IL PROF. DOMENICO SINISCALCO - NUOVO MINISTRO DELL ...
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<strong>IL</strong> <strong>PROF</strong>. <strong>DOMENICO</strong> <strong>SINISCALCO</strong> - <strong>NUOVO</strong> <strong>MINISTRO</strong><br />
<strong>DELL</strong>’ECONOMIA E <strong>DELL</strong>E FINANZE -<br />
IN VISITA AL COMANDO GENERALE<br />
Il Ministro Siniscalco al suo arrivo al Comando Generale viene accolto dal Comandante Generale, Gen. Speciale.<br />
Il 21 luglio 2004, a pochi giorni dalla<br />
nomina avvenuta il precedente giorno<br />
16, succedendo al Ministro Giulio Tremonti,<br />
il Prof. Domenico Siniscalco si è<br />
recato in visita al Comando Generale<br />
del Corpo, per rendere omaggio al Sacrario<br />
della Guardia di Finanza e per visitare<br />
l’annesso Museo storico, siti nella<br />
Caserma “Sante Laria”.<br />
All’ingresso della Caserma vi erano<br />
un plotone d’onore e una rappresentanza<br />
di alti Ufficiali del Corpo. Hanno ricevuto<br />
l’illustre ospite il Comandante Generale,<br />
Generale di Corpo d’Armata<br />
Roberto Speciale, il Comandante in Seconda,<br />
Generale C.A. Osvaldo Cucuzza,<br />
e il Capo di S.M., Generale D. Nino<br />
di Paolo.<br />
Nel Sacrario il Ministro ha deposto<br />
una corona di alloro ed ha sostato in<br />
raccoglimento per onorare tutti i Caduti,<br />
in pace e in guerra, della Guardia di<br />
Finanza, mentre nel Museo Storico ha<br />
seguito con vivo interesse la illustrazione<br />
dei principali aspetti della storia della<br />
Guardia di Finanza e della evoluzione<br />
nel tempo del suo Ordinamento, interessandosi<br />
ad alcune uniformi e a fatti<br />
d’arme, nonché alle origini del Corpo<br />
avvenute in Piemonte, ove Egli è nato.<br />
Il Ministro, infatti, è nato a Torino il<br />
15 luglio 1954. E’ sposato e ha due figli.<br />
Laureatosi a Torino nel 1978 in Giurisprudenza,<br />
ha conseguito un dottorato<br />
in ricerca PhD in Economia all’Università<br />
di Cambridge. Dal 1990 gli è stata<br />
affidata la cattedra di Professore ordinario<br />
di Economia politica a Torino. Ha insegnato<br />
anche alla LUISS in Roma, alla<br />
Università di Cagliari, alla Johns<br />
Hopkins University, a Cambridge ed alla<br />
Università Cattolica di Lovanio-Core.<br />
Dal 1989 al 2001 è stato Direttore<br />
della Fondazione ENI-Mattei, ove ora<br />
presiede il Comitato scientifico. È stato<br />
Consigliere di amministrazione di numerose<br />
società quotate in borsa, fra cui<br />
ENI e Telecom-Italia, fino alla nomina<br />
di Direttore generale del Tesoro, avvenuta<br />
nell’ottobre 2001.<br />
È inoltre autore di oltre 90 pubblicazioni<br />
scientifiche su privatizzazioni,<br />
economia dell’ambiente, economia industriale<br />
su riviste italiane e internazionali.<br />
Fino alla nomina a Direttore Generale<br />
del Tesoro è stato editorialista de<br />
“Il Sole-24 Ore”.<br />
È subentrato al dimissionario Ministro<br />
Tremonti, ed è un personaggio che<br />
può esibire un curriculum di tutto rispetto<br />
e perché non ha bisogno di rodaggio,<br />
conoscendo gli uomini del Ministero e,<br />
soprattutto, l’indirizzo governativo dato<br />
alla politica economica, per cui può garantire<br />
una continuità.<br />
Lo attendono ora, pertanto, gli impegni<br />
più pressanti di politica economica<br />
del Paese, che si accumulano solitamente<br />
in quest’ultimo scorcio dell’anno,<br />
e che vanno dalla prosecuzione della<br />
complessa riforma fiscale (attuazione<br />
del codice fiscale con il nuovo sistema<br />
tributario e il connesso sistema delle<br />
sanzioni amministrative e penali tributarie),<br />
all’attuazione del federalismo fiscale,<br />
mettendo a fuoco anche il Documento<br />
di programmazione economica e<br />
finanziaria e la Legge finanziaria, senza<br />
tralasciare gli impegni derivanti dall’assestamento<br />
e dalla normalizzazione di<br />
vicende interessanti grandi complessi<br />
aziendali, tra i legami della Unione Europea<br />
e le pretese degli Enti locali e<br />
delle categorie interessate.<br />
E non è poco nell’attuale momento<br />
storico-politico, che richiede anche una<br />
più adeguata ma contrastata risposta al<br />
necessario contenimento di determinate<br />
spese per affrontare i vari problemi e<br />
per assicurare ricerca e sviluppo, senza<br />
abbandonare le istanze sociali.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 3
2 GIUGNO 2004 - FESTA <strong>DELL</strong>A REPUBBLICA - CERIMONIE MEMORAB<strong>IL</strong>I<br />
PER <strong>IL</strong> TRICOLORE E PER L’IMPEGNO <strong>DELL</strong>E FORZE ARMATE E DEGLI ITALIANI<br />
NEL MONDO A DIFESA <strong>DELL</strong>A PACE E CONTRO <strong>IL</strong> TERRORISMO<br />
Quest’anno gli italiani e i romani in<br />
particolare - nel clima che ha avvolto<br />
avvenimenti riguardanti gli impegni di<br />
pace all’estero e di contrasto nel Paese<br />
a possibili atti terroristici - si sono stretti<br />
ancora una volta attorno al Presidente<br />
della Repubblica, Carlo Azeglio<br />
Ciampi fervente assertore dei valori<br />
militari e civili degli italiani nel mondo,<br />
per tributare un riconoscimento sincero<br />
alla Sua persona e con Lui alle Autorità<br />
e a quanti hanno voluto rendere omaggio<br />
all’impegno militare e civile degli italiani,<br />
di tanti figli che lavorano in Italia e<br />
all’estero, tenendo alto l’onore dell’Italia<br />
in tutti i campi. In quello militare, che<br />
può comportare il rischio della vita, e in<br />
quello civile, a volte non meno pericoloso,<br />
ma sempre impegnativo per affermare<br />
nel mondo il nome dell’Italia.<br />
La cerimonia è stata, pertanto, la<br />
conferma di un più intenso sentimento<br />
verso coloro che in Italia e all’estero<br />
tengono alto il Tricolore e tutti i suoi<br />
valori, per i quali ci siamo battuti e ci<br />
battiamo ancora con fede e amore,<br />
ovunque. Chi ha la fortuna o la possibilità<br />
di viaggiare per il mondo e incontrare<br />
soprattutto, in villaggi turistici, gli italiani<br />
che gestiscono vari servizi a favore<br />
di italiani e stranieri, sente quanto i<br />
nostri ragazzi si impegnano per tener<br />
alto il nome dell’Italia. A Maiton Island<br />
come a Zanzibar avvicinare questi giovani<br />
provenienti da tutte le regioni italiane<br />
riempie il cuore di gioia e di soddisfazione<br />
per il loro convinto impegno<br />
anche per l’Italia. Sono “soldati senza<br />
divisa” (fra loro puoi trovare anche un<br />
ex carabiniere del Tuscania), che si<br />
affiancano a quelli in divisa nel sentimento<br />
dell’onore per il nostro Paese; e<br />
conoscendo questi giovani non mi ha<br />
meravigliato la dignitosa risposta del<br />
giovane Fabrizio Quattrocchi a difesa<br />
dell’onore degli italiani, in un particolare<br />
momento grave e impegnativo, che ha<br />
ricordato a tutti quello stampato per<br />
sempre sullo schermo nell’eroico sacrificio<br />
della vita, da Gassman e Sordi, nel<br />
film sulla Grande Guerra.<br />
Al Presidente Ciampi, che agisce<br />
da forte collante nel Governo del Paese,<br />
si sono stretti pertanto idealmente<br />
tutti gli italiani nelle consuete significative<br />
cerimonie nella ricorrenza della<br />
Due momenti della celebrazione della Festa della Repubblica: in alto, il Capo dello<br />
Stato rende omaggio al Milite Ignoto con la deposizione della corona d’alloro;<br />
in basso, la Compagnia dell’Accademia sfila in Via dei Fori Imperiali a Roma.<br />
Festa della Repubblica: dalla deposizione<br />
della corona al Milite Ignoto, alla<br />
sfilata lungo la via dei Fori Imperiali,<br />
che quest’anno ha riscosso gli applausi,<br />
sempre per i bersaglieri, ma anche<br />
e tanti per tutte le Forze militari, di<br />
pace e di sicurezza sociale, compresi i<br />
vigili di quartiere e,per la prima volta, i<br />
vigili del Comune di Roma. Encomiabile<br />
anche l’ospitalità in quella che è<br />
divenuta la Casa degli Italiani, il Quirinale:<br />
il Concerto e l’apertura a tutti gli<br />
italiani dei giardini del Quirinale, ove<br />
sono stati concessi anche ambiti riconoscimenti<br />
dell’Ordine al merito della<br />
Repubblica italiana.<br />
Nel complesso tutti gli avvenimenti<br />
rendono giustizia alla Repubblica italiana,<br />
di cui si è celebrata onorevolmente<br />
la Festa per tutti gli italiani, sia che vivono<br />
in Italia e sia all’estero. Alcune significative<br />
foto che riportiamo, consentono<br />
di dare appena qualche segno delle<br />
suddette cerimonie, dando ovviamente<br />
risalto anche alla partecipazione della<br />
Guardia di finanza e segnalando la presenza,<br />
fra le Autorità intervenute, del<br />
nostro Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />
Generale di Corpo d’Armata Pietro di<br />
Marco, cui si è affiancato il prestigioso<br />
Medagliere della nostra Associazione,<br />
fra quelli pur gloriosi delle altre Associazioni<br />
d’Arma.<br />
4 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
23 GIUGNO 2004 - A GAETA LA CELEBRAZIONE SOLENNE DEL 230°<br />
ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE <strong>DELL</strong>A GUARDIA DI FINANZA<br />
CON LA PARTECIPAZIONE DI UNITÀ NAVALI ED AEREE DEL CORPO<br />
Quest’anno le cerimonie celebrative<br />
per la Festa del Corpo sono state diverse<br />
e tutte di alto livello e prestigio.<br />
A cominciare dal ricevimento nella<br />
verdeggiante e rinnovata struttura del<br />
Circolo di Villa Spada a Roma, di tante<br />
Autorità politiche, militari, civili e religiose<br />
da parte del Comandante Generale, del<br />
Comandante in Seconda e del Capo di<br />
Stato Maggiore della Guardia di Finanza,<br />
unitamente ad una larga rappresentanza<br />
di Ufficiali Generali ai vertici del Corpo e<br />
di altre rappresentanze significative di<br />
militari in servizio nella Capitale. Per<br />
l’A.N.F.I. è intervenuto il Presidente<br />
Nazionale, Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />
L’incontro ha riscosso il plauso di<br />
tutti i presenti, così come è accaduto<br />
anche per la deposizione della corona<br />
d’alloro al Milite Ignoto all’Altare della<br />
Patria da parte del Comandante Generale,<br />
Gen. C.A. Roberto Speciale,<br />
seguito dal Comandante in Seconda,<br />
Gen. C.A. Osvaldo Cucuzza, dal Capo<br />
di Stato Maggiore, Gen. D. Nino Di<br />
Paolo e da altre rappresentanze del<br />
Corpo. La cerimonia è stata, peraltro,<br />
particolarmente seguita da un folto<br />
pubblico, che ha espresso un vivo plauso<br />
per l’omaggio dei Finanzieri ai Caduti<br />
per la Patria, così come è avvenuto<br />
per la deposizione di una corona d’alloro<br />
al Monumento al Finanziere in Viale<br />
XXI Aprile, da parte del Comandante<br />
Generale e del Presidente Nazionale<br />
dell’A.N.F.I., alla presenza del Capo di<br />
Stato Maggiore e del Comandante<br />
Regionale del Lazio, Gen. D. Virgilio<br />
Cicciò, del Comandante del Quartier<br />
Generale, Col. Domenico Campione, e<br />
di una rappresentanza del Consiglio<br />
Nazionale dell’ANFI e del COCER, a<br />
testimonianza della continuità ideale fra<br />
i finanzieri in servizio e quelli in congedo.<br />
Ha fatto seguito la deposizione di<br />
di Tommaso Santamaria<br />
un’altra corona al Sacrario dei Caduti<br />
da parte dello stesso Comandante<br />
Generale alla presenza di alti ufficiali<br />
del Corpo e del Presidente Nazionale<br />
dell’A.N.F.I.<br />
Il 22 giugno ancora una solenne<br />
cerimonia al Quirinale, dove il Capo<br />
dello Stato ha decorato la Bandiera di<br />
guerra della Guardia di Finanza con<br />
due Medaglie d’Oro al Valor Civile, di<br />
Nella foto sopra, il Presidente della Repubblica fregia la Bandiera di guerra del<br />
Corpo con due medaglie d’oro al Valor Civile per le benemerenze acquisite dai<br />
militari della Guardia di Finanza.<br />
Nella foto in basso, il Comandante Generale, Gen. C.A. Speciale, e il Presidente<br />
Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco, depongono una corona d’alloro al Monumento<br />
a Il Finanziere in Largo XXI Aprile. Presenti anche il Capo di S.M., Gen. D. Di<br />
Paolo, e il Comandante della Regione Lazio della Guardia di Finanza, Gen. D. Cicciò.<br />
cui qui di seguito riportiamo le motivazioni,<br />
unitamente ad alcuni elementi<br />
caratteristici della festa militare, che si<br />
è svolta alla sede di Gaeta, presso la<br />
Scuola Nautica del Corpo.<br />
In complesso trattasi di una serie di<br />
eccezionali e significative celebrazioni,<br />
che hanno reso onore all’attività svolta<br />
dalla Guardia di Finanza al servizio dell’Italia<br />
e dell’Europa.<br />
La cerimonia militare si è svolta il 23<br />
giugno a Gaeta, in uno scenario suggestivo,<br />
con una larga partecipazione di<br />
folla, che ha attorniato i Finanzieri in<br />
parata e le molte Autorità intervenute.<br />
Applauditi i finanzieri in uniforme storica,<br />
di cui un reparto ha eseguito una<br />
particolare manifestazione di saluto utilizzando<br />
armi storiche con esplosioni a<br />
salve; applaudito lo sfilamento dei<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 5
eparti in armi dei vari Istituti di Istruzione,<br />
dell’Accademia di Bergamo, della<br />
Scuola per Intendenti ed Ispettori dell’Aquila,<br />
della Legione allievi di Bari, della<br />
Scuola Nautica di Gaeta e della Scuola<br />
Alpina (che ha sfilato sempre a parte<br />
con il lento passo di marcia scandito da<br />
una rinnovata e corposa fanfara con il<br />
suo mazziere); e applaudita la partecipazione<br />
(nuova) alla sfilata di rappresentanze<br />
di collaterali reparti militari di<br />
Stati stranieri, con i quali da lungo tempo<br />
la Guardia di finanza svolge servizi di<br />
controllo e di intelligence a tutela degli<br />
interessi comuni della Unione Europea.<br />
Applaudita la presenza della Bandiera<br />
di guerra della Guardia di finanza, che il<br />
giorno precedente il Presidente della<br />
Repubblica ha arricchito con due Medaglie<br />
d’Oro al Valor Civile per le benemerenze<br />
acquisite dai militari della Guardia<br />
di Finanza con le seguenti motivazioni:<br />
“Nel decennio 1993 – 2003, i militari<br />
del Soccorso Alpino della Guardia di<br />
Finanza, dimostrando esemplare perizia<br />
professionale, encomiabile dedizione<br />
e generoso altruismo, si sono prodigati,<br />
con azioni singole e collettive compiute<br />
prevalentemente in luoghi di vigilanza<br />
alpestre e in occasione di calamità<br />
nazionali, nel soccorso di persone<br />
in pericolo. Gli innumerevoli interventi<br />
compiuti, con umiltà e coraggio, in<br />
estrema lotta contro il tempo, le asperità<br />
del terreno e le avversità atmosferiche,<br />
hanno arricchito la mirabile tradizione<br />
di valore ed efficienza del Corpo<br />
della Guardia di Finanza suscitando<br />
ancora una volta, la riconoscenza della<br />
Nazione tutta”.<br />
Territorio nazionale 1993-2003.<br />
“I militari della Guardia di Finanza<br />
hanno spesso fronteggiato emergenze<br />
legate all’enorme flusso clandestino<br />
migratorio, rendendosi protagonisti nel<br />
prestare soccorso, anche in condizioni<br />
ambientali avverse, ai cittadini extracomunitari<br />
presenti sulle imbarcazioni fermate<br />
da unità del Corpo. La molteplicità<br />
degli interventi compiuti, con grande<br />
capacità tecnica, hanno evidenziato<br />
elementi di umana solidarietà, eccezionale<br />
coraggio, elevato e diffuso senso<br />
di abnegazione e dedizione al dovere,<br />
che hanno costantemente contraddistinto,<br />
sia a terra che in mare, l’operato<br />
della Guardia di Finanza”.<br />
Lampedusa e Linosa 2001/2003.<br />
Applaudito è stato anche il Medagliere<br />
prestigioso dell’ANFI, che ha<br />
Il Comandante Generale Gen. C.A. Speciale, depone una corona d’alloro al Sacrario<br />
dei Caduti del Corpo nella Caserma Sante Laria a Roma.<br />
Guardacoste della classe Meattini e un Elicottero Agusta A 109 AH in una azione<br />
di cooperazione aeronavale nel corso della manifestazione.<br />
ricevuto gli onori di rito, ed i Medaglieri<br />
delle altre Associazioni d’Arma, nonché<br />
i vari Gonfaloni come quello del Comune<br />
di Gaeta.<br />
Applaudito, infine, anche il breve ma<br />
significativo discorso del Ministro dell’Economia<br />
e delle Finanze, Prof. Giulio<br />
Tremonti, che ha posto ancora una volta<br />
l’accento sulla specialità del nostro<br />
organismo militare di polizia economica<br />
e finanziaria e sugli encomiabili risultati<br />
conseguiti a tutela degli interessi finanziari<br />
dello Stato e della Unione Europea<br />
nel contrasto al riciclaggio di denaro<br />
sporco e nella difesa della pace in Italia<br />
e all’estero, contro il terrorismo.<br />
Particolarmente seguite, infine, le<br />
grandiose manovre a mare dei nostri<br />
mezzi navali più veloci e dei mezzi aerei<br />
di più recente acquisizione per assicurare<br />
una più completa aderenza agli impegni<br />
più pressanti contro la criminalità organiz-<br />
zata e per il contrasto a fenomeni preoccupanti<br />
della immigrazione clandestina.<br />
Molte le Autorità intervenute, rese<br />
visibili da alcune foto che corredano il<br />
testo, e che hanno visto la rassegna dei<br />
reparti schierati da parte del Comandante<br />
Generale della Guardia di finanza,<br />
Generale di Corpo d’Armata Roberto<br />
Speciale, accompagnate dal Comandante<br />
in Seconda, Generale di Corpo d’Armata<br />
Osvaldo Cucuzza, nonché dal Presidente<br />
della Corte Costituzionale, Prof.<br />
Gustavo Zagrebelsky e dal Ministro dell’Economia<br />
e delle Finanze Prof. Giulio<br />
Tremonti. A ricevere nella Tribuna d’Onore<br />
le altre illustri Autorità civili, militari e<br />
religiose, il Generale di Corpo d’Armata<br />
Italo Pappa e il Capo di Stato Maggiore,<br />
Generale di Divisione Nino Di Paolo.<br />
Particolarmente curata l’ospitalità<br />
da parte del Cerimoniale del Comando<br />
Generale e della Scuola Nautica.<br />
6 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
LE GARE NAUTICHE <strong>DELL</strong>A GUARDIA DI FINANZA<br />
CONCLUSI PRESSO LA SCUOLA NAUTICA I GIOCHI <strong>DELL</strong>A 32 A EDIZIONE<br />
Dal 5 all’8 luglio 2004, presso la<br />
Scuola Nautica di Gaeta si è svolta la<br />
32^ edizione delle Gare Nautiche del<br />
Corpo, tradizionale evento sportivo<br />
riservato al personale del contingente<br />
di mare.<br />
