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Tesina - Liceo Scientifico Statale Vito Volterra

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Che Che Che cosa cosa è è la la mmatematica<br />

m atematica<br />

Esiste un’ampia gamma di punti di vista filosofici sulla natura e sull’acquisizione della conoscenza<br />

umana in generale, e di quella matematica in particolare. I punti di vista filosofici più comuni sulla<br />

natura delle cose sono quattro. In primo luogo c’è la posizione empirista secondo la quale tutti i<br />

nostri concetti vengono acquisiti tramite l’esistenza l’esperienza. Per gli empiristi non esistono<br />

verità necessarie. Ci sono poi gli idealista i quali credono nell’esistenza di un mondo esterno alla<br />

nostra mente in cui le cose esistono indipendentemente da noi e la nostra coscienza è il risultato di<br />

un processo di scoperta. Un aggiunta recente alla lista delle alternative è la filosofia operazionalista<br />

che ha goduto di grande popolarità nei primi anni di questo secolo. Essa cercava di definire il<br />

significato delle cose tramite la sequenza di passaggi o “operazioni”che avremmo dovuto eseguire<br />

per misurarle. Infine esiste la tradizione logistica che condivide la stessa mentalità limitativa e cerca<br />

di codificare tutta la nostra conoscenza entro un sistema di assiomi e regole di inferenza, cosichè la<br />

conoscenza viene a essere definita come la serie di tutte le sequenze deduttive che possono partire<br />

da tutti i possibili assunti iniziali logicamente coerenti.<br />

Empirismo<br />

L’empirismo deriva dal termine greco empeireìa, che significa esperienza: con espresso riferimento<br />

al sapere e alla prativa scientifica (in particolare alla scienza medica) il vocabolo si trova usata per<br />

es. dallo scettico Sesto, detto appunto Empirico, il quale definisce “empirici” , o anche metodici, i<br />

medici che rifiutano ogni dottrina dogmatica e ogni azione azzardata relativa ai fatti “oscuri”, e<br />

seguono invece i “fenomeni” così come si presentano, nonché le indicazioni della natura e i bisogni<br />

corporei. Nella definizione di Sesto Empirico emergono i due cardini principali di ogni<br />

atteggiamento empiristico: il criterio che fa dell’esperienza il luogo dell’originaria e genuina<br />

evidenza, e il principio metodico che assume come base di ogni sapere i dati sensoriali, sicchè si<br />

deve procedere dalla sensazione al concetto e non viceversa. Il primo aspetto ha generalmente<br />

incontrato l’approvazione anche di pensatori estranei all’indirizzo empiristico. Hegel, per esempio,<br />

dopo aver definito l’empirismo come quell’atteggiamento di pensiero che “in luogo di cercare il<br />

vero nel pensiero stesso lo va ad attingere dall’esperienza”, gli riconosce il merito di essersi attenuto<br />

al “gran principio” che afferma: “ciò che è vero deve essere nella realtà ed esservi per la<br />

percezione”.<br />

In sintesi: non si può negare ciò che è stato sperimentato, ma si deve poi chiedere che cosa è stato<br />

realmente sperimentato, senza preconcette restrizioni della realtà dell’esperienza. A tali questioni<br />

hanno variamente risposto i filosofi che si sono via via qualificati come empiristi, sovente<br />

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