strong> lavorare su terreni <strong>di</strong> superficie estremamente ridotta, come i terrazzamenti delle zone collinari<br />

tipiche delle fasce costiere me<strong>di</strong>terranee.<br />

Descrizione della macchina in fase <strong>di</strong> costruzione del primo prototipo<br />

La “Motovangatrice semovente è costituita da un telaio a ponte portante gli organi <strong>di</strong> trazione,<br />

<strong>di</strong> guida e gli utensili <strong>di</strong> lavoro. Sul telaio sono state imbullonate le flange <strong>di</strong> supporto<br />

degli organi <strong>di</strong> propulsione della macchina, costituiti da due sottocarri con cingoli in<br />

gomma. Ciascuno è costituito da un telaio rigido sul quale è imperniata la ruota dentata <strong>di</strong><br />

trazione, azionata da un motore oleo<strong>di</strong>namico orbitale, la ruota <strong>di</strong> tensione e tre rulli <strong>di</strong> supporto<br />

dei cingoli. Sul telaio portante è stato montato un motore endotermico che ha la funzione<br />

<strong>di</strong> generare la potenza necessaria all’azionamento <strong>di</strong> due pompe idrauliche, poste<br />

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