La manifestazione ha origini antiche.<br />
La prima edizione risale al 1929,<br />
quando nelle acque di Pola si sfidarono<br />
le imbarcazioni a vela e a remi<br />
della Regia Marina e della Regia<br />
Scuola Nautica della Guardia di<br />
Finanza, all’epoca ubicata nel capoluogo<br />
istriano.<br />
Con l’attuale denominazione le<br />
Gare Nautiche si svolsero per la prima<br />
volta nel 1948, nella nuova sede<br />
di Gaeta, dove era stata ricostituita la<br />
Scuola Nautica.<br />
All’epoca i campi di regata e le<br />
piscine erano allestite nelle acque<br />
antistanti il Lungomare Caboto e vi<br />
affluivano ogni anno i finanzieri provenienti<br />
da tutta Italia per dare vita ad<br />
una serie di avvincenti competizioni<br />
sportive.<br />
Dopo una lunga interruzione, l’idea<br />
di rinnovare un evento così caro<br />
ai “finanzieri-marinai” della Guardia di<br />
Finanza ha ripreso vigore. Così, nel<br />
1999 la Scuola Nautica ha ospitato la<br />
27^ edizione delle Gare Nautiche,<br />
che ha registrato la partecipazione di<br />
un rilevante numero di militari-atleti.<br />
La 32^ edizione delle “Gare Nautiche”<br />
si è aperta il 5 luglio 2004, nel<br />
corso di una cerimonia militare svolta<br />
sulla Batteria Borbonica della Caserma<br />
Bausan, con la tradizionale formula<br />
di apertura pronunciata dal<br />
Comandante in Seconda della Guardia<br />
di Finanza – Gen. C.A. Osvaldo<br />
Cucuzza.<br />
Il lotto dei partecipanti ha visto in<br />
competizione ben 94 “Fiamme Gialle”<br />
in rappresentanza della Scuola Ispettori<br />
e Sovrintendenti dell’Aquila, del<br />
Comando Aeronavale Roma e dei<br />
Comandi Regionali Liguria, Lombardia,<br />
Friuli - Venezia Giulia, Emilia-<br />
Romagna, Marche, Abruzzo-Molise,<br />
Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e<br />
Sardegna.<br />
di Mario Farnesi<br />
Nella foto in alto, il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto Speciale, accompagnato<br />
dall’Ispettore per i Reparti di Istruzione, Gen. C.A. Italo Pappa, passa in<br />
rassegna i Reparti schierati sul lungomare di Gaeta.<br />
Nella foto in basso, la premiazione degli atleti vincitori da parte del Comandante<br />
Generale, Gen. C.A. Speciale.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 7
Gli atleti hanno dato vita a<br />
spettacoli di entusiasmante agonismo,<br />
in un clima di appassionata<br />
partecipazione di pubblico,<br />
contendendo il trofeo delle Gare<br />
Nautiche alla rappresentativa vincitrice<br />
della scorsa edizione, il<br />
Comando Regionale Veneto, e<br />
alla compagine della Legione<br />
Allievi di Bari, che quest’anno ha<br />
partecipato per la prima volta a<br />
pieno titolo, con militari in forza<br />
alla Scuola Nautica.<br />
Gli atleti si sono dati “battaglia”<br />
presso il campo-gara allestito nelle<br />
acque di “Punta Stendardo” della<br />
Caserma “Bausan”, nelle seguenti<br />
discipline sportive:<br />
• Nuoto per salvamento, prova di<br />
biathlon articolata nella gara del<br />
Lancio del salvagente e del Recupero<br />
del manichino;<br />
• Nuoto stile libero e dorso, sulla<br />
distanza di 100 metri;<br />
• Regata velica con imbarcazioni<br />
classe “Laser”;<br />
• Gran fondo di nuoto, sulla distanza<br />
di 3000 metri circa.<br />
A conclusione delle gare, si è<br />
svolta la tradizionale “regata dei Lancioni”,<br />
riservata ai militari della Scuola<br />
Nautica, non valida ai fini della graduatoria<br />
finale. Sospinto dal tifo dei<br />
suoi numerosi sostenitori, l’equipaggio<br />
della Compagnia Allievi ha avuto<br />
la meglio sull’equipaggio della Stazione<br />
Navale di Addestramento che, a<br />
sua volta, ha preceduto l’equipaggio<br />
del Reparto Comando.<br />
Il giorno 8 luglio 2004, sulla Batteria<br />
Borbonica della Caserma Bausan,<br />
alla presenza del Comandante<br />
Generale della Guardia di Finanza,<br />
Gen. C.A. Roberto Speciale, e di<br />
numerose Autorità religiose, civili e<br />
militari, si è svolta la cerimonia di<br />
premiazione.<br />
La manifestazione si è conclusa<br />
con la vittoria finale del Comando<br />
Aeronavale Roma, il cui capo-rappresentativa<br />
ha ricevuto in premio dal<br />
Comandante Generale della Guardia<br />
di Finanza, il prestigioso trofeo delle<br />
Gare Nautiche. Al secondo posto si è<br />
classificata la rappresentativa della<br />
Scuola Ispettori e Sovrintendenti ed<br />
al terzo posto la compagine della<br />
Legione Allievi di Bari.<br />
Con lo svolgimento delle Gare<br />
Nautiche, la Scuola Nautica, che da<br />
oltre un secolo forma e specializza<br />
il personale del contingente di mare<br />
del Corpo, consolida il proprio ruolo<br />
centrale nella vita professionale del<br />
finanziere di mare, proponendosi<br />
quale punto di incontro ed aggregazione<br />
anche nel prosieguo della<br />
carriera.<br />
La manifestazione conferma e rinnova<br />
i valori tradizionali dell’istituzione<br />
militare, quali lo spirito di Corpo,<br />
l’entusiasmo e l’orgoglio di appartenere<br />
alla Guardia di Finanza, che<br />
costituiscono per il finanziere di mare<br />
punti di riferimento e strumenti indispensabili<br />
per superare le difficoltà<br />
connesse all’espletamento della delicata<br />
missione istituzionale demandata<br />
al Corpo, a tutela degli interessi<br />
economici e finanziari dello Stato e<br />
dell’Unione Europea.<br />
La 32^ edizione delle Gare Nautiche<br />
del Corpo si è chiusa ufficialmente<br />
con la cerimonia dell’ammainabandiera,<br />
mentre nelle acque antistanti la<br />
Batteria Borbonica tre Lancioni a remi<br />
della Scuola Nautica hanno salutato<br />
le Autorità e gli ospiti con il tradizionale<br />
“alza remi”, rinnovando l’appuntamento<br />
alla 33^ edizione del 2005.<br />
Con il patrocinio del Comune di<br />
Gaeta, il Col. Mario Farnesi, Comandante<br />
della Scuola Nautica, ha organizzato<br />
un importante evento artistico,<br />
collaterale all’evento sportivo.<br />
Nella serata del 6 luglio 2004, nello<br />
splendido teatro del Castello “Aragonese”,<br />
sede della Caserma “Mazzini”,<br />
si è tenuto un concerto di musica<br />
classica e moderna dell’orchestra “Le<br />
Onde Sonore” di Gaeta.<br />
Inoltre, al fine di commemorare<br />
la 32^ edizione delle Gare Nautiche,<br />
il Col. Farnesi ha promosso la realizzazione<br />
di una scheda telefonica<br />
in collaborazione con la “Telecom<br />
Italia S.p.A.”, che gli appassionati<br />
hanno potuto acquistare presso lo<br />
stand di Punta Stendardo dal 6 all’8<br />
luglio 2004.<br />
ATTIVITÀ ASSOCIATIVA SVOLTA DALLA SEZIONE DI CONEGLIANO<br />
- SERVIZIO DI PROTEZIONE CIV<strong>IL</strong>E -<br />
IN OCCASIONE <strong>DELL</strong>A 1 A EDIZIONE <strong>DELL</strong>A “TREVISO MARATHON”<br />
Nella giornata di domenica 14<br />
marzo 2004, in occasione dello svolgimento<br />
della 1^ Edizione della “Treviso<br />
Marathon”, un gruppo di dieci<br />
soci della Sezione di Conegliano,<br />
coordinati dalla Polizia Municipale e<br />
da altre Forze dell’Ordine preposte al<br />
controllo della manifestazione, hanno<br />
svolto servizio d’ordine pubblico e di<br />
controllo lungo l’itinerario della corsa<br />
podistica, utilizzando l’autovettura<br />
Fiat Panda 4x4, recentemente acquistata<br />
dal Nucleo di Protezione Civile<br />
della Sezione.<br />
La foto riprende, al centro, il Presidente<br />
della Sezione, M.C. Comm.<br />
Antonio Mastrullo, assieme ad altri<br />
soci della Sezione.<br />
8 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
INCONTRO CONVIVIALE <strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI GAETA<br />
La sera del 25 maggio u.s., la<br />
Sezione ANFI di Gaeta ha organizzato<br />
presso un noto ristorante cittadino<br />
un incontro conviviale dei soci<br />
della Sezione.<br />
La manifestazione ha ottenuto<br />
un larghissimo consenso da parte<br />
dei soci e rispettive consorti e anzi,<br />
per motivi di capienza del locale, è<br />
stato limitato il numero dei partecipanti<br />
ai primi duecento che si sono<br />
prenotati.<br />
Il pranzo sociale ha acquisito<br />
particolare e significativa importanza<br />
per la presenza di numerose<br />
Autorità militari e civili, tra cui il<br />
Comandante in Seconda della<br />
Guardia di Finanza, Gen. C.A.<br />
Osvaldo Cucuzza; il Presidente<br />
Nazionale dell’A.N.F.I., Gen. C.A.<br />
Pietro Di Marco; il Comandante della<br />
Scuola Nautica della Guardia di<br />
Finanza di Gaeta, Col. Mario Farnesi;<br />
il Consigliere Nazionale,<br />
S.Ten. Pierangelo Nissolino, il<br />
socio onorario dell’A.N.F.I. Gen. D.<br />
Dante Cammuso, il socio ordinario<br />
Gen. D. Antonio Maggio, che, pur<br />
avendo la residenza a Taranto, ha<br />
raggiunto Gaeta per dimostrare<br />
grande stima e simpatia per la<br />
Sezione ANFI di Gaeta.<br />
Oltre alle suddette Autorità, hanno<br />
partecipato alla manifestazione<br />
le seguenti Autorità civili: il Presidente<br />
del Consiglio Regionale del<br />
Lazio, On. Claudio Fazzone, per il<br />
quale la cerimonia ha assunto particolare<br />
interesse, per aver ricevuto<br />
durante il prosieguo della serata,<br />
da parte del Presidente Nazionale,<br />
il conferimento e la consegna del<br />
diploma e della tessera di socio<br />
onorario dell’ANFI; il socio onorario,<br />
Sindaco della città di Gaeta,<br />
Cap. Massimo Magliozzi; il socio<br />
simpatizzante, Sindaco della città<br />
di Sperlonga, Dott. Armando Cusani;<br />
il socio simpatizzante, Sindaco<br />
della città di Campo di Mele, Gen.<br />
D. dell’Arma dei Carabinieri, Aldo<br />
Lisetti; il socio benemerito, Consigliere<br />
della Provincia di Latina,<br />
Dott. Silvio D’Amante ed altre Autorità<br />
locali.<br />
Per i soci della Sezione ANFI di<br />
Gaeta è stata una giornata memorabile,<br />
per tutti i partecipanti, compresi<br />
gli illustri ospiti, che con la loro<br />
di Pietro Di Marco<br />
Nella foto sopra, il Gen. Di Marco rivolge un breve saluto agli intervenuti al pranzo<br />
sociale della Sezione di Gaeta.<br />
Nella foto in basso, il Gen. Cucuzza durante il suo discorso di saluto.<br />
presenza hanno voluto testimoniare<br />
i sentimenti di stima e di affetto che<br />
nutrono nei confronti dell’Associazione<br />
Nazionale Finanzieri d’Italia e<br />
nel caso specifico della Sezione di<br />
Gaeta, presieduta dal Magg. Fernando<br />
Proceddu, divenuta ormai<br />
una realtà e un vanto della città e<br />
del Sud della Regione Lazio.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 9
INTESTATA LA NUOVA SEZIONE ANFI DI DIAMANTE<br />
AL CONCITTADINO CAPITANO GIULIO DE LUNA<br />
Il 5 giugno 2004 - come più ampiamente<br />
illustrato dal Presidente della<br />
Sezione e infaticabile organizzatore<br />
della solenne manifestazione, S.Ten.<br />
Michele Ricco, cinque colleghi del<br />
51° Corso “Monte Sperone” hanno<br />
rappresentato tutto il Corso alla intestazione<br />
della Sezione ANFI al collega<br />
Giulio De Luna, deceduto prematuramente<br />
in servizio, a soli 33 anni di<br />
età. Tre di essi (Morelli, Santamaria e<br />
Vignola) dal 25 ottobre 1951, data di<br />
arrivo in Accademia, varcando l’ingresso<br />
al n. 51 di Viale XXI Aprile<br />
(con i divini anziani del 50° già pronti<br />
all’indottrinamento dei cappelloni)<br />
hanno vissuto con Lui nella stessa<br />
camerata e due (Cecchetti e Liuni) in<br />
un camerata vicina, ma essi, come<br />
tutti gli altri trenta colleghi del 51°,<br />
hanno conosciuto subito e apprezzato,<br />
fin dai primi giorni, le preclare virtù<br />
di fervente cattolico, di profondo studioso<br />
e di sereno, corretto e gioviale<br />
comportamento con tutti, del bellissimo<br />
Giulio, subito accostato al famoso<br />
Kirk Douglas. Era anche buon conoscitore<br />
delle opere classiche in latino<br />
e greco (spesso colloquiavo con lui<br />
citando a memoria brani di Orazio o<br />
di Omero), per cui non ci ha stupito<br />
che sulla sua tomba sia stata riportata<br />
una famosa affermazione di Orazio,<br />
da Lui spesso citata a parenti e<br />
amici nella imminenza della sua<br />
scomparsa (Non Omnis Moriar), presagendo<br />
che la sua morte non avrebbe<br />
cancellato tutta la sua esistenza,<br />
perché sarebbe rimasta la sua parte<br />
migliore nella memoria e nel cuore di<br />
quanti - e soprattutto degli umili - hanno<br />
avuto la ventura di conoscerlo in<br />
vita e nelle manifestazioni di serena e<br />
fattiva solidarietà, svolta ovunque, in<br />
servizio ed anche nella vita privata, e<br />
soprattutto nella “sua” Diamante. È<br />
stata principalmente la “sua” Diamante<br />
che il 5 giugno si è stretta intorno a<br />
Giulio, alla cara moglie e ai due figli,<br />
alla sorella ed anche agli altri familiari<br />
concittadini (fra cui anche il Sindaco<br />
Dott. Ernesto Caselli), per onorare<br />
Le Autorità intervenute alla cerimonia di inaugurazione della Sezione di Diamante.<br />
questo suo cittadino, che con la sua<br />
modestia e la sua operosità era sempre<br />
pronto a soccorrere i più bisognosi<br />
del suo affetto e delle sue opere di<br />
bene (un suo fraterno amico e parente<br />
ma anche suo confidente - che<br />
ricordava anche il nome di alcuni di<br />
noi, perché citati spesso da Giulio -<br />
mi ha raccontato di alcune delle riconosciute<br />
benemerenze acquisite da<br />
Giulio in Diamante e quanto vivo era<br />
ancora nella città il suo ricordo). La<br />
grande ed accorata partecipazione di<br />
folla e di Autorità (a cominciare dal<br />
Sindaco Dr. Caselli) ha contribuito a<br />
dare anche a noi cinque colleghi una<br />
forte emozione, che si è notata tutta<br />
quando Enzo Vignola, parlando a<br />
nome di tutto il 51° Corso, ha rivolto<br />
ai familiari, alle Autorità e ai concittadini<br />
presenti nella nuova Sezione, un<br />
indirizzo di saluto, ricordando Giulio:<br />
la commozione gli ha impedito di dire<br />
tutto quello che avrebbe voluto dire<br />
nella circostanza (e pensare che<br />
abbiamo scelto lui, perché anche noi<br />
altri si è temuto di essere sopraffatti<br />
dalla emozione!). Per chiudere, la<br />
nostra partecipazione alla cerimonia -<br />
per tutto il 51° Corso - ci ha commosso,<br />
ma ci ha anche inorgoglito per<br />
aver partecipato ad una eccezionale<br />
di Michele Ricco<br />
manifestazione di stima e affetto per<br />
il collega Giulio De Luna, e quando<br />
siamo stati vicini alla sua tomba, lo<br />
abbiamo sentito ancora vivo e vicino<br />
a noi, ricordando quante cose, che a<br />
vent’anni ci sembravano di poco valore,<br />
ma che allora ci sono apparse in<br />
tutta la loro concreta grandezza. Alla<br />
moglie Lina, ai figli Carla e Pierpaolo<br />
e a tutti i familiari la conferma dell’affetto<br />
da parte di tutto il 51° Corso. A<br />
tutti i “finanzieri”, in servizio e in congedo,<br />
intervenuti alla cerimonia, che<br />
hanno visto la presenza del Vice Presidente<br />
Nazionale ANFI, Dott. Antonio<br />
Zampelli, in rappresentanza del<br />
Presidente Nazionale, Generale C.A.<br />
Pietro di Marco (che ha inviato un<br />
messaggio augurale), un caloroso<br />
grazie per il graditissimo intervento<br />
alla memorabile cerimonia in onore<br />
del nostro carissimo collega Giulio De<br />
Luna.<br />
(Note di Tommaso Santamaria)<br />
Diamante è una cittadina che si<br />
specchia nelle acque scintillanti del<br />
mar Tirreno; è nota come la città dei<br />
Murales ed è sede dell’Accademia del<br />
Peperoncino. Il giorno 5 giugno 2004,<br />
in collaborazione con l’Amministrazione<br />
Comunale, vi è stata inaugurata in<br />
10 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
forme solenne la Sezione A.N.F.I.<br />
locale. La cerimonia ha avuto inizio<br />
presso la sede sociale sita in Via<br />
Benedetto Croce 34, con il taglio del<br />
nastro tricolore da parte della Madrina<br />
Prof.ssa Carolina Stellato, vedova del<br />
compianto Capitano della Guardia di<br />
Finanza Giulio De Luna, deceduto in<br />
attività di servizio il 29 dicembre 1964,<br />
a soli 33 anni di età, al quale la Sezione<br />
è stata intitolata. La benedizione<br />
dei locali è stata impartita dal Parroco<br />
della Chiesa “Gesù Buon Pastore”,<br />
don Leonardo Aloise. A tale cerimonia<br />
hanno presenziato il Vice Presidente<br />
Nazionale ANFI per l’Italia Meridionale,<br />
Dott. Antonio Zampelli, il Consigliere<br />
Nazionale ANFI per la Calabria,<br />
Anselmo Giusti, il Sindaco di Diamante<br />
Dott. Ernesto Caselli, i colleghi del<br />
Capitano De Luna del 51° Corso,<br />
Generali: Luigi Cecchetti, Leonida<br />
Liuni, Aldo Morelli, Tommaso Santamaria<br />
e Enzo Vignola; il Generale<br />
Francesco Pezzotti, il Ten. Col. Piero<br />
Iovino del Comando Generale (nipote<br />
del Capitano De Luna), il Comandante<br />
la Compagnia della Guardia di<br />
Finanza di Paola, Capitano Pietro<br />
Schiavone, il Comandante la Tenenza<br />
della Guardia di Finanza di Scalea,<br />
Luogotenente Giuseppe Salerno, il<br />
Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri<br />
di Diamante, Maresciallo Alessandro<br />
Diana, il Comandante la Guardia<br />
Costiera di Diamante, Maresciallo<br />
di 2^ Classe Tommaso Cassiano, il<br />
Comandante la Polizia Municipale di<br />
La Sig.ra Lina, consorte del Cap. Giulio De Luna, fra il Sindaco di Diamante, Dott.<br />
Ernesto Caselli, e il Presidente della locale Sezione, S. Ten. Michele Ricco.<br />
Diamante, Giovanni Aita ed i sindaci<br />
dei Comuni di Belvedere Marittimo e<br />
Maierà e naturalmente tutti i soci della<br />
Sezione insieme alle rispettive<br />
famiglie. Dopo il taglio del nastro tricolore<br />
il Presidente della Sezione,<br />
S.Ten. Michele Ricco, ha regalato alla<br />
Madrina un mazzo di fiori.<br />
Al termine della benedizione il<br />
Generale Enzo Vignola, a nome<br />
degli ufficiali del 51° Corso presenti,<br />
ha donato alla Sezione un quadro e<br />
ha ricordato con commozione il collega<br />
e amico fraterno Giulio. L’applauso<br />
che ha concluso il suo discorso<br />
è stato per tutti di grande intensità<br />
emotiva.<br />
I familiari del Cap. De Luna. Da sinistra, la sorella Elfrida, la figlia Carla, la consorte<br />
Lina e il figlio Pierpaolo.<br />
Subito dopo i convenuti ed un foltissimo<br />
pubblico che aspettava sulla<br />
Via Benedetto Croce hanno raggiunto<br />
in corteo, al seguito della Banda<br />
musicale “città di Diamante” e del<br />
Gonfalone del locale Comune, la suggestiva<br />
