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Pitagora 1_2006 - Collegio dei Geometri della provincia di Padova

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4 <strong>Pitagora</strong> notiziario del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geometri</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong><br />

febbraio <strong>2006</strong><br />

Particolare dell'area <strong>Padova</strong>na.<br />

Kriegskarte von dem Herzogthum<br />

Vene<strong>di</strong>g - Antons von Zach,<br />

Carta militare del Ducato <strong>di</strong> Venezia,<br />

Anton von Zach, 1798-1805<br />

e<strong>di</strong>ta nel settembre 2005,<br />

a cura <strong>della</strong> Fondazione Benetton<br />

Stu<strong>di</strong> e Ricerche.<br />

URBANISTICA REGIONALE<br />

IL PIANO COME PROGETTO CONDIVISO<br />

I piani non possono più considerare il territorio<br />

come un insieme <strong>di</strong> “oggetti” caratterizzati, e<br />

da gestire, secondo logiche autonome e settoriali:<br />

il territorio si configura come un intreccio <strong>di</strong><br />

sistemi fortemente interrelati, caratterizzati da<br />

relazioni <strong>di</strong>namiche. Da ciò <strong>di</strong>scende che ogni<br />

valutazione ed ogni scelta, anche quella sul singolo<br />

manufatto, va riferita al sistema cui appartiene<br />

ed ai soggetti coinvolti nella sua gestione.<br />

Questa interpretazione comporta la necessità<br />

<strong>di</strong> adottare procedure concertative nei processi<br />

<strong>di</strong> formazione <strong>dei</strong> piani: la nuova legge urbanistica<br />

regionale considera la concertazione parte<br />

obbligatoria <strong>dei</strong> proce<strong>di</strong>menti.<br />

È prevista una fase preventiva <strong>di</strong> concertazione<br />

e partecipazione nella formazione degli<br />

strumenti <strong>di</strong> pianificazione territoriale ed urbanistica,<br />

con gli altri Enti pubblici e con le amministrazioni<br />

preposte alla cura degli interessi pubblici<br />

coinvolti, nonché il confronto con le associazioni<br />

economiche e sociali portatrici <strong>di</strong> rilevanti<br />

interessi sul territorio e con gli enti gestori<br />

<strong>di</strong> servizi pubblici (art. 5).<br />

I portatori d’interesse nell’ambito <strong>di</strong> un’area<br />

sono chiamati a contribuire alla definizione <strong>di</strong><br />

obiettivi da con<strong>di</strong>videre. In una proiezione ideale,<br />

dal <strong>di</strong>alogo tra le <strong>di</strong>mensioni economiche, tecniche,<br />

paesaggistiche e sociali dovrebbe strutturarsi<br />

il piano che trasforma in scelte gli obiettivi<br />

posti; il piano <strong>di</strong>viene così una sorta <strong>di</strong> “testo unico”.<br />

Con l’integrazione nel progetto delle in<strong>di</strong>vidualità<br />

<strong>di</strong> tutti gli attori si possono ridurre al<br />

minimo i conflitti tra le parti.<br />

Immaginiamo quale scenario si potrebbe<br />

aprire per chi vive ed opera sul territorio se le<br />

“posizioni” delle Soprintendenze, <strong>dei</strong> Geni Civili,<br />

<strong>dei</strong> Consorzi <strong>di</strong> Bonifica, fossero integrate nel<br />

piano e, quin<strong>di</strong>, rese per tutti esplicite, armonizzate<br />

con le scelte <strong>di</strong> sviluppo, in quanto le scelte<br />

stesse ne hanno potuto fin dall’inizio tenere<br />

ragionevolmente conto.<br />

L’UTILITÀ DEL PROCESSO DI FORMAZIONE DEL PIANO<br />

Nella stesura <strong>di</strong> un piano non è importante<br />

solo il prodotto finale, ma anche il “percorso”, il<br />

processo <strong>di</strong> maturazione, attraverso il quale vengono<br />

definite le regole per una comunità ed il suo<br />

territorio. Il processo deve coinvolgere il maggior<br />

numero <strong>di</strong> soggetti: ricerca ed offre strumenti<br />

<strong>di</strong> supporto al piano, evita la definizione <strong>di</strong><br />

regole astratte e non sentite, che sottendono il<br />

pericolo <strong>di</strong> essere eluse.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o e la conoscenza del territorio è alla<br />

base <strong>della</strong> compilazione del piano, ma è anche<br />

presupposto per assicurare la partecipazione: ora<br />

la costruzione <strong>di</strong> un quadro completo ed approfon<strong>di</strong>to<br />

<strong>di</strong> informazioni territoriali è resa obbligatoria<br />

e la sua consistenza sarà validata dalla<br />

regione.<br />

Numerosi sono tuttavia i passaggi <strong>di</strong> questo<br />

processo, chiamato a leggere ogni aspetto del<br />

territorio come risorsa. L’attenzione sulle risorse<br />

e sul loro corretto utilizzo impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> agire sul<br />

territorio come fosse un luogo in<strong>di</strong>fferente,<br />

comunque vocato ad accogliere una sorta <strong>di</strong><br />

“grande lottizzazione”, impone <strong>di</strong> capirne la natura,<br />

le possibilità che offre e le limitazioni che<br />

richiede (ricordando che in questo ambito spesso<br />

ciò che consumiamo è definitivamente perso).<br />

La legge ha in<strong>di</strong>cato una strada corretta<br />

legando lo sviluppo con la sostenibilità e la durabilità.<br />

Nel momento <strong>di</strong> valutazione delle analisi e<br />

delle risorse presenti sarà il territorio stesso che<br />

ci guiderà nella trasformazione: un’area obsoleta<br />

chiederà un intervento <strong>di</strong> recupero, un sito peri-

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