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Tesina - Liceo Scientifico Statale Vito Volterra

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dimensioni note può essere molto difficile capire se si è di fronte all’immagine di una montagna o<br />

di un frammento di roccia ingrandita. In questi oggetti vale la seguente tendenza: l’ingrandimento<br />

non modifica il grado di irregolarità o, se si preferisce, a ogni livello di aumento e di diminuzione<br />

della grandezza ci si trova di fronte alle stesse irregolarità.<br />

A questo punto, Mandelbrot si è chiesto: come stabilire le vere dimensioni di un oggetto con una<br />

struttura frattale? Nel mondo della geometria euclidea, tutti gli oggetti hanno un numero di<br />

dimensioni espresso da un numero intero: i punti non hanno dimensioni; le linee rettehanno una<br />

dimensione; le figure piano, come i triangoli e i pentagoni, due; i solidi, come le sfere e i poliedri<br />

platonici, tre. Le curve frattali, al contrario, come il percorso di una saetta, cambiano direzione in<br />

modo così irregolare da situarsi tra una e due dimensioni. Se il percorso è relativamente lineare,<br />

possiamo immaginare la dimensione frattale come prossima a uno, mentre se è particolarmente<br />

tortuoso essa sarà vicina a due.<br />

Quanto è lunga la costa della Bretagna?<br />

Tutte le considerazioni fatte in precedenza sono legate alla domanda, ormai quasi proverbiale:<br />

“quanto è lunga la costa della Gran Bretagna?”. La paradossale risposta di Mandelbrot è che in<br />

simili casi la lunghezza dipende dallo strumento. È evidente infatti che tale lunghezza è almeno<br />

superiore alla distanza in linea retta tra le estremità del nostro tratto di curva. Se la costa fosse dritta<br />

il problema sarebbe già risolto, ma dal momento che una vera costa selvaggia è estremamente<br />

sinuosa e, di conseguenza, più lunga della summenzionata distanza in linea retta. Se ne può tenere<br />

conto in varie maniere, ma, in ogni caso, la lunghezza finale risulterà talmente grande da potersi,<br />

senza inconvenienti pratici, considerare infinita.<br />

Quando, in seguito, vorremo confrontare i “contenuti” di coste differenti, non potremmo fare a<br />

meno di introdurre diverse forme di un concetto matematico che tutti pensavano senza applicazioni<br />

concrete: il concetto di dimensione frattale.<br />

Differenti metodi di scrittura<br />

Ecco un primo metodo: si fa avanzare, lungo la costa, un compasso di apertura prescritta η, ogni<br />

passo del quale comincia dove finisce il precedente. Il valore di η, moltiplicato per il numero di<br />

passi, darà la lunghezza approssimativa L(η). Se si ripete l’operazione, rendendo l’apertura del<br />

compasso sempre più piccola, si vede che L(η) tende ad aumentare senza limite. Prima di discutere<br />

questa constatazione, possiamo osservare che il principio della procedura appena descritta consiste,<br />

nel sostituire l’oggetto che c’interessa, troppo irregolari, con una curva più maneggevole perché<br />

arbitrariamente addolcita o “regolarizzata”, proprio come un foglio di stagno avvolge una spugna<br />

senza seguirne veramente il contorno.<br />

Una regolarizzazione di questo tipo è inevitabile, ma può essere effettuata in altri modi: così, si può<br />

immaginare che un uomo cammini lungo la costa, facendo in modo di discostarsene, al massimo,<br />

della distanza prescritta η, seguendo il più breve cammino possibile; dopo di che si ricomincia<br />

rendendo la distanza massimale dell’uomo dalla costa via via più piccola. Successivamente, si<br />

rimpiazza il nostro uomo con un topo, poi con una mosca, e così via. Ancora una volta, più vicino ci<br />

si tiene alla costa, più lunga sarà, inevitabilmente, la distanza percorsa.<br />

Un altro metodo ancora: onde evitare l’asimmetria che il secondo metodo determina tra terra e<br />

acqua si possono considerare tutti i punti dell’una e dell’altra che distano dalla costa al più η.<br />

Dunque si immagina che la costa sia ricoperta alla meglio da un nastro di larghezza 2 η; si misura la<br />

superficie di tale nastro e la si divide per 2 η, come se il nastro fosse un rettangolo. Infine un quarto<br />

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