cornice di Piazza Pietro Mancini.<br />
Era presente una folta rappresentanza<br />
di militari del Comando<br />
Tenenza della Guardia di Finanza di<br />
Scalea, il Gruppo bandiera delle<br />
Sezioni ANFI di Cosenza, Corigliano<br />
Calabro e Gioia Tauro, dell’A.N.M.I.<br />
di Scalea, la Protezione Civile di Belvedere<br />
Marittimo, i Centri Sociali<br />
Pensionati “Immacolata Concezione”<br />
e Terza Età di Diamante. Tutti insieme<br />
hanno formato uno schieramento.<br />
Il Vice Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.<br />
per l’Italia Meridionale, che<br />
è stato accolto con i dovuti onori e<br />
con la marcia di ordinanza della<br />
Guardia di Finanza, ha passato in<br />
rassegna lo schieramento accompagnato<br />
dal Consigliere Nazionale dell’ANFI<br />
per la Calabria e dal Presidente<br />
della Sezione ANFI di Diamante.<br />
Subito dopo si è proceduto alla<br />
deposizione della corona d’alloro<br />
all’Epigrafe Storica dedicata ai Caduti<br />
per la Patria del Comune di Diamante<br />
nella guerra 1915/1918.<br />
Durante il percorso della corona la<br />
Banda musicale ha intonato “La Leggenda<br />
del Piave” cui ha fatto seguito<br />
uno struggente “Silenzio”, accolto<br />
con un calorosissimo applauso.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 11
In un clima di grande entusiasmo<br />
e viva emozione, hanno partecipato<br />
alla cerimonia oltre alla vedova e ai<br />
figli Carla e Pierpaolo con i rispettivi<br />
familiari, anche Elfrida, l’unica sorella<br />
del Capitano De Luna, insieme a<br />
perenti ed amici e alla cittadinanza di<br />
Diamante, segno tangibile dell’integrazione<br />
della Sezione ANFI nel tessuto<br />
sociale cittadino.<br />
Il Presidente della Sezione ha<br />
preso la parola per salutare e ringraziare<br />
le Autorità Civili, Militari e Religiose<br />
e tutte le Associazioni intervenute<br />
e per ricordare anche coloro<br />
che per vari motivi non sono intervenuti<br />
pur avendo fatto pervenire telegrammi,<br />
lettere e telefonate di auguri.<br />
Ha ringraziato il Presidente Nazionale<br />
dell’ANFI, Gen. C.A. Pietro Di<br />
Marco, e tutti i componenti del Comitato<br />
Esecutivo della Presidenza e il<br />
Consigliere Nazionale per la Calabria<br />
per aver approvato all’unanimità<br />
l’istituzione della Sezione con la<br />
relativa intitolazione al Capitano Giulio<br />
De Luna.<br />
Ha ringraziato il Sindaco di Diamante,<br />
Dott. Caselli, e tutta l’Amministrazione<br />
Comunale per aver concesso<br />
in comodato d’uso i locali e per la<br />
costante collaborazione sotto tutti i<br />
punti di vista per la buona riuscita della<br />
cerimonia. Ha inoltre ringraziato i<br />
soci dell’istituenda Sezione per aver<br />
accettato liberamente di associarsi e<br />
per aver deciso di condividere assieme<br />
le finalità statutarie e sociali affinché<br />
la Sezione debba e possa essere<br />
una seconda famiglia aperta al<br />
contributo di tutti nella partecipazione<br />
alle attività. Ha sottolineato come tutti<br />
i soci siano orgogliosi di appartenere<br />
alla grande famiglia delle Fiamme<br />
Gialle, ricordando il motto “NEC<br />
RECISA RECEDIT”. Il Presidente ha<br />
poi manifestato vivo apprezzamento<br />
nei confronti della Madrina Prof.ssa<br />
Carolina Stellato e dei figli Carla e<br />
Pierpaolo, che hanno donato alla<br />
Sezione la bandiera, nei confronti<br />
della quale ha confermato propositi di<br />
una “sacra” custodia.<br />
In seguito è intervenuto il Sindaco<br />
che ha portato il saluto caloroso dell’Amministrazione<br />
Comunale e della<br />
cittadinanza, orgogliosi che sia nata<br />
la Sezione ANFI a Diamante e che<br />
porti il nome di un diamantese, uomo<br />
di fede, amato da tutti e particolarmente<br />
attento ai problemi dei più umili<br />
e dei più semplici.<br />
Ha preso quindi la parola il Vice<br />
Presidente Nazionale dell’ANFI per<br />
l’Italia Meridionale, Dott. Antonio<br />
Zampelli, che ha portato il saluto di<br />
tutta l’Associazione e del Presidente<br />
Nazionale, Gen. C.A. Pietro Di Marco,<br />
assente per sopraggiunti e<br />
improrogabili impegni di lavoro. Nel<br />
suo discorso ha ribadito quanto forte<br />
Il gruppo delle socie simpatizzanti con i foulard gialloverdi.<br />
sia il sentimento che lega tutti coloro<br />
che hanno vestito la divisa delle<br />
Fiamme Gialle.<br />
L’avvocato Carla De Luna, figlia<br />
del compianto Giulio, con un commovente<br />
intervento ha ringraziato le<br />
Autorità militari, civili e religiose che<br />
hanno voluto rendere onore alla<br />
memoria di suo padre, gli ex colleghi<br />
dell’ Accademia che dopo tanti anni<br />
Lo ricordano ancora con sincero<br />
affetto. In modo particolare ha rivolto<br />
un pensiero affettuoso al S.Ten. Ricco,<br />
che con impegno veramente unico<br />
ed encomiabile e con determinazione<br />
ha voluto portare a termine una<br />
così ammirevole iniziativa. Ha ringraziato<br />
anche il Vice Presidente della<br />
Sezione di Diamante, M.M.A. c.s.<br />
Bacchi, che ha collaborato per il buon<br />
esito di questa cerimonia e, naturalmente,<br />
i componenti della Sezione<br />
ANFI istituenda. Si è detta orgogliosa<br />
del fatto che nel padre molti hanno<br />
riconosciuto non solo la fermezza dei<br />
principi e l’onestà, ma anche la bontà<br />
che manifestava con grande disponibilità,<br />
specialmente verso gli umili.<br />
Ha rivolto infine un sentito ringraziamento<br />
a tutti coloro che hanno<br />
voluto far conoscere il nome del papà<br />
alle nuove generazioni.<br />
Il suo intervento interessante e<br />
emozionante è stato accolto con<br />
grande applauso da tutti i presenti.<br />
Subito dopo è stata celebrata la S.<br />
Messa, officiata da don Leonardo<br />
Aloise con l’animazione del “Chorus<br />
Harmony” di Diamante. Durante la<br />
cerimonia religiosa è stata benedetta<br />
la Bandiera e letta la preghiera del<br />
Finanziere.<br />
Terminata la S. Messa è stato<br />
offerto dalla Sezione un buffet per<br />
tutti nella Sala consiliare del Palazzo<br />
di Città, messo a disposizione dall’Amministrazione<br />
Comunale. Durante<br />
il buffet il Presidente della Sezione<br />
ha consegnato al Sindaco di Diamante<br />
i distintivi sociali, la tessera di<br />
socio benemerito con il relativo diploma,<br />
rilasciati dal Presidente Nazionale<br />
dell’ANFI, mentre alla Madrina è<br />
stata consegnata la tessera di socia<br />
ordinaria.<br />
Il giorno 6 giugno i colleghi del<br />
Capitano Giulio De Luna, prima di far<br />
ritorno a Roma, hanno voluto infine<br />
rendere omaggio con un cuscino di<br />
fiori alla Tomba dell’indimenticabile<br />
Giulio.<br />
12 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
LE ATTIVITÀ CULTURALI <strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI ROMA-<br />
V<strong>IL</strong>LA SPADA E IN SEDI ESTERNE<br />
Premessa. Sulla testata del numero<br />
1 della Rivista “Cultura”, fondata da<br />
Andrea De Liberis (uno degli Ufficiali di<br />
complemento in congedo e socio<br />
anziano della Sezione di Roma-Villa<br />
Spada, il quale è anche Presidente della<br />
Lega dei beni culturali) è riportata<br />
una affermazione di Franceso De<br />
Sanctis sulla essenzialità della cultura.<br />
“Proprio della Cultura – afferma – è<br />
suscitare nuove idee e bisogni materiali,<br />
formare una classe di cittadini più<br />
educata e civile, metterla in comunicazione<br />
con la cultura straniera, avvicinare<br />
e accomunare le lingue”.<br />
In linea con quanto dianzi trascritto<br />
– con Andrea De Liberis – lo scrivente,<br />
Consigliere Nazionale e attuale Presidente<br />
della Sezione ANFI di Villa Spada<br />
e molti altri Ufficiali di complemento<br />
in congedo e raffermati, avviò anni fa<br />
una intensa attività culturale, a scadenza<br />
annuale, riunendo in un albergo<br />
romano altri colleghi, per un incontro<br />
conviviale, che vedeva anche un incontro<br />
con eminenti personalità del mondo<br />
culturale, in materia tributaria, bancaria<br />
e di associazionismo in particolare, con<br />
le quali si apriva anche un dibattito<br />
costruttivo.<br />
Ad alcuni incontri partecipò anche il<br />
Gen. Tommaso Santamaria e, più tardi,<br />
anche il Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco, che<br />
intravide la possibilità di costituire una<br />
nuova Sezione ANFI - che potesse<br />
svolgere una importante attività culturale<br />
alla sede di Roma- su temi di interesse<br />
per i soci dell’ANFI; Sezione,<br />
che fu costituita nella sede del Circolo<br />
di Villa Spada, che poteva offrire ai<br />
soci locali adeguati di supporto per<br />
continuare a svolgere nelle migliori<br />
condizioni una attività culturale su<br />
tematiche varie e con una frequenza<br />
maggiore.<br />
Con tali facilitazioni, ma anche fra<br />
tante iniziali difficoltà, fu quindi attivata<br />
– su tematiche varie – una attività culturale,<br />
che si è sviluppata su due diverse<br />
direzioni:quella sul tema dell’arte,<br />
seguita da De Liberis, e quella su temi<br />
di informazione sulle novità tributarie e<br />
bancarie, dell’associazionismo e dell’informazione<br />
culturale in generale<br />
(compresa l’attivazione di corsi di infor-<br />
di Lanfranco Stavolone<br />
Roma-Villa Spada<br />
Il Ten. Dott. Lanfranco Stavolone, Consigliere Nazionale ANFI e Presidente della<br />
Sezione di Roma-Villa Spada, presiede il convegno sull’IRES.<br />
matica per principianti) da parte mia,<br />
quale Presidente della Sezione, con la<br />
collaborazione di altri soci fondatori.<br />
Quest’anno l’attività culturale della<br />
Sezione ha centrato l’informazione su<br />
uno dei più importanti temi tributari del<br />
momento, la riforma fiscale, con una<br />
conferenza ad alta qualificazione sulla<br />
nuova imposta sui redditi delle società<br />
(IRES), associando un gruppo di oratori<br />
di indubbia esperienza e qualificazione<br />
professionale, quali: Ten. cpl Dott.<br />
Renato Loiero, Consigliere parlamentare<br />
del Senato della Repubblica, Dott.<br />
Giancarlo Tattoli, Giudice Tributario di<br />
Milano, Dott. Giuseppe Janiri, Confindustria<br />
– area fisco e finanza d’impresa,<br />
Ten. cpl Avv. Arturo Pardi, Fiscalista<br />
e Presidente della Sezione ANFI di<br />
Pesaro, Ten. Col. Antonio Pennetta,<br />
Comandante Corsi Centrali della Scuola<br />
di Polizia Tributaria della Guardia di<br />
Finanza, Ten. cpl Avv. Salvatore Taverna<br />
– Fiscalista Studio Legale – Tributario<br />
associati, Ten. cpl Dott. Giancarlo<br />
Grossi – Commercialista.<br />
Da questa iniziativa, già sperimentata<br />
anche alla sede di Pesaro, la<br />
Sezione si è proposta, quindi, come<br />
polo culturale di riferimento per altre<br />
Sezioni, svolgendo in data 5 giugno<br />
c.a. con gli stessi oratori analoga conferenza<br />
professionale alla sede di<br />
Sapri.<br />
Da parte sua Andrea De Liberis, già<br />
noto per altre conferenze sul tema dell’arte<br />
(con la presentazione di un suo<br />
libro nel 1997 sull’arte fra storia e diritto,<br />
la organizzazione di mostre di pittura<br />
nella sede della Sezione, ma anche<br />
nella Galleria nazionale, la presentazione<br />
di un altro testo sulla nuova normativa<br />
sui beni culturali nel Palazzo Valentini<br />
della provincia di Roma), ha pure<br />
recentemente organizzato la presentazione<br />
delle opere scultoree del milanese<br />
Lucio Olivieri, a Palazzo Barberini,<br />
riscuotendo successi che si aggiungono<br />
a quelli conseguiti dal Presidente<br />
della Sezione e dai suoi immediati collaboratori<br />
nelle conferenze culturali<br />
citate. Presente, come nelle altre precedenti<br />
occasioni, il Generale Tommaso<br />
Santamaria, che è intervenuto nell’esprimere<br />
il valore dell’iniziativa e il<br />
sostegno dell’ANFI.<br />
Alle attività culturali suddette vanno<br />
aggiunte – con pari approvazione e<br />
beneplacito del Presidente Nazionale<br />
– anche le attività culturali e di interesse<br />
sociale (quale la vigilanza antidroga<br />
presso le scuole) alle sedi di<br />
Bari, Pesaro, Nardò, Milano, ecc.<br />
spesso note e molto spesso meno<br />
note, non essendo state segnalate al<br />
nostro periodico. Per questo tutte le<br />
Sezioni sono invitate a comunicare<br />
iniziative analoghe organizzate nell’interesse<br />
della cultura, dell’arte e della<br />
sicurezza sociale.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 13
L’INFORMAZIONE QUALE MEZZO DI PREVENZIONE - L’IMPOSTA<br />
SUL REDDITO <strong>DELL</strong>E SOCIETÀ (IRES) È L’IMPOSTA DEL FUTURO<br />
Il 5 giugno u.s.<br />
nella Sala Consiliare<br />
del Comune<br />
di Sapri, importante<br />
centro che si<br />
affaccia sulla<br />
costa più bella del<br />
Cilento, si è tenuto,<br />
con il patrocinio<br />
ed il consenso<br />
unanime dell’Amministrazione<br />
comunale e del<br />
Sindaco Dott.<br />
Architetto Giuseppe<br />
Del Medico, del<br />
Comandante la<br />
Tenenza della<br />
Guardia di Finanza,<br />
Tenente Alessio<br />
Casablanca,<br />
dei rispettivi Presidenti<br />
dei Consigli<br />
dell’Ordine dei<br />
Commercialisti,<br />
Dott. Gaetano<br />
Romanelli e quello<br />
dei Ragionieri, Rag. Angelo Pagano,<br />
un dotto seminario sulla nuova imposta<br />
che, per le riconosciute e alte<br />
qualificazioni professionali dei relatori,<br />
Dottori Giancarlo Dattoli, Arturo<br />
Pardi, Giuseppe Janisi, Renato Loiero,<br />
Giancarlo Grossi, ha ottenuto<br />
l’ambito riconoscimento del “credito<br />
formativo” di cui hanno beneficiato i<br />
partecipanti. È stato un fatto nuovo,<br />
ne siamo consapevoli sia sul piano<br />
dell’effettivo raccordarsi fra operatori,<br />
dottori commercialisti, ragionieri,<br />
Guardia di Finanza e studiosi, sia sul<br />
piano civile e culturale per la promozione<br />
di quella immagine di partecipazione<br />
alla comune sorte di contribuenti.<br />
È stato un ottimo seminario che è<br />
riuscito ad esaltare il ruolo di tutti gli<br />
intervenuti; quello degli Ordini, ove l’accentuazione<br />
delle diversità, piuttosto<br />
che fornire contrapposizioni ha fornito<br />
occasione di arricchimento culturale. La<br />
partecipazione non meramente formale,<br />
dei militari della Guardia di Finanza,<br />
della Tenenza di Sapri, costantemente<br />
di Romano Bacci<br />
Sapri, 5 giugno 2004<br />
Nella foto sopra, il Col. Avv. Romano Bacci, Consigliere Nazionale ANFI, presiede il convegno sull’Imposta<br />
sul Reddito delle Società (IRES).<br />
Nella foto sotto, a sinistra il Gen. D. Dott. Tommaso Santamaria in un momento del convegno.<br />
in linea con le effettive dinamiche dell’evolversi<br />
legislativo, della prevenzione e<br />
dell’informazione, dove la parità delle<br />
parti e il pieno dispiegarsi di certe<br />
garanzie e doveri, ormai acquisiti nella<br />
sensibilità comune, oltre che negli istituti<br />
di diritto positivo, sono nella costante<br />
operativa del Corpo.<br />
Ed infine, l’Associazione Nazionale<br />
Finanzieri d’Italia, che riesce sempre<br />
ad esaltare in tutte le circostanze<br />
la sua dimensione simbolica, che<br />
merita sempre attenzione e rispetto,<br />
non solo per la solennità del suo stato,<br />
ma anche per il grado di incidere<br />
nella realtà delle cose.<br />
14 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
<strong>IL</strong> PENSIERO <strong>DELL</strong>A GENTE SULLA LEGITTIMA DIFESA<br />
di Nicola Morelli<br />
Cosa s’intende esattamente per legittima difesa è problema difficile da risolvere, arduo a capirsi, anche<br />
consultando con diligenza la legge, la dottrina e le sentenze. Un grandissimo giurista, che amo, sulle cui nobili<br />
riflessioni ho conseguito una laurea (1), ha lasciato scritto: “In ogni delitto si deve fare dal giudice un sillogismo<br />
perfetto: la premessa maggiore deve essere la legge, la minore l’azione conforme o non alla legge.<br />
La conseguenza, la libertà o la pena. Quando il giudice sia costretto o voglia fare anche soli due sillogismi,<br />
apre la porta all’incertezza. Non v’è cosa più pericolosa di quell’assioma comune che bisogna consultare lo<br />
spirito della legge. Questo è un argine rotto al torrente delle opinioni”.<br />
I fatti di sangue accaduti a Milano<br />
ed a Roma dentro il negozio di<br />
un tabaccaio e di un gioielliere, nel<br />
corso di una rapina, hanno sconvolto<br />
l’animo della gente, accrescendone<br />
l’indignazione e la protesta<br />
a causa della loro efferata brutalità.<br />
Ma non sono i primi né,<br />
ahimè, gli ultimi quegli atti di violenza<br />
inaudita perché, cosi penso, l’istinto<br />
aggressivo è dentro la bestia<br />
e dentro l’uomo ed è parte ineludibile<br />
della vita. Viene da lontano, dal<br />
buio dei secoli, dai primordi della<br />
Terra (Genesi, 4,1-18).<br />
Questo spiega perché, in uno<br />
Stato di Diritto qual è il nostro, la<br />
causa più tormentata di esclusione<br />
della responsabilità penale sia,<br />
appunto, proprio la legittima difesa.<br />
Il trillo dolcissimo dell’allodola al<br />
primo chiaror dell’aurora è un<br />
incantesimo divino che rallegra la<br />
terra, il cielo, i cuori. Sia lode a Dio<br />
che ce lo ha donato! Ma non lo giudica<br />
tale il falco peregrinus, appostato<br />
librandosi fra le nuvole, perfettamente<br />
indifferente a quell’armonia.<br />
Mosso dall’istinto, piomba<br />
addosso alla tenera creatura e la<br />
strazia coi suoi possenti artigli. Ma<br />
se questa avesse avuto il dardo<br />
infallibile del principe Lancillotto e,<br />
per difendersi dall’assalto furibondo,<br />
avesse infilzato il rapace per<br />
inerzia di caduta, come giudicare<br />
chi dei due è vittima o aggressore?<br />
Trasponendo l’ordinario evento<br />
che ho detto dal mondo della fauna<br />
al mondo umano, esso mi ricorda<br />
dolorosamente il destino di una<br />
povera vecchietta milanese, anni or<br />
sono. Aveva appena ritirato dall’Ufficio<br />
Postale la pensione vedovile<br />
quando venne aggredita da un giovane<br />
rodomonte. Cadendo, batté la<br />
testa contro lo spigolo del marciapiede<br />
e morì. Qualche “borsata” in<br />
faccia, scrissero i giornali, riuscì<br />
però a dargliela!<br />
Dice al riguardo la Suprema<br />
Corte: “Il giudizio di proporzione tra<br />
la difesa e l’offesa va desunto NON<br />
dal rapporto tra il male minacciato<br />
