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IL PROF. DOMENICO SINISCALCO - NUOVO MINISTRO DELL ...

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<strong>IL</strong> <strong>PROF</strong>. <strong>DOMENICO</strong> <strong>SINISCALCO</strong> - <strong>NUOVO</strong> <strong>MINISTRO</strong><br />

<strong>DELL</strong>’ECONOMIA E <strong>DELL</strong>E FINANZE -<br />

IN VISITA AL COMANDO GENERALE<br />

Il Ministro Siniscalco al suo arrivo al Comando Generale viene accolto dal Comandante Generale, Gen. Speciale.<br />

Il 21 luglio 2004, a pochi giorni dalla<br />

nomina avvenuta il precedente giorno<br />

16, succedendo al Ministro Giulio Tremonti,<br />

il Prof. Domenico Siniscalco si è<br />

recato in visita al Comando Generale<br />

del Corpo, per rendere omaggio al Sacrario<br />

della Guardia di Finanza e per visitare<br />

l’annesso Museo storico, siti nella<br />

Caserma “Sante Laria”.<br />

All’ingresso della Caserma vi erano<br />

un plotone d’onore e una rappresentanza<br />

di alti Ufficiali del Corpo. Hanno ricevuto<br />

l’illustre ospite il Comandante Generale,<br />

Generale di Corpo d’Armata<br />

Roberto Speciale, il Comandante in Seconda,<br />

Generale C.A. Osvaldo Cucuzza,<br />

e il Capo di S.M., Generale D. Nino<br />

di Paolo.<br />

Nel Sacrario il Ministro ha deposto<br />

una corona di alloro ed ha sostato in<br />

raccoglimento per onorare tutti i Caduti,<br />

in pace e in guerra, della Guardia di<br />

Finanza, mentre nel Museo Storico ha<br />

seguito con vivo interesse la illustrazione<br />

dei principali aspetti della storia della<br />

Guardia di Finanza e della evoluzione<br />

nel tempo del suo Ordinamento, interessandosi<br />

ad alcune uniformi e a fatti<br />

d’arme, nonché alle origini del Corpo<br />

avvenute in Piemonte, ove Egli è nato.<br />

Il Ministro, infatti, è nato a Torino il<br />

15 luglio 1954. E’ sposato e ha due figli.<br />

Laureatosi a Torino nel 1978 in Giurisprudenza,<br />

ha conseguito un dottorato<br />

in ricerca PhD in Economia all’Università<br />

di Cambridge. Dal 1990 gli è stata<br />

affidata la cattedra di Professore ordinario<br />

di Economia politica a Torino. Ha insegnato<br />

anche alla LUISS in Roma, alla<br />

Università di Cagliari, alla Johns<br />

Hopkins University, a Cambridge ed alla<br />

Università Cattolica di Lovanio-Core.<br />

Dal 1989 al 2001 è stato Direttore<br />

della Fondazione ENI-Mattei, ove ora<br />

presiede il Comitato scientifico. È stato<br />

Consigliere di amministrazione di numerose<br />

società quotate in borsa, fra cui<br />

ENI e Telecom-Italia, fino alla nomina<br />

di Direttore generale del Tesoro, avvenuta<br />

nell’ottobre 2001.<br />

È inoltre autore di oltre 90 pubblicazioni<br />

scientifiche su privatizzazioni,<br />

economia dell’ambiente, economia industriale<br />

su riviste italiane e internazionali.<br />

Fino alla nomina a Direttore Generale<br />

del Tesoro è stato editorialista de<br />

“Il Sole-24 Ore”.<br />

È subentrato al dimissionario Ministro<br />

Tremonti, ed è un personaggio che<br />

può esibire un curriculum di tutto rispetto<br />

e perché non ha bisogno di rodaggio,<br />

conoscendo gli uomini del Ministero e,<br />

soprattutto, l’indirizzo governativo dato<br />

alla politica economica, per cui può garantire<br />

una continuità.<br />

Lo attendono ora, pertanto, gli impegni<br />

più pressanti di politica economica<br />

del Paese, che si accumulano solitamente<br />

in quest’ultimo scorcio dell’anno,<br />

e che vanno dalla prosecuzione della<br />

complessa riforma fiscale (attuazione<br />

del codice fiscale con il nuovo sistema<br />

tributario e il connesso sistema delle<br />

sanzioni amministrative e penali tributarie),<br />

all’attuazione del federalismo fiscale,<br />

mettendo a fuoco anche il Documento<br />

di programmazione economica e<br />

finanziaria e la Legge finanziaria, senza<br />

tralasciare gli impegni derivanti dall’assestamento<br />

e dalla normalizzazione di<br />

vicende interessanti grandi complessi<br />

aziendali, tra i legami della Unione Europea<br />

e le pretese degli Enti locali e<br />

delle categorie interessate.<br />

E non è poco nell’attuale momento<br />

storico-politico, che richiede anche una<br />

più adeguata ma contrastata risposta al<br />

necessario contenimento di determinate<br />

spese per affrontare i vari problemi e<br />

per assicurare ricerca e sviluppo, senza<br />

abbandonare le istanze sociali.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 3


2 GIUGNO 2004 - FESTA <strong>DELL</strong>A REPUBBLICA - CERIMONIE MEMORAB<strong>IL</strong>I<br />

PER <strong>IL</strong> TRICOLORE E PER L’IMPEGNO <strong>DELL</strong>E FORZE ARMATE E DEGLI ITALIANI<br />

NEL MONDO A DIFESA <strong>DELL</strong>A PACE E CONTRO <strong>IL</strong> TERRORISMO<br />

Quest’anno gli italiani e i romani in<br />

particolare - nel clima che ha avvolto<br />

avvenimenti riguardanti gli impegni di<br />

pace all’estero e di contrasto nel Paese<br />

a possibili atti terroristici - si sono stretti<br />

ancora una volta attorno al Presidente<br />

della Repubblica, Carlo Azeglio<br />

Ciampi fervente assertore dei valori<br />

militari e civili degli italiani nel mondo,<br />

per tributare un riconoscimento sincero<br />

alla Sua persona e con Lui alle Autorità<br />

e a quanti hanno voluto rendere omaggio<br />

all’impegno militare e civile degli italiani,<br />

di tanti figli che lavorano in Italia e<br />

all’estero, tenendo alto l’onore dell’Italia<br />

in tutti i campi. In quello militare, che<br />

può comportare il rischio della vita, e in<br />

quello civile, a volte non meno pericoloso,<br />

ma sempre impegnativo per affermare<br />

nel mondo il nome dell’Italia.<br />

La cerimonia è stata, pertanto, la<br />

conferma di un più intenso sentimento<br />

verso coloro che in Italia e all’estero<br />

tengono alto il Tricolore e tutti i suoi<br />

valori, per i quali ci siamo battuti e ci<br />

battiamo ancora con fede e amore,<br />

ovunque. Chi ha la fortuna o la possibilità<br />

di viaggiare per il mondo e incontrare<br />

soprattutto, in villaggi turistici, gli italiani<br />

che gestiscono vari servizi a favore<br />

di italiani e stranieri, sente quanto i<br />

nostri ragazzi si impegnano per tener<br />

alto il nome dell’Italia. A Maiton Island<br />

come a Zanzibar avvicinare questi giovani<br />

provenienti da tutte le regioni italiane<br />

riempie il cuore di gioia e di soddisfazione<br />

per il loro convinto impegno<br />

anche per l’Italia. Sono “soldati senza<br />

divisa” (fra loro puoi trovare anche un<br />

ex carabiniere del Tuscania), che si<br />

affiancano a quelli in divisa nel sentimento<br />

dell’onore per il nostro Paese; e<br />

conoscendo questi giovani non mi ha<br />

meravigliato la dignitosa risposta del<br />

giovane Fabrizio Quattrocchi a difesa<br />

dell’onore degli italiani, in un particolare<br />

momento grave e impegnativo, che ha<br />

ricordato a tutti quello stampato per<br />

sempre sullo schermo nell’eroico sacrificio<br />

della vita, da Gassman e Sordi, nel<br />

film sulla Grande Guerra.<br />

Al Presidente Ciampi, che agisce<br />

da forte collante nel Governo del Paese,<br />

si sono stretti pertanto idealmente<br />

tutti gli italiani nelle consuete significative<br />

cerimonie nella ricorrenza della<br />

Due momenti della celebrazione della Festa della Repubblica: in alto, il Capo dello<br />

Stato rende omaggio al Milite Ignoto con la deposizione della corona d’alloro;<br />

in basso, la Compagnia dell’Accademia sfila in Via dei Fori Imperiali a Roma.<br />

Festa della Repubblica: dalla deposizione<br />

della corona al Milite Ignoto, alla<br />

sfilata lungo la via dei Fori Imperiali,<br />

che quest’anno ha riscosso gli applausi,<br />

sempre per i bersaglieri, ma anche<br />

e tanti per tutte le Forze militari, di<br />

pace e di sicurezza sociale, compresi i<br />

vigili di quartiere e,per la prima volta, i<br />

vigili del Comune di Roma. Encomiabile<br />

anche l’ospitalità in quella che è<br />

divenuta la Casa degli Italiani, il Quirinale:<br />

il Concerto e l’apertura a tutti gli<br />

italiani dei giardini del Quirinale, ove<br />

sono stati concessi anche ambiti riconoscimenti<br />

dell’Ordine al merito della<br />

Repubblica italiana.<br />

Nel complesso tutti gli avvenimenti<br />

rendono giustizia alla Repubblica italiana,<br />

di cui si è celebrata onorevolmente<br />

la Festa per tutti gli italiani, sia che vivono<br />

in Italia e sia all’estero. Alcune significative<br />

foto che riportiamo, consentono<br />

di dare appena qualche segno delle<br />

suddette cerimonie, dando ovviamente<br />

risalto anche alla partecipazione della<br />

Guardia di finanza e segnalando la presenza,<br />

fra le Autorità intervenute, del<br />

nostro Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />

Generale di Corpo d’Armata Pietro di<br />

Marco, cui si è affiancato il prestigioso<br />

Medagliere della nostra Associazione,<br />

fra quelli pur gloriosi delle altre Associazioni<br />

d’Arma.<br />

4 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


23 GIUGNO 2004 - A GAETA LA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 230°<br />

ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE <strong>DELL</strong>A GUARDIA DI FINANZA<br />

CON LA PARTECIPAZIONE DI UNITÀ NAVALI ED AEREE DEL CORPO<br />

Quest’anno le cerimonie celebrative<br />

per la Festa del Corpo sono state diverse<br />

e tutte di alto livello e prestigio.<br />

A cominciare dal ricevimento nella<br />

verdeggiante e rinnovata struttura del<br />

Circolo di Villa Spada a Roma, di tante<br />

Autorità politiche, militari, civili e religiose<br />

da parte del Comandante Generale, del<br />

Comandante in Seconda e del Capo di<br />

Stato Maggiore della Guardia di Finanza,<br />

unitamente ad una larga rappresentanza<br />

di Ufficiali Generali ai vertici del Corpo e<br />

di altre rappresentanze significative di<br />

militari in servizio nella Capitale. Per<br />

l’A.N.F.I. è intervenuto il Presidente<br />

Nazionale, Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />

L’incontro ha riscosso il plauso di<br />

tutti i presenti, così come è accaduto<br />

anche per la deposizione della corona<br />

d’alloro al Milite Ignoto all’Altare della<br />

Patria da parte del Comandante Generale,<br />

Gen. C.A. Roberto Speciale,<br />

seguito dal Comandante in Seconda,<br />

Gen. C.A. Osvaldo Cucuzza, dal Capo<br />

di Stato Maggiore, Gen. D. Nino Di<br />

Paolo e da altre rappresentanze del<br />

Corpo. La cerimonia è stata, peraltro,<br />

particolarmente seguita da un folto<br />

pubblico, che ha espresso un vivo plauso<br />

per l’omaggio dei Finanzieri ai Caduti<br />

per la Patria, così come è avvenuto<br />

per la deposizione di una corona d’alloro<br />

al Monumento al Finanziere in Viale<br />

XXI Aprile, da parte del Comandante<br />

Generale e del Presidente Nazionale<br />

dell’A.N.F.I., alla presenza del Capo di<br />

Stato Maggiore e del Comandante<br />

Regionale del Lazio, Gen. D. Virgilio<br />

Cicciò, del Comandante del Quartier<br />

Generale, Col. Domenico Campione, e<br />

di una rappresentanza del Consiglio<br />

Nazionale dell’ANFI e del COCER, a<br />

testimonianza della continuità ideale fra<br />

i finanzieri in servizio e quelli in congedo.<br />

Ha fatto seguito la deposizione di<br />

di Tommaso Santamaria<br />

un’altra corona al Sacrario dei Caduti<br />

da parte dello stesso Comandante<br />

Generale alla presenza di alti ufficiali<br />

del Corpo e del Presidente Nazionale<br />

dell’A.N.F.I.<br />

Il 22 giugno ancora una solenne<br />

cerimonia al Quirinale, dove il Capo<br />

dello Stato ha decorato la Bandiera di<br />

guerra della Guardia di Finanza con<br />

due Medaglie d’Oro al Valor Civile, di<br />

Nella foto sopra, il Presidente della Repubblica fregia la Bandiera di guerra del<br />

Corpo con due medaglie d’oro al Valor Civile per le benemerenze acquisite dai<br />

militari della Guardia di Finanza.<br />

Nella foto in basso, il Comandante Generale, Gen. C.A. Speciale, e il Presidente<br />

Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco, depongono una corona d’alloro al Monumento<br />

a Il Finanziere in Largo XXI Aprile. Presenti anche il Capo di S.M., Gen. D. Di<br />

Paolo, e il Comandante della Regione Lazio della Guardia di Finanza, Gen. D. Cicciò.<br />

cui qui di seguito riportiamo le motivazioni,<br />

unitamente ad alcuni elementi<br />

caratteristici della festa militare, che si<br />

è svolta alla sede di Gaeta, presso la<br />

Scuola Nautica del Corpo.<br />

In complesso trattasi di una serie di<br />

eccezionali e significative celebrazioni,<br />

che hanno reso onore all’attività svolta<br />

dalla Guardia di Finanza al servizio dell’Italia<br />

e dell’Europa.<br />

La cerimonia militare si è svolta il 23<br />

giugno a Gaeta, in uno scenario suggestivo,<br />

con una larga partecipazione di<br />

folla, che ha attorniato i Finanzieri in<br />

parata e le molte Autorità intervenute.<br />

Applauditi i finanzieri in uniforme storica,<br />

di cui un reparto ha eseguito una<br />

particolare manifestazione di saluto utilizzando<br />

armi storiche con esplosioni a<br />

salve; applaudito lo sfilamento dei<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 5


eparti in armi dei vari Istituti di Istruzione,<br />

dell’Accademia di Bergamo, della<br />

Scuola per Intendenti ed Ispettori dell’Aquila,<br />

della Legione allievi di Bari, della<br />

Scuola Nautica di Gaeta e della Scuola<br />

Alpina (che ha sfilato sempre a parte<br />

con il lento passo di marcia scandito da<br />

una rinnovata e corposa fanfara con il<br />

suo mazziere); e applaudita la partecipazione<br />

(nuova) alla sfilata di rappresentanze<br />

di collaterali reparti militari di<br />

Stati stranieri, con i quali da lungo tempo<br />

la Guardia di finanza svolge servizi di<br />

controllo e di intelligence a tutela degli<br />

interessi comuni della Unione Europea.<br />

Applaudita la presenza della Bandiera<br />

di guerra della Guardia di finanza, che il<br />

giorno precedente il Presidente della<br />

Repubblica ha arricchito con due Medaglie<br />

d’Oro al Valor Civile per le benemerenze<br />

acquisite dai militari della Guardia<br />

di Finanza con le seguenti motivazioni:<br />

“Nel decennio 1993 – 2003, i militari<br />

del Soccorso Alpino della Guardia di<br />

Finanza, dimostrando esemplare perizia<br />

professionale, encomiabile dedizione<br />

e generoso altruismo, si sono prodigati,<br />

con azioni singole e collettive compiute<br />

prevalentemente in luoghi di vigilanza<br />

alpestre e in occasione di calamità<br />

nazionali, nel soccorso di persone<br />

in pericolo. Gli innumerevoli interventi<br />

compiuti, con umiltà e coraggio, in<br />

estrema lotta contro il tempo, le asperità<br />

del terreno e le avversità atmosferiche,<br />

hanno arricchito la mirabile tradizione<br />

di valore ed efficienza del Corpo<br />

della Guardia di Finanza suscitando<br />

ancora una volta, la riconoscenza della<br />

Nazione tutta”.<br />

Territorio nazionale 1993-2003.<br />

“I militari della Guardia di Finanza<br />

hanno spesso fronteggiato emergenze<br />

legate all’enorme flusso clandestino<br />

migratorio, rendendosi protagonisti nel<br />

prestare soccorso, anche in condizioni<br />

ambientali avverse, ai cittadini extracomunitari<br />

presenti sulle imbarcazioni fermate<br />

da unità del Corpo. La molteplicità<br />

degli interventi compiuti, con grande<br />

capacità tecnica, hanno evidenziato<br />

elementi di umana solidarietà, eccezionale<br />

coraggio, elevato e diffuso senso<br />

di abnegazione e dedizione al dovere,<br />

che hanno costantemente contraddistinto,<br />

sia a terra che in mare, l’operato<br />

della Guardia di Finanza”.<br />

Lampedusa e Linosa 2001/2003.<br />

Applaudito è stato anche il Medagliere<br />

prestigioso dell’ANFI, che ha<br />

Il Comandante Generale Gen. C.A. Speciale, depone una corona d’alloro al Sacrario<br />

dei Caduti del Corpo nella Caserma Sante Laria a Roma.<br />

Guardacoste della classe Meattini e un Elicottero Agusta A 109 AH in una azione<br />

di cooperazione aeronavale nel corso della manifestazione.<br />

ricevuto gli onori di rito, ed i Medaglieri<br />

delle altre Associazioni d’Arma, nonché<br />

i vari Gonfaloni come quello del Comune<br />

di Gaeta.<br />

Applaudito, infine, anche il breve ma<br />

significativo discorso del Ministro dell’Economia<br />

e delle Finanze, Prof. Giulio<br />

Tremonti, che ha posto ancora una volta<br />

l’accento sulla specialità del nostro<br />

organismo militare di polizia economica<br />

e finanziaria e sugli encomiabili risultati<br />

conseguiti a tutela degli interessi finanziari<br />

dello Stato e della Unione Europea<br />

nel contrasto al riciclaggio di denaro<br />

sporco e nella difesa della pace in Italia<br />

e all’estero, contro il terrorismo.<br />

Particolarmente seguite, infine, le<br />

grandiose manovre a mare dei nostri<br />

mezzi navali più veloci e dei mezzi aerei<br />

di più recente acquisizione per assicurare<br />

una più completa aderenza agli impegni<br />

più pressanti contro la criminalità organiz-<br />

zata e per il contrasto a fenomeni preoccupanti<br />

della immigrazione clandestina.<br />

Molte le Autorità intervenute, rese<br />

visibili da alcune foto che corredano il<br />

testo, e che hanno visto la rassegna dei<br />

reparti schierati da parte del Comandante<br />

Generale della Guardia di finanza,<br />

Generale di Corpo d’Armata Roberto<br />

Speciale, accompagnate dal Comandante<br />

in Seconda, Generale di Corpo d’Armata<br />

Osvaldo Cucuzza, nonché dal Presidente<br />

della Corte Costituzionale, Prof.<br />

Gustavo Zagrebelsky e dal Ministro dell’Economia<br />

e delle Finanze Prof. Giulio<br />

Tremonti. A ricevere nella Tribuna d’Onore<br />

le altre illustri Autorità civili, militari e<br />

religiose, il Generale di Corpo d’Armata<br />

Italo Pappa e il Capo di Stato Maggiore,<br />

Generale di Divisione Nino Di Paolo.<br />

Particolarmente curata l’ospitalità<br />

da parte del Cerimoniale del Comando<br />

Generale e della Scuola Nautica.<br />

6 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


LE GARE NAUTICHE <strong>DELL</strong>A GUARDIA DI FINANZA<br />

CONCLUSI PRESSO LA SCUOLA NAUTICA I GIOCHI <strong>DELL</strong>A 32 A EDIZIONE<br />

Dal 5 all’8 luglio 2004, presso la<br />

Scuola Nautica di Gaeta si è svolta la<br />

32^ edizione delle Gare Nautiche del<br />

Corpo, tradizionale evento sportivo<br />

riservato al personale del contingente<br />

di mare.<br />

La manifestazione ha origini antiche.<br />

La prima edizione risale al 1929,<br />

quando nelle acque di Pola si sfidarono<br />

le imbarcazioni a vela e a remi<br />

della Regia Marina e della Regia<br />

Scuola Nautica della Guardia di<br />

Finanza, all’epoca ubicata nel capoluogo<br />

istriano.<br />

Con l’attuale denominazione le<br />

Gare Nautiche si svolsero per la prima<br />

volta nel 1948, nella nuova sede<br />

di Gaeta, dove era stata ricostituita la<br />

Scuola Nautica.<br />

All’epoca i campi di regata e le<br />

piscine erano allestite nelle acque<br />

antistanti il Lungomare Caboto e vi<br />

affluivano ogni anno i finanzieri provenienti<br />

da tutta Italia per dare vita ad<br />

una serie di avvincenti competizioni<br />

sportive.<br />

Dopo una lunga interruzione, l’idea<br />

di rinnovare un evento così caro<br />

ai “finanzieri-marinai” della Guardia di<br />

Finanza ha ripreso vigore. Così, nel<br />

1999 la Scuola Nautica ha ospitato la<br />

27^ edizione delle Gare Nautiche,<br />

che ha registrato la partecipazione di<br />

un rilevante numero di militari-atleti.<br />

La 32^ edizione delle “Gare Nautiche”<br />

si è aperta il 5 luglio 2004, nel<br />

corso di una cerimonia militare svolta<br />

sulla Batteria Borbonica della Caserma<br />

Bausan, con la tradizionale formula<br />

di apertura pronunciata dal<br />

Comandante in Seconda della Guardia<br />

di Finanza – Gen. C.A. Osvaldo<br />

Cucuzza.<br />

Il lotto dei partecipanti ha visto in<br />

competizione ben 94 “Fiamme Gialle”<br />

in rappresentanza della Scuola Ispettori<br />

e Sovrintendenti dell’Aquila, del<br />

Comando Aeronavale Roma e dei<br />

Comandi Regionali Liguria, Lombardia,<br />

Friuli - Venezia Giulia, Emilia-<br />

Romagna, Marche, Abruzzo-Molise,<br />

Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e<br />

Sardegna.<br />

di Mario Farnesi<br />

Nella foto in alto, il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto Speciale, accompagnato<br />

dall’Ispettore per i Reparti di Istruzione, Gen. C.A. Italo Pappa, passa in<br />

rassegna i Reparti schierati sul lungomare di Gaeta.<br />

Nella foto in basso, la premiazione degli atleti vincitori da parte del Comandante<br />

