Affari di sport, dove il glamour va a braccetto con la ... - TuttOrvieto

A TU PER TU CON I RAGAZZI
In questo mese sono arrivate alla mia
casella e-mail alcune lettere di lettori.
Tra tutte ne ho voluta selezionare
una. Ringrazio comunque gli altri,
promettendo che cercheremo di dare
risposte anche ai loro interrogativi nei
prossimi numeri.
Gentile dottor Conti sono una
ragazza di sedici anni. Ho avuto il
mio primo rapporto sessuale a
quindici anni. Sul precedente
numero dello Strillone lei ha scritto
che il sesso precoce potrebbe
avere delle ricadute negative
sullo sviluppo degli adolescenti.
Perché? In che modo?
Non deve allarmare il fatto che i
ragazzi hanno molti problemi. Anna
Freud diceva che bisogna piuttosto
preoccuparsi quando i problemi non si
affacciano sulla sfera evolutiva. La
grande psicoanalista dell'infanzia e
dell'adolescenza - figlia del più famoso
padre Sigmund Freud - diceva, con
intelligenza, che "il ragazzo che non
ha problemi non è vero che non li ha".
Semplicemente - spiegava A. Freud -
non riesce, per carenza di strutture
QUALITA' DELLA VITA SUL POSTO DI LAVORO
Difenderla attraverso il "metodo antistronzi"
psicologiche, a entrare nella sfera del
conflitto che gli consentirà di crescere
e di rafforzare l'Io. L'atleta che sviluppa
al massimo la sua capacità psicofisica
e diventa un campione è un individuo
che ha raggiunta la capacità di
misurarsi con le proprie paure, le sue
aspirazioni, che è capace di affrontare
il fallimento e le difficoltà di competere
con gli altri. Anche nel campo
dell'amore è così. L'amore è una realtà
complessissima. Non basta dire
"ho trovato un fidanzato o una fidanzata"
per essere realizzati. La realtà
dell'amore è come uno spettro di
componenti fisico chimiche, un insieme
di risposte dell'organismo a queste
componenti, e quindi di risposte
psicologiche a quelli che possono
essere qualificati come "dati esperienziali".
Il bambino, sia maschio che femmina,
sperimenta la propria realtà biologica
e lo fa attraverso il corpo. Poi deve
dare un senso a tutto ciò. Spesso
quando non riesce a farlo si ferma al
puro dato esperienziale della pulsione
sperimentata e in qualche modo
agita. E' proprio a questo punto che si
differenzia la capacità di "sentire" e la
capacità di "amare". Il sentire è un
fatto fisico-chimico. L'amare è lo stes-
Ricordiamo che quanto esposto in questo spazio è stato liberamente estrapolato
dal libro del professor Robert Sutton 'Il Metodo Antistronzi. Come creare
un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo
è'. La prima domanda a cui riteniamo giusto rispondere è: "Come si comportano
gli stronzi?". In questa maniera potremmo capire quale collega è veramente
"infetto" e chi semplicemente, per i più svariati motivi, non ci piace.
Occorre poi saper distinguere nel mucchio chi ha avuto una brutta giornata o
sta passando un brutto momento. I ricercatori, che si occupano di abusi psicologici
sul lavoro, definiscono la "stronzaggine" come la "manifestazione
prolungata di comportamenti ostili di natura verbale o non verbale, con
l'esclusione del contatto fisico". Ma ci sono due regole di verifica auree: 1)
dopo aver parlato con il presunto "stronzo", il bersaglio si sente oppresso,
umiliato, sgonfiato o sminuito. In particolare la vittima si sente a disagio con
se stessa. 2) Il presunto "stronzo" sputa veleno sulle persone che hanno
meno potere rispetto a lui.
Sutton elabora tutta una serie di comportamenti che individuano, senza
ombra di dubbio, un "infetto": insulti personali, invasione del "territorio" del
prossimo, contatto fisico non richiesto, minacce e intimidazioni sia verbali che
non, battute sarcastiche e prese in giro usate come scorciatoie per l'insulto,
e-mail violente e distruttive, attacchi allo status con l'intento di umiliare la vittima,
mortificazione pubblica o riti di degradazione sociale, interruzioni sgarbate,
attacchi ipocriti, occhiatacce, trattare qualcuno come se fosse invisibile.
Se avevate dubbi, ma crediamo di no, adesso sapete a chi dare la patente di
"stronzo". Nel prossimo numero considereremo i danni provocati ai colleghi e
all'azienda da simili personaggi.
so fatto su cui interviene una proiezione
superiore di conoscenza di sé e
di progettualità esistenziale.
All'uomo, per il pieno sviluppo di sé,
non può bastare la semplice esperimentalità.
L'uomo ha nella sua natura
il trovare dei significati che trascendono
le pulsioni. E' questa la
capacità di amare. In questo quadro
posso collocare la mia risposta alla
lettera della ragazza. Le rispondo che
un rapporto può essere immaturo a
30 anni e maturo, forse, a 15. Le conseguenze
negative si possono avere
quando si vive un amore acerbo.
Probabilmente questa domanda è
dovuta al fatto che la giovane lettrice
non è sicura che il proprio coinvolgimento
emotivo sia stato del tutto
consapevole. Magari è stato dettato
dall'emulazione, dalla competizione,
dalla insicurezza, ecc. A questa
ragazza consiglio di non logorarsi nell'incertezza
e di cercare di dare un
senso profondo all'amore che sta
vivendo. Le consiglio anche di non
dimenticarsi mai di avere una
mamma e che anche lei è una donna.
In ogni cosa saprà capirti.
Giuseppe Conti
Gconti.viterbo@alice.it
'Lo Strillone'
Per contatti e informazioni rivolgersi a:
- ilramodoro@libero.it
- 3394059133
Hanno collaborato a questo numero:
- Serena Fiocchetti
- Giuseppe Conti
- Cristina Pomi
- Giuseppe Paviglianiti
- Roberta Milani
- Roberto Pomi
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