dall’offensore e quello inflitto dal<br />
soggetto reagente, bensì dal confronto<br />
dei mezzi reattivi che quest’ultimo<br />
aveva a propria disposizione<br />
ed i mezzi adoperati; così che,<br />
se l’aggressore, che abbia a disposizione<br />
mezzi di difesa idonei allo<br />
scopo, nondimeno faccia ricorso,<br />
per respingere l’offesa, ad un mezzo<br />
diverso dal meno grave, eccede<br />
i limiti di proporzione”. (Ometto gli<br />
estremi).<br />
Nel caso di specie, con rispetto<br />
della sentenza ora citata, i teneri<br />
polsi della vecchietta, rosi dagli<br />
anni e dalla fatica, erano giuridicamente<br />
“proporzionati” ai bicipiti orribili<br />
dell’aggressore; ma, avendo<br />
prescelto la borsa per difendersi da<br />
quel “bisonte”, incappava nell’incriminazione.<br />
Comprendo benissimo che è un<br />
caso limite; tuttavia, non va sottaciuto<br />
che nella legittima difesa è<br />
proprio il particolare, il più banale<br />
particolare, a far pendere la stadera<br />
della Giustizia da una parte o<br />
dall’altra.<br />
Di qui un primo interrogativo: è<br />
giusto ed appropriato definire<br />
“legittima” la difesa dall’altrui<br />
aggressione se il diritto di difesa è<br />
ius naturale universale, riconosciuto<br />
e condiviso?<br />
Quei valorosi Finanzieri in perlustrazione<br />
sulla strada per Brindisi<br />
su una scatola di sardine con le<br />
ruote non ebbero il tempo neanche<br />
di immaginare la proporzione tra<br />
difesa ed offesa perché il mostro<br />
ciclopico, blindato, con i rostri, ne<br />
fece spietato scempio nell’adempimento<br />
del dovere, in difesa dello<br />
Stato e della Legge.<br />
Il diritto di difesa, per come le<br />
nuove forme di violenza e di<br />
aggressione si svolgono, senza<br />
umanità e senza scrupoli, a mio<br />
modesto giudizio, mi appare divenuto<br />
un gioco d’azzardo rischioso<br />
ed infido; per cui se va apprezzato<br />
lo sforzo del Legislatore per precisarne<br />
meglio gli estremi, la mia idea<br />
è che, oggi, pare che penda in qualche<br />
modo più a svantaggio del cittadino,<br />
aggredito in casa o nel<br />
negozio, che del malvivente<br />
aggressore. I fatti, almeno, in tal<br />
senso testimoniano.<br />
Tra l’aggredito e l’aggressore i<br />
fini sono antitetici, verticalmente<br />
opposti. Non può immaginarsi tra<br />
loro un dialogo che escluda la violenza<br />
perché la violenza è già in<br />
atto, è stata compiuta violando un<br />
bene primario, l’abitazione, che la<br />
Costituzione dichiara “inviolabile”<br />
(art. 14) esattamente come è<br />
“inviolabile” la libertà personale<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 15
(art. 13); garantita, cioè, da una<br />
immunità costante e sovrana dalle<br />
leggi dello Stato.<br />
L’uno (l’aggressore), a seconda<br />
del mutar delle circostanze, è inteso<br />
a rubare in fretta, o a rapinare con<br />
calma, con la protezione delle armi<br />
proprie ed improprie; forse a percuotere<br />
chi resiste, a violentare sino<br />
ad uccidere. Una scala di possibilità<br />
astrattamente aprioristica ma che si<br />
dipana con la piega degli eventi, a<br />
minori ad majus.<br />
L’altro (l’aggredito) è principalmente<br />
succube, ammutolito dal<br />
solo pensiero di ciò che può succedere<br />
fra tanti proponimenti criminali.<br />
Istintivamente vorrebbe difendersi<br />
ma non sa come né con quali<br />
mezzi. Non conosce chi gli sta di<br />
fronte, non l’ha mai visto. Nessuno<br />
sa dell’altro; non può esserci odio<br />
fra loro, ma paura reciproca sì.<br />
Sono i nodi inestricabili dell’inconscio<br />
che li rende obiettivamente<br />
nemici. E quei nodi, incompatibili<br />
con la legge, vanno sciolti, possibilmente<br />
in obbedienza al comandamento<br />
divino: “non uccidere”, “non<br />
rubare”, rifiutando l’atroce dilemma:<br />
“mors tua vita mea”. Ma chi ne ha la<br />
forza e la virtù?<br />
Ecco, allora, che si incardina nei<br />
cuori un intreccio satanico di sentimenti<br />
entro il tempo di un battito di<br />
ali di un cardellino. Il cuore pare un<br />
tamburo, il pensiero si annebbia,<br />
subentra nei gesti l’automaticità<br />
fredda di un robot. Inizia la china<br />
infame! Il male ed il bene si affrontano<br />
e lo “apeiron” di Anassimandro,<br />
filosofo greco di Mileto (610-<br />
546 a.C.), già stenta a far rientrare<br />
lo scontro nell’ambito dell’equilibrio<br />
universale dei contrasti; cosicché<br />
l’uno non prevalga sull’altro.<br />
Dentro l’animo del cittadino<br />
aggredito divampa il fuoco di un<br />
valore; la dignità, da salvaguardare;<br />
e di un disvalore: la quota di viltà<br />
che sonnecchia senza dormire dentro<br />
di noi.<br />
La dignità gli ordina: difendi la<br />
tua Famiglia, le vostre vite, i beni<br />
della casa. Non aggiunge altro perché<br />
altro non c’è da aggiungere.<br />
La viltà sopita non è, invece, di<br />
questo avviso: gli sussurra: “non<br />
fare l’eroe…dagli ciò che<br />
vuole…scappa”. E questo mi ricorda<br />
per relationem uno fra i più infamanti<br />
reati previsti dal Codice<br />
Penale Militare di Guerra “Codardia<br />
– Abbandono del posto di combattimento”<br />
(art. 119) punito con la<br />
fucilazione.<br />
L’aggredito non può tentennare<br />
dinanzi al bivio in cui si trova suo<br />
malgrado. Si chiede: chi è quello<br />
sconosciuto in casa mia, nel mio<br />
negozio: un ladruncolo del “gratta e<br />
fuggi”, un rapinatore, un grassatore,<br />
un evaso, un malfattore disposto a<br />
tutto? Dopo che ha scardinato una<br />
finestra o forzato la serratura non<br />
può pensare che sia un chierichetto,<br />
un gentiluomo di corte!<br />
Questa è l’ordinaria esecuzione<br />
del crimine (furto, rapina) riferita<br />
dalla gente indignata e dai media;<br />
alla quale, spesso e volentieri si<br />
accompagna, purtroppo, la malvagità<br />
umana.<br />
È accaduto in case isolate o<br />
distanti dai centri abitati con sequestro<br />
di famiglie intere, atti vandalici,<br />
violenze fisiche, da bande di clandestini<br />
che completavano il “capolavoro”<br />
delittuoso aprendo il rubinetto<br />
dell’acqua e del gas, rinchiudendo<br />
la gente in una stanza.<br />
Quale lume, quale modello offre<br />
la legge per respingere violenze e<br />
saccheggio?<br />
Ad essa accostiamoci con<br />
umiltà, consultandola, rileggendola<br />
ammoniva durante gli anni dell’Accademia<br />
il caro ed indimenticabile<br />
Col. Prof. Angelo Maconio Immacolato<br />
Concetto, “e tutte le volte scopriremo<br />
qualcosa di nuovo”.<br />
Non guasta, tuttavia, un breve<br />
ricorso storico.<br />
Ad esempio, il diritto romano<br />
giustificava l’autodifesa personale<br />
necessitata dall’aggressione altrui,<br />
assegnando per il suo fondamento<br />
ora la naturalis ratio, ora lo jus<br />
naturale, ora l’universale riconoscimento.<br />
Ed affermava, infatti: “Est<br />
haec non scripta sed nata lex”. Era<br />
ammessa in relazione ai beni della<br />
vita, dell’incolumità personale, del<br />
pudore, ed anche del patrimonio<br />
quando l’aggressione a questo<br />
determinasse un pericolo personale<br />
dell’aggredito e per i suoi familiari.<br />
Veniva autorizzata sempre<br />
che l’aggressione fosse ingiusta e<br />
dalla impossibilità di non poter<br />
altrimenti respingerla od evitarla<br />
anche con la fuga.<br />
C’era un aforisma, allora: “vim vi<br />
repellere” ma alla condizione che la<br />
reazione difensiva fosse contenuta<br />
nei limiti della necessità e della<br />
moderazione.<br />
Concetto vago anche allora e,<br />
essendo vago, necessariamente<br />
opinabile!<br />
Scrive il Manzini (2): “È vano e<br />
fantastico andar ricercando il fondamento<br />
della legittima difesa quale<br />
causa giustificante fuori del diritto<br />
positivo e della necessità. Il solo<br />
buon senso, che è guida assai più<br />
sicura di ogni filosofia, avverte che<br />
sarebbe tanto inumano quanto inane<br />
imporre ai singoli di subire l’altrui<br />
ingiusta violenza allorché, per il<br />
tempo e per il luogo in cui avviene il<br />
fatto aggressivo, la forza dello Stato<br />
non può intervenire efficacemente<br />
a tutela dell’aggredito.<br />
L’essenza giuridica della potestà<br />
di privata difesa non è affatto quella<br />
di un diritto pubblico soggettivo…;<br />
si tratta, invece, di una semplice<br />
autorizzazione eventuale, di un<br />
mero interesse protetto, la cui<br />
attuazione discende da un evento<br />
estraneo alla volontà del soggetto;<br />
cosicché costui agisce senza uno<br />
speciale titolo preesistente. Tantomeno<br />
si tratta di un dovere del singolo,<br />
perché quando si dice difesa<br />
necessaria si intende difesa determinata<br />
dalla necessità, e non difesa<br />
che l’aggredito debba fare necessariamente,<br />
ognuno essendo libero di<br />
non difendersi”.<br />
L’art. 52 Cod. Penale disciplina,<br />
e disciplina bene, dal 1932, l’esercizio<br />
della legittima difesa, ma il cittadino<br />
comune, la gente, non lo esimono<br />
da qualche critica, alla quale<br />
io mi associo per la sua ragionevole<br />
fondatezza.<br />
Per brevità, ometto di riportarlo<br />
nella sua interezza, ritenendo suffi-<br />
16 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
ciente evidenziarne i profili più<br />
salienti e le condizioni che autorizzano<br />
l’immediatezza della reazione<br />
difensiva privata: l’ingiustizia dell’altrui<br />
violenza; il pericolo attuale o<br />
imminente e inevitabile dell’offesa;<br />
proporzione fra l’aggressione e la<br />
difesa, così che questa non sia<br />
eccessiva rispetto alla prima.<br />
Sostanzialmente, la legge esige<br />
un pericolo incombente, attuale ed<br />
effettivo, nel senso che l’esercizio<br />
della difesa non può essere né anticipato<br />
né posticipato. Non occorre,<br />
però, l’inizio della offesa: è solo<br />
necessario che sussista il pericolo.<br />
“Lògos”, in greco, significa “proporzione”.<br />
Dunque, nell’infuriar dei<br />
momenti e del pericolo, la legge<br />
comanda all’aggredito di risolvere il<br />
logaritmo per legittimare la difesa,<br />
senza che conosca la “base”.<br />
L’uomo semplice, diciamo pure<br />
il popolo, erroneamente ritenuto<br />
dai potenti effimera astrazione,<br />
vive ed opera in armonia con la<br />
natura, con i valori che si porta dietro,<br />
dei quali è sommamente geloso.<br />
Giudica le vicissitudini umane<br />
prima con il cuore, poi con la legge;<br />
è il seme che forma la pubblica<br />
opinione, in un senso o nell’altro;<br />
quel comune sentire che faceva<br />
“perdere il sonno” (ed i voti) ai<br />
governanti legittimi ed ai tiranni<br />
aspiranti (Erotodo).<br />
La gente di codesto stampo non<br />
ama i teoremi della filosofia del<br />
diritto; peggio ancora, i sofismi che<br />
intorbidano le acque chiare dei<br />
convincimenti condivisi. Se c’è nei<br />
meccanismi giuridici che regolano<br />
la vita sociale alcunché che non<br />
va, che stride, è la prima ad accorgersene.<br />
Ampia testimonianza ne<br />
hanno dato i condoni valutario, edilizio<br />
e fiscale (e le proroghe) ritenuti<br />
un insulto intollerabile da chi le<br />
tasse le paga o dai lavoratori<br />
dipendenti, o dai pensionati, che<br />
se le vedono trattenere alla fonte<br />
sino all’ultimo euro.<br />
Nella difesa della famiglia, della<br />
vita, dei beni, avverte qualcosa di<br />
superiore che trascende il pur<br />
necessario rigore della legge, teso<br />
ad evitare che la difesa personale si<br />
trasformi in vendetta o in casareccia<br />
riparazione di un torto patito.<br />
Conviene pienamente sul fatto<br />
che lo Stato non può mettere un<br />
carabiniere di guardia in ogni casa,<br />
in ogni negozio; tuttavia, con il ripetersi<br />
regolare dei crimini, vorrebbe<br />
affiancarglisi, dargli una mano, in<br />
un qualche modo. Ciò non avviene<br />
o avviene in misura insufficiente per<br />
contrastare efficacemente gli accadimenti<br />
delittuosi. E da questa<br />
carenza di sicurezza nasce e fiorisce<br />
la tentazione del “fai da te”, con<br />
le negative conseguenze che ciascuno<br />
può immaginare. Diverremmo<br />
una società armata ed inferocita<br />
dalle violenze di tutti i giorni, i cui<br />
autori rimangono “ignoti” ed impuniti<br />
nella misura dell’86%. La certezza<br />
della pena, fondamento primario<br />
del diritto penale nell’ordinamento<br />
di uno Stato di Diritto, non è più<br />
tale, e, non essendo più tale, restituisce<br />
alla società un malvivente<br />
ammansito ma non rieducato al<br />
viver civile.<br />
Se manca una pistola nelle<br />
case, non mancano mastini, pit bull,<br />
cani da difesa di tutte le razze,<br />
obbedienti ai padroni, pronti ad<br />
azzannare, ciecamente.<br />
E mentre scrivo queste note,<br />
apprendo con orrore (venerdi 7<br />
maggio – Telegiornale ore 13,00)<br />
che tre malfattori incappucciati, tra<br />
le quattro e le cinque del mattino,<br />
hanno messo a soqquadro un convento;<br />
picchiato le suore, devastato<br />
il Tabernacolo. Una di queste, Suor<br />
Angela, non ha retto allo scempio e<br />
s’è accasciata a terra, morta. Una<br />
pena infinita mi assale e mi chiedo:<br />
dove andiamo?<br />
Che fare? Riguardando il tetraedro<br />
abominevole del crimine, in<br />
concetto di “sacralità” della vita<br />
umana svanisce, s’è affievolito, non<br />
trattiene più la barbarie di comportamenti<br />
divenuti sadici. La gente è<br />
perfettamente consapevole di questa<br />
metamorfosi, la teme, ritenendo<br />
che la legge sia ormai inadeguata a<br />
fronteggiarla. Non comprende più le<br />
condizioni, la proporzione ed i limiti<br />
che regolano l’esercizio della legittima<br />
difesa perché sono solo un sot-<br />
tile, impalpabile filo di baco da seta<br />
che separa quel diritto dal carcere.<br />
Il Legislatore ha avvertito questo<br />
grave disagio sociale, ne deriva<br />
che, a mio avviso, sta portandoci al<br />
nichilismo. V’è però uno scoglio<br />
duro che resiste: la stragrande<br />
maggioranza coltiva il dogma che la<br />
vita è “sacra”. È sacra la vita della<br />
persona aggredita in casa, altrettanto<br />
sacra è la vita del malvivente<br />
che, per impadronirsi delle sue<br />
cose, attenta alla sua personale<br />
incolumità.<br />
Spetta alla legge consacrarne la<br />
differenza; stabilendo, ad esempio,<br />
a quanto sembra, che il malandrino<br />
che entra in un’abitazione per gli<br />
accennati fini criminali, di giorno o<br />
di notte, versa nella condizione di<br />
illegalità ex abrupto che legittima<br />
ipso jure la difesa dell’aggredito,<br />
senza altre condizioni.<br />
È cosa buona? Onestamente,<br />
non saprei dirlo! Prego Iddio, soltanto,<br />
che non capiti a nessuno di<br />
noi perché, alla stretta delle cose,<br />
né il delinquente né, purtroppo, l’aggredito,<br />
per una serie di ragioni che<br />
qui ometto, escono indenni da<br />
vicende che, come quelle accennate,<br />
segnano la vita.<br />
Nel 1488, quando la violenza e<br />
l’arbitrio erano pane quotidiano, un<br />
povero frate agostiniano (3), scrisse:<br />
“Guardare il rovescio delle cose<br />
significa svelare l’implicito dualismo<br />
di ogni realtà, il contrappunto assiduo<br />
di razionale e di irrazionale, di<br />
insipienza e di saggezza in cui si<br />
intesse la trama illusoria della vita”.<br />
Vedeva, nel buio, chiaro e lontano.<br />
Come un Profeta.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
1) Cesare Beccaria: “Dei delitti e<br />
delle pene”, Ed. Garzanti, 1987,<br />
pag. 15;<br />
2) Vincenzo Manzini: “Trattato di<br />
Diritto Penale”, Unione Tipografica<br />
Editoriale Torino, Vol. II, pag. 330;<br />
3) Erasmo da Rotterdam: “Elogio<br />
alla pazzia contro la falsa sapienza”,<br />
Ed. Biblioteca Universale Rizzoli,<br />
pag. 165.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 17
RECENSIONE<br />
ANTONIO MASSENA: OLTRE <strong>IL</strong><br />
S<strong>IL</strong>ENZIO – Textus - Gruppo Tipografico<br />
Editoriale L’Aquila – Pagg. 95<br />
- Euro 9,50.<br />
RICERCA DI COMM<strong>IL</strong>ITONI<br />
L’App. Aurelio Di Nenno, socio<br />
della Sezione A.N.F.I. di Verona, ci<br />
ha inviato la foto che pubblichiamo<br />
qui a lato, che ritrae alcuni militari in<br />
servizio alla Brigata di S. Pietro in<br />
Valle Aurina, comandata all’epoca<br />
dal Brigadiere Guerrino Amati (anni<br />
1950-1951).<br />
Dei militari nella foto fa anche alcuni<br />
nomi: Marega, Biglino, Gatti,<br />
Stefanelli, Attinà, Pettene.<br />
Coloro che si riconoscono nella<br />
foto e desiderano mettersi in contatto<br />
con l’App. Di Nenno potranno telefonargli<br />
al n. 045.565951 oppure scrivergli<br />
al seguente indirizzo: App. Aurelio<br />
Di Nenno, Via Umberto Maddalena,<br />
9, 37138 Verona.<br />
***<br />
L’App. Lorenzo Malizia, Consigliere<br />
della Sezione ANFI di Sondrio,<br />
nel mese di ottobre p.v., vorrebbe organizzare<br />
un mini Raduno dell’8^<br />
Compagnia “La Fil de Fer” - Corso<br />
“Latemar” - per festeggiare il 50° anniversario<br />
di arruolamento presso la<br />
Scuola Alpina di Predazzo.<br />
V A R I E<br />
Antonio Massena, figlio del Comm.<br />
Pietro Massena, Consigliere della<br />
Sezione ANFI di Pescara, è nato a<br />
Trento e risiede a L’Aquila.<br />
È un provetto alpinista e fa parte<br />
della Scuola di Montagna Abruzzo<br />
“Mountain Guides”.<br />
È stato uno dei fondatori negli Anni<br />
Settanta del Teatro Stabile di Innovazione<br />
“L’Uovo”, che attualmente dirige.<br />
Scenografo per diversi allestimenti teatrali<br />
si è occupato della progettazione di<br />
alcune sale teatrali. È docente di Economia<br />
e Organizzazione dell’Impresa<br />
dello Spettacolo presso l’Accademia<br />
Internazionale per le Arti e le Scienze<br />
dell’Immagine.<br />
Nel dicembre 2002 il Consiglio<br />
Regionale dell’Abruzzo ha pubblicato<br />
un suo libro Om mani Padme hum,<br />
diario della spedizione alpinistica<br />
“Cho Oyu 2002”, con il quale ha vinto<br />
il terzo premio dell’edizione 2003 del<br />
Il programma è il seguente:<br />
- 18 ottobre: arrivo dei radunisti a<br />
Predazzo;<br />
- 19 ottobre: Santa Messa nella<br />
Chiesetta della Scuola Alpina e deposizione<br />
di una corona di alloro al<br />
Cippo che ricorda i Caduti del Corpo;<br />
visita al Museo Storico della Scuola;<br />
- 20 ottobre: gita a Cortina, con<br />
pranzo presso il ristorante “Pordoi” di<br />