Generale, Gen. C.A. Speciale.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 7


Gli atleti hanno dato vita a<br />

spettacoli di entusiasmante agonismo,<br />

in un clima di appassionata<br />

partecipazione di pubblico,<br />

contendendo il trofeo delle Gare<br />

Nautiche alla rappresentativa vincitrice<br />

della scorsa edizione, il<br />

Comando Regionale Veneto, e<br />

alla compagine della Legione<br />

Allievi di Bari, che quest’anno ha<br />

partecipato per la prima volta a<br />

pieno titolo, con militari in forza<br />

alla Scuola Nautica.<br />

Gli atleti si sono dati “battaglia”<br />

presso il campo-gara allestito nelle<br />

acque di “Punta Stendardo” della<br />

Caserma “Bausan”, nelle seguenti<br />

discipline sportive:<br />

• Nuoto per salvamento, prova di<br />

biathlon articolata nella gara del<br />

Lancio del salvagente e del Recupero<br />

del manichino;<br />

• Nuoto stile libero e dorso, sulla<br />

distanza di 100 metri;<br />

• Regata velica con imbarcazioni<br />

classe “Laser”;<br />

• Gran fondo di nuoto, sulla distanza<br />

di 3000 metri circa.<br />

A conclusione delle gare, si è<br />

svolta la tradizionale “regata dei Lancioni”,<br />

riservata ai militari della Scuola<br />

Nautica, non valida ai fini della graduatoria<br />

finale. Sospinto dal tifo dei<br />

suoi numerosi sostenitori, l’equipaggio<br />

della Compagnia Allievi ha avuto<br />

la meglio sull’equipaggio della Stazione<br />

Navale di Addestramento che, a<br />

sua volta, ha preceduto l’equipaggio<br />

del Reparto Comando.<br />

Il giorno 8 luglio 2004, sulla Batteria<br />

Borbonica della Caserma Bausan,<br />

alla presenza del Comandante<br />

Generale della Guardia di Finanza,<br />

Gen. C.A. Roberto Speciale, e di<br />

numerose Autorità religiose, civili e<br />

militari, si è svolta la cerimonia di<br />

premiazione.<br />

La manifestazione si è conclusa<br />

con la vittoria finale del Comando<br />

Aeronavale Roma, il cui capo-rappresentativa<br />

ha ricevuto in premio dal<br />

Comandante Generale della Guardia<br />

di Finanza, il prestigioso trofeo delle<br />

Gare Nautiche. Al secondo posto si è<br />

classificata la rappresentativa della<br />

Scuola Ispettori e Sovrintendenti ed<br />

al terzo posto la compagine della<br />

Legione Allievi di Bari.<br />

Con lo svolgimento delle Gare<br />

Nautiche, la Scuola Nautica, che da<br />

oltre un secolo forma e specializza<br />

il personale del contingente di mare<br />

del Corpo, consolida il proprio ruolo<br />

centrale nella vita professionale del<br />

finanziere di mare, proponendosi<br />

quale punto di incontro ed aggregazione<br />

anche nel prosieguo della<br />

carriera.<br />

La manifestazione conferma e rinnova<br />

i valori tradizionali dell’istituzione<br />

militare, quali lo spirito di Corpo,<br />

l’entusiasmo e l’orgoglio di appartenere<br />

alla Guardia di Finanza, che<br />

costituiscono per il finanziere di mare<br />

punti di riferimento e strumenti indispensabili<br />

per superare le difficoltà<br />

connesse all’espletamento della delicata<br />

missione istituzionale demandata<br />

al Corpo, a tutela degli interessi<br />

economici e finanziari dello Stato e<br />

dell’Unione Europea.<br />

La 32^ edizione delle Gare Nautiche<br />

del Corpo si è chiusa ufficialmente<br />

con la cerimonia dell’ammainabandiera,<br />

mentre nelle acque antistanti la<br />

Batteria Borbonica tre Lancioni a remi<br />

della Scuola Nautica hanno salutato<br />

le Autorità e gli ospiti con il tradizionale<br />

“alza remi”, rinnovando l’appuntamento<br />

alla 33^ edizione del 2005.<br />

Con il patrocinio del Comune di<br />

Gaeta, il Col. Mario Farnesi, Comandante<br />

della Scuola Nautica, ha organizzato<br />

un importante evento artistico,<br />

collaterale all’evento sportivo.<br />

Nella serata del 6 luglio 2004, nello<br />

splendido teatro del Castello “Aragonese”,<br />

sede della Caserma “Mazzini”,<br />

si è tenuto un concerto di musica<br />

classica e moderna dell’orchestra “Le<br />

Onde Sonore” di Gaeta.<br />

Inoltre, al fine di commemorare<br />

la 32^ edizione delle Gare Nautiche,<br />

il Col. Farnesi ha promosso la realizzazione<br />

di una scheda telefonica<br />

in collaborazione con la “Telecom<br />

Italia S.p.A.”, che gli appassionati<br />

hanno potuto acquistare presso lo<br />

stand di Punta Stendardo dal 6 all’8<br />

luglio 2004.<br />

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA SVOLTA DALLA SEZIONE DI CONEGLIANO<br />

- SERVIZIO DI PROTEZIONE CIV<strong>IL</strong>E -<br />

IN OCCASIONE <strong>DELL</strong>A 1 A EDIZIONE <strong>DELL</strong>A “TREVISO MARATHON”<br />

Nella giornata di domenica 14<br />

marzo 2004, in occasione dello svolgimento<br />

della 1^ Edizione della “Treviso<br />

Marathon”, un gruppo di dieci<br />

soci della Sezione di Conegliano,<br />

coordinati dalla Polizia Municipale e<br />

da altre Forze dell’Ordine preposte al<br />

controllo della manifestazione, hanno<br />

svolto servizio d’ordine pubblico e di<br />

controllo lungo l’itinerario della corsa<br />

podistica, utilizzando l’autovettura<br />

Fiat Panda 4x4, recentemente acquistata<br />

dal Nucleo di Protezione Civile<br />

della Sezione.<br />

La foto riprende, al centro, il Presidente<br />

della Sezione, M.C. Comm.<br />

Antonio Mastrullo, assieme ad altri<br />

soci della Sezione.<br />

8 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


INCONTRO CONVIVIALE <strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI GAETA<br />

La sera del 25 maggio u.s., la<br />

Sezione ANFI di Gaeta ha organizzato<br />

presso un noto ristorante cittadino<br />

un incontro conviviale dei soci<br />

della Sezione.<br />

La manifestazione ha ottenuto<br />

un larghissimo consenso da parte<br />

dei soci e rispettive consorti e anzi,<br />

per motivi di capienza del locale, è<br />

stato limitato il numero dei partecipanti<br />

ai primi duecento che si sono<br />

prenotati.<br />

Il pranzo sociale ha acquisito<br />

particolare e significativa importanza<br />

per la presenza di numerose<br />

Autorità militari e civili, tra cui il<br />

Comandante in Seconda della<br />

Guardia di Finanza, Gen. C.A.<br />

Osvaldo Cucuzza; il Presidente<br />

Nazionale dell’A.N.F.I., Gen. C.A.<br />

Pietro Di Marco; il Comandante della<br />

Scuola Nautica della Guardia di<br />

Finanza di Gaeta, Col. Mario Farnesi;<br />

il Consigliere Nazionale,<br />

S.Ten. Pierangelo Nissolino, il<br />

socio onorario dell’A.N.F.I. Gen. D.<br />

Dante Cammuso, il socio ordinario<br />

Gen. D. Antonio Maggio, che, pur<br />

avendo la residenza a Taranto, ha<br />

raggiunto Gaeta per dimostrare<br />

grande stima e simpatia per la<br />

Sezione ANFI di Gaeta.<br />

Oltre alle suddette Autorità, hanno<br />

partecipato alla manifestazione<br />

le seguenti Autorità civili: il Presidente<br />

del Consiglio Regionale del<br />

Lazio, On. Claudio Fazzone, per il<br />

quale la cerimonia ha assunto particolare<br />

interesse, per aver ricevuto<br />

durante il prosieguo della serata,<br />

da parte del Presidente Nazionale,<br />

il conferimento e la consegna del<br />

diploma e della tessera di socio<br />

onorario dell’ANFI; il socio onorario,<br />

Sindaco della città di Gaeta,<br />

Cap. Massimo Magliozzi; il socio<br />

simpatizzante, Sindaco della città<br />

di Sperlonga, Dott. Armando Cusani;<br />

il socio simpatizzante, Sindaco<br />

della città di Campo di Mele, Gen.<br />

D. dell’Arma dei Carabinieri, Aldo<br />

Lisetti; il socio benemerito, Consigliere<br />

della Provincia di Latina,<br />

Dott. Silvio D’Amante ed altre Autorità<br />

locali.<br />

Per i soci della Sezione ANFI di<br />

Gaeta è stata una giornata memorabile,<br />

per tutti i partecipanti, compresi<br />

gli illustri ospiti, che con la loro<br />

di Pietro Di Marco<br />

Nella foto sopra, il Gen. Di Marco rivolge un breve saluto agli intervenuti al pranzo<br />

sociale della Sezione di Gaeta.<br />

Nella foto in basso, il Gen. Cucuzza durante il suo discorso di saluto.<br />

presenza hanno voluto testimoniare<br />

i sentimenti di stima e di affetto che<br />

nutrono nei confronti dell’Associazione<br />

Nazionale Finanzieri d’Italia e<br />

nel caso specifico della Sezione di<br />

Gaeta, presieduta dal Magg. Fernando<br />

Proceddu, divenuta ormai<br />

una realtà e un vanto della città e<br />

del Sud della Regione Lazio.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 9


INTESTATA LA NUOVA SEZIONE ANFI DI DIAMANTE<br />

AL CONCITTADINO CAPITANO GIULIO DE LUNA<br />

Il 5 giugno 2004 - come più ampiamente<br />

illustrato dal Presidente della<br />

Sezione e infaticabile organizzatore<br />

della solenne manifestazione, S.Ten.<br />

Michele Ricco, cinque colleghi del<br />

51° Corso “Monte Sperone” hanno<br />

rappresentato tutto il Corso alla intestazione<br />

della Sezione ANFI al collega<br />

Giulio De Luna, deceduto prematuramente<br />

in servizio, a soli 33 anni di<br />

età. Tre di essi (Morelli, Santamaria e<br />

Vignola) dal 25 ottobre 1951, data di<br />

arrivo in Accademia, varcando l’ingresso<br />

al n. 51 di Viale XXI Aprile<br />

(con i divini anziani del 50° già pronti<br />

all’indottrinamento dei cappelloni)<br />

hanno vissuto con Lui nella stessa<br />

camerata e due (Cecchetti e Liuni) in<br />

un camerata vicina, ma essi, come<br />

tutti gli altri trenta colleghi del 51°,<br />

hanno conosciuto subito e apprezzato,<br />

fin dai primi giorni, le preclare virtù<br />

di fervente cattolico, di profondo studioso<br />

e di sereno, corretto e gioviale<br />

comportamento con tutti, del bellissimo<br />

Giulio, subito accostato al famoso<br />

Kirk Douglas. Era anche buon conoscitore<br />

delle opere classiche in latino<br />

e greco (spesso colloquiavo con lui<br />

citando a memoria brani di Orazio o<br />

di Omero), per cui non ci ha stupito<br />

che sulla sua tomba sia stata riportata<br />

una famosa affermazione di Orazio,<br />

da Lui spesso citata a parenti e<br />

amici nella imminenza della sua<br />

scomparsa (Non Omnis Moriar), presagendo<br />

che la sua morte non avrebbe<br />

cancellato tutta la sua esistenza,<br />

perché sarebbe rimasta la sua parte<br />

migliore nella memoria e nel cuore di<br />

quanti - e soprattutto degli umili - hanno<br />

avuto la ventura di conoscerlo in<br />

vita e nelle manifestazioni di serena e<br />

fattiva solidarietà, svolta ovunque, in<br />

servizio ed anche nella vita privata, e<br />

soprattutto nella “sua” Diamante. È<br />

stata principalmente la “sua” Diamante<br />

che il 5 giugno si è stretta intorno a<br />

Giulio, alla cara moglie e ai due figli,<br />

alla sorella ed anche agli altri familiari<br />

concittadini (fra cui anche il Sindaco<br />

Dott. Ernesto Caselli), per onorare<br />

Le Autorità intervenute alla cerimonia di inaugurazione della Sezione di Diamante.<br />

questo suo cittadino, che con la sua<br />

modestia e la sua operosità era sempre<br />

pronto a soccorrere i più bisognosi<br />

del suo affetto e delle sue opere di<br />

bene (un suo fraterno amico e parente<br />

ma anche suo confidente - che<br />

ricordava anche il nome di alcuni di<br />

noi, perché citati spesso da Giulio -<br />

mi ha raccontato di alcune delle riconosciute<br />

benemerenze acquisite da<br />

Giulio in Diamante e quanto vivo era<br />

ancora nella città il suo ricordo). La<br />

grande ed accorata partecipazione di<br />

folla e di Autorità (a cominciare dal<br />

Sindaco Dr. Caselli) ha contribuito a<br />

dare anche a noi cinque colleghi una<br />

forte emozione, che si è notata tutta<br />

quando Enzo Vignola, parlando a<br />

nome di tutto il 51° Corso, ha rivolto<br />

ai familiari, alle Autorità e ai concittadini<br />

presenti nella nuova Sezione, un<br />

indirizzo di saluto, ricordando Giulio:<br />

la commozione gli ha impedito di dire<br />

tutto quello che avrebbe voluto dire<br />

nella circostanza (e pensare che<br />

abbiamo scelto lui, perché anche noi<br />

altri si è temuto di essere sopraffatti<br />

dalla emozione!). Per chiudere, la<br />

nostra partecipazione alla cerimonia -<br />

per tutto il 51° Corso - ci ha commosso,<br />

ma ci ha anche inorgoglito per<br />

aver partecipato ad una eccezionale<br />

di Michele Ricco<br />

manifestazione di stima e affetto per<br />

il collega Giulio De Luna, e quando<br />

siamo stati vicini alla sua tomba, lo<br />

abbiamo sentito ancora vivo e vicino<br />

a noi, ricordando quante cose, che a<br />

vent’anni ci sembravano di poco valore,<br />

ma che allora ci sono apparse in<br />

tutta la loro concreta grandezza. Alla<br />

moglie Lina, ai figli Carla e Pierpaolo<br />

e a tutti i familiari la conferma dell’affetto<br />

da parte di tutto il 51° Corso. A<br />

tutti i “finanzieri”, in servizio e in congedo,<br />

intervenuti alla cerimonia, che<br />

hanno visto la presenza del Vice Presidente<br />

Nazionale ANFI, Dott. Antonio<br />

Zampelli, in rappresentanza del<br />

Presidente Nazionale, Generale C.A.<br />

Pietro di Marco (che ha inviato un<br />

messaggio augurale), un caloroso<br />

grazie per il graditissimo intervento<br />

alla memorabile cerimonia in onore<br />

del nostro carissimo collega Giulio De<br />

Luna.<br />

(Note di Tommaso Santamaria)<br />

Diamante è una cittadina che si<br />

specchia nelle acque scintillanti del<br />

mar Tirreno; è nota come la città dei<br />

Murales ed è sede dell’Accademia del<br />

Peperoncino. Il giorno 5 giugno 2004,<br />

in collaborazione con l’Amministrazione<br />

Comunale, vi è stata inaugurata in<br />

10 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


forme solenne la Sezione A.N.F.I.<br />

locale. La cerimonia ha avuto inizio<br />

presso la sede sociale sita in Via<br />

Benedetto Croce 34, con il taglio del<br />

nastro tricolore da parte della Madrina<br />

Prof.ssa Carolina Stellato, vedova del<br />

compianto Capitano della Guardia di<br />

Finanza Giulio De Luna, deceduto in<br />

attività di servizio il 29 dicembre 1964,<br />

a soli 33 anni di età, al quale la Sezione<br />

è stata intitolata. La benedizione<br />

dei locali è stata impartita dal Parroco<br />

della Chiesa “Gesù Buon Pastore”,<br />

don Leonardo Aloise. A tale cerimonia<br />

hanno presenziato il Vice Presidente<br />

Nazionale ANFI per l’Italia Meridionale,<br />

Dott. Antonio Zampelli, il Consigliere<br />

Nazionale ANFI per la Calabria,<br />

Anselmo Giusti, il Sindaco di Diamante<br />

Dott. Ernesto Caselli, i colleghi del<br />

Capitano De Luna del 51° Corso,<br />

Generali: Luigi Cecchetti, Leonida<br />

Liuni, Aldo Morelli, Tommaso Santamaria<br />

e Enzo Vignola; il Generale<br />

Francesco Pezzotti, il Ten. Col. Piero<br />

Iovino del Comando Generale (nipote<br />

del Capitano De Luna), il Comandante<br />

la Compagnia della Guardia di<br />

Finanza di Paola, Capitano Pietro<br />

Schiavone, il Comandante la Tenenza<br />

della Guardia di Finanza di Scalea,<br />

Luogotenente Giuseppe Salerno, il<br />

Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri<br />

di Diamante, Maresciallo Alessandro<br />

Diana, il Comandante la Guardia<br />

Costiera di Diamante, Maresciallo<br />

di 2^ Classe Tommaso Cassiano, il<br />

Comandante la Polizia Municipale di<br />

La Sig.ra Lina, consorte del Cap. Giulio De Luna, fra il Sindaco di Diamante, Dott.<br />

Ernesto Caselli, e il Presidente della locale Sezione, S. Ten. Michele Ricco.<br />

Diamante, Giovanni Aita ed i sindaci<br />

dei Comuni di Belvedere Marittimo e<br />

Maierà e naturalmente tutti i soci della<br />

Sezione insieme alle rispettive<br />

famiglie. Dopo il taglio del nastro tricolore<br />

il Presidente della Sezione,<br />

S.Ten. Michele Ricco, ha regalato alla<br />

Madrina un mazzo di fiori.<br />

Al termine della benedizione il<br />

Generale Enzo Vignola, a nome<br />

degli ufficiali del 51° Corso presenti,<br />

ha donato alla Sezione un quadro e<br />

ha ricordato con commozione il collega<br />

e amico fraterno Giulio. L’applauso<br />

che ha concluso il suo discorso<br />

è stato per tutti di grande intensità<br />

emotiva.<br />

I familiari del Cap. De Luna. Da sinistra, la sorella Elfrida, la figlia Carla, la consorte<br />

Lina e il figlio Pierpaolo.<br />

Subito dopo i convenuti ed un foltissimo<br />

pubblico che aspettava sulla<br />

Via Benedetto Croce hanno raggiunto<br />

in corteo, al seguito della Banda<br />

musicale “città di Diamante” e del<br />

Gonfalone del locale Comune, la suggestiva<br />

cornice di Piazza Pietro Mancini.<br />

Era presente una folta rappresentanza<br />

di militari del Comando<br />

Tenenza della Guardia di Finanza di<br />

Scalea, il Gruppo bandiera delle<br />

Sezioni ANFI di Cosenza, Corigliano<br />

Calabro e Gioia Tauro, dell’A.N.M.I.<br />

di Scalea, la Protezione Civile di Belvedere<br />

Marittimo, i Centri Sociali<br />

Pensionati “Immacolata Concezione”<br />

e Terza Età di Diamante. Tutti insieme<br />

hanno formato uno schieramento.<br />

Il Vice Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.<br />

per l’Italia Meridionale, che<br />

è stato accolto con i dovuti onori e<br />

con la marcia di ordinanza della<br />

Guardia di Finanza, ha passato in<br />

rassegna lo schieramento accompagnato<br />

dal Consigliere Nazionale dell’ANFI<br />

per la Calabria e dal Presidente<br />

della Sezione ANFI di Diamante.<br />

Subito dopo si è proceduto alla<br />

deposizione della corona d’alloro<br />

all’Epigrafe Storica dedicata ai Caduti<br />

per la Patria del Comune di Diamante<br />

nella guerra 1915/1918.<br />

Durante il percorso della corona la<br />

Banda musicale ha intonato “La Leggenda<br />

del Piave” cui ha fatto seguito<br />

uno struggente “Silenzio”, accolto<br />

con un calorosissimo applauso.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 11


