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sT<br />

AR A cura di Filippo Vernetti<br />

10››<br />

››<br />

Bisio<br />

forpresident<br />

Con Kasia Smutniak è impegnato sul set torinese<br />

di Benvenuto Presidente!, l’improbabile<br />

storia di un bibliotecario precario, eletto per<br />

errore al Quirinale<br />

Si chiama Giuseppe Garibaldi e sarà il<br />

prossimo capo di stato. Almeno al cinema.<br />

Dovremmo aspettare la primavera<br />

del prossimo anno per vedere Benvenuto<br />

Presidente!, il film diretto da Riccardo<br />

Milani, prodotto da Indigo Film e Rai Cinema,<br />

con Claudio Bisio, nuovo inquilino<br />

del Colle. Ma se la storia è romana il set è<br />

piemontese, con i luoghi dello splendore<br />

sabaudo chiamati a sostituire i palazzi capitolini,<br />

off limits causa i permessi negati.<br />

“Le riprese si svolgeranno tra la Reggia<br />

di Venaria, Palazzo Carignano, l’Archivio<br />

di Stato, Palazzo Reale – chiarisce Davide<br />

Bracco, presidente di Film Commission<br />

Torino Piemonte – e dureranno per<br />

cinque settimane”. Da un remoto borgo<br />

di montagna (trattasi di Sauze di Cesana)<br />

inizia l’involontaria carriera di Giuseppe,<br />

per gli amici Peppino, bibliotecario<br />

Nel film in lavorazione in queste settimane Torino diventa Roma:<br />

i luoghi dello splendore sabaudo sostituiscono<br />

i palazzi del potere capitolino<br />

precario, vittima dei tagli della spending<br />

review, eletto per errore alla presidenza<br />

della Repubblica. “È inadeguato al ruolo<br />

che è chiamato a ricoprire – racconta<br />

Bisio -, è una persona semplice, a tratti<br />

naif, che col buonsenso, rimboccandosi<br />

le maniche, riesce a conquistare la fiducia<br />

del Paese”. A guidarlo tra le ferree<br />

regole imposte dal protocollo c’è la bella<br />

Kasia Smutniak, nei panni di Janis, vice<br />

segretario generale del Quirinale. “Dopo<br />

un passato fricchettone – spiega l’attrice<br />

– ha messo la testa a posto, diventando<br />

estremamente rigida e puntigliosa.<br />

Finisce inevitabilmente col scontrarsi<br />

col carattere aperto e privo di regole di<br />

Peppino. Le incomprensioni generano<br />

tantissimi episodi divertenti. Alla fine tra<br />

i due nasce una storia d’amore. Il rigore<br />

di questo personaggio un po’ mi appartiene:<br />

sono cresciuta in una famiglia di<br />

militari”. Tra le sale auliche della Reggia<br />

di Venaria e i luoghi di loisir della Torino<br />

capitale del regno il neoeletto presidente<br />

schiva le insidie della politica affaristica,<br />

gli accordi sottobanco, portando una ventata<br />

di gioiosa follia, terapia efficace per<br />

rianimare le istituzioni in crisi. “Ovunque<br />

abbiamo trovato grande disponibilità<br />

e location eccezionali - racconta Bisio<br />

-. Una delle prime scene che abbiamo girato<br />

è stata a Palazzo Carignano: dovevo<br />

buttarmi su un letto, appartenuto, pare,<br />

a Cavour. All’ennesimo ciak è venuto giù<br />

il baldacchino, un pezzo di storia patria.<br />

La sovrintendete è svenuta…”. Ma quale<br />

sarebbe il primo gesto di Bisio presidente?<br />

“Chiederei – puntualizza – di rifare<br />

la legge elettorale, cambiandola radicalmente<br />

rispetto a quella attuale”. Il vento<br />

dell’antipolitica che violentemente soffia<br />

sull’<strong>It</strong>alia di oggi resta comunque fuori<br />

dalla sceneggiatura. “Anzi – chiarisce il<br />

regista Riccardo Milani – vuole rilanciare<br />

l’importanza della buona politica,<br />

lontana dagli interessi di parte e votata al<br />

bene di tutti. È stata la molla che mi ha<br />

spinto a prendere in mano questo lavoro”.<br />

Il film, costato 4 milioni e mezzo di<br />

euro, realizzato in collaborazione con Fip

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