Arabba (da concordare);<br />
- 21 ottobre: chiusura del Raduno.<br />
A Predazzo sono stati presi contatti<br />
con l’Hotel “La Montanara” - tel.<br />
Premio Letterario “Parco Majella” –<br />
premio nazionale di letteratura naturalistica.<br />
Nel mese di aprile 2004 ha dato alle<br />
stampe “Oltre il Silenzio”, un volume<br />
che racconta una sua esperienza ai<br />
confini della vita che ha come scenario<br />
una cascata di ghiaccio dell’Alta Valle<br />
del Vomano (versante nord del Gran<br />
Sasso d’Italia). I sentimenti che hanno<br />
attraversato la mente del protagonista,<br />
sommerso dalle slavine due volte consecutive.<br />
I ricordi che lo accompagnano nel<br />
corso della guarigione, il dramma per la<br />
morte dell’amico che lo colpisce a breve<br />
distanza dall’incidente. Era un amico<br />
con il quale aveva condiviso scalate ma<br />
soprattutto la spedizione sul “Cho Oyu”,<br />
un racconto di vita e di morte in cui la<br />
natura rimane comunque amica e crea<br />
sentimenti forti, amicizie profonde che<br />
solo la montagna sa dare.<br />
0462/501116 - che, per l’occasione,<br />
praticherà ai partecipanti un prezzo<br />
particolare di Euro 31,00, pensione<br />
completa, per persona.<br />
L’organizzatore spera che i componenti<br />
dell’intera 8^ Compagnia si<br />
presentino, per trascorrere alcuni<br />
giorni insieme e ricordare e rivivere<br />
momenti indimenticabili di un tempo<br />
che fu.<br />
Per contatti e informazioni rivolgersi<br />
all’App. Lorenzo Malizia, Via<br />
Cesare Battisti, 21 - 23100 Sondrio,<br />
tel. 0324/513009, cell. 347/8355132.<br />
18 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
I CENTO ANNI DEL GENERALE AMBROSIANO<br />
Il 10 dicembre 2003 il Gen. B. Celeste<br />
Ambrosiano, socio decano della<br />
Sezione ANFI di Milano, ha compiuto i<br />
cento anni di età.<br />
Nell’occasione il Sindaco di Milano<br />
ha conferito allo stesso “l’Ambrogino<br />
d’oro”, quale segno di vivo apprezzamento,<br />
amicizia e simpatia dei Milanesi.<br />
Auguri di felicitazioni a nome di tutte<br />
le Fiamme Gialle gli sono pervenuti dal<br />
Capo di Stato Maggiore del Comando<br />
Generale della Guardia di Finanza. Un<br />
attestato di benemerenza gli è stato<br />
conferito dal Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />
Da parte della Sezione ANFI di<br />
Milano il Gen. Ambrosiano è stato<br />
festeggiato presso la sua abitazione<br />
che, nell’occasione, oltre a portargli gli<br />
auguri da parte del Presidente Nazionale<br />
e di tutti i Finanzieri in congedo<br />
d’Italia, il Presidente della Sezione,<br />
Magg. Giovanni Froio, gli ha consegnato<br />
l’attestato di benemerenza conferitogli.<br />
Alcuni cenni biografici del Gen.<br />
Ambrosiano:<br />
nacque a Colle Sannita (Benevento)<br />
il 1° dicembre 1903.<br />
Negli anni 1922, 1923 e 1924 prestò<br />
per 18 mesi servizio di leva col grado<br />
di Sottotenente di complemento nel<br />
151° Reggimento Fanteria della Briga-<br />
ta Sassari, di stanza a Trieste. Entrò a<br />
far parte della Guardia di Finanza nel<br />
dicembre 1927 e collocato in ausiliaria<br />
il 1° febbraio 1961. Col grado di<br />
Tenente comandò la Tenenza di Torrigia,<br />
Potenza e Voltri, poi, quale istruttore,<br />
fu assegnato alla Scuola Allievi<br />
Sottufficiali con sede prima a Caserta<br />
e poi a Ostia.<br />
Col grado di Capitano comandò le<br />
Compagnie di Grosseto, Belluno, Terni e<br />
Urosevac (anni 1942 e 1943), quest’ultima<br />
dislocata sul fronte Balcanico e<br />
facente parte del 1° Battaglione Mobilitato<br />
della Guardia di Finanza, durante la<br />
seconda guerra mondiale. Sempre col<br />
grado di Capitano, per due anni, diresse<br />
l’Ufficio Servizi presso il Comando della<br />
Legione di Milano. Infine col grado di<br />
Maggiore e poi di Tenente Colonnello,<br />
comandò per sei anni il Gruppo della<br />
Guardia di Finanza di Milano.<br />
<strong>IL</strong> RICORDO COMMOVENTE DI UN ANZIANO SOCIO<br />
<strong>DELL</strong>A SEZIONE ANFI DI LATINA GRAVEMENTE INFERMO<br />
Il M.C. Augusto De Angelis, socio<br />
della Sezione ANFI di Latina, ci scrive:<br />
«Sono entrato a far parte della Guardia<br />
di Finanza il 15 maggio 1937 attraverso<br />
l’allora Circolo di Chieti, comandato<br />
all’epoca dal Ten. Col. Passeri, che<br />
salutò noi giovani arruolati con queste<br />
parole: “Siete venuti in tanti, partite solo<br />
in 21, non dico i più bravi, ma i più fortunati<br />
sì. Questa sera il brigadiere vi<br />
accompagnerà a Roma, ove inizierete il<br />
Corso Allievi finanzieri, cercate di far<br />
bene per voi, per le vostre famiglie, per<br />
la Patria”.<br />
Mio padre fu veramente soddisfatto<br />
di vedermi arruolato nel Corpo. Quale<br />
di Giovanni Froio<br />
Il Gen. Ambrosiano riceve dal Presidente della Sezione di Milano, Magg. Froio,<br />
l’attestato di benemerenza concessogli dal Presidente Nazionale dell’ANFI.<br />
reduce della Campagna di Libia del<br />
1911-1912, aveva conosciuto durante<br />
la guerra italo-turca, lui bersagliere<br />
sopravvissuto alla battaglia di Sciara-<br />
Sciat, un valoroso Capitano della<br />
Guardia di Finanza, Antonio Papaleo.<br />
Era orgoglioso il bersagliere Francesco<br />
De Angelis, nativo di Scoppito<br />
(L’Aquila), di aver combattuto a fianco<br />
dei valorosi finanzieri del Capitano<br />
Papaleo in Libia. Pertanto, ben tre figli<br />
si arruolarono nel Corpo della Guardia<br />
di Finanza, me compreso, e divennero<br />
sottufficiali, esaudendo il desiderio di<br />
mio padre. Durante la mia permanenza<br />
alla Legione Allievi di Roma,<br />
comandata dal Col. Fiocca, ebbi poi<br />
modo di conoscere chi fosse quel valoroso<br />
Cap. Papaleo di cui tanto bene<br />
parlava mio padre. Ho dovuto sforzarmi<br />
un po’ per esporre questo ricordo di<br />
mio padre perché sono ormai sofferente<br />
di ischemia cerebrale che mi ha<br />
causato anche un abbassamento della<br />
vista.<br />
Grazie e rispettosi saluti a tutti della<br />
redazione ed in particolare al nostro<br />
instancabile Presidente Nazionale,<br />
Generale C.A. Pietro Di Marco».<br />
Siamo spiacenti di non poter pubblicare<br />
la foto di suo padre perché non si<br />
può riprodurre.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 19
<strong>IL</strong> FINANZIERE PIETRO TOLA, UN ALTRO SOPRAVVISSUTO<br />
NEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI<br />
Il 6 marzo 2004, presso la Sala S.<br />
Giovanni Gualberto del santuario della<br />
Madonna di Montenero (LI) è stata<br />
ricordata la vita eroica del Finanziere<br />
sardo Pietro Tola che agli inizi della sua<br />
carriera prestò servizio anche a Livorno.<br />
Sono stati i due figli Salvatore e Giovanni<br />
a far rivivere nell’Auditorio i<br />
momenti tragici trascorsi nei lager nazisti<br />
dal padre. Di tanti Finanzieri deportati<br />
in Germania solo pochissimi<br />
sopravvissero. Fra questi Pietro Tola,<br />
che ha lasciato memoria della vita di<br />
stenti nel suo diario.<br />
La grande forza d’animo del Fin.<br />
Tola fu la devozione alla Madonna di<br />
Montenero, l’immenso amore per la sua<br />
famiglia e alla Patria e l’attaccamento al<br />
proprio dovere.<br />
Alla cerimonia hanno partecipato<br />
anche numerosi soci della Sezione<br />
ANFI di Livorno con il loro Presidente,<br />
Gen. B. Guido Giusti, nonché il Col. t.ST<br />
Luciano Carta, Comandante Provinciale<br />
della Guardia di Finanza di Livorno.<br />
Numerosa la rappresentanza dei<br />
sardi residenti a Livorno.<br />
Nella foto, da sinistra, il Col. Carta, il Sig. Salvatore Tola, il Gen. B. Giusti, il Sig.<br />
Giovanni Tola e il V.Brig. Orazio Gangemi, Segretario della Sezione di Livorno.<br />
COMMEMORAZIONE DEL 10° ANNIVERSARIO<br />
<strong>DELL</strong>A MORTE DEL M.M. GIOVANNI GIUDICE<br />
E DEL M.O. P<strong>IL</strong>. <strong>DOMENICO</strong> CORSO<br />
In data 3 maggio 2004, a dieci anni<br />
dal tragico evento verificatosi presso i<br />
crateri Silvestri del Monte Etna in cui<br />
persero la vita il Mar. Magg. Giovanni<br />
Giudice e del Mar. Ord. Pilota Domenico<br />
Corso, componenti l’equipaggio di<br />
un elicottero NH 500 MD della Guardia<br />
di Finanza (Volpe 118), si è tenuta, sul<br />
luogo dell’incidente, una cerimonia<br />
commemorativa terminata con la deposizione<br />
di una corona di fiori sulla Lapide<br />
che ricorda il triste evento e con la<br />
celebrazione di una Santa Messa.<br />
La Sezione ANFI di Catania ha partecipato<br />
alla cerimonia con una rappresentanza<br />
di soci alla presenza di parenti<br />
ed amici delle vittime oltre alle Autorità<br />
civili e militari intervenute.<br />
Nella foto, la deposizione di una<br />
corona di fiori sulla Lapide da parte di<br />
due finanzieri.<br />
20 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
<strong>IL</strong> PUNTO SULLE NOVITÀ TRIBUTARIE E AMMINISTRATIVE<br />
TALUNE NOVITÀ OPERATIVE E NELL’ORDINAMENTO <strong>DELL</strong>A GUARDIA<br />
DI FINANZA PER AFFRONTARE I COMPITI ISTITUZIONALI D’INTERESSE<br />
TRIBUTARIO ED EXTRATRIBUTARIO, IN ITALIA E ALL’ESTERO,<br />
ANCHE PER LA LOTTA AL TERRORISMO<br />
Premessa<br />
Di particolare interesse informativo<br />
per le nuove attività operative<br />
del Corpo, con riflessi anche ordinativi,<br />
sono state in questi ultimi<br />
tempi la Conferenza annuale dei<br />
“Custodi del Bilancio” (tenutasi il 7<br />
luglio presso il Centro logistico della<br />
Guardia di finanza di Villa Spada<br />
in Roma), la presentazione del<br />
Rapporto annuale 2003 del Corpo<br />
(avvenuta il 16 giugno nel Salone<br />
d’onore del Comando Generale nella<br />
Caserma Sante Laria) e la sigla<br />
dell’Accordo tra la Guardia di finanza<br />
e l’Agenzia delle Dogane (in data<br />
10 giugno nella Biblioteca del<br />
Comando Generale in Viale XXI<br />
Aprile in Roma).<br />
Tutti avvenimenti di grande importanza,<br />
che ha avuto come protagonista<br />
e padrone di casa direttamente<br />
il Comandante Generale<br />
della Guardia di finanza, Generale<br />
C.A. Roberto Speciale, con i Vertici<br />
del Corpo, principalmente nelle<br />
persone del Comandante in Seconda,<br />
Generale C.A. Osvaldo Cucuzza,<br />
del Capo di Stato Maggiore,<br />
Generale di Divisione Nino Di Paolo,<br />
del Sottocapo di S.M. Generale<br />
Paolo Poletti, del Capo Reparto<br />
Operazioni, Generale Pasquale<br />
Debidda, e del Portavoce e Capo<br />
Ufficio Stampa, Col. t. ST Carlo Ricozzi.<br />
Senza dimenticare i primi<br />
consensi espressi per il Corpo dal<br />
nuovo Ministro dell’Economia e<br />
delle Finanze, Prof. Domenico Siniscalco,<br />
in visita il 21 luglio al Sa-<br />
crario e al Museo Storico della<br />
Guardia di finanza.<br />
In breve sintesi le novità operative<br />
e ordinative con riferimenti ai<br />
suddetti avvenimenti.<br />
di Tommaso Santamaria<br />
Roma 16 giugno 2004.<br />
Il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto Speciale, con i Vertici del Corpo durante<br />
la presentazione, presso il Salone d’Onore del Comando Generale nella Caserma<br />
“Sante Laria”, del Rapporto annuale 2003 (Report 2003).<br />
La Conferenza annuale dei Custodi<br />
del Bilancio, ad opera della<br />
Ragioneria Generale dello<br />
Stato, e la partecipazione ai Comitati<br />
di Coordinamento finanziario.<br />
Nel corso della Conferenza il<br />
Comandante Generale si è detto<br />
onorato di ospitare a Villa Spada la<br />
seconda Conferenza annuale, che<br />
ha visto il Ragioniere Generale dello<br />
Stato, Vittorio Grilli, illustrare gli<br />
obiettivi di finanza alla presenza<br />
del Presidente del Consiglio Silvio<br />
Berlusconi, in veste di Ministro ad<br />
interim della Economia e delle Finanze.<br />
La Guardia di finanza è interessata<br />
alla Conferenza per la<br />
sua partecipazione ai Comitati di<br />
Coordinamento Finanziario, che<br />
costituiscono dal maggio 2003 una<br />
specie di Task Force per i conti<br />
pubblici e che mette insieme uomini<br />
della Ragioneria dello Stato, dell’Agenzia<br />
delle Entrate e della<br />
Guardia di finanza per il monitoraggio<br />
e la vigilanza dei flussi di<br />
spesa e di entrata.Il Comitato centrale,<br />
il cui coordinamento fa capo<br />
alla Ragioneria generale, si è dato<br />
una specifica organizzazione sia a<br />
livello centrale, con il Comitato tecnico,<br />
sia a livello locale con 20 Comitati<br />
regionali.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 21
La presentazione del Rapporto annuale<br />
2003 e i nuovi impegni nazionali<br />
e internazionali del Corpo.<br />
La illustrazione dei risultati operativi<br />
della Guardia di finanza (contenuti<br />
nell’elegante Report 2003, di<br />
cui parleremo in seguito, redatto<br />
sotto la direzione responsabile del<br />
Capo di Stato Maggiore Gen. Nino<br />
Di Paolo) è stata curata dal Generale<br />
Debidda, il quale ha articolato il<br />
suo intervento in un primo riferimento<br />
alle funzioni di polizia finanziaria<br />
e di polizia economica riassunti<br />
in precedenza dal Colonnello<br />
Ricozzi, con riferimento al<br />
DL.n.68/2001, e successivamente<br />
nella esposizione delle metodologie<br />
e delle tecniche investigative tipiche<br />
della polizia tributaria per una adeguata<br />
azione di contrasto alla evasione<br />
fiscale, privilegiando lo strumento<br />
delle verifiche fiscali parziali,<br />
che consentono un maggior numero<br />
di interventi, anche nei confronti<br />
di soggetti di medie e grandi dimensioni,<br />
e un maggior rispetto dello<br />
Statuto dei diritti del contribuente;<br />
mentre nei confronti dei minori contribuenti<br />
opera l’applicazione degli<br />
studi di settore. Rilevanti ed in crescendo<br />
il numero dei controlli e i risultati<br />
conseguiti nel 2003, anche<br />
per la scoperta del “sommerso d’azienda<br />
e di lavoro” e la scoperta di<br />
numerosi evasori totali. Di rilievo<br />
anche l’esito del contrasto al contrabbando<br />
di tabacchi lavorati esteri,<br />
e l’impulso dato al controllo delle<br />
uscite di bilancio, con una particolare<br />
attività di polizia comunitaria per<br />
la scoperta di violazioni alle norme<br />
in materia di fondi strutturali ed aiuti<br />
all’agricoltura. Notevole è stato<br />
anche l’impegno nel comparto sanitario<br />
e nel controllo della spesa<br />
pubblica. Più in dettaglio sono stati<br />
menzionati i numerosi interventi e i<br />
brillanti risultati in materie varie,<br />
quali: accertamenti patrimoniali in<br />
materia antimafia, investigazioni<br />
anti-riciclaggio e anche la individuazione<br />
di flussi finanziari connessi al<br />
terrorismo, l’attività di contrasto agli<br />
illeciti in materia di opere pubbliche,<br />
antifalsificazione monetaria, a tutela<br />
dell’ambiente e di quello artistico<br />
e archeologico, nonché per il contrasto<br />
ai fenomeni di contraffazione<br />
di marchi e della pirateria intellettuale.<br />
Non dimenticando gli importanti<br />
apporti al settore della sicurezza<br />
interna, al contrasto alla immigrazione<br />
clandestina e al traffico illecito<br />
di sostanze stupefacenti.<br />
Detta illustrazione ha preceduto<br />
la importante relazione sul tema deI<br />
Comandante Generale, Generale<br />
C.A. Roberto Speciale, che ha concluso<br />
i lavori con affermazioni di pieno<br />
riconoscimento della meritoria<br />
attività operativa svolta dal Corpo,<br />
come può dedursi dalle seguenti<br />
considerazioni finali: “I risultati di<br />
servizio conseguiti nel 2003 e le<br />
azioni in corso di svolgimento testimoniano<br />
la vitalità e l’impegno della<br />
Guardia di finanza nel servizio verso<br />
i cittadini e le Istituzioni e confermano<br />
la modernità del Corpo di Polizia,<br />
che vanta 230 anni di storia. I risultati<br />
ottenuti e, più in generale, tutto<br />
quello che facciamo e come lo facciamo,<br />
non è semplicemente l’effetto<br />
del lavoro di adeguamento delle<br />
strutture, dei processi di lavoro e<br />
delle metodologie operative, ma è<br />
soprattutto frutto dell’entusiasmo,<br />
della professionalità e della dedizione<br />
con cui ogni finanziere, quotidianamente<br />
svolge il proprio servizio,<br />
per il bene di tutti i cittadini. È un impegno<br />
silenzioso e concreto, che si<br />
eleva a missione, nella condivisione<br />
sentita dei valori e delle istanze delle<br />
nostre libere istituzioni e della nostra<br />
matura società civile”.<br />
In particolare, inoltre, passando<br />
dallo scenario nazionale a quello internazionale<br />
e comunitario ha ricordato<br />
fra le recenti iniziative il distacco<br />
di 12 Ufficiali del Corpo presso<br />
rappresentanze diplomatiche e gli<br />
uffici consolari italiani all’estero, al fine<br />
di offrire consulenza e supporto<br />
ai capi delle missioni diplomatiche;<br />
oltre ai vari impegni nell’ambito della<br />
Unione Europea. Pertanto ha richiamato:<br />
il distacco di Ufficiali presso<br />
la sede del Regional Intelligence<br />
Liason Office dell’Organizzazione<br />
mondiale delle Dogane di Colonia e<br />
presso il Centro regionale per il contrasto<br />
alla Criminalità Transfrontaliera<br />
del S.E.C.I. di Bucarest: la partecipazione<br />
alle attività promosse dalla<br />
Comunità internazionale per ripristinare<br />
l’operatività dei Corpi di polizia<br />
e delle Istituzioni locali deputate<br />
al contrasto delle violazioni in materia<br />
economica e finanziaria; la costituzione,<br />
nell’ambito della missione<br />
Unmik in Kosovo dell’unità denominata<br />
Financial Investigation Unit; e<br />
la partecipazione ad altri programmi<br />
comunitari, fra cui il Programma FI-<br />
SCALIS per il miglioramento della<br />
cooperazione amministrativa nell’ambito<br />
delle imposte dirette e indirette,<br />
il programma AGIS, per lo sviluppo<br />
di energie internazionali nel<br />
contrasto alla criminalità organizzata,<br />
e il programma ARGO, per il miglioramento<br />
del contrasto alla immigrazione<br />
clandestina.<br />
L’Accordo fra la Guardia di finanza<br />
e l’Agenzia delle Dogane per la<br />
sicurezza dei porti, e in particolare<br />
per i controlli antiterrorismo<br />
sui container diretti in America.<br />
Rientra fra i provvedimenti diretti<br />
ad assicurare nel mondo, dopo l’11<br />
settembre 2001, la sicurezza, intesa<br />
non solo nel termine di “safety” (ovvero<br />
la tutela e l’incolumità dei passeggeri,<br />