In un clima di grande entusiasmo<br />

e viva emozione, hanno partecipato<br />

alla cerimonia oltre alla vedova e ai<br />

figli Carla e Pierpaolo con i rispettivi<br />

familiari, anche Elfrida, l’unica sorella<br />

del Capitano De Luna, insieme a<br />

perenti ed amici e alla cittadinanza di<br />

Diamante, segno tangibile dell’integrazione<br />

della Sezione ANFI nel tessuto<br />

sociale cittadino.<br />

Il Presidente della Sezione ha<br />

preso la parola per salutare e ringraziare<br />

le Autorità Civili, Militari e Religiose<br />

e tutte le Associazioni intervenute<br />

e per ricordare anche coloro<br />

che per vari motivi non sono intervenuti<br />

pur avendo fatto pervenire telegrammi,<br />

lettere e telefonate di auguri.<br />

Ha ringraziato il Presidente Nazionale<br />

dell’ANFI, Gen. C.A. Pietro Di<br />

Marco, e tutti i componenti del Comitato<br />

Esecutivo della Presidenza e il<br />

Consigliere Nazionale per la Calabria<br />

per aver approvato all’unanimità<br />

l’istituzione della Sezione con la<br />

relativa intitolazione al Capitano Giulio<br />

De Luna.<br />

Ha ringraziato il Sindaco di Diamante,<br />

Dott. Caselli, e tutta l’Amministrazione<br />

Comunale per aver concesso<br />

in comodato d’uso i locali e per la<br />

costante collaborazione sotto tutti i<br />

punti di vista per la buona riuscita della<br />

cerimonia. Ha inoltre ringraziato i<br />

soci dell’istituenda Sezione per aver<br />

accettato liberamente di associarsi e<br />

per aver deciso di condividere assieme<br />

le finalità statutarie e sociali affinché<br />

la Sezione debba e possa essere<br />

una seconda famiglia aperta al<br />

contributo di tutti nella partecipazione<br />

alle attività. Ha sottolineato come tutti<br />

i soci siano orgogliosi di appartenere<br />

alla grande famiglia delle Fiamme<br />

Gialle, ricordando il motto “NEC<br />

RECISA RECEDIT”. Il Presidente ha<br />

poi manifestato vivo apprezzamento<br />

nei confronti della Madrina Prof.ssa<br />

Carolina Stellato e dei figli Carla e<br />

Pierpaolo, che hanno donato alla<br />

Sezione la bandiera, nei confronti<br />

della quale ha confermato propositi di<br />

una “sacra” custodia.<br />

In seguito è intervenuto il Sindaco<br />

che ha portato il saluto caloroso dell’Amministrazione<br />

Comunale e della<br />

cittadinanza, orgogliosi che sia nata<br />

la Sezione ANFI a Diamante e che<br />

porti il nome di un diamantese, uomo<br />

di fede, amato da tutti e particolarmente<br />

attento ai problemi dei più umili<br />

e dei più semplici.<br />

Ha preso quindi la parola il Vice<br />

Presidente Nazionale dell’ANFI per<br />

l’Italia Meridionale, Dott. Antonio<br />

Zampelli, che ha portato il saluto di<br />

tutta l’Associazione e del Presidente<br />

Nazionale, Gen. C.A. Pietro Di Marco,<br />

assente per sopraggiunti e<br />

improrogabili impegni di lavoro. Nel<br />

suo discorso ha ribadito quanto forte<br />

Il gruppo delle socie simpatizzanti con i foulard gialloverdi.<br />

sia il sentimento che lega tutti coloro<br />

che hanno vestito la divisa delle<br />

Fiamme Gialle.<br />

L’avvocato Carla De Luna, figlia<br />

del compianto Giulio, con un commovente<br />

intervento ha ringraziato le<br />

Autorità militari, civili e religiose che<br />

hanno voluto rendere onore alla<br />

memoria di suo padre, gli ex colleghi<br />

dell’ Accademia che dopo tanti anni<br />

Lo ricordano ancora con sincero<br />

affetto. In modo particolare ha rivolto<br />

un pensiero affettuoso al S.Ten. Ricco,<br />

che con impegno veramente unico<br />

ed encomiabile e con determinazione<br />

ha voluto portare a termine una<br />

così ammirevole iniziativa. Ha ringraziato<br />

anche il Vice Presidente della<br />

Sezione di Diamante, M.M.A. c.s.<br />

Bacchi, che ha collaborato per il buon<br />

esito di questa cerimonia e, naturalmente,<br />

i componenti della Sezione<br />

ANFI istituenda. Si è detta orgogliosa<br />

del fatto che nel padre molti hanno<br />

riconosciuto non solo la fermezza dei<br />

principi e l’onestà, ma anche la bontà<br />

che manifestava con grande disponibilità,<br />

specialmente verso gli umili.<br />

Ha rivolto infine un sentito ringraziamento<br />

a tutti coloro che hanno<br />

voluto far conoscere il nome del papà<br />

alle nuove generazioni.<br />

Il suo intervento interessante e<br />

emozionante è stato accolto con<br />

grande applauso da tutti i presenti.<br />

Subito dopo è stata celebrata la S.<br />

Messa, officiata da don Leonardo<br />

Aloise con l’animazione del “Chorus<br />

Harmony” di Diamante. Durante la<br />

cerimonia religiosa è stata benedetta<br />

la Bandiera e letta la preghiera del<br />

Finanziere.<br />

Terminata la S. Messa è stato<br />

offerto dalla Sezione un buffet per<br />

tutti nella Sala consiliare del Palazzo<br />

di Città, messo a disposizione dall’Amministrazione<br />

Comunale. Durante<br />

il buffet il Presidente della Sezione<br />

ha consegnato al Sindaco di Diamante<br />

i distintivi sociali, la tessera di<br />

socio benemerito con il relativo diploma,<br />

rilasciati dal Presidente Nazionale<br />

dell’ANFI, mentre alla Madrina è<br />

stata consegnata la tessera di socia<br />

ordinaria.<br />

Il giorno 6 giugno i colleghi del<br />

Capitano Giulio De Luna, prima di far<br />

ritorno a Roma, hanno voluto infine<br />

rendere omaggio con un cuscino di<br />

fiori alla Tomba dell’indimenticabile<br />

Giulio.<br />

12 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


LE ATTIVITÀ CULTURALI <strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI ROMA-<br />

V<strong>IL</strong>LA SPADA E IN SEDI ESTERNE<br />

Premessa. Sulla testata del numero<br />

1 della Rivista “Cultura”, fondata da<br />

Andrea De Liberis (uno degli Ufficiali di<br />

complemento in congedo e socio<br />

anziano della Sezione di Roma-Villa<br />

Spada, il quale è anche Presidente della<br />

Lega dei beni culturali) è riportata<br />

una affermazione di Franceso De<br />

Sanctis sulla essenzialità della cultura.<br />

“Proprio della Cultura – afferma – è<br />

suscitare nuove idee e bisogni materiali,<br />

formare una classe di cittadini più<br />

educata e civile, metterla in comunicazione<br />

con la cultura straniera, avvicinare<br />

e accomunare le lingue”.<br />

In linea con quanto dianzi trascritto<br />

– con Andrea De Liberis – lo scrivente,<br />

Consigliere Nazionale e attuale Presidente<br />

della Sezione ANFI di Villa Spada<br />

e molti altri Ufficiali di complemento<br />

in congedo e raffermati, avviò anni fa<br />

una intensa attività culturale, a scadenza<br />

annuale, riunendo in un albergo<br />

romano altri colleghi, per un incontro<br />

conviviale, che vedeva anche un incontro<br />

con eminenti personalità del mondo<br />

culturale, in materia tributaria, bancaria<br />

e di associazionismo in particolare, con<br />

le quali si apriva anche un dibattito<br />

costruttivo.<br />

Ad alcuni incontri partecipò anche il<br />

Gen. Tommaso Santamaria e, più tardi,<br />

anche il Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco, che<br />

intravide la possibilità di costituire una<br />

nuova Sezione ANFI - che potesse<br />

svolgere una importante attività culturale<br />

alla sede di Roma- su temi di interesse<br />

per i soci dell’ANFI; Sezione,<br />

che fu costituita nella sede del Circolo<br />

di Villa Spada, che poteva offrire ai<br />

soci locali adeguati di supporto per<br />

continuare a svolgere nelle migliori<br />

condizioni una attività culturale su<br />

tematiche varie e con una frequenza<br />

maggiore.<br />

Con tali facilitazioni, ma anche fra<br />

tante iniziali difficoltà, fu quindi attivata<br />

– su tematiche varie – una attività culturale,<br />

che si è sviluppata su due diverse<br />

direzioni:quella sul tema dell’arte,<br />

seguita da De Liberis, e quella su temi<br />

di informazione sulle novità tributarie e<br />

bancarie, dell’associazionismo e dell’informazione<br />

culturale in generale<br />

(compresa l’attivazione di corsi di infor-<br />

di Lanfranco Stavolone<br />

Roma-Villa Spada<br />

Il Ten. Dott. Lanfranco Stavolone, Consigliere Nazionale ANFI e Presidente della<br />

Sezione di Roma-Villa Spada, presiede il convegno sull’IRES.<br />

matica per principianti) da parte mia,<br />

quale Presidente della Sezione, con la<br />

collaborazione di altri soci fondatori.<br />

Quest’anno l’attività culturale della<br />

Sezione ha centrato l’informazione su<br />

uno dei più importanti temi tributari del<br />

momento, la riforma fiscale, con una<br />

conferenza ad alta qualificazione sulla<br />

nuova imposta sui redditi delle società<br />

(IRES), associando un gruppo di oratori<br />

di indubbia esperienza e qualificazione<br />

professionale, quali: Ten. cpl Dott.<br />

Renato Loiero, Consigliere parlamentare<br />

del Senato della Repubblica, Dott.<br />

Giancarlo Tattoli, Giudice Tributario di<br />

Milano, Dott. Giuseppe Janiri, Confindustria<br />

– area fisco e finanza d’impresa,<br />

Ten. cpl Avv. Arturo Pardi, Fiscalista<br />

e Presidente della Sezione ANFI di<br />

Pesaro, Ten. Col. Antonio Pennetta,<br />

Comandante Corsi Centrali della Scuola<br />

di Polizia Tributaria della Guardia di<br />

Finanza, Ten. cpl Avv. Salvatore Taverna<br />

– Fiscalista Studio Legale – Tributario<br />

associati, Ten. cpl Dott. Giancarlo<br />

Grossi – Commercialista.<br />

Da questa iniziativa, già sperimentata<br />

anche alla sede di Pesaro, la<br />

Sezione si è proposta, quindi, come<br />

polo culturale di riferimento per altre<br />

Sezioni, svolgendo in data 5 giugno<br />

c.a. con gli stessi oratori analoga conferenza<br />

professionale alla sede di<br />

Sapri.<br />

Da parte sua Andrea De Liberis, già<br />

noto per altre conferenze sul tema dell’arte<br />

(con la presentazione di un suo<br />

libro nel 1997 sull’arte fra storia e diritto,<br />

la organizzazione di mostre di pittura<br />

nella sede della Sezione, ma anche<br />

nella Galleria nazionale, la presentazione<br />

di un altro testo sulla nuova normativa<br />

sui beni culturali nel Palazzo Valentini<br />

della provincia di Roma), ha pure<br />

recentemente organizzato la presentazione<br />

delle opere scultoree del milanese<br />

Lucio Olivieri, a Palazzo Barberini,<br />

riscuotendo successi che si aggiungono<br />

a quelli conseguiti dal Presidente<br />

della Sezione e dai suoi immediati collaboratori<br />

nelle conferenze culturali<br />

citate. Presente, come nelle altre precedenti<br />

occasioni, il Generale Tommaso<br />

Santamaria, che è intervenuto nell’esprimere<br />

il valore dell’iniziativa e il<br />

sostegno dell’ANFI.<br />

Alle attività culturali suddette vanno<br />

aggiunte – con pari approvazione e<br />

beneplacito del Presidente Nazionale<br />

– anche le attività culturali e di interesse<br />

sociale (quale la vigilanza antidroga<br />

presso le scuole) alle sedi di<br />

Bari, Pesaro, Nardò, Milano, ecc.<br />

spesso note e molto spesso meno<br />

note, non essendo state segnalate al<br />

nostro periodico. Per questo tutte le<br />

Sezioni sono invitate a comunicare<br />

iniziative analoghe organizzate nell’interesse<br />

della cultura, dell’arte e della<br />

sicurezza sociale.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 13


L’INFORMAZIONE QUALE MEZZO DI PREVENZIONE - L’IMPOSTA<br />

SUL REDDITO <strong>DELL</strong>E SOCIETÀ (IRES) È L’IMPOSTA DEL FUTURO<br />

Il 5 giugno u.s.<br />

nella Sala Consiliare<br />

del Comune<br />

di Sapri, importante<br />

centro che si<br />

affaccia sulla<br />

costa più bella del<br />

Cilento, si è tenuto,<br />

con il patrocinio<br />

ed il consenso<br />

unanime dell’Amministrazione<br />

comunale e del<br />

Sindaco Dott.<br />

Architetto Giuseppe<br />

Del Medico, del<br />

Comandante la<br />

Tenenza della<br />

Guardia di Finanza,<br />

Tenente Alessio<br />

Casablanca,<br />

dei rispettivi Presidenti<br />

dei Consigli<br />

dell’Ordine dei<br />

Commercialisti,<br />

Dott. Gaetano<br />

Romanelli e quello<br />

dei Ragionieri, Rag. Angelo Pagano,<br />

un dotto seminario sulla nuova imposta<br />

che, per le riconosciute e alte<br />

qualificazioni professionali dei relatori,<br />

Dottori Giancarlo Dattoli, Arturo<br />

Pardi, Giuseppe Janisi, Renato Loiero,<br />

Giancarlo Grossi, ha ottenuto<br />

l’ambito riconoscimento del “credito<br />

formativo” di cui hanno beneficiato i<br />

partecipanti. È stato un fatto nuovo,<br />

ne siamo consapevoli sia sul piano<br />

dell’effettivo raccordarsi fra operatori,<br />

dottori commercialisti, ragionieri,<br />

Guardia di Finanza e studiosi, sia sul<br />

piano civile e culturale per la promozione<br />

di quella immagine di partecipazione<br />

alla comune sorte di contribuenti.<br />

È stato un ottimo seminario che è<br />

riuscito ad esaltare il ruolo di tutti gli<br />

intervenuti; quello degli Ordini, ove l’accentuazione<br />

delle diversità, piuttosto<br />

che fornire contrapposizioni ha fornito<br />

occasione di arricchimento culturale. La<br />

partecipazione non meramente formale,<br />

dei militari della Guardia di Finanza,<br />

della Tenenza di Sapri, costantemente<br />

di Romano Bacci<br />

Sapri, 5 giugno 2004<br />

Nella foto sopra, il Col. Avv. Romano Bacci, Consigliere Nazionale ANFI, presiede il convegno sull’Imposta<br />

sul Reddito delle Società (IRES).<br />

Nella foto sotto, a sinistra il Gen. D. Dott. Tommaso Santamaria in un momento del convegno.<br />

in linea con le effettive dinamiche dell’evolversi<br />

legislativo, della prevenzione e<br />

dell’informazione, dove la parità delle<br />

parti e il pieno dispiegarsi di certe<br />

garanzie e doveri, ormai acquisiti nella<br />

sensibilità comune, oltre che negli istituti<br />

di diritto positivo, sono nella costante<br />

operativa del Corpo.<br />

Ed infine, l’Associazione Nazionale<br />

Finanzieri d’Italia, che riesce sempre<br />

ad esaltare in tutte le circostanze<br />

la sua dimensione simbolica, che<br />

merita sempre attenzione e rispetto,<br />

non solo per la solennità del suo stato,<br />

ma anche per il grado di incidere<br />

nella realtà delle cose.<br />

14 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


<strong>IL</strong> PENSIERO <strong>DELL</strong>A GENTE SULLA LEGITTIMA DIFESA<br />

di Nicola Morelli<br />

Cosa s’intende esattamente per legittima difesa è problema difficile da risolvere, arduo a capirsi, anche<br />

consultando con diligenza la legge, la dottrina e le sentenze. Un grandissimo giurista, che amo, sulle cui nobili<br />

riflessioni ho conseguito una laurea (1), ha lasciato scritto: “In ogni delitto si deve fare dal giudice un sillogismo<br />

perfetto: la premessa maggiore deve essere la legge, la minore l’azione conforme o non alla legge.<br />

La conseguenza, la libertà o la pena. Quando il giudice sia costretto o voglia fare anche soli due sillogismi,<br />

apre la porta all’incertezza. Non v’è cosa più pericolosa di quell’assioma comune che bisogna consultare lo<br />

spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni”.<br />

I fatti di sangue accaduti a Milano<br />

ed a Roma dentro il negozio di<br />

un tabaccaio e di un gioielliere, nel<br />

corso di una rapina, hanno sconvolto<br />

l’animo della gente, accrescendone<br />

l’indignazione e la protesta<br />

a causa della loro efferata brutalità.<br />

Ma non sono i primi né,<br />

ahimè, gli ultimi quegli atti di violenza<br />

inaudita perché, cosi penso, l’istinto<br />

aggressivo è dentro la bestia<br />

e dentro l’uomo ed è parte ineludibile<br />

della vita. Viene da lontano, dal<br />

buio dei secoli, dai primordi della<br />

Terra (Genesi, 4,1-18).<br />

Questo spiega perché, in uno<br />

Stato di Diritto qual è il nostro, la<br />

causa più tormentata di esclusione<br />

della responsabilità penale sia,<br />

appunto, proprio la legittima difesa.<br />

Il trillo dolcissimo dell’allodola al<br />

primo chiaror dell’aurora è un<br />

incantesimo divino che rallegra la<br />

terra, il cielo, i cuori. Sia lode a Dio<br />

che ce lo ha donato! Ma non lo giudica<br />

tale il falco peregrinus, appostato<br />

librandosi fra le nuvole, perfettamente<br />

indifferente a quell’armonia.<br />

Mosso dall’istinto, piomba<br />

addosso alla tenera creatura e la<br />

strazia coi suoi possenti artigli. Ma<br />

se questa avesse avuto il dardo<br />

infallibile del principe Lancillotto e,<br />

per difendersi dall’assalto furibondo,<br />

avesse infilzato il rapace per<br />

inerzia di caduta, come giudicare<br />

chi dei due è vittima o aggressore?<br />

Trasponendo l’ordinario evento<br />

che ho detto dal mondo della fauna<br />

al mondo umano, esso mi ricorda<br />

dolorosamente il destino di una<br />

povera vecchietta milanese, anni or<br />

sono. Aveva appena ritirato dall’Ufficio<br />

Postale la pensione vedovile<br />

quando venne aggredita da un giovane<br />

rodomonte. Cadendo, batté la<br />

testa contro lo spigolo del marciapiede<br />

e morì. Qualche “borsata” in<br />

faccia, scrissero i giornali, riuscì<br />

però a dargliela!<br />

Dice al riguardo la Suprema<br />

Corte: “Il giudizio di proporzione tra<br />

la difesa e l’offesa va desunto NON<br />

dal rapporto tra il male minacciato<br />

dall’offensore e quello inflitto dal<br />

soggetto reagente, bensì dal confronto<br />

dei mezzi reattivi che quest’ultimo<br />

aveva a propria disposizione<br />

ed i mezzi adoperati; così che,<br />

se l’aggressore, che abbia a disposizione<br />

mezzi di difesa idonei allo<br />

scopo, nondimeno faccia ricorso,<br />

per respingere l’offesa, ad un mezzo<br />

diverso dal meno grave, eccede<br />

i limiti di proporzione”. (Ometto gli<br />

estremi).<br />

Nel caso di specie, con rispetto<br />

della sentenza ora citata, i teneri<br />

polsi della vecchietta, rosi dagli<br />

anni e dalla fatica, erano giuridicamente<br />

“proporzionati” ai bicipiti orribili<br />

dell’aggressore; ma, avendo<br />

prescelto la borsa per difendersi da<br />

quel “bisonte”, incappava nell’incriminazione.<br />

Comprendo benissimo che è un<br />

caso limite; tuttavia, non va sottaciuto<br />

che nella legittima difesa è<br />

proprio il particolare, il più banale<br />

particolare, a far pendere la stadera<br />

della Giustizia da una parte o<br />

dall’altra.<br />

Di qui un primo interrogativo: è<br />

giusto ed appropriato definire<br />

“legittima” la difesa dall’altrui<br />

aggressione se il diritto di difesa è<br />

ius naturale universale, riconosciuto<br />

e condiviso?<br />

Quei valorosi Finanzieri in perlustrazione<br />

sulla strada per Brindisi<br />

su una scatola di sardine con le<br />

ruote non ebbero il tempo neanche<br />

di immaginare la proporzione tra<br />

difesa ed offesa perché il mostro<br />

ciclopico, blindato, con i rostri, ne<br />

fece spietato scempio nell’adempimento<br />

del dovere, in difesa dello<br />

Stato e della Legge.<br />

Il diritto di difesa, per come le<br />

nuove forme di violenza e di<br />

aggressione si svolgono, senza<br />

umanità e senza scrupoli, a mio<br />

modesto giudizio, mi appare divenuto<br />

un gioco d’azzardo rischioso<br />

ed infido; per cui se va apprezzato<br />

lo sforzo del Legislatore per precisarne<br />

meglio gli estremi, la mia idea<br />

è che, oggi, pare che penda in qualche<br />

modo più a svantaggio del cittadino,<br />

aggredito in casa o nel<br />

negozio, che del malvivente<br />

aggressore. I fatti, almeno, in tal<br />

senso testimoniano.<br />

Tra l’aggredito e l’aggressore i<br />

fini sono antitetici, verticalmente<br />

opposti. Non può immaginarsi tra<br />

loro un dialogo che escluda la violenza<br />

perché la violenza è già in<br />

atto, è stata compiuta violando un<br />

bene primario, l’abitazione, che la<br />

Costituzione dichiara “inviolabile”<br />

(art. 14) esattamente come è<br />

“inviolabile” la libertà personale<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 15