dei lavoratori e degli equipaggi),<br />
ma anche e soprattutto oggi<br />
nel termine di “security” (inteso come<br />
prevenzione da attacchi terroristici).<br />
Per quanto attiene specificatamente<br />
alla sicurezza dei porti, le<br />
misure di prevenzione si sviluppano<br />
su tre direttrici diverse: il controllo<br />
delle merci contenute nei container,<br />
ovvero la verifica della corrispondenza<br />
del contenuto con il manifesto<br />
di carico mediante scanner a<br />
raggi X e/o a raggi gamma; il controllo<br />
di presenze umane illegali all’interno<br />
di container, attraverso<br />
sonde ad anidride carbonica, che riveste<br />
particolare interesse anche ai<br />
fini dell’antiterrorismo; e il controllo<br />
passeggeri a bordo di navi-crociera<br />
e traghetti, mediante controllo di<br />
passeggeri e bagagli con attrezza-<br />
22 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
ture di uso corrente negli aeroporti.<br />
Detti controlli sono divenuti di particolare<br />
rilevanza a seguito del varo<br />
nel gennaio 2002 del progetto C.S.I.<br />
(Container Security Iniziative), per il<br />
quale sono divenuti di prioritaria importanza<br />
quelli del corretto funzionamento<br />
dei mercati e della sovranità<br />
nazionale, ma attualmente è soprattutto<br />
finalizzato ad evitare che<br />
armi di distruzione di massa o materiali<br />
utilizzabili nel compimento di atti<br />
terroristici possano entrare nei<br />
Paesi interessati dagli accordi( negli<br />
U.S.A. come negli altri Paesi).<br />
In particolare l’attività di prevenzione<br />
e controllo si sostanzia in<br />
quattro operazioni principali: la<br />
identificazione di container potenzialmente<br />
ad alto rischio; l’attività di<br />
pre-screening del container nei luoghi<br />
di partenza; l’uso di tecnologia<br />
dedicata finalizzata a non rallentare<br />
i flussi commerciali, mediante impianti<br />
a raggi X e/o a raggi gamma;<br />
lo sviluppo e l’uso di sistemi “intelligenti”<br />
per i container dichiarati “sicuri”<br />
mediante l’uso di sigilli antimanomissioni,<br />
ad esempio.<br />
L’accordo siglato con l’Agenzia<br />
delle Dogane tende a realizzare sinergie<br />
fra Guardia di finanza e Dogane<br />
mediante la operatività - secondo<br />
un protocollo operativo e nei<br />
porti aderenti alla iniziativa - di Uffici<br />
operativi integrati per l’analisi dei rischi<br />
da applicare alla esportazione<br />
di merci ed in particolare per ciò che<br />
riguarda la ricerca e la valutazione<br />
di informazioni relative a soggetti interessati<br />
alle spedizioni via mare<br />
verso gli USA. In realtà l’iniziativa<br />
C.S.I., dopo un accordo siglato in<br />
data 7 novembre 2002 con il Governo<br />
degli Stati Uniti, ha avuto una fase<br />
pilota dal dicembre 2003 nei porti<br />
di Genova e La Spezia, con possibilità<br />
di estenderla ai porti di Gioia<br />
Tauro, Napoli e Livorno.<br />
Il Report 2003 come sintesi significativa<br />
dei risultati operativi conseguiti<br />
dalla Guardia di finanza,<br />
ma anche riassuntiva della Storia<br />
della Guardia di finanza, dei suoi<br />
compiti istituzionali e delle strut-<br />
ture ordinative moderne adeguate<br />
al complesso dei suoi compiti.<br />
Un cenno particolare va fatto sulla<br />
pubblicazione citata (redatta sotto<br />
la direzione responsabile del Capo di<br />
Stato Maggiore e con l’apporto di un<br />
eccezionale Comitato di redazione),<br />
che il Comandante Generale ha presentato<br />
degnamente come un Rapporto<br />
annuale, che, attraverso testi e<br />
tabelle di agevole lettura ed una significativa<br />
documentazione fotografica,<br />
propone all’attenzione delle Istituzioni<br />
e di una opinione pubblica<br />
sempre più interessata e partecipe<br />
alle attività del Corpo, il contributo<br />
fondamentale che la Guardia di finanza<br />
fornisce nel creare la cornice<br />
di sicurezza e garanzia delle relazioni<br />
economiche, del libero mercato e<br />
del risparmio. Essa mira a far conoscere<br />
il Corpo per quello che veramente<br />
è: una forza di Polizia specialistica,<br />
che, sviluppando attività diverse<br />
fra loro per metodologie operative<br />
ed impiego di mezzi, genera una “utilità<br />
finale” essenzialmente rappresentata<br />
dalla salvaguardia della sicurezza<br />
economica e finanziaria del<br />
Paese e della Unione Europea.<br />
Per completezza di informazione<br />
e per soddisfare la curiosità di<br />
quanti aspirano a conoscere di più<br />
sulla pregevole e completa pubblicazione,<br />
indichiamo sinteticamente<br />
il contenuto: dopo taluni cenni sulla<br />
storia, gli obiettivi, la struttura organizzativa,<br />
le risorse umane e il controllo<br />
di gestione, la pubblicazione<br />
affronta tre temi fondamentali: la<br />
funzione di polizia economica e finanziaria<br />
nelle sue più varie esecuzioni<br />
operative, gli altri compiti di<br />
polizia e l’attività di concorso non<br />
meno impegnative, ed, infine lo<br />
scenario internazionale che commenta<br />
la collaborazione offerta in<br />
tale campo e l’impegno del Corpo<br />
nelle missioni di pace; concludendo<br />
con cenni sulla comunicazione istituzionale<br />
e il riconosciuto impegno<br />
nello sport, con risultati ottenuti<br />
onorevolmente anche nelle Olimpiadi<br />
di Atene da nostri atleti.<br />
Di particolare interesse l’esame<br />
della attuale rinnovata struttura or-<br />
ganizzativa, di cui la parte meno nota<br />
appare l’articolazione dei Reparti<br />
Speciali, costituiti da: Comando Reparti<br />
Speciali, che assolve funzioni<br />
di comando, coordinamento e controllo<br />
nei confronti di unità specializzate<br />
nelle investigazioni extratributarie,<br />
economiche, finanziarie e aeronavali;<br />
e Comando Unità Speciali<br />
e Comando Investigazioni Economico-Finanziarie,<br />
da cui dipende l’attività<br />
di Unità Speciali connotate da<br />
elevato tasso di specializzazione<br />
per l’investigazione in determinate<br />
materie, per corrispondere ad Autorità<br />
istituzionali centrali (ad esempio<br />
le Autority, le Commissioni parlamentari<br />
di inchiesta,l’Ispettorato della<br />
Funzione pubblica, ecc.), ovvero<br />
per conferire efficacia ai controlli attraverso<br />
un dispositivo unitario.<br />
Considerazioni finali<br />
La sommaria panoramica (tratta<br />
principalmente dal “Report 2003” dal<br />
“Finanziere”, dalla “Rivista del Corpo”<br />
e direttamente dalla partecipazione<br />
ad appositi Convegni) delle nuove attività<br />
operative del Corpo - lascia intendere<br />
ovviamente pure che per ciascuna<br />
di esse è richiesto uno specialistico<br />
sforzo addestrativo (assicurato<br />
egregiamente da tutti i nostri Istituti di<br />
istruzione) da sempre e tradizionalmente<br />
ritenuto essenziale per poter<br />
operare - come sempre - con onore e<br />
con competenza sulle nuove direttrici<br />
apertesi per il Corpo in Italia e in<br />
campo internazionale. Con l’ausilio<br />
anche di nuove tecnologie e di nuovi<br />
mezzi informatici: a questo proposito<br />
citiamo da ultimo anche la realizzazione<br />
presso il Comando Generale<br />
del FOCAL POINT, ovvero del Centro<br />
Nazionale di Gestione e Supervisione<br />
della Rete in ponte radio del<br />
Corpo, che comprende tecnologie di<br />
avanguardia per supervisionare, monitorare<br />
e telecontrollare la rete interna<br />
di telecomunicazione.<br />
Insomma, da quanto precede<br />
emerge sempre più una Guardia di<br />
finanza più viva e più nuova, che<br />
non finirà mai di stupire i nostri anziani<br />
soci.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 23
Gli argomenti che riguardano l’anziano<br />
e sui quali si possono fare delle<br />
considerazioni sono infiniti. Mi è sembrato<br />
singolare, piacevole e molto interessante<br />
quello suggeritomi da mia<br />
moglie, che lo aveva preso da una frase<br />
di una nostra anziana amica. Poteva<br />
sembrare solo una battuta di spirito;<br />
per me, invece, nascondeva una<br />
verità: era una confessione, un invito a<br />
ogni anziano a comportarsi in modo<br />
diverso da quando era giovane. Nello<br />
stesso tempo era uno stimolo a considerare<br />
la vecchiaia non come una<br />
malattia da curare in segreto, per<br />
nascondere i danni e le devastazioni<br />
che il tempo aveva procurato sul suo<br />
aspetto. La frase riferitami da Iva era la<br />
seguente: “Quando ero giovane facevo<br />
di tutto per piacere; ora che sono vecchia<br />
faccio di tutto per non dispiacere”.<br />
Parole sagge con cui si metteva a nudo<br />
due modi di comportarsi in due diverse<br />
età, in due diverse stagioni della vita.<br />
Ecco, proprio di stagioni si tratta;<br />
come se anche il genere umano avesse<br />
il ciclo naturale della primavera, dell’estate,<br />
dell’autunno e dell’inverno. È<br />
chiaro che le stagioni alle quali si riferiva<br />
la nostra amica erano la primavera<br />
e l’inverno. La primavera, quando la<br />
natura si risveglia e timidamente<br />
mostra la sua vitalità: piccole foglie,<br />
delicate, di colore incerto, ancora umide<br />
di linfa. Fiori che sbocciano con<br />
colori dalle mille tonalità, che maliziosamente<br />
si offrono al volo di quegli utili<br />
insetti che sanno trasportare il polline<br />
fecondatore da un fiore all’altro. Natura<br />
e uomo: un tutt’uno di materia vivente,<br />
coinvolti nel ciclo delle stagioni. Primavera<br />
è quell’età del genere umano<br />
in cui il corpo e lo spirito passano quasi<br />
insensibilmente dalla fanciullezza<br />
all’adolescenza. Il riso infantile si tramuta<br />
in sorriso pensoso, preoccupato<br />
per quanto avviene a sua insaputa sotto<br />
l’irresistibile spinta delle modificazioni<br />
fisiologiche. Dall’asessualità del<br />
bambino si passa gradatamente alla<br />
sessualità dell’adolescente, alla manifesta<br />
coscienza della propria capacità<br />
di procreare. È un gioco che permette<br />
di mettere a fuoco l’iniziale e nebulosa<br />
immagine dell’amore. È tutto tensione<br />
LE QUATTRO STAGIONI <strong>DELL</strong>’UMANITÀ<br />
di sentimenti, schermaglia di parole,<br />
un alternarsi di situazioni in cui l’aspetto<br />
esteriore ha importanza capitale. Il<br />
primo reciproco impatto è quello visivo:<br />
la gradevolezza del viso, degli<br />
occhi, del corpo, del portamento, colpiscono<br />
prima di ogni altra qualità. È<br />
come il fiore che con i suoi colori attrae<br />
l’ape che in esso dovrà penetrare, per<br />
succhiarne il nettare e deporre nel suo<br />
interno il polline raccolto poco prima<br />
da un fiore dello stesso aspetto. Sono<br />
tutte astuzie di madre natura che, con<br />
l’attrazione della bellezza e della freschezza,<br />
induce alla conservazione<br />
della specie.<br />
Da adolescente, diceva la vecchia<br />
signora, faceva di tutto per piacere,<br />
perché voleva essere da molti prescelta,<br />
per potere a sua volta scegliere il<br />
pretendente che più le piaceva e le si<br />
adattava.<br />
Gli anni, come le stagioni, non fermano<br />
il loro corso. Gli antichi Greci<br />
con due parole davano l’idea esatta<br />
del trascorrere del tempo: “Panta rei”,<br />
dicevano, per significare che tutto passa.<br />
Dopo la primavera viene l’estate,<br />
che equivale all’epoca dei frutti. Anche<br />
per l’uomo significa raccolto: famiglia,<br />
figli, maturità, lavoro, soddisfazioni.<br />
Segue l’autunno, con la caduta delle<br />
foglie: il distacco dai figli, il declino fisico,<br />
il pensionamento. È poi inevitabile<br />
l’arrivo dell’inverno con il freddo, la<br />
neve: solitudine, stanchezza, isolamento,<br />
freddo interiore.<br />
A ogni stagione, come cambia l’aspetto<br />
della natura, si ha una graduale<br />
e insensibile trasformazione del corpo<br />
dell’uomo e della donna. Alla freschezza<br />
dei lineamenti della giovinezza si<br />
sostituiscono, poco a poco, i segni dell’inesorabile<br />
trascorrere degli anni: la<br />
caduta dei capelli e il loro incanutirsi; le<br />
rughe sul viso, la deformazione del<br />
corpo; il cambiamento del carattere; il<br />
rallentamento delle reazioni. Tutte<br />
condizioni che rendono l’anziano ben<br />
diverso dall’aspetto di un tempo.<br />
Da questo scorrere degli anni l’anziano<br />
trae un vantaggio: è quello di<br />
aver accumulato esperienza. Una qualità<br />
che gli deriva dall’aver già vissuto e<br />
superato tante difficoltà e situazioni<br />
di Gianfranco Cavicchioli<br />
che il giovane non sospetta neppure di<br />
dover incontrare nel corso della sua<br />
vita futura.<br />
Mi piace la similitudine fra genere<br />
umano e natura; perciò, quando penso<br />
all’aspetto esterno dell’anziano, faccio<br />
il raffronto con quanto avviene con le<br />
mele di cui mi rifornisco direttamente<br />
da un agricoltore mantovano. Sul finire<br />
dell’autunno, infatti, me ne faccio mandare<br />
un paio di cassette: sono mele di<br />
buon sapore, a differenza di quelle che<br />
Iva acquista al mercato qui a Roma.<br />
Quelle mantovane sono sode, lucide,<br />
di un bel colore verde-rosso; si<br />
conservano a lungo, essendo state<br />
raccolte e spedite senza sostare a lungo<br />
in frigorifero. Con il passar dei mesi<br />
piano piano la polpa si asciuga, si concentra,<br />
mentre all’esterno la buccia si<br />
raggrinza. Al non intenditore fanno l’effetto<br />
che siano invecchiate. Invece il<br />
loro sapore non solo si mantiene inalterato,<br />
ma addirittura migliora e si esalta,<br />
dando al frutto una gradevolezza<br />
che non si sarebbe supposta.<br />
Anche l’anziano ha la possibilità di<br />
mostrare quanto ha nel suo “interno”;<br />
solo che deve unire a un aspetto gradevole<br />
quanto esprime. Mentre le<br />
mele di cui parlavo non hanno alcuna<br />
possibilità di cambiare la propria buccia<br />
dopo mesi dalla raccolta, una persona<br />
può farlo con la propria (mi si<br />
scusi l’espressione; volevo dire “il proprio<br />
aspetto”).<br />
Non ci vuole molto a essere ordinati,<br />
puliti, vestiti come si conviene alla<br />
propria età. Non si può pretendere che<br />
la pelle o i capelli siano come quelli dei<br />
giovani. Anzi l’aspetto deve essere<br />
quello di una persona anziana, perché<br />
anche un vecchio può avere un bell’aspetto.<br />
Cosicché, quando mostrerà le<br />
sue doti interiori, potrà presentarle con<br />
la dovuta forma, cioè con la presenza<br />
che ci si aspetta da una persona che<br />
ha vissuto e che ha capito che ogni età<br />
ha i suoi pregi, che non devono necessariamente<br />
essere quelli dell’età giovanile.<br />
Tutte le stagioni hanno una loro<br />
bellezza, anche quelle che, come l’autunno<br />
e l’inverno, potrebbero indurre<br />
qualcuno a considerarle più tristi e<br />
meno piacevoli delle altre.<br />
24 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />
presso la Presidenza Nazionale dell’ANFI<br />
INDENNITÀ INTEGRATIVA SPECIALE SU DUE PENSIONI<br />
La questione indicata sembrava<br />
aver trovato una definizione. La<br />
Corte dei Conti, con sentenza<br />
14/2003 QM, ha affermato che:<br />
«1) in ipotesi di fruizione di doppio<br />
trattamento di pensione non è<br />
consentito il cumulo della indennità<br />
integrativa speciale;<br />
2) il titolare di due pensioni ha<br />
diritto a percepire la indennità integrativa<br />
speciale sulla seconda pensione<br />
soltanto nei limiti necessari<br />
per ottenere l’integrazione della<br />
pensione sino all’importo corrispondente<br />
al trattamento minimo previsto<br />
per il Fondo pensioni lavoratori<br />
dipendenti (c.d. minimo I.N.P.S.)».<br />
Detta decisione, sulla quale<br />
l’INPDAP si basa per effettuare<br />
numerosi appelli, non trova consenzienti<br />
molti giudici, che ritengono<br />
una tale impostazione fuori da<br />
ogni logica.<br />
Tra le numerose sentenze che,<br />
ancora oggi, non seguono tale indirizzo<br />
ci sembra opportuno segnalare<br />
la n. 894/04 della Sezione Lazio,<br />
di cui si riporta la parte in diritto.<br />
«La proposta questione concerne<br />
la pretesa dell’interessata a<br />
vedersi riconosciuto il diritto alla<br />
Indennità Integrativa Speciale<br />
anche sul trattamento pensionistico<br />
di reversibilità (iscrizione n.<br />
4050488).<br />
La ricorrente obietta che la<br />
disposizione ex art. 99, 2° e 5° comma,<br />
del d.P.R. n. 1092/1973 non è<br />
più applicabile in quanto dichiarata<br />
incostituzionale dal Giudice delle<br />
leggi con sentenze nn. 566/1989 e<br />
232/1992.<br />
Il motivo del contrasto si appunta<br />
sul significato e la portata da attribuire<br />
alla clausola con cui si accompagna<br />
la declaratoria di incostituzionalità,<br />
che individua la ragione della<br />
violazione costituzionale (art. 36<br />
Cost.) nella mancata indicazione da<br />
parte del legislatore della “misura<br />
della retribuzione” oltre la quale<br />
diventano operanti l’esclusione ed il<br />
congelamento della I.I.S., clausola<br />
che, ad avviso dell’Amministrazione<br />
resistente, non elimina il divieto di<br />
cumulo del trattamento accessorio<br />
sino a quando non sarà intervenuto<br />
il legislatore a ridisciplinare la materia<br />
e, secondo il ricorrente, invece,<br />
non toglie efficacia alla declaratoria<br />
di incostituzionalità.<br />
Sul punto, se la declaratoria di<br />
incostituzionalità nei termini suindicati<br />
abbia o meno comportato la<br />
espunzione della norma che ne è<br />
stata l’oggetto dell’Ordinamento giuridico,<br />
si è sviluppato un vasto ed<br />
eterogeneo contenzioso articolatosi<br />
su ben tre interventi delle SS.RR. di<br />
questa Corte, finalizzati a salvare il<br />
divieto di cumulo dell’I.I.S., nell’assunto<br />
che il giudizio di costituzionalità<br />
non avesse eliminato dal sistema<br />
normativo il principio giuridico<br />
secondo cui la I.I.S. potesse spettare<br />
ad un solo titolo (cfr. SS.RR. n.<br />
100/1994, nn. 39-40/1997 e<br />
1/2000).<br />
La questione, prima della sentenza<br />
n. 1/2000 delle SS.RR., era<br />
tornata all’esame della Corte Costituzionale<br />
che, con l’Ordinanza n.<br />
438/98 del 14-25 dicembre 1998,<br />
pur negando di poter emettere pronuncia<br />
d’interpretazione autentica o<br />
correttiva di proprie precedenti decisioni,<br />
ha, tuttavia, precisato che il<br />
divieto di cumulo di due o più I.I.S.<br />
deve ritenersi venuto meno in forza<br />
delle sentenze nn. 566/1982 e<br />
232/1992, le quali hanno dichiarato<br />
l’illegittimità costituzionale del divieto<br />
generalizzato di cumulo del beneficio<br />
in discussione con altra analoga<br />
indennità, nella parte in cui la<br />
norma allora impugnata non fissava<br />
di Antonio Taviano<br />
un limite al di sotto del quale tale<br />
divieto non può essere operante e<br />
che era censurabile, dal punto di<br />
vista della legittimità costituzionale,<br />
la interpretazione giurisprudenziale<br />
formulata dalle sentenze nn.<br />
100/1994 e 39-40/1997 delle<br />
SS.RR. della Corte dei conti che,<br />
ritenendo ancora vigente nell’ordinamento<br />
il divieto di cumulo della<br />
I.I.S. con altra analoga indennità,<br />
aveva fatto – sostanzialmente – rivivere<br />
norme divenute inefficaci in<br />
conseguenza del loro annullamento<br />
da parte della Corte Costituzionale<br />
e, ciò, in contrasto con l’art. 136 della<br />
Carta Costituzionale che impone<br />
ai giudici, oltrechè al legislatore, di<br />
uniformarsi alla immediata cessazione<br />
di efficacia giuridica della norma<br />
illegittima (in conformità, l’Ordinanza<br />
della Corte Costituzionale<br />
15-21 novembre 2000, n. 517, che<br />
ha anche negato valore recettivo<br />
autonomo all’art. 130, ultimo comma,<br />
del d.P.R. n. 1092/1973, sul<br />
quale la sentenza n. 39-40/QM/97<br />
fondava, invece, la sopravvivenza<br />
del divieto di cumulo degli assegni<br />
accessori di quiescenza tra loro o<br />
con assegni di attività).<br />
Il Giudice delle leggi ha, quindi,<br />
definitivamente chiarito che le pronunce<br />
di incostituzionalità hanno<br />
determinato la caducazione delle<br />
norme che ne sono state oggetto, le<br />
quali non possono più trovare applicazione<br />
fino a quando il legislatore<br />
non ritenga di reintegrare la disciplina<br />
del cumulo fissando il limite della<br />
retribuzione oltre il quale il divieto di<br />
cumulo sarà, legittimamente, di<br />
nuovo operante.<br />
Ma l’inerzia del legislatore a tal<br />
riguardo può trovare una chiave di<br />
lettura nella normativa introdotta<br />
con l’art. 15, 3° comma, della legge<br />
23.12.1994, n. 724, che, dal 1° gen-<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 25
naio 1995 riconduce la I.I.S. tra gli<br />
elementi retributivi soggetti a contribuzione,<br />
sulla cui base si determinano<br />
le pensioni dei dipendenti delle<br />
Amministrazioni pubbliche, con<br />
riferimento all’art. 1 del d.l.vo 3 febbraio<br />
1993, n. 29, richiamando in<br />
vita le disposizioni di cui all’art. 2<br />
della legge n. 324/1959 e successive<br />
modificazioni, limitatamente alle<br />
pensioni liquidate fino al 31 dicembre<br />
1994.<br />
Ne consegue che, per i trattamenti<br />
pensionistici, decorrenti dal 1°<br />
gennaio 1995, non trova applicazione<br />
alcun divieto di cumulo, essendo<br />
la I.I.S. incorporata nella base pensionabile<br />
e non più corrisposta<br />
come emolumento accessorio della<br />
pensione.<br />
È, peraltro, ragionevole arguire<br />
che, per il periodo anteriore al 1°<br />
gennaio 1995, il legislatore non<br />
porrà in essere alcuna misura per<br />
ridare vigore al divieto di cumulo<br />
reso inoperante dalle sentenze nn.<br />
566/1989 e 232/1992 della Corte<br />
Costituzionale, così come interpretate<br />
dalla Corte di Cassazione (n.<br />
10522/1997) che si è pronunciata<br />
per il ripristino d’ufficio della I.I.S. a<br />
favore di tutti i pensionati interessati.<br />
A fugare ogni dubbio valga quanto<br />
è dato leggere nella Ordinanza n.<br />
517/2000 della Corte Costituzionale:<br />
“Un divieto di cumulo ormai caducato<br />
non può rivivere, sotto forma di<br />
interpretazione, senza un intervento<br />
del legislatore, cui deve restare la<br />
discrezionalità della scelta tra le<br />
diverse soluzioni, anche con differenziazioni<br />
temporali collegate alla<br />
diversa nuova natura della I.I.S, in<br />
relazione al conglobamento pensionistico<br />
e alla diminuita incidenza del<br />
problema a partire dal 1994 (legge<br />
23 dicembre 1994, n. 724)”.<br />
Questo giudicante non ignora<br />
che le SS.RR. della Corte, recentemente,<br />
sono andate di diverso avviso<br />
(sentenza n. 14/QM/2003) affermando<br />
che, per il periodo antecedente<br />
il 1° gennaio 1995, in ipotesi<br />
di più pensioni, spetta l’I.I.S. in<br />
misura intera solo su un trattamento,<br />
mentre per l’altro ha fatto salvo il<br />
diritto nei limiti del minimo INPS.<br />
Al riguardo, come posto in evidenza<br />
dalla Terza Sezione Centrale<br />
d’Appello di questa Corte con<br />
sentenze nn. 403/2003 in data 17-<br />
30 settembre 2003 e 475/2003 del<br />
26/9-5/11/2003, condivise da questo<br />
giudice, la problematica risultava<br />
già esaurientemente esaminata<br />
e risolta e l’applicazione sic et simpliciter<br />
della succitata massima<br />
avrebbe l’effetto di creare una sperequazione<br />
fra posizioni pensionistiche<br />
anteriori al 1995 e successive,<br />
nel senso che solo nei confronti<br />
delle prime continuerebbe ad<br />
essere negato il cumulo, mentre<br />
per le seconde, a seguito della<br />
scomparsa della I.I.S. come assegno<br />
accessorio, non si verifica la<br />
duplicazione e, quindi, i conseguenti<br />
effetti negativi.<br />
Alla luce delle suesposte considerazioni<br />
il ricorso può essere<br />
accolto riconoscendo la fondatezza<br />
delle pretesa in esso avanzata.<br />
Ne consegue che va riconosciuto<br />
il diritto della ricorrente alla I.I.S.,<br />
non erogata, nella misura intera,<br />
salvi gli effetti della prescrizione<br />
quinquennale e nei limiti della sua<br />
operatività, oltre gli interessi legali e<br />
la rivalutazione monetaria, nel<br />
rispetto delle condizioni e modalità<br />
stabilite con il Regolamento approvato<br />
con decreto del Ministro del<br />
Tesoro n. 352/1998 e con l’art. 45,<br />
6° comma, legge n. 448/1998».<br />
Notevole è anche la motivazione<br />
della decisione della sentenza<br />
262/04 della Sezione Giurisdizionale<br />
per la Calabria, del seguente<br />
tenore.<br />
«Se la giurisprudenza ormai<br />
costante è concorde nel ritenere<br />
ammissibile il cumulo di indennità<br />
integrativa speciale su pensione e<br />
retribuzione ancora vivo è invece il<br />
contrasto in relazione alla distinta<br />
ancorché affine ipotesi di cumulo su<br />
due pensioni, tanto da provocare<br />
l’ennesimo intervento delle Sezioni<br />
Riunite che con la sentenza n.<br />
14/QM/2003 hanno disconosciuto<br />
al titolare di duplice pensione il diritto<br />
di percepire l’indennità in questione<br />
in misura intera su entrambi i<br />
trattamenti.<br />
Pur nella consapevolezza della<br />
particolare rilevanza che a tale pronuncia<br />
deve essere riconosciuta<br />
non solo per la autorevolezza dell’organo<br />
da cui promana ma anche<br />
per lo spessore delle argomentazioni<br />
giuridiche che la sorreggono,<br />
questo giudice non ritiene di poterne<br />
condividere le conclusioni.<br />
La persistenza del divieto di<br />
cumulo di due pensioni viene<br />
desunta in via principale dalla portata<br />
letterale del dispositivo delle<br />
sentenze n. 172/91 e 494/93 con la<br />
prima delle quali la Corte Costituzionale<br />
ha richiamato l’illegittimità<br />
costituzionale dell’art. 17 della legge<br />
n. 843 del 21.12.1978 nella parte<br />
in cui non estendeva al titolare<br />
di due pensioni il beneficio, previsto<br />
a favore del pensionato che<br />
presta opera retribuita alle dipendenze<br />
di terzi, di fruire sul trattamento<br />
di quiescenza dell’indennità<br />
integrativa speciale integrata al<br />
c.d. minimo Inps. Giova sottolineare<br />
sin da ora che il parametro<br />
costituzionale di riferimento era<br />
costituito dal principio di uguaglianza<br />
di cui all’art. 3 della Costituzione<br />
da ritenersi vulnerato in<br />
presenza di una diversità di trattamento<br />
tra pensionato che presta<br />
contemporaneamente opera retribuita<br />
alle dipendenze di terzi e<br />
pensionato percettore di una<br />
seconda pensione.<br />
La stessa esigenza di salvaguardia<br />
della posizione del percettore<br />
di duplice pensione a fronte<br />
del trattamento fruito dal lavoratore<br />
dipendente da un’amministrazione<br />
pubblica che contemporaneamente<br />
goda di un trattamento pensionistico,<br />
è stata posta dalla Corte alla<br />
base della sentenza n. 494/93 con<br />
conseguente dichiarazione di illegittimità<br />
costituzionale dell’art. 99<br />
comma 2 del T.U. 29.12.1973, n.<br />
1092. Il dispositivo utilizzato dalla<br />
Corte, del tutto analogo a quello<br />
della sentenza n. 172/91, ha fatto<br />
in ogni caso salvo l’importo corrispondente<br />
al trattamento minimo di<br />
pensione previsto per il fondo pensione<br />
lavoratori dipendenti (c.d.<br />
minimo Inps).<br />
26 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Da qui la conclusione, in un<br />
recente passato condivisa anche<br />
dalla giurisprudenza di questa<br />
Sezione, che allo stato attuale della<br />
normativa nei confronti del percettore<br />
di duplice pensione il godimento<br />
della seconda indennità integrativa<br />
speciale è consentito solo nei limiti<br />
necessari ad integrare il minimo<br />
Inps. Per di più si è sottolineato che,<br />
a differenza di quanto accade per la<br />
vicenda analoga del cumulo di pensione<br />
più retribuzione, la pronuncia<br />
della Corte Costituzionale di chiara<br />
natura additiva non comporta la<br />
necessità di interventi legislativi,<br />
avendo la situazione giuridica sottostante<br />
trovato una definitiva regolamentazione<br />
nella rilettura delle norme<br />
impugnate in conformità alla<br />
Costituzione ed al principio di uguaglianza<br />
in specie.<br />
Il punto di criticità della pur pregevole<br />
costruzione consiste nel fatto<br />
che nell’arco di tempo compreso<br />
tra le due pronunce , la Consulta ha<br />
altresì dichiarato l’illegittimità dell’art.<br />
17 comma 1 della legge n.<br />
843/78 che, lo si ricorda, mitigava<br />
gli effetti del divieto di cumulo con la<br />
garanzia del minimo Inps, ravvisando<br />
la violazione del principio di cui<br />
all’art. 36 della Costituzione nella<br />
misura in cui non stabiliva il limite<br />
del trattamento retributivo al di sotto<br />
del quale il cumulo medesimo doveva<br />
ritenersi ammissibile. L’unanime<br />
giurisprudenza, superato un decennio<br />
di contrasti, non dubita ormai<br />
che a tale pronuncia, avente chiaramente<br />
natura ablatoria e comportante<br />
la definitiva espunzione della<br />
norma illegittima dall’ordinamento<br />
abbia fatto seguito la riespansione<br />
della regola generale (art. 99 T.U.<br />
citato) della spettanza dell’indennità<br />
integrativa speciale quantomeno<br />
con riferimento all’ipotesi disciplinata<br />
dal primo comma del cumulo<br />
pensione- retribuzione.<br />
La logica e la coerenza del sistema<br />
non consentono di giungere a<br />
diverse conclusioni anche con riferimento<br />
all’ipotesi di contemporanea<br />
fruizione di due pensioni: la regola<br />
di cui all’art. 136 Cost. per cui la norma<br />
dichiarata illegittima cessa di<br />
essere efficace dal giorno successivo<br />
alla pubblicazione della sentenza<br />
sulla Gazzetta Ufficiale, deve trovare<br />
applicazione non solo nei riguardi<br />
del contenuto precettivo “originario”<br />
della norma ma anche nei confronti<br />
di quel frammento di essa che<br />
è stato aggiunto dall’intervento additivo<br />
della Corte.<br />
Né si può condividere la pur suggestiva<br />
tesi delle SS.RR. secondo<br />
cui la sentenza n. 204 del 1992<br />
avrebbe travolto l’art. 17 della legge<br />
n. 843 del 1978 solo nella parte<br />
riguardante l’ipotesi del pensionato<br />
che presta opera retribuita restando<br />
invece ferma la parte “aggiunta” con<br />
la sentenza n. 172/1991 relativa alla<br />
doppia pensione. Sembra a questo<br />
giudice che l’equivoco di fondo consista<br />
nell’attribuire alla Corte Costituzionale<br />
il potere di “aggiungere”<br />
una norma nel sistema di svolgere<br />
insomma una funzione di creazione<br />
di norme del diritto che nel nostro<br />
ordinamento costituzionale le è<br />
invece assolutamente estranea. In<br />
verità nessuno ha mai dubitato che<br />
la Corte quando pronuncia sentenze<br />
additive non crea una norma<br />
nuova, ma si limita ad enucleare in<br />
via interpretativa dal sistema un<br />
precetto che essa già contiene<br />
ancorché non in forma esplicita. È di<br />
tutta evidenza che le sentenze additive,<br />
le quali peraltro non sono<br />
espressamente previste dalla Costituzione<br />
possono essere considerate<br />
con essa compatibili solo se le si circoscrivono<br />
nell’ambito di un’attività<br />
interpretativa.<br />
Se così è, allora non vi è alcun<br />
dubbio che nessun frammento di<br />
norma possa sopravvivere ad una<br />
pronuncia di annullamento del giudice<br />
delle leggi non essendo giuridicamente<br />
ammissibile che l’interpretazione<br />
di una disposizione normativa<br />
sopravviva alla disposizione<br />
stessa.<br />
La conclusione logica non può<br />
che essere quella dell’ammissibilità<br />
del cumulo di duplice indennità integrativa<br />
speciale sia con riferimento<br />
alla ipotesi di contemporanea fruizione<br />
di retribuzione e pensione che<br />
a quella di titolarità di due tratta-<br />
menti di quiescenza nonché del<br />
venir meno del riferimento alla salvaguardia<br />
del minimo Inps.<br />
Se peraltro alla sentenza n.<br />
172/91 deve riconoscersi una valenza<br />
temporalmente circoscritta e del<br />
pari deve affermarsi la soppressione<br />
del parametro di riferimento del<br />
minimo Inps, di ciò deve necessariamente<br />
tenersi conto quando si<br />
passa ad esaminare la già citata<br />
pronuncia n. 494/93 che proprio<br />
richiamandosi ad essa, aveva<br />
dichiarato l’illegittimità costituzionale<br />
dell’art. 99 comma 2 nella parte in<br />
cui non prevedeva anche per il titolare<br />
di due pensioni pubbliche la<br />
salvaguardia dell’integrazione al<br />
minimo Inps.<br />
In altri termini non è alcun dubbio<br />
che anche alla sentenza n. 494/93<br />
riletta alla luce della precedente n.<br />
204/92, debba riconoscersi natura<br />
ablatoria e non meramente additiva<br />
non potendosi aggiungere nel sistema<br />
attraverso una mera attività<br />
interpretativa ciò che definitivamente<br />
è stato espunto, e che il cumulo di<br />
indennità integrativa speciale debba<br />
ammettersi anche con riferimento<br />
all’ipotesi di percezione di doppia<br />
pensione. Questa lettura critica della<br />
sentenza n. 493/94 ha il pregio di<br />
conciliare il dispositivo con la motivazione<br />
nella quale il giudice delle<br />
leggi ha fatto riferimento all’esigenza<br />
di armonizzare la posizione del<br />
percettore di doppia pensione con<br />
quella del pensionato che presti attività<br />
retribuita.<br />
Trova, inoltre, una conferma indiretta,<br />
essendo precluso al giudice delle<br />
leggi fornire un’interpretazione delle<br />
proprie sentenze, in altre pronunce<br />
a partire dall’ordinanza n. 438/98 con<br />
cui è stata ribadita l’inesistenza nell’ordinamento<br />
del sesto e settimo<br />
comma della legge n. 324/1959 in<br />
quanto ormai trasfusi nei commi 2 e 5<br />
dell’art. 99 del T.U. n. 1092/73 a loro<br />
volta colpiti dalla dichiarazione di illegittimità<br />
costituzionale e quindi definitivamente<br />
espunti dall’ordinamento.<br />
Principio questo ribadito con l’ordinanza<br />
n. 571/2000 con la quale nel<br />
dichiarare l’inammissibilità della questione<br />
di legittimità costituzionale<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 27
degli artt. 2, comma 7 e della legge n.<br />
324/59 e 130 del D.P.R. n. 1092/73,<br />
la Corte ha sostenuto il venir meno di<br />
un generalizzato divieto di cumulo di<br />
duplice indennità integrativa speciale.<br />
Ancora più significativo è il riferimento<br />
alla sentenza n. 516/2000<br />
con la quale la tabella O della lettera<br />
B comma 3 della legge della<br />
Regione Sicilia n. 41/85 è stata colpita<br />
dalla dichiarazione di illegittimità<br />
nella parte in cui non determina<br />
la misura del trattamento complessivo<br />
oltre il quale diventi operante per<br />
i titolari di pensioni ed assegni vitalizi,<br />
il divieto di cumulo di indennità di<br />
contingenza ed indennità similari.<br />
La circostanza che la norma in questione<br />
riguardava entrambe le ipotesi<br />
di cumulo (pensione + retribuzione<br />
e pensione + pensione) e la<br />
natura indiscutibilmente ablatoria<br />
della sentenza che l’ha pronunciata<br />
non possono fare sorgere dubbi sulla<br />
attuale inesistenza nell’ordinamento<br />
siciliano del divieto di cumulo<br />
sotto qualsiasi forma, dovendosi<br />
viceversa escludere con fermezza<br />
qualsiasi possibilità di reviviscenza<br />
del divieto in questione a mezzo di<br />
norme ormai espunte dall’ordinamento<br />
perché colpite da declaratoria<br />
di incostituzionalità, come l’art.<br />
17 della legge n. 843/78 o l’art. 99<br />
del T.U. n. 1092/73.<br />
Conclusivamente deve ritenersi<br />
l’ammissibilità del cumulo di indennità<br />
integrativa speciale su due pensioni,<br />
con attenzione al fatto che la<br />
soluzione qui propugnata è certamente<br />
quella che appare più rispettosa<br />
del principio di uguaglianza, la<br />
cui violazione ha dato luogo alla<br />
dichiarazione di illegittimità di norme<br />
che creavano un’ingiustificata<br />
disparità di trattamento tra il percettore<br />
di duplice pensione e il pensionato<br />
che prestasse attività lavorativa<br />
dipendente (sent. 172/91).<br />
Rimane naturalmente salva la<br />
legittimità di un intervento legislativo<br />
volto a fissare il limite di reddito al di<br />
sopra del quale il divieto può essere<br />
ritenuto compatibile con i principi<br />
costituzionali.<br />
Il riconoscimento del diritto alla<br />
corresponsione dell’indennità inte-<br />
grativa speciale comprende anche<br />
la quota di essa che va conglobata<br />
nella tredicesima mensilità.<br />
Va pertanto riconosciuto il diritto<br />
della ricorrente alla corresponsione<br />
dell’indennità integrativa speciale<br />