(art. 13); garantita, cioè, da una<br />

immunità costante e sovrana dalle<br />

leggi dello Stato.<br />

L’uno (l’aggressore), a seconda<br />

del mutar delle circostanze, è inteso<br />

a rubare in fretta, o a rapinare con<br />

calma, con la protezione delle armi<br />

proprie ed improprie; forse a percuotere<br />

chi resiste, a violentare sino<br />

ad uccidere. Una scala di possibilità<br />

astrattamente aprioristica ma che si<br />

dipana con la piega degli eventi, a<br />

minori ad majus.<br />

L’altro (l’aggredito) è principalmente<br />

succube, ammutolito dal<br />

solo pensiero di ciò che può succedere<br />

fra tanti proponimenti criminali.<br />

Istintivamente vorrebbe difendersi<br />

ma non sa come né con quali<br />

mezzi. Non conosce chi gli sta di<br />

fronte, non l’ha mai visto. Nessuno<br />

sa dell’altro; non può esserci odio<br />

fra loro, ma paura reciproca sì.<br />

Sono i nodi inestricabili dell’inconscio<br />

che li rende obiettivamente<br />

nemici. E quei nodi, incompatibili<br />

con la legge, vanno sciolti, possibilmente<br />

in obbedienza al comandamento<br />

divino: “non uccidere”, “non<br />

rubare”, rifiutando l’atroce dilemma:<br />

“mors tua vita mea”. Ma chi ne ha la<br />

forza e la virtù?<br />

Ecco, allora, che si incardina nei<br />

cuori un intreccio satanico di sentimenti<br />

entro il tempo di un battito di<br />

ali di un cardellino. Il cuore pare un<br />

tamburo, il pensiero si annebbia,<br />

subentra nei gesti l’automaticità<br />

fredda di un robot. Inizia la china<br />

infame! Il male ed il bene si affrontano<br />

e lo “apeiron” di Anassimandro,<br />

filosofo greco di Mileto (610-<br />

546 a.C.), già stenta a far rientrare<br />

lo scontro nell’ambito dell’equilibrio<br />

universale dei contrasti; cosicché<br />

l’uno non prevalga sull’altro.<br />

Dentro l’animo del cittadino<br />

aggredito divampa il fuoco di un<br />

valore; la dignità, da salvaguardare;<br />

e di un disvalore: la quota di viltà<br />

che sonnecchia senza dormire dentro<br />

di noi.<br />

La dignità gli ordina: difendi la<br />

tua Famiglia, le vostre vite, i beni<br />

della casa. Non aggiunge altro perché<br />

altro non c’è da aggiungere.<br />

La viltà sopita non è, invece, di<br />

questo avviso: gli sussurra: “non<br />

fare l’eroe…dagli ciò che<br />

vuole…scappa”. E questo mi ricorda<br />

per relationem uno fra i più infamanti<br />

reati previsti dal Codice<br />

Penale Militare di Guerra “Codardia<br />

– Abbandono del posto di combattimento”<br />

(art. 119) punito con la<br />

fucilazione.<br />

L’aggredito non può tentennare<br />

dinanzi al bivio in cui si trova suo<br />

malgrado. Si chiede: chi è quello<br />

sconosciuto in casa mia, nel mio<br />

negozio: un ladruncolo del “gratta e<br />

fuggi”, un rapinatore, un grassatore,<br />

un evaso, un malfattore disposto a<br />

tutto? Dopo che ha scardinato una<br />

finestra o forzato la serratura non<br />

può pensare che sia un chierichetto,<br />

un gentiluomo di corte!<br />

Questa è l’ordinaria esecuzione<br />

del crimine (furto, rapina) riferita<br />

dalla gente indignata e dai media;<br />

alla quale, spesso e volentieri si<br />

accompagna, purtroppo, la malvagità<br />

umana.<br />

È accaduto in case isolate o<br />

distanti dai centri abitati con sequestro<br />

di famiglie intere, atti vandalici,<br />

violenze fisiche, da bande di clandestini<br />

che completavano il “capolavoro”<br />

delittuoso aprendo il rubinetto<br />

dell’acqua e del gas, rinchiudendo<br />

la gente in una stanza.<br />

Quale lume, quale modello offre<br />

la legge per respingere violenze e<br />

saccheggio?<br />

Ad essa accostiamoci con<br />

umiltà, consultandola, rileggendola<br />

ammoniva durante gli anni dell’Accademia<br />

il caro ed indimenticabile<br />

Col. Prof. Angelo Maconio Immacolato<br />

Concetto, “e tutte le volte scopriremo<br />

qualcosa di nuovo”.<br />

Non guasta, tuttavia, un breve<br />

ricorso storico.<br />

Ad esempio, il diritto romano<br />

giustificava l’autodifesa personale<br />

necessitata dall’aggressione altrui,<br />

assegnando per il suo fondamento<br />

ora la naturalis ratio, ora lo jus<br />

naturale, ora l’universale riconoscimento.<br />

Ed affermava, infatti: “Est<br />

haec non scripta sed nata lex”. Era<br />

ammessa in relazione ai beni della<br />

vita, dell’incolumità personale, del<br />

pudore, ed anche del patrimonio<br />

quando l’aggressione a questo<br />

determinasse un pericolo personale<br />

dell’aggredito e per i suoi familiari.<br />

Veniva autorizzata sempre<br />

che l’aggressione fosse ingiusta e<br />

dalla impossibilità di non poter<br />

altrimenti respingerla od evitarla<br />

anche con la fuga.<br />

C’era un aforisma, allora: “vim vi<br />

repellere” ma alla condizione che la<br />

reazione difensiva fosse contenuta<br />

nei limiti della necessità e della<br />

moderazione.<br />

Concetto vago anche allora e,<br />

essendo vago, necessariamente<br />

opinabile!<br />

Scrive il Manzini (2): “È vano e<br />

fantastico andar ricercando il fondamento<br />

della legittima difesa quale<br />

causa giustificante fuori del diritto<br />

positivo e della necessità. Il solo<br />

buon senso, che è guida assai più<br />

sicura di ogni filosofia, avverte che<br />

sarebbe tanto inumano quanto inane<br />

imporre ai singoli di subire l’altrui<br />

ingiusta violenza allorché, per il<br />

tempo e per il luogo in cui avviene il<br />

fatto aggressivo, la forza dello Stato<br />

non può intervenire efficacemente<br />

a tutela dell’aggredito.<br />

L’essenza giuridica della potestà<br />

di privata difesa non è affatto quella<br />

di un diritto pubblico soggettivo…;<br />

si tratta, invece, di una semplice<br />

autorizzazione eventuale, di un<br />

mero interesse protetto, la cui<br />

attuazione discende da un evento<br />

estraneo alla volontà del soggetto;<br />

cosicché costui agisce senza uno<br />

speciale titolo preesistente. Tantomeno<br />

si tratta di un dovere del singolo,<br />

perché quando si dice difesa<br />

necessaria si intende difesa determinata<br />

dalla necessità, e non difesa<br />

che l’aggredito debba fare necessariamente,<br />

ognuno essendo libero di<br />

non difendersi”.<br />

L’art. 52 Cod. Penale disciplina,<br />

e disciplina bene, dal 1932, l’esercizio<br />

della legittima difesa, ma il cittadino<br />

comune, la gente, non lo esimono<br />

da qualche critica, alla quale<br />

io mi associo per la sua ragionevole<br />

fondatezza.<br />

Per brevità, ometto di riportarlo<br />

nella sua interezza, ritenendo suffi-<br />

16 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


ciente evidenziarne i profili più<br />

salienti e le condizioni che autorizzano<br />

l’immediatezza della reazione<br />

difensiva privata: l’ingiustizia dell’altrui<br />

violenza; il pericolo attuale o<br />

imminente e inevitabile dell’offesa;<br />

proporzione fra l’aggressione e la<br />

difesa, così che questa non sia<br />

eccessiva rispetto alla prima.<br />

Sostanzialmente, la legge esige<br />

un pericolo incombente, attuale ed<br />

effettivo, nel senso che l’esercizio<br />

della difesa non può essere né anticipato<br />

né posticipato. Non occorre,<br />

però, l’inizio della offesa: è solo<br />

necessario che sussista il pericolo.<br />

“Lògos”, in greco, significa “proporzione”.<br />

Dunque, nell’infuriar dei<br />

momenti e del pericolo, la legge<br />

comanda all’aggredito di risolvere il<br />

logaritmo per legittimare la difesa,<br />

senza che conosca la “base”.<br />

L’uomo semplice, diciamo pure<br />

il popolo, erroneamente ritenuto<br />

dai potenti effimera astrazione,<br />

vive ed opera in armonia con la<br />

natura, con i valori che si porta dietro,<br />

dei quali è sommamente geloso.<br />

Giudica le vicissitudini umane<br />

prima con il cuore, poi con la legge;<br />

è il seme che forma la pubblica<br />

opinione, in un senso o nell’altro;<br />

quel comune sentire che faceva<br />

“perdere il sonno” (ed i voti) ai<br />

governanti legittimi ed ai tiranni<br />

aspiranti (Erotodo).<br />

La gente di codesto stampo non<br />

ama i teoremi della filosofia del<br />

diritto; peggio ancora, i sofismi che<br />

intorbidano le acque chiare dei<br />

convincimenti condivisi. Se c’è nei<br />

meccanismi giuridici che regolano<br />

la vita sociale alcunché che non<br />

va, che stride, è la prima ad accorgersene.<br />

Ampia testimonianza ne<br />

hanno dato i condoni valutario, edilizio<br />

e fiscale (e le proroghe) ritenuti<br />

un insulto intollerabile da chi le<br />

tasse le paga o dai lavoratori<br />

dipendenti, o dai pensionati, che<br />

se le vedono trattenere alla fonte<br />

sino all’ultimo euro.<br />

Nella difesa della famiglia, della<br />

vita, dei beni, avverte qualcosa di<br />

superiore che trascende il pur<br />

necessario rigore della legge, teso<br />

ad evitare che la difesa personale si<br />

trasformi in vendetta o in casareccia<br />

riparazione di un torto patito.<br />

Conviene pienamente sul fatto<br />

che lo Stato non può mettere un<br />

carabiniere di guardia in ogni casa,<br />

in ogni negozio; tuttavia, con il ripetersi<br />

regolare dei crimini, vorrebbe<br />

affiancarglisi, dargli una mano, in<br />

un qualche modo. Ciò non avviene<br />

o avviene in misura insufficiente per<br />

contrastare efficacemente gli accadimenti<br />

delittuosi. E da questa<br />

carenza di sicurezza nasce e fiorisce<br />

la tentazione del “fai da te”, con<br />

le negative conseguenze che ciascuno<br />

può immaginare. Diverremmo<br />

una società armata ed inferocita<br />

dalle violenze di tutti i giorni, i cui<br />

autori rimangono “ignoti” ed impuniti<br />

nella misura dell’86%. La certezza<br />

della pena, fondamento primario<br />

del diritto penale nell’ordinamento<br />

di uno Stato di Diritto, non è più<br />

tale, e, non essendo più tale, restituisce<br />

alla società un malvivente<br />

ammansito ma non rieducato al<br />

viver civile.<br />

Se manca una pistola nelle<br />

case, non mancano mastini, pit bull,<br />

cani da difesa di tutte le razze,<br />

obbedienti ai padroni, pronti ad<br />

azzannare, ciecamente.<br />

E mentre scrivo queste note,<br />

apprendo con orrore (venerdi 7<br />

maggio – Telegiornale ore 13,00)<br />

che tre malfattori incappucciati, tra<br />

le quattro e le cinque del mattino,<br />

hanno messo a soqquadro un convento;<br />

picchiato le suore, devastato<br />

il Tabernacolo. Una di queste, Suor<br />

Angela, non ha retto allo scempio e<br />

s’è accasciata a terra, morta. Una<br />

pena infinita mi assale e mi chiedo:<br />

dove andiamo?<br />

Che fare? Riguardando il tetraedro<br />

abominevole del crimine, in<br />

concetto di “sacralità” della vita<br />

umana svanisce, s’è affievolito, non<br />

trattiene più la barbarie di comportamenti<br />

divenuti sadici. La gente è<br />

perfettamente consapevole di questa<br />

metamorfosi, la teme, ritenendo<br />

che la legge sia ormai inadeguata a<br />

fronteggiarla. Non comprende più le<br />

condizioni, la proporzione ed i limiti<br />

che regolano l’esercizio della legittima<br />

difesa perché sono solo un sot-<br />

tile, impalpabile filo di baco da seta<br />

che separa quel diritto dal carcere.<br />

Il Legislatore ha avvertito questo<br />

grave disagio sociale, ne deriva<br />

che, a mio avviso, sta portandoci al<br />

nichilismo. V’è però uno scoglio<br />

duro che resiste: la stragrande<br />

maggioranza coltiva il dogma che la<br />

vita è “sacra”. È sacra la vita della<br />

persona aggredita in casa, altrettanto<br />

sacra è la vita del malvivente<br />

che, per impadronirsi delle sue<br />

cose, attenta alla sua personale<br />

incolumità.<br />

Spetta alla legge consacrarne la<br />

differenza; stabilendo, ad esempio,<br />

a quanto sembra, che il malandrino<br />

che entra in un’abitazione per gli<br />

accennati fini criminali, di giorno o<br />

di notte, versa nella condizione di<br />

illegalità ex abrupto che legittima<br />

ipso jure la difesa dell’aggredito,<br />

senza altre condizioni.<br />

È cosa buona? Onestamente,<br />

non saprei dirlo! Prego Iddio, soltanto,<br />

che non capiti a nessuno di<br />

noi perché, alla stretta delle cose,<br />

né il delinquente né, purtroppo, l’aggredito,<br />

per una serie di ragioni che<br />

qui ometto, escono indenni da<br />

vicende che, come quelle accennate,<br />

segnano la vita.<br />

Nel 1488, quando la violenza e<br />

l’arbitrio erano pane quotidiano, un<br />

povero frate agostiniano (3), scrisse:<br />

“Guardare il rovescio delle cose<br />

significa svelare l’implicito dualismo<br />

di ogni realtà, il contrappunto assiduo<br />

di razionale e di irrazionale, di<br />

insipienza e di saggezza in cui si<br />

intesse la trama illusoria della vita”.<br />

Vedeva, nel buio, chiaro e lontano.<br />

Come un Profeta.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) Cesare Beccaria: “Dei delitti e<br />

delle pene”, Ed. Garzanti, 1987,<br />

pag. 15;<br />

2) Vincenzo Manzini: “Trattato di<br />

Diritto Penale”, Unione Tipografica<br />

Editoriale Torino, Vol. II, pag. 330;<br />

3) Erasmo da Rotterdam: “Elogio<br />

alla pazzia contro la falsa sapienza”,<br />

Ed. Biblioteca Universale Rizzoli,<br />

pag. 165.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 17


RECENSIONE<br />

ANTONIO MASSENA: OLTRE <strong>IL</strong><br />

S<strong>IL</strong>ENZIO – Textus - Gruppo Tipografico<br />

Editoriale L’Aquila – Pagg. 95<br />

- Euro 9,50.<br />

RICERCA DI COMM<strong>IL</strong>ITONI<br />

L’App. Aurelio Di Nenno, socio<br />

della Sezione A.N.F.I. di Verona, ci<br />

ha inviato la foto che pubblichiamo<br />

qui a lato, che ritrae alcuni militari in<br />

servizio alla Brigata di S. Pietro in<br />

Valle Aurina, comandata all’epoca<br />

dal Brigadiere Guerrino Amati (anni<br />

1950-1951).<br />

Dei militari nella foto fa anche alcuni<br />

nomi: Marega, Biglino, Gatti,<br />

Stefanelli, Attinà, Pettene.<br />

Coloro che si riconoscono nella<br />

foto e desiderano mettersi in contatto<br />

con l’App. Di Nenno potranno telefonargli<br />

al n. 045.565951 oppure scrivergli<br />

al seguente indirizzo: App. Aurelio<br />

Di Nenno, Via Umberto Maddalena,<br />

9, 37138 Verona.<br />

***<br />

L’App. Lorenzo Malizia, Consigliere<br />

della Sezione ANFI di Sondrio,<br />

nel mese di ottobre p.v., vorrebbe organizzare<br />

un mini Raduno dell’8^<br />

Compagnia “La Fil de Fer” - Corso<br />

“Latemar” - per festeggiare il 50° anniversario<br />

di arruolamento presso la<br />

Scuola Alpina di Predazzo.<br />

V A R I E<br />

Antonio Massena, figlio del Comm.<br />

Pietro Massena, Consigliere della<br />

Sezione ANFI di Pescara, è nato a<br />

Trento e risiede a L’Aquila.<br />

È un provetto alpinista e fa parte<br />

della Scuola di Montagna Abruzzo<br />

“Mountain Guides”.<br />

È stato uno dei fondatori negli Anni<br />

Settanta del Teatro Stabile di Innovazione<br />

“L’Uovo”, che attualmente dirige.<br />

Scenografo per diversi allestimenti teatrali<br />

si è occupato della progettazione di<br />

alcune sale teatrali. È docente di Economia<br />

e Organizzazione dell’Impresa<br />

dello Spettacolo presso l’Accademia<br />

Internazionale per le Arti e le Scienze<br />

dell’Immagine.<br />

Nel dicembre 2002 il Consiglio<br />

Regionale dell’Abruzzo ha pubblicato<br />

un suo libro Om mani Padme hum,<br />

diario della spedizione alpinistica<br />

“Cho Oyu 2002”, con il quale ha vinto<br />

il terzo premio dell’edizione 2003 del<br />

Il programma è il seguente:<br />

- 18 ottobre: arrivo dei radunisti a<br />

Predazzo;<br />

- 19 ottobre: Santa Messa nella<br />

Chiesetta della Scuola Alpina e deposizione<br />

di una corona di alloro al<br />

Cippo che ricorda i Caduti del Corpo;<br />

visita al Museo Storico della Scuola;<br />

- 20 ottobre: gita a Cortina, con<br />

pranzo presso il ristorante “Pordoi” di<br />

Arabba (da concordare);<br />

- 21 ottobre: chiusura del Raduno.<br />

A Predazzo sono stati presi contatti<br />

con l’Hotel “La Montanara” - tel.<br />

Premio Letterario “Parco Majella” –<br />

premio nazionale di letteratura naturalistica.<br />

Nel mese di aprile 2004 ha dato alle<br />

stampe “Oltre il Silenzio”, un volume<br />

che racconta una sua esperienza ai<br />

confini della vita che ha come scenario<br />

una cascata di ghiaccio dell’Alta Valle<br />

del Vomano (versante nord del Gran<br />

Sasso d’Italia). I sentimenti che hanno<br />

attraversato la mente del protagonista,<br />

sommerso dalle slavine due volte consecutive.<br />

I ricordi che lo accompagnano nel<br />

corso della guarigione, il dramma per la<br />

morte dell’amico che lo colpisce a breve<br />

distanza dall’incidente. Era un amico<br />

con il quale aveva condiviso scalate ma<br />

soprattutto la spedizione sul “Cho Oyu”,<br />

un racconto di vita e di morte in cui la<br />

natura rimane comunque amica e crea<br />

sentimenti forti, amicizie profonde che<br />

solo la montagna sa dare.<br />

0462/501116 - che, per l’occasione,<br />

praticherà ai partecipanti un prezzo<br />

particolare di Euro 31,00, pensione<br />

completa, per persona.<br />

L’organizzatore spera che i componenti<br />

dell’intera 8^ Compagnia si<br />

presentino, per trascorrere alcuni<br />

giorni insieme e ricordare e rivivere<br />

momenti indimenticabili di un tempo<br />

che fu.<br />

Per contatti e informazioni rivolgersi<br />

all’App. Lorenzo Malizia, Via<br />

Cesare Battisti, 21 - 23100 Sondrio,<br />

tel. 0324/513009, cell. 347/8355132.<br />

18 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


I CENTO ANNI DEL GENERALE AMBROSIANO<br />

Il 10 dicembre 2003 il Gen. B. Celeste<br />

Ambrosiano, socio decano della<br />

Sezione ANFI di Milano, ha compiuto i<br />

cento anni di età.<br />

Nell’occasione il Sindaco di Milano<br />

ha conferito allo stesso “l’Ambrogino<br />

d’oro”, quale segno di vivo apprezzamento,<br />

amicizia e simpatia dei Milanesi.<br />

Auguri di felicitazioni a nome di tutte<br />

le Fiamme Gialle gli sono pervenuti dal<br />

Capo di Stato Maggiore del Comando<br />

Generale della Guardia di Finanza. Un<br />

attestato di benemerenza gli è stato<br />

conferito dal Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />

Da parte della Sezione ANFI di<br />

Milano il Gen. Ambrosiano è stato<br />

festeggiato presso la sua abitazione<br />

che, nell’occasione, oltre a portargli gli<br />

auguri da parte del Presidente Nazionale<br />

e di tutti i Finanzieri in congedo<br />

d’Italia, il Presidente della Sezione,<br />

Magg. Giovanni Froio, gli ha consegnato<br />

l’attestato di benemerenza conferitogli.<br />

Alcuni cenni biografici del Gen.<br />

Ambrosiano:<br />

nacque a Colle Sannita (Benevento)<br />

il 1° dicembre 1903.<br />

Negli anni 1922, 1923 e 1924 prestò<br />

per 18 mesi servizio di leva col grado<br />

di Sottotenente di complemento nel<br />

151° Reggimento Fanteria della Briga-<br />

ta Sassari, di stanza a Trieste. Entrò a<br />

far parte della Guardia di Finanza nel<br />

dicembre 1927 e collocato in ausiliaria<br />

il 1° febbraio 1961. Col grado di<br />

Tenente comandò la Tenenza di Torrigia,<br />

Potenza e Voltri, poi, quale istruttore,<br />

fu assegnato alla Scuola Allievi<br />

Sottufficiali con sede prima a Caserta<br />

e poi a Ostia.<br />

Col grado di Capitano comandò le<br />

Compagnie di Grosseto, Belluno, Terni e<br />

Urosevac (anni 1942 e 1943), quest’ultima<br />

dislocata sul fronte Balcanico e<br />

facente parte del 1° Battaglione Mobilitato<br />

della Guardia di Finanza, durante la<br />

seconda guerra mondiale. Sempre col<br />

grado di Capitano, per due anni, diresse<br />

l’Ufficio Servizi presso il Comando della<br />

Legione di Milano. Infine col grado di<br />

Maggiore e poi di Tenente Colonnello,<br />

comandò per sei anni il Gruppo della<br />

Guardia di Finanza di Milano.<br />

<strong>IL</strong> RICORDO COMMOVENTE DI UN ANZIANO SOCIO<br />

<strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI LATINA GRAVEMENTE INFERMO<br />

Il M.C. Augusto De Angelis, socio<br />

della Sezione ANFI di Latina, ci scrive:<br />

«Sono entrato a far parte della Guardia<br />

di Finanza il 15 maggio 1937 attraverso<br />

l’allora Circolo di Chieti, comandato<br />

all’epoca dal Ten. Col. Passeri, che<br />

salutò noi giovani arruolati con queste<br />

parole: “Siete venuti in tanti, partite solo<br />

in 21, non dico i più bravi, ma i più fortunati<br />

sì. Questa sera il brigadiere vi<br />

accompagnerà a Roma, ove inizierete il<br />

Corso Allievi finanzieri, cercate di far<br />

bene per voi, per le vostre famiglie, per<br />

la Patria”.<br />

Mio padre fu veramente soddisfatto<br />

di vedermi arruolato nel Corpo. Quale<br />

di Giovanni Froio<br />

Il Gen. Ambrosiano riceve dal Presidente della Sezione di Milano, Magg. Froio,<br />

l’attestato di benemerenza concessogli dal Presidente Nazionale dell’ANFI.<br />

reduce della Campagna di Libia del<br />

1911-1912, aveva conosciuto durante<br />

la guerra italo-turca, lui bersagliere<br />

sopravvissuto alla battaglia di Sciara-<br />

Sciat, un valoroso Capitano della<br />

Guardia di Finanza, Antonio Papaleo.<br />

Era orgoglioso il bersagliere Francesco<br />

De Angelis, nativo di Scoppito<br />

(L’Aquila), di aver combattuto a fianco<br />

dei valorosi finanzieri del Capitano<br />

Papaleo in Libia. Pertanto, ben tre figli<br />

si arruolarono nel Corpo della Guardia<br />

di Finanza, me compreso, e divennero<br />

sottufficiali, esaudendo il desiderio di<br />

mio padre. Durante la mia permanenza<br />

alla Legione Allievi di Roma,<br />

comandata dal Col. Fiocca, ebbi poi<br />

modo di conoscere chi fosse quel valoroso<br />

Cap. Papaleo di cui tanto bene<br />

parlava mio padre. Ho dovuto sforzarmi<br />

un po’ per esporre questo ricordo di<br />

mio padre perché sono ormai sofferente<br />

di ischemia cerebrale che mi ha<br />

causato anche un abbassamento della<br />

vista.<br />

Grazie e rispettosi saluti a tutti della<br />

redazione ed in particolare al nostro<br />

instancabile Presidente Nazionale,<br />

Generale C.A. Pietro Di Marco».<br />

Siamo spiacenti di non poter pubblicare<br />

la foto di suo padre perché non si<br />

può riprodurre.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 19


<strong>IL</strong> FINANZIERE PIETRO TOLA, UN ALTRO SOPRAVVISSUTO<br />

NEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI<br />

Il 6 marzo 2004, presso la Sala S.<br />

Giovanni Gualberto del santuario della<br />

Madonna di Montenero (LI) è stata<br />

ricordata la vita eroica del Finanziere<br />

sardo Pietro Tola che agli inizi della sua<br />

carriera prestò servizio anche a Livorno.<br />

Sono stati i due figli Salvatore e Giovanni<br />

a far rivivere nell’Auditorio i<br />

momenti tragici trascorsi nei lager nazisti<br />

dal padre. Di tanti Finanzieri deportati<br />

in Germania solo pochissimi<br />

sopravvissero. Fra questi Pietro Tola,<br />

che ha lasciato memoria della vita di<br />

stenti nel suo diario.<br />

La grande forza d’animo del Fin.<br />

Tola fu la devozione alla Madonna di<br />

Montenero, l’immenso amore per la sua<br />

famiglia e alla Patria e l’attaccamento al<br />

proprio dovere.<br />

Alla cerimonia hanno partecipato<br />

anche numerosi soci della Sezione<br />

ANFI di Livorno con il loro Presidente,<br />

Gen. B. Guido Giusti, nonché il Col. t.ST<br />

Luciano Carta, Comandante Provinciale<br />

della Guardia di Finanza di Livorno.<br />

Numerosa la rappresentanza dei<br />

sardi residenti a Livorno.<br />

Nella foto, da sinistra, il Col. Carta, il Sig. Salvatore Tola, il Gen. B. Giusti, il Sig.<br />

Giovanni Tola e il V.Brig. Orazio Gangemi, Segretario della Sezione di Livorno.<br />

COMMEMORAZIONE DEL 10° ANNIVERSARIO<br />

<strong>DELL</strong>A MORTE DEL M.M. GIOVANNI GIUDICE<br />

E DEL M.O. P<strong>IL</strong>. <strong>DOMENICO</strong> CORSO<br />

In data 3 maggio 2004, a dieci anni<br />

dal tragico evento verificatosi presso i<br />

crateri Silvestri del Monte Etna in cui<br />

persero la vita il Mar. Magg. Giovanni<br />

Giudice e del Mar. Ord. Pilota Domenico<br />

Corso, componenti l’equipaggio di<br />

un elicottero NH 500 MD della Guardia<br />

di Finanza (Volpe 118), si è tenuta, sul<br />

luogo dell’incidente, una cerimonia<br />

commemorativa terminata con la deposizione<br />

di una corona di fiori sulla Lapide<br />

che ricorda il triste evento e con la<br />

celebrazione di una Santa Messa.<br />

La Sezione ANFI di Catania ha partecipato<br />

alla cerimonia con una rappresentanza<br />

di soci alla presenza di parenti<br />

ed amici delle vittime oltre alle Autorità<br />

civili e militari intervenute.<br />

Nella foto, la deposizione di una<br />

corona di fiori sulla Lapide da parte di<br />

due finanzieri.<br />

20 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


<strong>IL</strong> PUNTO SULLE NOVITÀ TRIBUTARIE E AMMINISTRATIVE<br />

TALUNE NOVITÀ OPERATIVE E NELL’ORDINAMENTO <strong>DELL</strong>A GUARDIA<br />

DI FINANZA PER AFFRONTARE I COMPITI ISTITUZIONALI D’INTERESSE<br />

TRIBUTARIO ED EXTRATRIBUTARIO, IN ITALIA E ALL’ESTERO,<br />

ANCHE PER LA LOTTA AL TERRORISMO<br />

Premessa<br />

Di particolare interesse informativo<br />

per le nuove attività operative<br />

del Corpo, con riflessi anche ordinativi,<br />

sono state in questi ultimi<br />

tempi la Conferenza annuale dei<br />

“Custodi del Bilancio” (tenutasi il 7<br />

luglio presso il Centro logistico della<br />

Guardia di finanza di Villa Spada<br />

in Roma), la presentazione del<br />

Rapporto annuale 2003 del Corpo<br />

(avvenuta il 16 giugno nel Salone<br />

d’onore del Comando Generale nella<br />

Caserma Sante Laria) e la sigla<br />

dell’Accordo tra la Guardia di finanza<br />

e l’Agenzia delle Dogane (in data<br />

10 giugno nella Biblioteca del<br />

Comando Generale in Viale XXI<br />

Aprile in Roma).<br />

Tutti avvenimenti di grande importanza,<br />

che ha avuto come protagonista<br />

e padrone di casa direttamente<br />

il Comandante Generale<br />

della Guardia di finanza, Generale<br />

C.A. Roberto Speciale, con i Vertici<br />

del Corpo, principalmente nelle<br />

persone del Comandante in Seconda,<br />

Generale C.A. Osvaldo Cucuzza,<br />

del Capo di Stato Maggiore,<br />

Generale di Divisione Nino Di Paolo,<br />

del Sottocapo di S.M. Generale<br />

Paolo Poletti, del Capo Reparto<br />

Operazioni, Generale Pasquale<br />

Debidda, e del Portavoce e Capo<br />

Ufficio Stampa, Col. t. ST Carlo Ricozzi.<br />

Senza dimenticare i primi<br />

consensi espressi per il Corpo dal<br />

nuovo Ministro dell’Economia e<br />

delle Finanze, Prof. Domenico Siniscalco,<br />

in visita il 21 luglio al Sa-<br />

crario e al Museo Storico della<br />

Guardia di finanza.<br />

In breve sintesi le novità operative<br />

e ordinative con riferimenti ai<br />

suddetti avvenimenti.<br />

di Tommaso Santamaria<br />

Roma 16 giugno 2004.<br />

Il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto Speciale, con i Vertici del Corpo durante<br />

la presentazione, presso il Salone d’Onore del Comando Generale nella Caserma<br />

“Sante Laria”, del Rapporto annuale 2003 (Report 2003).<br />

La Conferenza annuale dei Custodi<br />

del Bilancio, ad opera della<br />

Ragioneria Generale dello<br />

Stato, e la partecipazione ai Comitati<br />

di Coordinamento finanziario.<br />

Nel corso della Conferenza il<br />

Comandante Generale si è detto<br />

onorato di ospitare a Villa Spada la<br />

seconda Conferenza annuale, che<br />

ha visto il Ragioniere Generale dello<br />

Stato, Vittorio Grilli, illustrare gli<br />

obiettivi di finanza alla presenza<br />

del Presidente del Consiglio Silvio<br />

Berlusconi, in veste di Ministro ad<br />

interim della Economia e delle Finanze.<br />

La Guardia di finanza è interessata<br />

alla Conferenza per la<br />

sua partecipazione ai Comitati di<br />

Coordinamento Finanziario, che<br />

costituiscono dal maggio 2003 una<br />

specie di Task Force per i conti<br />

pubblici e che mette insieme uomini<br />

della Ragioneria dello Stato, dell’Agenzia<br />

delle Entrate e della<br />

Guardia di finanza per il monitoraggio<br />

e la vigilanza dei flussi di<br />

spesa e di entrata.Il Comitato centrale,<br />

il cui coordinamento fa capo<br />

alla Ragioneria generale, si è dato<br />

una specifica organizzazione sia a<br />

livello centrale, con il Comitato tecnico,<br />

sia a livello locale con 20 Comitati<br />

regionali.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 21


La presentazione del Rapporto annuale<br />

2003 e i nuovi impegni nazionali<br />

e internazionali del Corpo.<br />

La illustrazione dei risultati operativi<br />

della Guardia di finanza (contenuti<br />

nell’elegante Report 2003, di<br />

cui parleremo in seguito, redatto<br />

sotto la direzione responsabile del<br />

Capo di Stato Maggiore Gen. Nino<br />

Di Paolo) è stata curata dal Generale<br />

Debidda, il quale ha articolato il<br />

suo intervento in un primo riferimento<br />

alle funzioni di polizia finanziaria<br />

e di polizia economica riassunti<br />

in precedenza dal Colonnello<br />

Ricozzi, con riferimento al<br />

DL.n.68/2001, e successivamente<br />

nella esposizione delle metodologie<br />

e delle tecniche investigative tipiche<br />

della polizia tributaria per una adeguata<br />

azione di contrasto alla evasione<br />

fiscale, privilegiando lo strumento<br />

delle verifiche fiscali parziali,<br />

che consentono un maggior numero<br />

di interventi, anche nei confronti<br />

di soggetti di medie e grandi dimensioni,<br />

e un maggior rispetto dello<br />

Statuto dei diritti del contribuente;<br />

mentre nei confronti dei minori contribuenti<br />

opera l’applicazione degli<br />

studi di settore. Rilevanti ed in crescendo<br />

il numero dei controlli e i risultati<br />

conseguiti nel 2003, anche<br />

per la scoperta del “sommerso d’azienda<br />

e di lavoro” e la scoperta di<br />

numerosi evasori totali. Di rilievo<br />

anche l’esito del contrasto al contrabbando<br />

di tabacchi lavorati esteri,<br />

e l’impulso dato al controllo delle<br />

uscite di bilancio, con una particolare<br />

attività di polizia comunitaria per<br />

la scoperta di violazioni alle norme<br />

in materia di fondi strutturali ed aiuti<br />

all’agricoltura. Notevole è stato<br />

anche l’impegno nel comparto sanitario<br />

e nel controllo della spesa<br />

pubblica. Più in dettaglio sono stati<br />

menzionati i numerosi interventi e i<br />

brillanti risultati in materie varie,<br />

quali: accertamenti patrimoniali in<br />

materia antimafia, investigazioni<br />

anti-riciclaggio e anche la individuazione<br />

di flussi finanziari connessi al<br />

terrorismo, l’attività di contrasto agli<br />

illeciti in materia di opere pubbliche,<br />

antifalsificazione monetaria, a tutela<br />

dell’ambiente e di quello artistico<br />

e archeologico, nonché per il contrasto<br />

ai fenomeni di contraffazione<br />

di marchi e della pirateria intellettuale.<br />

Non dimenticando gli importanti<br />

apporti al settore della sicurezza<br />

interna, al contrasto alla immigrazione<br />

clandestina e al traffico illecito<br />

di sostanze stupefacenti.<br />

Detta illustrazione ha preceduto<br />

la importante relazione sul tema deI<br />

Comandante Generale, Generale<br />

C.A. Roberto Speciale, che ha concluso<br />

i lavori con affermazioni di pieno<br />

riconoscimento della meritoria<br />

attività operativa svolta dal Corpo,<br />

come può dedursi dalle seguenti<br />

considerazioni finali: “I risultati di<br />

servizio conseguiti nel 2003 e le<br />

azioni in corso di svolgimento testimoniano<br />

la vitalità e l’impegno della<br />

Guardia di finanza nel servizio verso<br />

i cittadini e le Istituzioni e confermano<br />

la modernità del Corpo di Polizia,<br />

che vanta 230 anni di storia. I risultati<br />

ottenuti e, più in generale, tutto<br />

quello che facciamo e come lo facciamo,<br />

non è semplicemente l’effetto<br />

del lavoro di adeguamento delle<br />

strutture, dei processi di lavoro e<br />

delle metodologie operative, ma è<br />

soprattutto frutto dell’entusiasmo,<br />

della professionalità e della dedizione<br />

con cui ogni finanziere, quotidianamente<br />

svolge il proprio servizio,<br />

per il bene di tutti i cittadini. È un impegno<br />

silenzioso e concreto, che si<br />

eleva a missione, nella condivisione<br />

sentita dei valori e delle istanze delle<br />

nostre libere istituzioni e della nostra<br />

matura società civile”.<br />

In particolare, inoltre, passando<br />

dallo scenario nazionale a quello internazionale<br />

e comunitario ha ricordato<br />

fra le recenti iniziative il distacco<br />

di 12 Ufficiali del Corpo presso<br />

rappresentanze diplomatiche e gli<br />

uffici consolari italiani all’estero, al fine<br />

di offrire consulenza e supporto<br />

ai capi delle missioni diplomatiche;<br />

oltre ai vari impegni nell’ambito della<br />

Unione Europea. Pertanto ha richiamato:<br />

il distacco di Ufficiali presso<br />

la sede del Regional Intelligence<br />

Liason Office dell’Organizzazione<br />

mondiale delle Dogane di Colonia e<br />

presso il Centro regionale per il contrasto<br />

alla Criminalità Transfrontaliera<br />

del S.E.C.I. di Bucarest: la partecipazione<br />

alle attività promosse dalla<br />

Comunità internazionale per ripristinare<br />

l’operatività dei Corpi di polizia<br />

e delle Istituzioni locali deputate<br />

al contrasto delle violazioni in materia<br />

economica e finanziaria; la costituzione,<br />

nell’ambito della missione<br />

Unmik in Kosovo dell’unità denominata<br />

Financial Investigation Unit; e<br />

la partecipazione ad altri programmi<br />

comunitari, fra cui il Programma FI-<br />

SCALIS per il miglioramento della<br />

cooperazione amministrativa nell’ambito<br />

delle imposte dirette e indirette,<br />

il programma AGIS, per lo sviluppo<br />

di energie internazionali nel<br />

contrasto alla criminalità organizzata,<br />

e il programma ARGO, per il miglioramento<br />

del contrasto alla immigrazione<br />

clandestina.<br />

L’Accordo fra la Guardia di finanza<br />

e l’Agenzia delle Dogane per la<br />

sicurezza dei porti, e in particolare<br />

per i controlli antiterrorismo<br />

sui container diretti in America.<br />

Rientra fra i provvedimenti diretti<br />

ad assicurare nel mondo, dopo l’11<br />

settembre 2001, la sicurezza, intesa<br />

non solo nel termine di “safety” (ovvero<br />

la tutela e l’incolumità dei passeggeri,<br />

dei lavoratori e degli equipaggi),<br />

ma anche e soprattutto oggi<br />

nel termine di “security” (inteso come<br />

prevenzione da attacchi terroristici).<br />

Per quanto attiene specificatamente<br />

alla sicurezza dei porti, le<br />

misure di prevenzione si sviluppano<br />

su tre direttrici diverse: il controllo<br />

delle merci contenute nei container,<br />

ovvero la verifica della corrispondenza<br />

del contenuto con il manifesto<br />

di carico mediante scanner a<br />

raggi X e/o a raggi gamma; il controllo<br />

di presenze umane illegali all’interno<br />

di container, attraverso<br />

sonde ad anidride carbonica, che riveste<br />

particolare interesse anche ai<br />

fini dell’antiterrorismo; e il controllo<br />

passeggeri a bordo di navi-crociera<br />

e traghetti, mediante controllo di<br />

passeggeri e bagagli con attrezza-<br />

22 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


ture di uso corrente negli aeroporti.<br />

Detti controlli sono divenuti di particolare<br />

rilevanza a seguito del varo<br />

nel gennaio 2002 del progetto C.S.I.<br />

(Container Security Iniziative), per il<br />

quale sono divenuti di prioritaria importanza<br />

quelli del corretto funzionamento<br />

dei mercati e della sovranità<br />

nazionale, ma attualmente è soprattutto<br />

finalizzato ad evitare che<br />

armi di distruzione di massa o materiali<br />

utilizzabili nel compimento di atti<br />

terroristici possano entrare nei<br />

Paesi interessati dagli accordi( negli<br />

U.S.A. come negli altri Paesi).<br />

In particolare l’attività di prevenzione<br />

e controllo si sostanzia in<br />

quattro operazioni principali: la<br />

identificazione di container potenzialmente<br />

ad alto rischio; l’attività di<br />

pre-screening del container nei luoghi<br />

di partenza; l’uso di tecnologia<br />

dedicata finalizzata a non rallentare<br />

i flussi commerciali, mediante impianti<br />

a raggi X e/o a raggi gamma;<br />

lo sviluppo e l’uso di sistemi “intelligenti”<br />

per i container dichiarati “sicuri”<br />

mediante l’uso di sigilli antimanomissioni,<br />

ad esempio.<br />

L’accordo siglato con l’Agenzia<br />

delle Dogane tende a realizzare sinergie<br />

fra Guardia di finanza e Dogane<br />

mediante la operatività - secondo<br />

un protocollo operativo e nei<br />

porti aderenti alla iniziativa - di Uffici<br />

operativi integrati per l’analisi dei rischi<br />

da applicare alla esportazione<br />

di merci ed in particolare per ciò che<br />

riguarda la ricerca e la valutazione<br />

di informazioni relative a soggetti interessati<br />

alle spedizioni via mare<br />

verso gli USA. In realtà l’iniziativa<br />

C.S.I., dopo un accordo siglato in<br />

data 7 novembre 2002 con il Governo<br />

degli Stati Uniti, ha avuto una fase<br />

pilota dal dicembre 2003 nei porti<br />

di Genova e La Spezia, con possibilità<br />

di estenderla ai porti di Gioia<br />

Tauro, Napoli e Livorno.<br />

Il Report 2003 come sintesi significativa<br />

dei risultati operativi conseguiti<br />

dalla Guardia di finanza,<br />

ma anche riassuntiva della Storia<br />

della Guardia di finanza, dei suoi<br />

compiti istituzionali e delle strut-<br />

ture ordinative moderne adeguate<br />

al complesso dei suoi compiti.<br />

Un cenno particolare va fatto sulla<br />

pubblicazione citata (redatta sotto<br />

la direzione responsabile del Capo di<br />

Stato Maggiore e con l’apporto di un<br />

eccezionale Comitato di redazione),<br />

che il Comandante Generale ha presentato<br />

degnamente come un Rapporto<br />

annuale, che, attraverso testi e<br />

tabelle di agevole lettura ed una significativa<br />

documentazione fotografica,<br />

propone all’attenzione delle Istituzioni<br />

e di una opinione pubblica<br />

sempre più interessata e partecipe<br />

alle attività del Corpo, il contributo<br />

fondamentale che la Guardia di finanza<br />

fornisce nel creare la cornice<br />

di sicurezza e garanzia delle relazioni<br />

economiche, del libero mercato e<br />

del risparmio. Essa mira a far conoscere<br />

il Corpo per quello che veramente<br />

è: una forza di Polizia specialistica,<br />

che, sviluppando attività diverse<br />

fra loro per metodologie operative<br />

ed impiego di mezzi, genera una “utilità<br />

finale” essenzialmente rappresentata<br />

dalla salvaguardia della sicurezza<br />

economica e finanziaria del<br />

Paese e della Unione Europea.<br />

Per completezza di informazione<br />

e per soddisfare la curiosità di<br />

quanti aspirano a conoscere di più<br />

sulla pregevole e completa pubblicazione,<br />

indichiamo sinteticamente<br />

il contenuto: dopo taluni cenni sulla<br />

storia, gli obiettivi, la struttura organizzativa,<br />

le risorse umane e il controllo<br />

di gestione, la pubblicazione<br />

affronta tre temi fondamentali: la<br />

funzione di polizia economica e finanziaria<br />

nelle sue più varie esecuzioni<br />

operative, gli altri compiti di<br />

polizia e l’attività di concorso non<br />

meno impegnative, ed, infine lo<br />

scenario internazionale che commenta<br />

la collaborazione offerta in<br />

tale campo e l’impegno del Corpo<br />

nelle missioni di pace; concludendo<br />

con cenni sulla comunicazione istituzionale<br />

e il riconosciuto impegno<br />

nello sport, con risultati ottenuti<br />

onorevolmente anche nelle Olimpiadi<br />

di Atene da nostri atleti.<br />

Di particolare interesse l’esame<br />

della attuale rinnovata struttura or-<br />

ganizzativa, di cui la parte meno nota<br />

appare l’articolazione dei Reparti<br />

Speciali, costituiti da: Comando Reparti<br />

Speciali, che assolve funzioni<br />

di comando, coordinamento e controllo<br />

nei confronti di unità specializzate<br />

nelle investigazioni extratributarie,<br />

economiche, finanziarie e aeronavali;<br />

e Comando Unità Speciali<br />

e Comando Investigazioni Economico-Finanziarie,<br />

da cui dipende l’attività<br />

di Unità Speciali connotate da<br />

elevato tasso di specializzazione<br />

per l’investigazione in determinate<br />

materie, per corrispondere ad Autorità<br />

istituzionali centrali (ad esempio<br />

le Autority, le Commissioni parlamentari<br />

di inchiesta,l’Ispettorato della<br />

Funzione pubblica, ecc.), ovvero<br />

per conferire efficacia ai controlli attraverso<br />

un dispositivo unitario.<br />

Considerazioni finali<br />

La sommaria panoramica (tratta<br />

principalmente dal “Report 2003” dal<br />

“Finanziere”, dalla “Rivista del Corpo”<br />

e direttamente dalla partecipazione<br />

ad appositi Convegni) delle nuove attività<br />

operative del Corpo - lascia intendere<br />

ovviamente pure che per ciascuna<br />

di esse è richiesto uno specialistico<br />

sforzo addestrativo (assicurato<br />

egregiamente da tutti i nostri Istituti di<br />

istruzione) da sempre e tradizionalmente<br />

ritenuto essenziale per poter<br />

operare - come sempre - con onore e<br />

con competenza sulle nuove direttrici<br />

apertesi per il Corpo in Italia e in<br />

campo internazionale. Con l’ausilio<br />

anche di nuove tecnologie e di nuovi<br />

mezzi informatici: a questo proposito<br />

citiamo da ultimo anche la realizzazione<br />

presso il Comando Generale<br />

del FOCAL POINT, ovvero del Centro<br />

Nazionale di Gestione e Supervisione<br />

della Rete in ponte radio del<br />

Corpo, che comprende tecnologie di<br />

avanguardia per supervisionare, monitorare<br />

e telecontrollare la rete interna<br />

di telecomunicazione.<br />

Insomma, da quanto precede<br />

emerge sempre più una Guardia di<br />

finanza più viva e più nuova, che<br />

non finirà mai di stupire i nostri anziani<br />

soci.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 23


Gli argomenti che riguardano l’anziano<br />

e sui quali si possono fare delle<br />

considerazioni sono infiniti. Mi è sembrato<br />

singolare, piacevole e molto interessante<br />

quello suggeritomi da mia<br />

moglie, che lo aveva preso da una frase<br />

di una nostra anziana amica. Poteva<br />

sembrare solo una battuta di spirito;<br />

per me, invece, nascondeva una<br />

verità: era una confessione, un invito a<br />

ogni anziano a comportarsi in modo<br />

diverso da quando era giovane. Nello<br />

stesso tempo era uno stimolo a considerare<br />

la vecchiaia non come una<br />

malattia da curare in segreto, per<br />

nascondere i danni e le devastazioni<br />

che il tempo aveva procurato sul suo<br />

aspetto. La frase riferitami da Iva era la<br />

seguente: “Quando ero giovane facevo<br />

di tutto per piacere; ora che sono vecchia<br />

faccio di tutto per non dispiacere”.<br />

Parole sagge con cui si metteva a nudo<br />

due modi di comportarsi in due diverse<br />

età, in due diverse stagioni della vita.<br />

Ecco, proprio di stagioni si tratta;<br />

come se anche il genere umano avesse<br />

il ciclo naturale della primavera, dell’estate,<br />

dell’autunno e dell’inverno. È<br />

chiaro che le stagioni alle quali si riferiva<br />

la nostra amica erano la primavera<br />

e l’inverno. La primavera, quando la<br />

natura si risveglia e timidamente<br />

mostra la sua vitalità: piccole foglie,<br />

delicate, di colore incerto, ancora umide<br />

di linfa. Fiori che sbocciano con<br />

colori dalle mille tonalità, che maliziosamente<br />

si offrono al volo di quegli utili<br />

insetti che sanno trasportare il polline<br />

fecondatore da un fiore all’altro. Natura<br />

e uomo: un tutt’uno di materia vivente,<br />

coinvolti nel ciclo delle stagioni. Primavera<br />

è quell’età del genere umano<br />

in cui il corpo e lo spirito passano quasi<br />

insensibilmente dalla fanciullezza<br />

all’adolescenza. Il riso infantile si tramuta<br />

in sorriso pensoso, preoccupato<br />

per quanto avviene a sua insaputa sotto<br />

l’irresistibile spinta delle modificazioni<br />

fisiologiche. Dall’asessualità del<br />

bambino si passa gradatamente alla<br />

sessualità dell’adolescente, alla manifesta<br />

coscienza della propria capacità<br />

di procreare. È un gioco che permette<br />

di mettere a fuoco l’iniziale e nebulosa<br />

immagine dell’amore. È tutto tensione<br />

LE QUATTRO STAGIONI <strong>DELL</strong>’UMANITÀ<br />

di sentimenti, schermaglia di parole,<br />

un alternarsi di situazioni in cui l’aspetto<br />

esteriore ha importanza capitale. Il<br />

primo reciproco impatto è quello visivo:<br />

la gradevolezza del viso, degli<br />

occhi, del corpo, del portamento, colpiscono<br />

prima di ogni altra qualità. È<br />

come il fiore che con i suoi colori attrae<br />

l’ape che in esso dovrà penetrare, per<br />

succhiarne il nettare e deporre nel suo<br />

interno il polline raccolto poco prima<br />

da un fiore dello stesso aspetto. Sono<br />

tutte astuzie di madre natura che, con<br />

l’attrazione della bellezza e della freschezza,<br />

induce alla conservazione<br />

della specie.<br />

Da adolescente, diceva la vecchia<br />

signora, faceva di tutto per piacere,<br />

perché voleva essere da molti prescelta,<br />

per potere a sua volta scegliere il<br />

pretendente che più le piaceva e le si<br />

adattava.<br />

Gli anni, come le stagioni, non fermano<br />

il loro corso. Gli antichi Greci<br />

con due parole davano l’idea esatta<br />

del trascorrere del tempo: “Panta rei”,<br />

dicevano, per significare che tutto passa.<br />

Dopo la primavera viene l’estate,<br />

che equivale all’epoca dei frutti. Anche<br />

per l’uomo significa raccolto: famiglia,<br />

figli, maturità, lavoro, soddisfazioni.<br />

Segue l’autunno, con la caduta delle<br />

foglie: il distacco dai figli, il declino fisico,<br />

il pensionamento. È poi inevitabile<br />

l’arrivo dell’inverno con il freddo, la<br />

neve: solitudine, stanchezza, isolamento,<br />

freddo interiore.<br />

A ogni stagione, come cambia l’aspetto<br />

della natura, si ha una graduale<br />

e insensibile trasformazione del corpo<br />

dell’uomo e della donna. Alla freschezza<br />

dei lineamenti della giovinezza si<br />

sostituiscono, poco a poco, i segni dell’inesorabile<br />

trascorrere degli anni: la<br />

caduta dei capelli e il loro incanutirsi; le<br />

rughe sul viso, la deformazione del<br />

corpo; il cambiamento del carattere; il<br />

rallentamento delle reazioni. Tutte<br />

condizioni che rendono l’anziano ben<br />

diverso dall’aspetto di un tempo.<br />

Da questo scorrere degli anni l’anziano<br />

trae un vantaggio: è quello di<br />

aver accumulato esperienza. Una qualità<br />

che gli deriva dall’aver già vissuto e<br />

superato tante difficoltà e situazioni<br />

di Gianfranco Cavicchioli<br />

che il giovane non sospetta neppure di<br />

dover incontrare nel corso della sua<br />

vita futura.<br />

Mi piace la similitudine fra genere<br />

umano e natura; perciò, quando penso<br />

all’aspetto esterno dell’anziano, faccio<br />

il raffronto con quanto avviene con le<br />

mele di cui mi rifornisco direttamente<br />

da un agricoltore mantovano. Sul finire<br />

dell’autunno, infatti, me ne faccio mandare<br />

un paio di cassette: sono mele di<br />

buon sapore, a differenza di quelle che<br />

Iva acquista al mercato qui a Roma.<br />

Quelle mantovane sono sode, lucide,<br />

di un bel colore verde-rosso; si<br />

conservano a lungo, essendo state<br />

raccolte e spedite senza sostare a lungo<br />

in frigorifero. Con il passar dei mesi<br />

piano piano la polpa si asciuga, si concentra,<br />

mentre all’esterno la buccia si<br />

raggrinza. Al non intenditore fanno l’effetto<br />

che siano invecchiate. Invece il<br />

loro sapore non solo si mantiene inalterato,<br />

ma addirittura migliora e si esalta,<br />

dando al frutto una gradevolezza<br />

che non si sarebbe supposta.<br />

Anche l’anziano ha la possibilità di<br />

mostrare quanto ha nel suo “interno”;<br />

solo che deve unire a un aspetto gradevole<br />

quanto esprime. Mentre le<br />

mele di cui parlavo non hanno alcuna<br />

possibilità di cambiare la propria buccia<br />

dopo mesi dalla raccolta, una persona<br />

può farlo con la propria (mi si<br />

scusi l’espressione; volevo dire “il proprio<br />

aspetto”).<br />

Non ci vuole molto a essere ordinati,<br />

puliti, vestiti come si conviene alla<br />

propria età. Non si può pretendere che<br />

la pelle o i capelli siano come quelli dei<br />

giovani. Anzi l’aspetto deve essere<br />

quello di una persona anziana, perché<br />

anche un vecchio può avere un bell’aspetto.<br />

Cosicché, quando mostrerà le<br />

sue doti interiori, potrà presentarle con<br />

la dovuta forma, cioè con la presenza<br />

che ci si aspetta da una persona che<br />

ha vissuto e che ha capito che ogni età<br />

ha i suoi pregi, che non devono necessariamente<br />

essere quelli dell’età giovanile.<br />

Tutte le stagioni hanno una loro<br />

bellezza, anche quelle che, come l’autunno<br />

e l’inverno, potrebbero indurre<br />

qualcuno a considerarle più tristi e<br />

meno piacevoli delle altre.<br />

24 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />

presso la Presidenza Nazionale dell’ANFI<br />

INDENNITÀ INTEGRATIVA SPECIALE SU DUE PENSIONI<br />

La questione indicata sembrava<br />

aver trovato una definizione. La<br />

Corte dei Conti, con sentenza<br />

14/2003 QM, ha affermato che:<br />

«1) in ipotesi di fruizione di doppio<br />

trattamento di pensione non è<br />

consentito il cumulo della indennità<br />

integrativa speciale;<br />

2) il titolare di due pensioni ha<br />

diritto a percepire la indennità integrativa<br />

speciale sulla seconda pensione<br />

soltanto nei limiti necessari<br />

per ottenere l’integrazione della<br />

pensione sino all’importo corrispondente<br />

al trattamento minimo previsto<br />

per il Fondo pensioni lavoratori<br />

dipendenti (c.d. minimo I.N.P.S.)».<br />

Detta decisione, sulla quale<br />

l’INPDAP si basa per effettuare<br />

numerosi appelli, non trova consenzienti<br />

molti giudici, che ritengono<br />

una tale impostazione fuori da<br />

ogni logica.<br />

Tra le numerose sentenze che,<br />

ancora oggi, non seguono tale indirizzo<br />

ci sembra opportuno segnalare<br />

la n. 894/04 della Sezione Lazio,<br />

di cui si riporta la parte in diritto.<br />

«La proposta questione concerne<br />

la pretesa dell’interessata a<br />

vedersi riconosciuto il diritto alla<br />

Indennità Integrativa Speciale<br />

anche sul trattamento pensionistico<br />

di reversibilità (iscrizione n.<br />

4050488).<br />

La ricorrente obietta che la<br />

disposizione ex art. 99, 2° e 5° comma,<br />

del d.P.R. n. 1092/1973 non è<br />

più applicabile in quanto dichiarata<br />

incostituzionale dal Giudice delle<br />

leggi con sentenze nn. 566/1989 e<br />

232/1992.<br />

Il motivo del contrasto si appunta<br />

sul significato e la portata da attribuire<br />

alla clausola con cui si accompagna<br />

la declaratoria di incostituzionalità,<br />

che individua la ragione della<br />

violazione costituzionale (art. 36<br />

Cost.) nella mancata indicazione da<br />

parte del legislatore della “misura<br />

della retribuzione” oltre la quale<br />

diventano operanti l’esclusione ed il<br />

congelamento della I.I.S., clausola<br />

che, ad avviso dell’Amministrazione<br />

resistente, non elimina il divieto di<br />

cumulo del trattamento accessorio<br />

sino a quando non sarà intervenuto<br />

il legislatore a ridisciplinare la materia<br />

e, secondo il ricorrente, invece,<br />

non toglie efficacia alla declaratoria<br />

di incostituzionalità.<br />

Sul punto, se la declaratoria di<br />

incostituzionalità nei termini suindicati<br />

abbia o meno comportato la<br />

espunzione della norma che ne è<br />

stata l’oggetto dell’Ordinamento giuridico,<br />

si è sviluppato un vasto ed<br />

eterogeneo contenzioso articolatosi<br />

su ben tre interventi delle SS.RR. di<br />

questa Corte, finalizzati a salvare il<br />

divieto di cumulo dell’I.I.S., nell’assunto<br />

che il giudizio di costituzionalità<br />

non avesse eliminato dal sistema<br />

normativo il principio giuridico<br />

secondo cui la I.I.S. potesse spettare<br />

ad un solo titolo (cfr. SS.RR. n.<br />

100/1994, nn. 39-40/1997 e<br />

1/2000).<br />

La questione, prima della sentenza<br />

n. 1/2000 delle SS.RR., era<br />

tornata all’esame della Corte Costituzionale<br />

che, con l’Ordinanza n.<br />

438/98 del 14-25 dicembre 1998,<br />

pur negando di poter emettere pronuncia<br />

d’interpretazione autentica o<br />

correttiva di proprie precedenti decisioni,<br />

ha, tuttavia, precisato che il<br />

divieto di cumulo di due o più I.I.S.<br />

deve ritenersi venuto meno in forza<br />

delle sentenze nn. 566/1982 e<br />

232/1992, le quali hanno dichiarato<br />

l’illegittimità costituzionale del divieto<br />

generalizzato di cumulo del beneficio<br />

in discussione con altra analoga<br />

indennità, nella parte in cui la<br />

norma allora impugnata non fissava<br />

di Antonio Taviano<br />

un limite al di sotto del quale tale<br />

divieto non può essere operante e<br />

che era censurabile, dal punto di<br />

vista della legittimità costituzionale,<br />

la interpretazione giurisprudenziale<br />

formulata dalle sentenze nn.<br />

100/1994 e 39-40/1997 delle<br />

SS.RR. della Corte dei conti che,<br />

ritenendo ancora vigente nell’ordinamento<br />

il divieto di cumulo della<br />

I.I.S. con altra analoga indennità,<br />

aveva fatto – sostanzialmente – rivivere<br />

norme divenute inefficaci in<br />

conseguenza del loro annullamento<br />

da parte della Corte Costituzionale<br />

e, ciò, in contrasto con l’art. 136 della<br />

Carta Costituzionale che impone<br />

ai giudici, oltrechè al legislatore, di<br />

uniformarsi alla immediata cessazione<br />

di efficacia giuridica della norma<br />

illegittima (in conformità, l’Ordinanza<br />

della Corte Costituzionale<br />

15-21 novembre 2000, n. 517, che<br />

ha anche negato valore recettivo<br />

autonomo all’art. 130, ultimo comma,<br />

del d.P.R. n. 1092/1973, sul<br />

quale la sentenza n. 39-40/QM/97<br />

fondava, invece, la sopravvivenza<br />

del divieto di cumulo degli assegni<br />

accessori di quiescenza tra loro o<br />

con assegni di attività).<br />

Il Giudice delle leggi ha, quindi,<br />

definitivamente chiarito che le pronunce<br />

di incostituzionalità hanno<br />

determinato la caducazione delle<br />

norme che ne sono state oggetto, le<br />

quali non possono più trovare applicazione<br />

fino a quando il legislatore<br />

non ritenga di reintegrare la disciplina<br />

del cumulo fissando il limite della<br />

retribuzione oltre il quale il divieto di<br />

cumulo sarà, legittimamente, di<br />

nuovo operante.<br />

Ma l’inerzia del legislatore a tal<br />

riguardo può trovare una chiave di<br />

lettura nella normativa introdotta<br />

con l’art. 15, 3° comma, della legge<br />

23.12.1994, n. 724, che, dal 1° gen-<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 25


naio 1995 riconduce la I.I.S. tra gli<br />

elementi retributivi soggetti a contribuzione,<br />

sulla cui base si determinano<br />

le pensioni dei dipendenti delle<br />

Amministrazioni pubbliche, con<br />

riferimento all’art. 1 del d.l.vo 3 febbraio<br />

1993, n. 29, richiamando in<br />

vita le disposizioni di cui all’art. 2<br />

della legge n. 324/1959 e successive<br />

modificazioni, limitatamente alle<br />

pensioni liquidate fino al 31 dicembre<br />

1994.<br />

Ne consegue che, per i trattamenti<br />

pensionistici, decorrenti dal 1°<br />

gennaio 1995, non trova applicazione<br />

alcun divieto di cumulo, essendo<br />

la I.I.S. incorporata nella base pensionabile<br />

e non più corrisposta<br />

come emolumento accessorio della<br />

pensione.<br />

È, peraltro, ragionevole arguire<br />

che, per il periodo anteriore al 1°<br />

gennaio 1995, il legislatore non<br />

porrà in essere alcuna misura per<br />

ridare vigore al divieto di cumulo<br />

reso inoperante dalle sentenze nn.<br />

566/1989 e 232/1992 della Corte<br />

Costituzionale, così come interpretate<br />

dalla Corte di Cassazione (n.<br />

10522/1997) che si è pronunciata<br />

per il ripristino d’ufficio della I.I.S. a<br />

favore di tutti i pensionati interessati.<br />

A fugare ogni dubbio valga quanto<br />

è dato leggere nella Ordinanza n.<br />

517/2000 della Corte Costituzionale:<br />

“Un divieto di cumulo ormai caducato<br />

non può rivivere, sotto forma di<br />

interpretazione, senza un intervento<br />

del legislatore, cui deve restare la<br />

discrezionalità della scelta tra le<br />

diverse soluzioni, anche con differenziazioni<br />

temporali collegate alla<br />

diversa nuova natura della I.I.S, in<br />

relazione al conglobamento pensionistico<br />

e alla diminuita incidenza del<br />

problema a partire dal 1994 (legge<br />

23 dicembre 1994, n. 724)”.<br />

Questo giudicante non ignora<br />

che le SS.RR. della Corte, recentemente,<br />

sono andate di diverso avviso<br />

(sentenza n. 14/QM/2003) affermando<br />

che, per il periodo antecedente<br />

il 1° gennaio 1995, in ipotesi<br />

di più pensioni, spetta l’I.I.S. in<br />

misura intera solo su un trattamento,<br />

mentre per l’altro ha fatto salvo il<br />

diritto nei limiti del minimo INPS.<br />

Al riguardo, come posto in evidenza<br />

dalla Terza Sezione Centrale<br />

d’Appello di questa Corte con<br />

sentenze nn. 403/2003 in data 17-<br />

30 settembre 2003 e 475/2003 del<br />

26/9-5/11/2003, condivise da questo<br />

giudice, la problematica risultava<br />

già esaurientemente esaminata<br />

e risolta e l’applicazione sic et simpliciter<br />

della succitata massima<br />

avrebbe l’effetto di creare una sperequazione<br />

fra posizioni pensionistiche<br />

anteriori al 1995 e successive,<br />

nel senso che solo nei confronti<br />

delle prime continuerebbe ad<br />

essere negato il cumulo, mentre<br />

per le seconde, a seguito della<br />

scomparsa della I.I.S. come assegno<br />

accessorio, non si verifica la<br />

duplicazione e, quindi, i conseguenti<br />

effetti negativi.<br />

Alla luce delle suesposte considerazioni<br />

il ricorso può essere<br />

accolto riconoscendo la fondatezza<br />

delle pretesa in esso avanzata.<br />

Ne consegue che va riconosciuto<br />

il diritto della ricorrente alla I.I.S.,<br />

non erogata, nella misura intera,<br />

salvi gli effetti della prescrizione<br />

quinquennale e nei limiti della sua<br />

operatività, oltre gli interessi legali e<br />

la rivalutazione monetaria, nel<br />

rispetto delle condizioni e modalità<br />

stabilite con il Regolamento approvato<br />

con decreto del Ministro del<br />

Tesoro n. 352/1998 e con l’art. 45,<br />

6° comma, legge n. 448/1998».<br />

Notevole è anche la motivazione<br />

della decisione della sentenza<br />

262/04 della Sezione Giurisdizionale<br />

per la Calabria, del seguente<br />

tenore.<br />

«Se la giurisprudenza ormai<br />

costante è concorde nel ritenere<br />

ammissibile il cumulo di indennità<br />

integrativa speciale su pensione e<br />

retribuzione ancora vivo è invece il<br />

contrasto in relazione alla distinta<br />

ancorché affine ipotesi di cumulo su<br />

due pensioni, tanto da provocare<br />

l’ennesimo intervento delle Sezioni<br />

Riunite che con la sentenza n.<br />

14/QM/2003 hanno disconosciuto<br />

al titolare di duplice pensione il diritto<br />

di percepire l’indennità in questione<br />

in misura intera su entrambi i<br />

trattamenti.<br />

Pur nella consapevolezza della<br />

particolare rilevanza che a tale pronuncia<br />

deve essere riconosciuta<br />

non solo per la autorevolezza dell’organo<br />

da cui promana ma anche<br />

per lo spessore delle argomentazioni<br />

giuridiche che la sorreggono,<br />

questo giudice non ritiene di poterne<br />

condividere le conclusioni.<br />

La persistenza del divieto di<br />

cumulo di due pensioni viene<br />

desunta in via principale dalla portata<br />

letterale del dispositivo delle<br />

sentenze n. 172/91 e 494/93 con la<br />

prima delle quali la Corte Costituzionale<br />

ha richiamato l’illegittimità<br />

costituzionale dell’art. 17 della legge<br />

n. 843 del 21.12.1978 nella parte<br />

in cui non estendeva al titolare<br />

di due pensioni il beneficio, previsto<br />

a favore del pensionato che<br />

presta opera retribuita alle dipendenze<br />

di terzi, di fruire sul trattamento<br />

di quiescenza dell’indennità<br />

integrativa speciale integrata al<br />

c.d. minimo Inps. Giova sottolineare<br />

sin da ora che il parametro<br />

costituzionale di riferimento era<br />

costituito dal principio di uguaglianza<br />

di cui all’art. 3 della Costituzione<br />

da ritenersi vulnerato in<br />

presenza di una diversità di trattamento<br />

tra pensionato che presta<br />

contemporaneamente opera retribuita<br />

alle dipendenze di terzi e<br />

pensionato percettore di una<br />

seconda pensione.<br />

La stessa esigenza di salvaguardia<br />

della posizione del percettore<br />

di duplice pensione a fronte<br />

del trattamento fruito dal lavoratore<br />

dipendente da un’amministrazione<br />

pubblica che contemporaneamente<br />

goda di un trattamento pensionistico,<br />

è stata posta dalla Corte alla<br />

base della sentenza n. 494/93 con<br />

conseguente dichiarazione di illegittimità<br />

costituzionale dell’art. 99<br />

comma 2 del T.U. 29.12.1973, n.<br />

1092. Il dispositivo utilizzato dalla<br />

Corte, del tutto analogo a quello<br />

della sentenza n. 172/91, ha fatto<br />

in ogni caso salvo l’importo corrispondente<br />

al trattamento minimo di<br />

pensione previsto per il fondo pensione<br />

lavoratori dipendenti (c.d.<br />

minimo Inps).<br />

26 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


Da qui la conclusione, in un<br />

recente passato condivisa anche<br />

dalla giurisprudenza di questa<br />

Sezione, che allo stato attuale della<br />

normativa nei confronti del percettore<br />

di duplice pensione il godimento<br />

della seconda indennità integrativa<br />

speciale è consentito solo nei limiti<br />

necessari ad integrare il minimo<br />

Inps. Per di più si è sottolineato che,<br />

a differenza di quanto accade per la<br />

vicenda analoga del cumulo di pensione<br />

più retribuzione, la pronuncia<br />

della Corte Costituzionale di chiara<br />

natura additiva non comporta la<br />

necessità di interventi legislativi,<br />

avendo la situazione giuridica sottostante<br />

trovato una definitiva regolamentazione<br />

nella rilettura delle norme<br />

impugnate in conformità alla<br />

Costituzione ed al principio di uguaglianza<br />

in specie.<br />

Il punto di criticità della pur pregevole<br />

costruzione consiste nel fatto<br />

che nell’arco di tempo compreso<br />

tra le due pronunce , la Consulta ha<br />

altresì dichiarato l’illegittimità dell’art.<br />

17 comma 1 della legge n.<br />

843/78 che, lo si ricorda, mitigava<br />

gli effetti del divieto di cumulo con la<br />

garanzia del minimo Inps, ravvisando<br />

la violazione del principio di cui<br />

all’art. 36 della Costituzione nella<br />

misura in cui non stabiliva il limite<br />

del trattamento retributivo al di sotto<br />

del quale il cumulo medesimo doveva<br />

ritenersi ammissibile. L’unanime<br />

giurisprudenza, superato un decennio<br />

di contrasti, non dubita ormai<br />

che a tale pronuncia, avente chiaramente<br />

natura ablatoria e comportante<br />

la definitiva espunzione della<br />

norma illegittima dall’ordinamento<br />

abbia fatto seguito la riespansione<br />

della regola generale (art. 99 T.U.<br />

citato) della spettanza dell’indennità<br />

integrativa speciale quantomeno<br />

con riferimento all’ipotesi disciplinata<br />

dal primo comma del cumulo<br />

pensione- retribuzione.<br />

La logica e la coerenza del sistema<br />

non consentono di giungere a<br />

diverse conclusioni anche con riferimento<br />

all’ipotesi di contemporanea<br />

fruizione di due pensioni: la regola<br />

di cui all’art. 136 Cost. per cui la norma<br />

dichiarata illegittima cessa di<br />

essere efficace dal giorno successivo<br />

alla pubblicazione della sentenza<br />

sulla Gazzetta Ufficiale, deve trovare<br />

applicazione non solo nei riguardi<br />

del contenuto precettivo “originario”<br />

della norma ma anche nei confronti<br />

di quel frammento di essa che<br />

è stato aggiunto dall’intervento additivo<br />

della Corte.<br />

Né si può condividere la pur suggestiva<br />

tesi delle SS.RR. secondo<br />

cui la sentenza n. 204 del 1992<br />

avrebbe travolto l’art. 17 della legge<br />

n. 843 del 1978 solo nella parte<br />

riguardante l’ipotesi del pensionato<br />

che presta opera retribuita restando<br />

invece ferma la parte “aggiunta” con<br />

la sentenza n. 172/1991 relativa alla<br />

doppia pensione. Sembra a questo<br />

giudice che l’equivoco di fondo consista<br />

nell’attribuire alla Corte Costituzionale<br />

il potere di “aggiungere”<br />

una norma nel sistema di svolgere<br />

insomma una funzione di creazione<br />

di norme del diritto che nel nostro<br />

ordinamento costituzionale le è<br />

invece assolutamente estranea. In<br />

verità nessuno ha mai dubitato che<br />

la Corte quando pronuncia sentenze<br />

additive non crea una norma<br />

nuova, ma si limita ad enucleare in<br />

via interpretativa dal sistema un<br />

precetto che essa già contiene<br />

ancorché non in forma esplicita. È di<br />

tutta evidenza che le sentenze additive,<br />

le quali peraltro non sono<br />

espressamente previste dalla Costituzione<br />

possono essere considerate<br />

con essa compatibili solo se le si circoscrivono<br />

nell’ambito di un’attività<br />

interpretativa.<br />

Se così è, allora non vi è alcun<br />

dubbio che nessun frammento di<br />

norma possa sopravvivere ad una<br />

pronuncia di annullamento del giudice<br />

delle leggi non essendo giuridicamente<br />

ammissibile che l’interpretazione<br />

di una disposizione normativa<br />

sopravviva alla disposizione<br />

stessa.<br />

La conclusione logica non può<br />

che essere quella dell’ammissibilità<br />

del cumulo di duplice indennità integrativa<br />

speciale sia con riferimento<br />

alla ipotesi di contemporanea fruizione<br />

di retribuzione e pensione che<br />

a quella di titolarità di due tratta-<br />

menti di quiescenza nonché del<br />

venir meno del riferimento alla salvaguardia<br />

del minimo Inps.<br />

Se peraltro alla sentenza n.<br />

172/91 deve riconoscersi una valenza<br />

temporalmente circoscritta e del<br />

pari deve affermarsi la soppressione<br />

del parametro di riferimento del<br />

minimo Inps, di ciò deve necessariamente<br />

tenersi conto quando si<br />

passa ad esaminare la già citata<br />

pronuncia n. 494/93 che proprio<br />

richiamandosi ad essa, aveva<br />

dichiarato l’illegittimità costituzionale<br />

dell’art. 99 comma 2 nella parte in<br />

cui non prevedeva anche per il titolare<br />

di due pensioni pubbliche la<br />

salvaguardia dell’integrazione al<br />

minimo Inps.<br />

In altri termini non è alcun dubbio<br />

che anche alla sentenza n. 494/93<br />

riletta alla luce della precedente n.<br />

204/92, debba riconoscersi natura<br />

ablatoria e non meramente additiva<br />

non potendosi aggiungere nel sistema<br />

attraverso una mera attività<br />

interpretativa ciò che definitivamente<br />

è stato espunto, e che il cumulo di<br />

indennità integrativa speciale debba<br />

ammettersi anche con riferimento<br />

all’ipotesi di percezione di doppia<br />

pensione. Questa lettura critica della<br />

sentenza n. 493/94 ha il pregio di<br />

conciliare il dispositivo con la motivazione<br />

nella quale il giudice delle<br />

leggi ha fatto riferimento all’esigenza<br />

di armonizzare la posizione del<br />

percettore di doppia pensione con<br />

quella del pensionato che presti attività<br />

retribuita.<br />

Trova, inoltre, una conferma indiretta,<br />

essendo precluso al giudice delle<br />

leggi fornire un’interpretazione delle<br />

proprie sentenze, in altre pronunce<br />

a partire dall’ordinanza n. 438/98 con<br />

cui è stata ribadita l’inesistenza nell’ordinamento<br />

del sesto e settimo<br />

comma della legge n. 324/1959 in<br />

quanto ormai trasfusi nei commi 2 e 5<br />

dell’art. 99 del T.U. n. 1092/73 a loro<br />

volta colpiti dalla dichiarazione di illegittimità<br />

costituzionale e quindi definitivamente<br />

espunti dall’ordinamento.<br />

Principio questo ribadito con l’ordinanza<br />

n. 571/2000 con la quale nel<br />

dichiarare l’inammissibilità della questione<br />

di legittimità costituzionale<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 27


degli artt. 2, comma 7 e della legge n.<br />

324/59 e 130 del D.P.R. n. 1092/73,<br />

la Corte ha sostenuto il venir meno di<br />

un generalizzato divieto di cumulo di<br />

duplice indennità integrativa speciale.<br />

Ancora più significativo è il riferimento<br />

alla sentenza n. 516/2000<br />

con la quale la tabella O della lettera<br />

B comma 3 della legge della<br />

Regione Sicilia n. 41/85 è stata colpita<br />

dalla dichiarazione di illegittimità<br />

nella parte in cui non determina<br />

la misura del trattamento complessivo<br />

oltre il quale diventi operante per<br />

i titolari di pensioni ed assegni vitalizi,<br />

il divieto di cumulo di indennità di<br />

contingenza ed indennità similari.<br />

La circostanza che la norma in questione<br />

riguardava entrambe le ipotesi<br />

di cumulo (pensione + retribuzione<br />

e pensione + pensione) e la<br />

natura indiscutibilmente ablatoria<br />

della sentenza che l’ha pronunciata<br />

non possono fare sorgere dubbi sulla<br />

attuale inesistenza nell’ordinamento<br />

siciliano del divieto di cumulo<br />

sotto qualsiasi forma, dovendosi<br />

viceversa escludere con fermezza<br />

qualsiasi possibilità di reviviscenza<br />

del divieto in questione a mezzo di<br />

norme ormai espunte dall’ordinamento<br />

perché colpite da declaratoria<br />

di incostituzionalità, come l’art.<br />

17 della legge n. 843/78 o l’art. 99<br />

del T.U. n. 1092/73.<br />

Conclusivamente deve ritenersi<br />

l’ammissibilità del cumulo di indennità<br />

integrativa speciale su due pensioni,<br />

con attenzione al fatto che la<br />

soluzione qui propugnata è certamente<br />

quella che appare più rispettosa<br />

del principio di uguaglianza, la<br />

cui violazione ha dato luogo alla<br />

dichiarazione di illegittimità di norme<br />

che creavano un’ingiustificata<br />

disparità di trattamento tra il percettore<br />

di duplice pensione e il pensionato<br />

che prestasse attività lavorativa<br />

dipendente (sent. 172/91).<br />

Rimane naturalmente salva la<br />

legittimità di un intervento legislativo<br />

volto a fissare il limite di reddito al di<br />

sopra del quale il divieto può essere<br />

ritenuto compatibile con i principi<br />

costituzionali.<br />

Il riconoscimento del diritto alla<br />

corresponsione dell’indennità inte-<br />

grativa speciale comprende anche<br />

la quota di essa che va conglobata<br />

nella tredicesima mensilità.<br />

Va pertanto riconosciuto il diritto<br />

della ricorrente alla corresponsione<br />

dell’indennità integrativa speciale<br />

sul trattamento pensionistico diretto<br />

nei limiti della prescrizione quinquennale.<br />

Ancorché ai sensi dell’art. 195<br />

del D.P.R. n. 1092/73 l’Amministrazione<br />

debba provvedere d’ufficio<br />

alla corresponsione dell’indennità<br />

integrativa speciale e della tredicesima<br />

e che pertanto il relativo diritto<br />

– al pari di quello a pensione (di cui<br />

l’I.I.S. è ormai una componente) –<br />

debba considerarsi imprescrittibile,<br />

rimane pur sempre la prescrittibilità<br />

dei singoli ratei e delle differenze<br />

arretrate.<br />

Quanto alla durata del termine,<br />

questo giudice non ignora l’orientamento<br />

giurisprudenziale, peraltro<br />

minoritario, richiamato dalla ricorrente<br />

che ha ritenuto applicabile nel<br />

caso di specie la prescrizione<br />

decennale ai sensi dell’art. 2946<br />

c.c., in conformità all’orientamento<br />

espresso dalla giurisprudenza della<br />

Corte di Cassazione relativamente<br />

ai crediti per ratei pensionistici che<br />

difettino del carattere della liquidità<br />

ed esigibilità ed a differenza di<br />

quanto previsto per i ratei liquidati e<br />

posti in riscossione.<br />

Non si ha motivo per escludere<br />

che anche per le pensioni statali<br />

debba trovare applicazione il termine<br />

quinquennale di cui all’art. 2 del<br />

r.d.l. 19 gennaio 1939, n. 295, come<br />

sostituito dal comma 3 dell’art. 2<br />

della legge 7.8.1985, n. 428; tale<br />

norma nella sua portata letterale,<br />

che fa riferimento alle pensioni ed<br />

agli assegni corrisposti dallo Stato,<br />

non consente infatti alcuna distinzione<br />

a seconda della natura del<br />

trattamento previdenziale se retributivo<br />

o privilegiato e nell’ambito di<br />

questa categoria se ordinario o<br />

tabellare; inoltre ai sensi dell’ultimo<br />

comma dell’articolo citato la prescrizione<br />

quinquennale trova applicazione<br />

anche “alle rate e differenze<br />

arretrate degli emolumenti indicati<br />

nel comma precedente spettanti ai<br />

destinatari o ai loro aventi causa e<br />

decorre dal giorno in cui il diritto può<br />

essere fatto valere”. Stante il carattere<br />

di specialità della disposizione<br />

che prevede il termine quinquennale<br />

essa trova applicazione per tutte<br />

le “pensioni pubbliche” in deroga<br />

alla normativa comune di cui al<br />

codice civile che riguarda esclusivamente<br />

le “pensioni private”.<br />

Non può ritenersi appropriato il<br />

richiamo alla giurisprudenza della<br />

Corte di Cassazione che secondo<br />

questo giudice va riferita ai casi in<br />

cui la mancata liquidazione dei ratei<br />

pensionistici nel loro preciso<br />

ammontare incide sulla conoscibilità<br />

da parte dell’interessato del<br />

sacrificio del suo diritto; invero una<br />

volta costituito il rapporto pensionistico<br />

il pagamento delle singole<br />

prestazioni non necessita di un atto<br />

amministrativo accertativo, in particolare<br />

l’indennità integrativa speciale<br />

è direttamente determinata<br />

dalla legge nel suo ammontare, ed i<br />

relativi ratei non presentano il carattere<br />

della illiquidità.<br />

Il dies a quo (a decorrere dal<br />

quale il diritto può essere esercitato)<br />

deve essere individuato nel giorno<br />

in cui l’interessato abbia comunque<br />

avuto contezza della mancata corresponsione<br />

dell’indennità integrativa<br />

speciale sulla pensione; la tesi<br />

secondo cui dovrebbe farsi riferimento<br />

alla data di pubblicazione<br />

della sentenza della Corte Costituzionale,<br />

si pone in contrasto con il<br />

radicato principio secondo cui l’illegittimità<br />

costituzionale della norma<br />

costituisce un impedimento solo di<br />

fatto all’esercizio del diritto e come<br />

tale non può impedire il decorso della<br />

prescrizione. (Sez. Giur. Calabria<br />

ex plurimis sent. n. 701 del<br />

12.9.2003; SS.RR. n. 16/QM/2003<br />

del 9.8.2003)».<br />

Sembra che sul punto sia stato<br />

chiesto l’intervento, ancora una volta,<br />

della Corte Costituzionale.<br />

L’augurio è che si abbia, finalmente,<br />

un indirizzo giurisprudenziale<br />

univoco e favorevole ai ricorrenti,<br />

senza tagli ingiustificati tesi solo a<br />

non far lievitare la spesa pubblica.<br />

28 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


Sezione di Gaeta<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

Il 27 maggio 2004, alle ore 10,00,<br />

nella Chiesa della Caserma Mazzini<br />

del Comando Scuola Nautica, messa<br />

gentilmente a disposizione dal<br />

Comandante, Col. Mario Farnesi, il<br />

Cappellano Militare, Don Salvatore<br />

Meoli, ha celebrato la Santa Messa<br />

per ricordare ed onorare degnamente,<br />

ai sensi dell’art. 2 punto 1 lett. A)<br />

dello Statuto, nel rispetto dei sentimenti<br />

di profonda solidarietà e nobili<br />

e gloriose tradizioni del Corpo della<br />

Guardia di Finanza, la memoria degli<br />

Appuntati di mare Luigi Laccetta e<br />

Erasmo Stamegna, all’epoca in servizio<br />

presso il Comando della Scuola<br />

Nautica. Nati a Gaeta, entrambi<br />

ammogliati con figli, tragicamente 32<br />

anni orsono perirono a seguito di una<br />

violenta esplosione, verificatasi a bordo<br />

della Nave Scuola “G.91 Galiano”,<br />

durante una crociera al largo di Civitavecchia,<br />

la sera del 27 maggio<br />

1972.<br />

Alla S. Messa hanno partecipato<br />

numerosi soci e familiari della Sezione<br />

con il loro Presidente Magg. Fernando<br />

Porceddu.<br />

Sezione di Roma-1/Nord<br />

Dal 4 al 10 maggio u.s. un folto<br />

gruppo di soci della Sezione Roma-<br />

1/Nord ha effettuato una gita sociale<br />

in Portogallo. I partecipanti, tra i quali<br />

la gradita presenza del Gen. C.A.<br />

Antonio Cappello con la gentile consorte<br />

Signora Anna, hanno potuto<br />

ammirare le bellezze architettoniche<br />

in stile gotico manuelino disseminate<br />

in un verde rigoglioso e lussureggiante.<br />

Le città con i loro siti di interesse<br />

storico culturale visitate, sono state:<br />

Lisbona, Queluz, Sintra, Cabo da Roca,<br />

Cascais, Estoril, Obidos, Alco Baca,<br />

Nazarè, Batlha, il Santuario di Fatima,<br />

Bucaco, Oporto e Braga. È stata<br />

effettuata, infine, una minicrociera<br />

sul fiume Douro da Oporto alla foce<br />

sull’Oceano Atlantico.<br />

Nella foto sotto, il gruppo dei soci<br />

nel cortile dell’incantevole Monastero<br />

di dos Jerònimos a Lisbona.<br />

Con il tour delle “Cinque Terre”,<br />

effettuato dal 23 al 26 maggio u.s., la<br />

Sezione ANFI di Roma-1/Nord ha<br />

concluso il 1° semestre delle attività<br />

socio-turistiche in calendario. Favoriti<br />

da un tempo splendido, la visita a Genova<br />

e alle Cinque Terre ha entusiasmato<br />

i partecipanti. Durante la gita<br />

sono state visitate città con i loro siti<br />

più interessanti: La Spezia, Lerici,<br />

San Terenzo e Cavi di Lavagna. In<br />

battello è stato raggiunto e visitato<br />

Riomaggiore per percorrere la via<br />

dell’amore fino a Manarola e poi Monterosso.<br />

Sempre in gita in battello sono<br />

state visitate Rapallo e Portofino.<br />

Non è mancata, infine, la visita all’Acquario<br />

di Genova.<br />

La foto in alto mostra il gruppo dei<br />

soci a Portofino.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 29


VITA NELLE SEZIONI<br />

ri, nonché il Comandante e il vice<br />

Comandante della Tenenza della<br />

Guardia di Finanza di Jesi, il Cappellano<br />

militare della Guardia di Finanza<br />

Padre Giuliano Meloni e quello<br />

dei Carabinieri Don Giuseppe Bastia<br />

con altri simpatizzanti. (Ved. foto a<br />

lato).<br />

Sezione di Ravenna<br />

Il 28 marzo 2004, la Sezione ha<br />

organizzato un incontro conviviale<br />

per lo scambio degli auguri pasquali.<br />

L’incontro ha avuto luogo presso il ristorante<br />

“Il Brutto Anatroccolo” di<br />

Ravenna.<br />

Sezione di Jesi<br />

Il 27 marzo u.s. la Sezione di Jesi<br />

(Ancona) ha festeggiato il 10° anniversario<br />

di fondazione della locale<br />

Sezione ANFI.<br />

L’avvenimento ha previsto la celebrazione<br />

di una Messa in suffragio<br />

dei soci defunti a cui è seguito il<br />

pranzo sociale tenutosi in un noto ristorante<br />

della zona.<br />

Alla cerimonia, oltre al Presidente<br />

della Sezione, M.M.A. c.s. Francesco<br />

Buglioni, al Vice Presidente M.C.<br />

Luigi Battista, ai Consiglieri, ai Sindaci<br />

revisori, hanno partecipato anche<br />

tutti i soci con i rispettivi familia-<br />

Al termine della festa, con la partecipazione<br />

di oltre 70 persone tra<br />

soci, familiari e amici, il Presidente<br />

della Sezione, App. sc. UPG Sisinnio<br />

Aresti, ha offerto a tutte le Signore<br />

intervenute un omaggio floreale.<br />

Nella foto un momento della cerimonia.<br />

Sezione di Chieti<br />

La foto mostra la rappresentanza<br />

della Sezione di Chieti con l’Alfiere e<br />

bandiera alla cerimonia celebrativa<br />

della Festa della Repubblica del 2<br />

giugno 2004.<br />

30 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


Sezione di Teramo<br />

L’8 aprile u.s. presso l’Abbazia<br />

“S. Maria di Propezzano” – sita nel<br />

Comune di Morro d’Oro (TE) - il Comandante<br />

Provinciale alla sede,<br />

Ten. Col. Rodolfo Caligiuri, con il<br />

Presidente della Sezione ANFI di<br />

Teramo, M.C. Mario Mirandi, ha organizzato<br />

il Precetto pasquale, cerimonia<br />

religiosa presieduta dal cappellano<br />

militare della Scuola Ispettori<br />

con sede a L’Aquila. Numerosa<br />

è stata la partecipazione di soci e di<br />

militari in servizio.<br />

La foto mostra il gruppo dei par-<br />

Sezione di Thiene<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

Il 23 maggio u.s. la Sezione ha<br />

effettuato l’annuale gita sociale alle<br />

isole della laguna di Venezia.<br />

In particolare è stata molto gradita<br />

quella effettuata all’isola degli<br />

Armeni con la sua Chiesa ed i<br />

suoi tesori esposti nell’apposita<br />

ala del monastero. Prima del<br />

pranzo la visita a Burano e subito<br />

dopo il pranzo a Torcello.<br />

Prima di fare ritorno a Thiene si<br />

è trovato anche il tempo per una visita<br />

a piazza S. Marco.<br />

tecipanti all’interno del Chiostro dell’Abbazia.<br />

Sezione di Bormio<br />

Il 23 maggio u.s. alcuni soci e familiari<br />

della Sezione di Bormio hanno<br />

effettuato una gita pellegrinaggio<br />

alla Basilica della Madonna di Tirano<br />

(Sondrio).<br />

Nella foto, il gruppo dei soci, da<br />

destra l’App. Sassu, segretario della<br />

Sezione di Bormio, e i soci Vincenzi<br />

e Gozzi con le consorti, Anna,<br />

Emy e Graziella davanti all’ingresso<br />

della Basilica.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 31


VITA NELLE SEZIONI<br />

Caduti senza Croce.<br />

Alla cerimonia è intervenuta una<br />

rappresentanza della Compagnia della<br />

Guardia di Finanza di Busto Arsizio,<br />

una rappresentanza della Polizia di<br />

Stato di Gallarate e una di Busto Arsizio<br />

e altre rappresentanze di Associazioni<br />

d’Arma con bandiera.<br />

Sezione di Trapani<br />

Il 4 aprile u.s. su invito del Comandante<br />

Provinciale di Trapani, una rappresentanza<br />

di soci della locale Sezione<br />

ANFI è intervenuta con il suo Presidente,<br />

M.M.A. Cav. Salvatore Incrivaglia,<br />

alla visita ispettiva ai reparti<br />

della Guardia di Finanza a quella sede<br />

del Gen. C.A. Umberto Fava, Coman-<br />

Sezione di Gallarate<br />

Il 28 marzo 2004, il Presidente della<br />

Sezione di Gallarate, Ten. Angelo<br />

Sanna, unitamente ad altri sei soci,<br />

nella Chiesa di S. Macario di Samarate<br />

(VA), hanno partecipato alla Santa<br />

Messa in onore di tutti i Caduti in guerra,<br />

senza croce. Con bandiera, e, in<br />

corteo, si sono recati a deporre una<br />

corona d’alloro al Monumento dei<br />

Caduti senza Croce, inaugurato nel<br />

2003.<br />

La foto ritrae il Sindaco di Samarate,<br />

il socio Fin. Giuseppe D’Aversa<br />

della Sezione di Gallarate che è anche<br />

Consigliere Nazionale per la Regione<br />

Lombardia dell’Opera Nazionale<br />

dante Interregionale dell’Italia Sud-<br />

Occidentale di Palermo.<br />

Nella foto un momento della visita.<br />

Sezione di Pinerolo<br />

Il 2 aprile 2004 presso il Santuario<br />

della Madonna delle Grazie in Pinerolo<br />

è stata celebrata la S. Messa<br />

Pasquale, officiata dal Cappellano<br />

militare Capo del Comando Regionale<br />

Piemonte, Mons. Jean Pierre Ravotti,<br />

alla quale hanno assistito i finanzieri in<br />

servizio ed in congedo e rappresentanze<br />

interforze locali (Ved. foto a<br />

lato).<br />

32 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


Il successivo 1° aprile 2004, il<br />

Comm. Di Lelio con l’Alfiere e alcuni<br />

soci si è recato a Cisano Bergamasco,<br />

dove presso la sede del Comando<br />

Brigata della Guardia di Finanza,<br />

il Cappellano Militare dell’Accademia<br />

di Bergamo ha celebrato il Precetto<br />

Pasquale per il personale di quella<br />

sede.<br />

Il 3 aprile 2004, il Di Lelio ha presenziato<br />

al convegno tenutosi nella<br />

sala conferenze della Banca Popolare<br />

di Sondrio, presieduto dall’On.le<br />

Ministro Carlo Giovanardi, alla presenza<br />

delle maggiori Autorità provinciali.<br />

La Guardia di Finanza è intervenuta<br />

con il Ten. Col. Salvatore<br />

Luongo.<br />

Sezione di Lecco<br />

Il 31 marzo u.s., il Presidente della<br />

Sezione di Lecco, Fin. Filippo Di<br />

Lelio, con Alfiere ed alcuni soci si è<br />

recato presso l’Abbazia di Piona nel<br />

Comune di Colico, dove il Cappellano<br />

Militare don Enrico Pirotta, coadiuvato<br />

dal titolare della Parrocchia di Gera<br />

Lario (CO), don Luigi Bianchi, e dal<br />

Priore don Andrea Rossi, ha celebrato<br />

il Precetto Pasquale per i componenti<br />

della Brigata della Guardia di Finanza<br />

di Colico. Sono intervenuti: il<br />

Ten. Col. Salvatore Luongo, Comandante<br />

Provinciale di Lecco, e i Gen.<br />

B. Felice Germini e Maurizio Luciani,<br />

oltre al Comandante della Brigata di<br />

Colico, M.A. Franco Gorga.<br />

Sezione di Foggia<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

Il 29 marzo u.s. si è svolto a Foggia<br />

il 18° Raduno Nazionale<br />

dell’A.N.G.E.T. (Associazione Nazionale<br />

Genieri e Trasmettitori), al quale<br />

ha partecipato anche una rappresentanza<br />

della locale Sezione ANFI, con<br />

bandiera.<br />

Nella foto, il momento del passaggio<br />

della rappresentanza ANFI durante<br />

la sfilata.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 33


VITA NELLE SEZIONI<br />

Sezione di Benevento<br />

Il 3 aprile 2004, presso la sede<br />

della Sezione di Benevento, si è svolta<br />

la cerimonia di consegna dell’attestato<br />

di benemerenza, concesso dal<br />

Presidente Nazionale dell’ANFI al<br />

socio ottantenne, App. Cosimo Cervone.<br />

Alla cerimonia, oltre a numerosi<br />

soci, ha partecipato il Vice Presidente<br />

Nazionale, Dott. Comm. Antonio<br />

Zampelli.<br />

Il festeggiato, accompagnato dalla<br />

figlia Carmela e da un pronipote, visibilmente<br />

commosso, ha ringraziato i<br />

presenti con preghiera di far giungere<br />

anche al Presidente Nazionale dell’ANFI<br />

il suo sentito ringraziamento<br />

(ved. foto).<br />

Sezione di San Severo<br />

Il 22 febbraio 2004, i soci con i familiari<br />

della Sezione hanno partecipato al<br />

pranzo di carnevale che si è tenuto<br />

presso il ristorante “La Conchiglia” di<br />

Lesina (Foggia), organizzato dal Presidente<br />

della Sezione, Cav. Luigi Iagulli,<br />

in collaborazione con alcuni soci componenti<br />

del Direttivo della Sezione.<br />

Nella foto, la bella e numerosa<br />

comitiva dei partecipanti.<br />

Sezione di Falconara Marittima<br />

Il 4 aprile 2004, i soci e loro familiari<br />

della Sezione di Falconara Marittima<br />

(Ancona), si sono riuniti per il<br />

pranzo sociale presso un ristorante<br />

del luogo.<br />

La foto ritrae il Presidente della<br />

Sezione, Rag. Cav. Quinto Bolognini,<br />

mentre consegna, a nome di tutti i<br />

soci, un artistico piatto ricordo al titolare<br />

del ristorante.<br />

34 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


Sezione di Frosinone<br />

La foto ritrae la comitiva dei soci<br />

della Sezione ANFI di Frosinone con<br />

il loro Presidente, Gen. D. Salvatore<br />

Dargenio, durante il pranzo sociale<br />

per gli auguri pasquali tenutosi all’Hotel<br />

ristorante “L’Orione” di Monte San<br />

Giovanni Campano (Frosinone).<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

Sezione di Cervignano del Friuli<br />

Il 4 aprile u.s., in occasione della<br />

Domenica delle Palme, come da tradizione,<br />

la Sezione ha organizzato un incontro<br />

conviviale dei soci e loro familiari<br />

presso l’Hotel “Patriarchi” di Aquileia.<br />

Nell’occasione è stato consegnato<br />

l’attestato di benemerenza concesso<br />

dal Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco, al socio<br />

ottantenne, V.Brig. Orlando Pollo.<br />

Anche la Sezione ha consegnato<br />

al festeggiato una targa ricordo.<br />

Nella foto, il Presidente della Sezione,<br />

M.C. Pasquale Stellato, il segretario<br />

ed i componenti del Consiglio<br />

Direttivo durante la consegna dell’attestato<br />

e della targa ricordo.<br />

Sezione di S. Benedetto del Tronto<br />

Il 16 maggio 2004 la Sezione AN-<br />

FI di San Benedetto del Tronto ha organizzato<br />

il pranzo sociale presso il<br />

ristorante “Country House Eden” a<br />

quella sede, al quale hanno partecipato<br />

numerosi soci e loro familiari.<br />

Durante il pranzo sociale è stato<br />

consegnato dal Presidente della Sezione,<br />

App. UPG Franco Giordani, un<br />

attestato di benemerenza al socio ottantenne<br />

M.M.A. Mario Imbastaro.<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 35


VITA NELLE SEZIONI<br />

ci, concessogli dal Presidente Nazionale<br />

dell’ANFI.<br />

Nella foto, il Segretario Economo,<br />

Brig. Cav. Ezio Campetella, e il Presidente<br />

della Sezione mentre riceve il<br />

Crest dal Comandante del Gruppo,<br />

Ten. Col. Sabatino Valentino.<br />

Sezione di Aprilia<br />

Nella foto, il gruppo dei soci e familiari<br />

della Sezione di Aprilia, accompagnati<br />

dal Presidente, S.Ten.<br />

Genino Cafaro, durante la visita al<br />

Vittoriale, in occasione del 3° Raduno<br />

ANFI della Lombardia a Salò.<br />

Sezione di Macerata<br />

Il 2 aprile 2004, il socio benemerito<br />

dell’A.N.F.I., Ten. Col. Sabatino<br />

Valentino, Comandante del Gruppo<br />

Provinciale della Guardia di Finanza<br />

di Macerata, ha ospitato, presso il<br />

Circolo Ufficiali, i soci della locale Sezione<br />

ANFI, con i loro familiari, per<br />

formulare a tutti gli auguri di Buona<br />

Pasqua.<br />

Nell’occasione il Ten. Col. Valentino<br />

ha donato un Crest della Guardia<br />

di Finanza al Presidente della Sezione,<br />

Brig. Cav. Uff. Dott. Enea Di Censo,<br />

ed ha consegnato il diploma di<br />

benemerenza al Fin. Saverio Iannuc-<br />

Sezione di Bergamo<br />

I soci e familiari della Sezione, accompagnati<br />

dal Presidente, Magg. Alvaro<br />

Giacomini, hanno effettuato nei<br />

giorni dal 3 all’8 giugno u.s. una gita<br />

in Francia visitando le città di Digione,<br />

Parigi, Fontainebleau e Versailles.<br />

La foto ritrae la comitiva davanti al<br />

Castello di Versailles.<br />

36 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

Giacinto ORFANELLO<br />

A Firenze, presso il Salone dei<br />

Cinquecento di Palazzo Vecchio, in<br />

occasione del XXI Premio Europeo<br />

Lorenzo il Magnifico, al pittore S.Ten.<br />

Giacinto ORFANELLO, Vice Presidente<br />

della Sezione ANFI di Firenze,<br />

è stata conferita dall’Accademia<br />

Internazionale Medicea la medaglia<br />

d’oro Laurenziana, per i suoi meriti<br />

artistici nel corso della sua quarantennale<br />

attività di pittore. Il maestro,<br />

ha allestito mostre nelle più importanti<br />

gallerie italiane ed all’estero: Parigi,<br />

Montecarlo, Stoccolma, Francoforte,<br />

Houston (ha partecipato su invito al<br />

Festival Internazionale dell’Arte dedicato<br />

all’Italia nel 1994 ed ha allestito<br />

una personale presso l’Istituto Italiano<br />

di Cultura a quella sede),<br />

Washington.<br />

A Giacinto Orfanello, pittore dell’Arno,<br />

sono state conferite 50 medaglie<br />

d’oro e d’argento, compresa<br />

quella del Presidente della Repubblica,<br />

il Fiorino d’oro di Firenze, la targa<br />

d’oro dei maestri del colore 1947 –<br />

1987, il Marco Aurelio di Roma, l’oscar<br />

del successo in omaggio all’arte<br />

di Milano. Tra i prossimi inviti al<br />

nostro artista la mostra personale<br />

presso l’Istituto Italiano di Cultura di<br />

Soci che si fanno onore<br />

Berlino. Nella foto, il maestro Giacinto<br />

Orfanello riceve il premio dall’Assessore<br />

alla Cultura del Comune di<br />

Firenze.<br />

Federico FELICETTI<br />

Il Presidente della Sezione ANFI<br />

di Alba (Cuneo), Cap. ris. Federico<br />

FELICETTI nelle recenti elezioni<br />

amministrative è stato eletto Sindaco<br />

del Comune di Ferrere (AT) con largo<br />

consenso elettorale (65% dei voti).<br />

Promozioni<br />

I sottonotati sottufficiali in congedo,<br />

iscritti nel Ruolo d’onore, sono stati<br />

promossi al grado superiore:<br />

a Maresciallo Maggiore<br />

- M.C. Carminantonio TANCREDI,<br />

sindaco effettivo della Sezione di<br />

Ciampino.<br />

a Maresciallo Capo<br />

- Brig. C. Gian Carlo BALSIMELLI,<br />

socio della Sezione di Valdarno<br />

Superiore.<br />

Il sottonotato ufficiale in congedo è<br />

stato promosso al grado superiore a<br />

titolo onorifico.<br />

a Tenente<br />

- S.Ten. Ottavio SINI, socio della<br />

Sezione di Bergamo.<br />

Compleanni<br />

Il 2 marzo 2004, l’App. Francesco<br />

GUIDI, socio fondatore della Sezione<br />

di Frosinone, ha felicemente compiuto<br />

90 anni di età.<br />

Il 22 maggio 2004, la Sig.ra Maria DI<br />

LAURO, madre del M.A. Angelo<br />

Rala, socio della Sezione di Roma<br />

1/Nord, in compagnia del figlio, dei<br />

nipoti e della nuora, ha festeggiato il<br />

suo 90° compleanno.<br />

Anniversario<br />

Il 25 aprile 2004, il S.Ten. Cav. Luigi<br />

CALDERONE, socio della Sezione di<br />

Cagliari, e consorte Sig.ra Rina BER-<br />

GAMO hanno festeggiato, attorniati<br />

dai nipoti, figli e parenti, il loro 40°<br />

anniversario di matrimonio.<br />

Nozze d’oro<br />

Il 5 ottobre 2003, l’App. Bruno BER-<br />

NABE’, socio della Sezione di Riccione,<br />

e la consorte Sig.ra Natalina<br />

FRATERNALI hanno festeggiato, circondati<br />

dall’affetto dei figli, nipoti,<br />

parenti ed amici, il loro 50° anniversario<br />

di matrimonio.<br />

Il 30 maggio 2004, l’App. Bortolo<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 37


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

MANCINI, socio della Sezione di<br />

Castelfranco Veneto, e consorte,<br />

Sig.ra Ermelinda BORGOGNONI,<br />

hanno festeggiato il loro 50° anniversario<br />

di matrimonio in compagnia del<br />

figlio, nuora e nipoti dopo aver assistito<br />

alla Santa Messa, celebrata nel<br />

Duomo di Castelfranco Veneto.<br />

Il 14 giugno 2004, i coniugi Sig.ra<br />

Anna LENTINI e Brig. Domenico OLI-<br />

VERI, soci della Sezione di Sciacca,<br />

hanno festeggiato nei locali della<br />

stessa Sezione il loro 50° anniversario<br />

di matrimonio. Ai coniugi i soci invitati<br />

hanno offerto una targa ricordo.<br />

Nozze d’argento<br />

Il 14 giugno 2004, il V.Brig. Giuseppe<br />

PIZZO, socio della Sezione di Mazara<br />

del Vallo, e consorte, Sig.ra Sebastiana<br />

BERTOLINO, hanno festeggiato,<br />

in compagnia dei figli, parenti<br />

ed amici, il loro 25° anniversario di<br />

matrimonio.<br />

Il 16 giugno 2004, l’App. Fiore BON-<br />

TEMPO, socio della Sezione di Sondrio,<br />

e la consorte, Sig.ra Manuela<br />

DE PAOLI, hanno festeggiato il loro<br />

25° anniversario di matrimonio in<br />

compagnia del figlio, amici e parenti.<br />

Nozze<br />

L’11 ottobre 2003, nella Cattedrale S.<br />

Achiropita in Rossano Calabro, la<br />

Sig.na Achiropita TOPAZIO, figlia del<br />

Brig. C. Franco, socio della Sezione<br />

di Corigliano Calabro, si è unita in<br />

matrimonio con il Sig. Giovanni<br />

PALUDI.<br />

Il 14 maggio 2004 nella Chiesa di S.<br />

Alfonso Maria Dé Liguori in Foggia, il<br />

Rag. Gianni CATINO, figlio dell’App.<br />

sc. Luigi, socio della Sezione di Foggia,<br />

si è unito in matrimonio con la<br />

Sig.na Teresa SPERANZA.<br />

Il 27 maggio 2004, nella Cattedrale di<br />

San Michele Arcangelo, il Sig. Giaco-<br />

mo Antonio TROCCOLI, figlio del Sig.<br />

Giuseppe, socio simpatizzante della<br />

Sezione di Bitetto, si è unito in matrimonio<br />

con la Sig.na Giulia LANNA.<br />

L’11 giugno 2004, nel Convento del<br />

Beato Giacomo, la Dott.ssa Gianna<br />

ABBRUZZESE, figlia del Sig. Vito,<br />

socio simpatizzante della Sezione di<br />

Bitetto, si è unita in matrimonio con il<br />

M.C. dell’Arma dei Carabinieri Adriano<br />

POTENZIERI.<br />

Il 12 giugno 2004, presso la Basilica<br />

di S. Nicolò in Lecco, si sono uniti in<br />

matrimonio la Sig.na Barbara ZAGA-<br />

NELLA, figlia del Brig. Ansano, socio<br />

della Sezione di Lecco, con il Sig.<br />

Fulvio CARSANIGA.<br />

Culle<br />

Il 13 marzo 2004 è nato Federico, primogenito<br />

dei coniugi Sig.ra Clara<br />

TRANCHIDA e Sig. Salvatore TOPA-<br />

ZIO. Lo annunciano con gioia i nonni<br />

paterni, Sig.ra Rosa De Simone e il<br />

Brig. C. Franco Topazio, socio della<br />

Sezione di Corigliano Calabro.<br />

Il 16 aprile 2004 è nato Alessandro,<br />

primogenito del Dott. Stefano e del<br />

giudice Cristina DI CENSO. Né dà,<br />

con gioia, il lieto annuncio la nonna e<br />

il nonno materno Brig. C. Guido,<br />

socio della Sezione di Prato.<br />

Il 24 marzo 2004 è nato Nunzio, figlio<br />

dei coniugi Dott.ssa Marina PAPA e<br />

Sig. Aniello DEL DEO. Ne danno il<br />

lieto annuncio i nonni paterni Sig.ra<br />

Costanza Cuomo e il Brig. m. Nunzio<br />

Del Deo, socio della Sezione di<br />

Ischia, oltre alla nonna materna<br />

Sig.ra Maria Congino.<br />

Il 28 aprile 2004 è nato Filippo,<br />

secondogenito dei coniugi Eleonora<br />

ed Enrico GIANNINI. Ne danno il lieto<br />

annuncio la sorellina Carolina e i<br />

nonni paterni, Sig.ra Massima e il<br />

M.M.A. Bruno, socio della Sezione di<br />

Grosseto.<br />

Il 22 maggio 2004 è nato Edoardo,<br />

nipote dell’App. Francesco Doppiu,<br />

socio della Sezione di Imperia.<br />

Il 15 giugno 2004 è nata Martina,<br />

figlia dei coniugi Sig.ra Luisa GUAR-<br />

RIELLO e Sig. Mirko CANDURO. Né<br />

dà il lieto annuncio, il bisnonno<br />

Comm. Giuseppe Zizzari, Presidente<br />

Onorario della Sezione di Caserta.<br />

Lauree<br />

Si sono recentemente laureati:<br />

- Sig.na Cinzia CANU, figlia del Brig.<br />

Giovanni, consigliere della Sezione<br />

di Cagliari, in “Medicina e Chirurgia”<br />

con il punteggio di 110/110 e lode<br />

presso l’Università di Cagliari.<br />

- Sig. Angelo CORELLI, figlio del<br />

Brig. C. Giuseppe, socio della<br />

Sezione di Ceprano, in “Economia<br />

Bancaria”, presso l’Università di<br />

Siena con ottimo punteggio.<br />

- Sig. Francesco Antonio DARDA-<br />

NO, figlio del Brig. C. Michele, consigliere<br />

e segretario della Sezione<br />

di Corigliano Calabro, in “Economia<br />

delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari”<br />

con il punteggio di 110/110<br />

presso l’Università Cattolica di Milano.<br />

- Sig.na Angela GIUNGAIO, figlia<br />

dell’App. Angelo, socio della Sezione<br />

di Silandro, in “Sociologia”, presso<br />

l’Università di Trento con il punteggio<br />

di 104/110.<br />

- Sig.ra Antonella MIRAGLIA in<br />

Rochira, figlia del M.M.A. Oronzo,<br />

socio della Sezione di Taranto, e<br />

sorella del Fin. Paolo, in servizio<br />

presso il Comando Provinciale<br />

Guardia di Finanza di Chieti, in<br />

“Giurisprudenza” con il punteggio di<br />

106/110<br />

- Sig. Raffaele MUSCETTOLA, figlio<br />

del S.Ten. Nicandro, socio della<br />

Sezione di San Nicandro Garganico,<br />

in “Giurisprudenza”, presso l’Università<br />

di Teramo con ottimo punteggio.<br />

- Sig. Giuseppe PAGLIARI, figlio del<br />

M.A. Orlando, Vice Presidente del-<br />

38 Fiamme Gialle 7-8 / 2004


la Sezione di Rimini, in “Odontoiatria<br />

e Protesi presso l’Università di<br />

Bologna con il punteggio di<br />

110/110.<br />

- Sig.na Alessia PASQUARIELLO,<br />

figlia del M.A. Antonio, socio della<br />

Sezione di Caserta, in “Conservazione<br />

dei Beni Culturali”, con il punteggio<br />

di 106/110 presso l’Università<br />

di Napoli.<br />

- Sig.na Elisabetta RUBICINI, figlia<br />

Tristia<br />

del Brig. Ferdinando, socio della<br />

Sezione di S.Benedetto del Tronto,<br />

in “Farmacia” presso l’Università di<br />

Camerino.<br />

- Sig.ra Nadia RUGGIERI, figlia del<br />

M.A. Antonio, socio della Sezione<br />

di Bari e nipote del Segretario<br />

Generale dell’A.N.F.I., Magg. Giuseppe<br />

Ruggieri, in “Medicina”, presso<br />

l’Università di Bari, con il punteggio<br />

di 110/110 e lode.<br />

IN MEMORIA DEL GENERALE LUIGI TALÒ<br />

Mite Gentiluomo, Comandante intrepido<br />

In una tersa giornata d’estate è volato<br />

in Cielo sulle ali del vento e del<br />

destino, il Generale C. A. Luigi Talò,<br />

combattente della guerra 1940/1945,<br />

protagonista di prima schiera nella lotta<br />

di Liberazione contro i nazisti invasori.<br />

Per i molti Amici, “Gigino”, fra i quali il<br />

sottoscritto.<br />

In una città vuota dal caldo estivo,<br />

puntuale è apparso il necrologio del<br />

Sindaco Gabriele Albertini e della Giunta<br />

Comunale unanime che lo hanno<br />

proclamato: “Cittadino Benemerito della<br />

Città di Milano”.<br />

Un riconoscimento che, sommato al<br />

prestigioso Ambrogino concessogli<br />

anni or sono, onora la Sua Famiglia (la<br />

moglie Signora Lucia ed i figli Alessandro<br />

e Francesco) e, al pari della Fami-<br />

glia, il Corpo della Guardia di Finanza,<br />

del quale fu fedele servitore, e la nostra<br />

Associazione, della quale era socio<br />

emerito.<br />

Ma perché un così alto onore è stato<br />

conferito ad un siciliano di Palermo,<br />

“emigrato” cinquant’anni fa nella Metropoli<br />

con il grado di Tenente? Perché<br />

quell’Uomo, sotto i sobri “vestimenti”<br />

dannunziani, nascondeva ex natura<br />

inimmaginabili doti di Comandante<br />

intrepido, di cavaliere senza macchia e<br />

senza paura, magnificate da una rara e<br />

raffinata cultura umanistica, giuridica e<br />

storica (una laurea in giurisprudenza ed<br />

un’altra in filosofia), vivificate da una<br />

umanità tutta propria della nobile Terra<br />

di Sicilia.<br />

Correvano gli anni terribili 1943/45<br />

ed i tedeschi, a Milano, erano furibondi<br />

perché, pur disponendo di avanzatissimi<br />

(allora) mezzi tecnologici di contrasto,<br />

non riuscirono ad isolare e localizzare<br />

una potente radio ricetrasmittente a<br />

mezzo della quale i massimi esponenti<br />

del Comitato di Liberazione Alta Italia<br />

mantenevano i collegamenti quotidiani<br />

con i Comandi Alleati del Sud Italia.<br />

Quella radio, la cui esiziale importanza<br />

non sfuggiva agli invasori, la<br />

teneva ben nascosta in casa, o la portava<br />

addosso, come una sacca da spesa<br />

grossa, a seconda del mutar degli<br />

eventi, il Tenente Talò, il caro “Gigino”,<br />

ben consapevole che, se veniva “pizzicato”,<br />

lo passavano per le armi ipso<br />

jure belli, senza pietà.<br />

Milano, a quel tempo, gemeva sotto<br />

NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

il tallone nazista, non meno cruento di<br />

quello austriaco sugli spalti di Porta<br />

Tosa nel 1848/49. E fu così che quel<br />

signore mite e schivo, dall’apparenza di<br />

un impiegato del Regio Catasto, impugnò<br />

le armi e, al comando di un plotone<br />

di Finanzieri dell’eroico Reggimento<br />

Malgeri, affrontò il nemico a viso aperto,<br />

affiancandosi alle Forze Partigiane<br />

ed al Popolo milanese insorto.<br />

La malvagità e la miseria umane,<br />

tuttavia, non mancarono di infliggere ad<br />

un Uomo di codesto rango l’amarezza<br />

di una vile accusa. Giudici della Suprema<br />

Corte gli resero Giustizia ampia,<br />

lenitrice, riparatrice; ma la ferita gli<br />

rimase nell’anima, aduso com’era<br />

all’honeste vivere.<br />

Dove sei ora, “Gigino”: dove sei?<br />

Vicino, invisibile, ai nostri cuori o lontano,<br />

nell’universo profondo?<br />

Forti della Fede, amiamo immaginare<br />

che cammini su prati erbosi e vivi;<br />

che Ti disseti in ruscelli di latte e miele,<br />

dove v’è solo amore, e non odio né violenza;<br />

dove l’agnello pascola tranquillo<br />

accanto al lupo e la tortora volteggia<br />

con l’aquila.<br />

La grande Famiglia ANFI di Milano<br />

Ti rimpiange. Ha vissuto dolorosamente<br />

l’ultimo tratto della Tua vita. Ad essa<br />

esternavi le riflessioni sulla nostra condizione,<br />

sulla (in) decorosa pensione<br />

“d’annata” che una Patria ingrata ci dà.<br />

Hai lasciato in noi un vacuum incolmabile,<br />

abituati, come eravamo, la domenica,<br />

ad ascoltare la Tua dotta esegesi<br />

sul pensiero di Kant, Nietsche, Rousseau,<br />

D’Alembert; i passi del Manzoni e<br />

di Leopardi; le poesie di Ungaretti, di<br />

Montale, di Cardarelli; la letteratura di<br />

Ignazio Silone.<br />

Tutto è finito, in obbedienza alla<br />

legge universale del tempo e dei<br />

momenti. Nel furor dell’inverno fosti per<br />

tutte le Fiamme Gialle limpido valore di<br />

riferimento, di dedizione all’Italia, al<br />

Corpo. Di tutti i Finanzieri in congedo<br />

che conobbero il sudore e la pena di<br />

uno zaino affardellato per servire la<br />

Patria in armi.<br />

Queste notti d’estate Ti cercherò,<br />

dal terrazzino della mia casa abruzzese,<br />

fra i miliardi di stelle del firmamento.<br />

Riconoscerò il Tuo volto. Intratterrò<br />

con Te un muto colloquio di dolore e di<br />

rimpianto.<br />

Nicola Morelli<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 39

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