sul trattamento pensionistico diretto<br />
nei limiti della prescrizione quinquennale.<br />
Ancorché ai sensi dell’art. 195<br />
del D.P.R. n. 1092/73 l’Amministrazione<br />
debba provvedere d’ufficio<br />
alla corresponsione dell’indennità<br />
integrativa speciale e della tredicesima<br />
e che pertanto il relativo diritto<br />
– al pari di quello a pensione (di cui<br />
l’I.I.S. è ormai una componente) –<br />
debba considerarsi imprescrittibile,<br />
rimane pur sempre la prescrittibilità<br />
dei singoli ratei e delle differenze<br />
arretrate.<br />
Quanto alla durata del termine,<br />
questo giudice non ignora l’orientamento<br />
giurisprudenziale, peraltro<br />
minoritario, richiamato dalla ricorrente<br />
che ha ritenuto applicabile nel<br />
caso di specie la prescrizione<br />
decennale ai sensi dell’art. 2946<br />
c.c., in conformità all’orientamento<br />
espresso dalla giurisprudenza della<br />
Corte di Cassazione relativamente<br />
ai crediti per ratei pensionistici che<br />
difettino del carattere della liquidità<br />
ed esigibilità ed a differenza di<br />
quanto previsto per i ratei liquidati e<br />
posti in riscossione.<br />
Non si ha motivo per escludere<br />
che anche per le pensioni statali<br />
debba trovare applicazione il termine<br />
quinquennale di cui all’art. 2 del<br />
r.d.l. 19 gennaio 1939, n. 295, come<br />
sostituito dal comma 3 dell’art. 2<br />
della legge 7.8.1985, n. 428; tale<br />
norma nella sua portata letterale,<br />
che fa riferimento alle pensioni ed<br />
agli assegni corrisposti dallo Stato,<br />
non consente infatti alcuna distinzione<br />
a seconda della natura del<br />
trattamento previdenziale se retributivo<br />
o privilegiato e nell’ambito di<br />
questa categoria se ordinario o<br />
tabellare; inoltre ai sensi dell’ultimo<br />
comma dell’articolo citato la prescrizione<br />
quinquennale trova applicazione<br />
anche “alle rate e differenze<br />
arretrate degli emolumenti indicati<br />
nel comma precedente spettanti ai<br />
destinatari o ai loro aventi causa e<br />
decorre dal giorno in cui il diritto può<br />
essere fatto valere”. Stante il carattere<br />
di specialità della disposizione<br />
che prevede il termine quinquennale<br />
essa trova applicazione per tutte<br />
le “pensioni pubbliche” in deroga<br />
alla normativa comune di cui al<br />
codice civile che riguarda esclusivamente<br />
le “pensioni private”.<br />
Non può ritenersi appropriato il<br />
richiamo alla giurisprudenza della<br />
Corte di Cassazione che secondo<br />
questo giudice va riferita ai casi in<br />
cui la mancata liquidazione dei ratei<br />
pensionistici nel loro preciso<br />
ammontare incide sulla conoscibilità<br />
da parte dell’interessato del<br />
sacrificio del suo diritto; invero una<br />
volta costituito il rapporto pensionistico<br />
il pagamento delle singole<br />
prestazioni non necessita di un atto<br />
amministrativo accertativo, in particolare<br />
l’indennità integrativa speciale<br />
è direttamente determinata<br />
dalla legge nel suo ammontare, ed i<br />
relativi ratei non presentano il carattere<br />
della illiquidità.<br />
Il dies a quo (a decorrere dal<br />
quale il diritto può essere esercitato)<br />
deve essere individuato nel giorno<br />
in cui l’interessato abbia comunque<br />
avuto contezza della mancata corresponsione<br />
dell’indennità integrativa<br />
speciale sulla pensione; la tesi<br />
secondo cui dovrebbe farsi riferimento<br />
alla data di pubblicazione<br />
della sentenza della Corte Costituzionale,<br />
si pone in contrasto con il<br />
radicato principio secondo cui l’illegittimità<br />
costituzionale della norma<br />
costituisce un impedimento solo di<br />
fatto all’esercizio del diritto e come<br />
tale non può impedire il decorso della<br />
prescrizione. (Sez. Giur. Calabria<br />
ex plurimis sent. n. 701 del<br />
12.9.2003; SS.RR. n. 16/QM/2003<br />
del 9.8.2003)».<br />
Sembra che sul punto sia stato<br />
chiesto l’intervento, ancora una volta,<br />
della Corte Costituzionale.<br />
L’augurio è che si abbia, finalmente,<br />
un indirizzo giurisprudenziale<br />
univoco e favorevole ai ricorrenti,<br />
senza tagli ingiustificati tesi solo a<br />
non far lievitare la spesa pubblica.<br />
28 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Sezione di Gaeta<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
Il 27 maggio 2004, alle ore 10,00,<br />
nella Chiesa della Caserma Mazzini<br />
del Comando Scuola Nautica, messa<br />
gentilmente a disposizione dal<br />
Comandante, Col. Mario Farnesi, il<br />
Cappellano Militare, Don Salvatore<br />
Meoli, ha celebrato la Santa Messa<br />
per ricordare ed onorare degnamente,<br />
ai sensi dell’art. 2 punto 1 lett. A)<br />
dello Statuto, nel rispetto dei sentimenti<br />
di profonda solidarietà e nobili<br />
e gloriose tradizioni del Corpo della<br />
Guardia di Finanza, la memoria degli<br />
Appuntati di mare Luigi Laccetta e<br />
Erasmo Stamegna, all’epoca in servizio<br />
presso il Comando della Scuola<br />
Nautica. Nati a Gaeta, entrambi<br />
ammogliati con figli, tragicamente 32<br />
anni orsono perirono a seguito di una<br />
violenta esplosione, verificatasi a bordo<br />
della Nave Scuola “G.91 Galiano”,<br />
durante una crociera al largo di Civitavecchia,<br />
la sera del 27 maggio<br />
1972.<br />
Alla S. Messa hanno partecipato<br />
numerosi soci e familiari della Sezione<br />
con il loro Presidente Magg. Fernando<br />
Porceddu.<br />
Sezione di Roma-1/Nord<br />
Dal 4 al 10 maggio u.s. un folto<br />
gruppo di soci della Sezione Roma-<br />
1/Nord ha effettuato una gita sociale<br />
in Portogallo. I partecipanti, tra i quali<br />
la gradita presenza del Gen. C.A.<br />
Antonio Cappello con la gentile consorte<br />
Signora Anna, hanno potuto<br />
ammirare le bellezze architettoniche<br />
in stile gotico manuelino disseminate<br />
in un verde rigoglioso e lussureggiante.<br />
Le città con i loro siti di interesse<br />
storico culturale visitate, sono state:<br />
Lisbona, Queluz, Sintra, Cabo da Roca,<br />
Cascais, Estoril, Obidos, Alco Baca,<br />
Nazarè, Batlha, il Santuario di Fatima,<br />
Bucaco, Oporto e Braga. È stata<br />
effettuata, infine, una minicrociera<br />
sul fiume Douro da Oporto alla foce<br />
sull’Oceano Atlantico.<br />
Nella foto sotto, il gruppo dei soci<br />
nel cortile dell’incantevole Monastero<br />
di dos Jerònimos a Lisbona.<br />
Con il tour delle “Cinque Terre”,<br />
effettuato dal 23 al 26 maggio u.s., la<br />
Sezione ANFI di Roma-1/Nord ha<br />
concluso il 1° semestre delle attività<br />
socio-turistiche in calendario. Favoriti<br />
da un tempo splendido, la visita a Genova<br />
e alle Cinque Terre ha entusiasmato<br />
i partecipanti. Durante la gita<br />
sono state visitate città con i loro siti<br />
più interessanti: La Spezia, Lerici,<br />
San Terenzo e Cavi di Lavagna. In<br />
battello è stato raggiunto e visitato<br />
Riomaggiore per percorrere la via<br />
dell’amore fino a Manarola e poi Monterosso.<br />
Sempre in gita in battello sono<br />
state visitate Rapallo e Portofino.<br />
Non è mancata, infine, la visita all’Acquario<br />
di Genova.<br />
La foto in alto mostra il gruppo dei<br />
soci a Portofino.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 29
VITA NELLE SEZIONI<br />
ri, nonché il Comandante e il vice<br />
Comandante della Tenenza della<br />
Guardia di Finanza di Jesi, il Cappellano<br />
militare della Guardia di Finanza<br />
Padre Giuliano Meloni e quello<br />
dei Carabinieri Don Giuseppe Bastia<br />
con altri simpatizzanti. (Ved. foto a<br />
lato).<br />
Sezione di Ravenna<br />
Il 28 marzo 2004, la Sezione ha<br />
organizzato un incontro conviviale<br />
per lo scambio degli auguri pasquali.<br />
L’incontro ha avuto luogo presso il ristorante<br />
“Il Brutto Anatroccolo” di<br />
Ravenna.<br />
Sezione di Jesi<br />
Il 27 marzo u.s. la Sezione di Jesi<br />
(Ancona) ha festeggiato il 10° anniversario<br />
di fondazione della locale<br />
Sezione ANFI.<br />
L’avvenimento ha previsto la celebrazione<br />
di una Messa in suffragio<br />
dei soci defunti a cui è seguito il<br />
pranzo sociale tenutosi in un noto ristorante<br />
della zona.<br />
Alla cerimonia, oltre al Presidente<br />
della Sezione, M.M.A. c.s. Francesco<br />
Buglioni, al Vice Presidente M.C.<br />
Luigi Battista, ai Consiglieri, ai Sindaci<br />
revisori, hanno partecipato anche<br />
tutti i soci con i rispettivi familia-<br />
Al termine della festa, con la partecipazione<br />
di oltre 70 persone tra<br />
soci, familiari e amici, il Presidente<br />
della Sezione, App. sc. UPG Sisinnio<br />
Aresti, ha offerto a tutte le Signore<br />
intervenute un omaggio floreale.<br />
Nella foto un momento della cerimonia.<br />
Sezione di Chieti<br />
La foto mostra la rappresentanza<br />
della Sezione di Chieti con l’Alfiere e<br />
bandiera alla cerimonia celebrativa<br />
della Festa della Repubblica del 2<br />
giugno 2004.<br />
30 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Sezione di Teramo<br />
L’8 aprile u.s. presso l’Abbazia<br />
“S. Maria di Propezzano” – sita nel<br />
Comune di Morro d’Oro (TE) - il Comandante<br />
Provinciale alla sede,<br />
Ten. Col. Rodolfo Caligiuri, con il<br />
Presidente della Sezione ANFI di<br />
Teramo, M.C. Mario Mirandi, ha organizzato<br />
il Precetto pasquale, cerimonia<br />
religiosa presieduta dal cappellano<br />
militare della Scuola Ispettori<br />
con sede a L’Aquila. Numerosa<br />
è stata la partecipazione di soci e di<br />
militari in servizio.<br />
La foto mostra il gruppo dei par-<br />
Sezione di Thiene<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
Il 23 maggio u.s. la Sezione ha<br />
effettuato l’annuale gita sociale alle<br />
isole della laguna di Venezia.<br />
In particolare è stata molto gradita<br />
quella effettuata all’isola degli<br />
Armeni con la sua Chiesa ed i<br />
suoi tesori esposti nell’apposita<br />
ala del monastero. Prima del<br />
pranzo la visita a Burano e subito<br />
dopo il pranzo a Torcello.<br />
Prima di fare ritorno a Thiene si<br />
è trovato anche il tempo per una visita<br />
a piazza S. Marco.<br />
tecipanti all’interno del Chiostro dell’Abbazia.<br />
Sezione di Bormio<br />
Il 23 maggio u.s. alcuni soci e familiari<br />
della Sezione di Bormio hanno<br />
effettuato una gita pellegrinaggio<br />
alla Basilica della Madonna di Tirano<br />
(Sondrio).<br />
Nella foto, il gruppo dei soci, da<br />
destra l’App. Sassu, segretario della<br />
Sezione di Bormio, e i soci Vincenzi<br />
e Gozzi con le consorti, Anna,<br />
Emy e Graziella davanti all’ingresso<br />
della Basilica.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 31
VITA NELLE SEZIONI<br />
Caduti senza Croce.<br />
Alla cerimonia è intervenuta una<br />
rappresentanza della Compagnia della<br />
Guardia di Finanza di Busto Arsizio,<br />
una rappresentanza della Polizia di<br />
Stato di Gallarate e una di Busto Arsizio<br />
e altre rappresentanze di Associazioni<br />
d’Arma con bandiera.<br />
Sezione di Trapani<br />
Il 4 aprile u.s. su invito del Comandante<br />
Provinciale di Trapani, una rappresentanza<br />
di soci della locale Sezione<br />
ANFI è intervenuta con il suo Presidente,<br />
M.M.A. Cav. Salvatore Incrivaglia,<br />
alla visita ispettiva ai reparti<br />
della Guardia di Finanza a quella sede<br />
del Gen. C.A. Umberto Fava, Coman-<br />
Sezione di Gallarate<br />
Il 28 marzo 2004, il Presidente della<br />
Sezione di Gallarate, Ten. Angelo<br />
Sanna, unitamente ad altri sei soci,<br />
nella Chiesa di S. Macario di Samarate<br />
(VA), hanno partecipato alla Santa<br />
Messa in onore di tutti i Caduti in guerra,<br />
senza croce. Con bandiera, e, in<br />
corteo, si sono recati a deporre una<br />
corona d’alloro al Monumento dei<br />
Caduti senza Croce, inaugurato nel<br />
2003.<br />
La foto ritrae il Sindaco di Samarate,<br />
il socio Fin. Giuseppe D’Aversa<br />
della Sezione di Gallarate che è anche<br />
Consigliere Nazionale per la Regione<br />
Lombardia dell’Opera Nazionale<br />
dante Interregionale dell’Italia Sud-<br />
Occidentale di Palermo.<br />
Nella foto un momento della visita.<br />
Sezione di Pinerolo<br />
Il 2 aprile 2004 presso il Santuario<br />
della Madonna delle Grazie in Pinerolo<br />
è stata celebrata la S. Messa<br />
Pasquale, officiata dal Cappellano<br />
militare Capo del Comando Regionale<br />
Piemonte, Mons. Jean Pierre Ravotti,<br />
alla quale hanno assistito i finanzieri in<br />
servizio ed in congedo e rappresentanze<br />
interforze locali (Ved. foto a<br />
lato).<br />
32 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Il successivo 1° aprile 2004, il<br />
Comm. Di Lelio con l’Alfiere e alcuni<br />
soci si è recato a Cisano Bergamasco,<br />
dove presso la sede del Comando<br />
Brigata della Guardia di Finanza,<br />
il Cappellano Militare dell’Accademia<br />
di Bergamo ha celebrato il Precetto<br />
Pasquale per il personale di quella<br />
sede.<br />
Il 3 aprile 2004, il Di Lelio ha presenziato<br />
al convegno tenutosi nella<br />
sala conferenze della Banca Popolare<br />
di Sondrio, presieduto dall’On.le<br />
Ministro Carlo Giovanardi, alla presenza<br />
delle maggiori Autorità provinciali.<br />
La Guardia di Finanza è intervenuta<br />
con il Ten. Col. Salvatore<br />
Luongo.<br />
Sezione di Lecco<br />
Il 31 marzo u.s., il Presidente della<br />
Sezione di Lecco, Fin. Filippo Di<br />
Lelio, con Alfiere ed alcuni soci si è<br />
recato presso l’Abbazia di Piona nel<br />
Comune di Colico, dove il Cappellano<br />
Militare don Enrico Pirotta, coadiuvato<br />
dal titolare della Parrocchia di Gera<br />
Lario (CO), don Luigi Bianchi, e dal<br />
Priore don Andrea Rossi, ha celebrato<br />
il Precetto Pasquale per i componenti<br />
della Brigata della Guardia di Finanza<br />
di Colico. Sono intervenuti: il<br />
Ten. Col. Salvatore Luongo, Comandante<br />
Provinciale di Lecco, e i Gen.<br />
B. Felice Germini e Maurizio Luciani,<br />
oltre al Comandante della Brigata di<br />
Colico, M.A. Franco Gorga.<br />
Sezione di Foggia<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
Il 29 marzo u.s. si è svolto a Foggia<br />
il 18° Raduno Nazionale<br />
dell’A.N.G.E.T. (Associazione Nazionale<br />
Genieri e Trasmettitori), al quale<br />
ha partecipato anche una rappresentanza<br />
della locale Sezione ANFI, con<br />
bandiera.<br />
Nella foto, il momento del passaggio<br />
della rappresentanza ANFI durante<br />
la sfilata.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 33
VITA NELLE SEZIONI<br />
Sezione di Benevento<br />
Il 3 aprile 2004, presso la sede<br />
della Sezione di Benevento, si è svolta<br />
la cerimonia di consegna dell’attestato<br />
di benemerenza, concesso dal<br />
Presidente Nazionale dell’ANFI al<br />
socio ottantenne, App. Cosimo Cervone.<br />
Alla cerimonia, oltre a numerosi<br />
soci, ha partecipato il Vice Presidente<br />
Nazionale, Dott. Comm. Antonio<br />
Zampelli.<br />
Il festeggiato, accompagnato dalla<br />
figlia Carmela e da un pronipote, visibilmente<br />
commosso, ha ringraziato i<br />
presenti con preghiera di far giungere<br />
anche al Presidente Nazionale dell’ANFI<br />
il suo sentito ringraziamento<br />
(ved. foto).<br />
Sezione di San Severo<br />
Il 22 febbraio 2004, i soci con i familiari<br />
della Sezione hanno partecipato al<br />
pranzo di carnevale che si è tenuto<br />
presso il ristorante “La Conchiglia” di<br />
Lesina (Foggia), organizzato dal Presidente<br />
della Sezione, Cav. Luigi Iagulli,<br />
in collaborazione con alcuni soci componenti<br />
del Direttivo della Sezione.<br />
Nella foto, la bella e numerosa<br />
comitiva dei partecipanti.<br />
Sezione di Falconara Marittima<br />
Il 4 aprile 2004, i soci e loro familiari<br />
della Sezione di Falconara Marittima<br />
(Ancona), si sono riuniti per il<br />
pranzo sociale presso un ristorante<br />
del luogo.<br />
La foto ritrae il Presidente della<br />
Sezione, Rag. Cav. Quinto Bolognini,<br />
mentre consegna, a nome di tutti i<br />
soci, un artistico piatto ricordo al titolare<br />
del ristorante.<br />
34 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Sezione di Frosinone<br />
La foto ritrae la comitiva dei soci<br />
della Sezione ANFI di Frosinone con<br />
il loro Presidente, Gen. D. Salvatore<br />
Dargenio, durante il pranzo sociale<br />
per gli auguri pasquali tenutosi all’Hotel<br />
ristorante “L’Orione” di Monte San<br />
Giovanni Campano (Frosinone).<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
Sezione di Cervignano del Friuli<br />
Il 4 aprile u.s., in occasione della<br />
Domenica delle Palme, come da tradizione,<br />
la Sezione ha organizzato un incontro<br />
conviviale dei soci e loro familiari<br />
presso l’Hotel “Patriarchi” di Aquileia.<br />
Nell’occasione è stato consegnato<br />
l’attestato di benemerenza concesso<br />
dal Presidente Nazionale dell’ANFI,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco, al socio<br />
ottantenne, V.Brig. Orlando Pollo.<br />
Anche la Sezione ha consegnato<br />
al festeggiato una targa ricordo.<br />
Nella foto, il Presidente della Sezione,<br />
M.C. Pasquale Stellato, il segretario<br />
ed i componenti del Consiglio<br />
Direttivo durante la consegna dell’attestato<br />
e della targa ricordo.<br />
Sezione di S. Benedetto del Tronto<br />
Il 16 maggio 2004 la Sezione AN-<br />
FI di San Benedetto del Tronto ha organizzato<br />
il pranzo sociale presso il<br />
ristorante “Country House Eden” a<br />
quella sede, al quale hanno partecipato<br />
numerosi soci e loro familiari.<br />
Durante il pranzo sociale è stato<br />
consegnato dal Presidente della Sezione,<br />
App. UPG Franco Giordani, un<br />
attestato di benemerenza al socio ottantenne<br />
M.M.A. Mario Imbastaro.<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 35
VITA NELLE SEZIONI<br />
ci, concessogli dal Presidente Nazionale<br />
dell’ANFI.<br />
Nella foto, il Segretario Economo,<br />
Brig. Cav. Ezio Campetella, e il Presidente<br />
della Sezione mentre riceve il<br />
Crest dal Comandante del Gruppo,<br />
Ten. Col. Sabatino Valentino.<br />
Sezione di Aprilia<br />
Nella foto, il gruppo dei soci e familiari<br />
della Sezione di Aprilia, accompagnati<br />
dal Presidente, S.Ten.<br />
Genino Cafaro, durante la visita al<br />
Vittoriale, in occasione del 3° Raduno<br />
ANFI della Lombardia a Salò.<br />
Sezione di Macerata<br />
Il 2 aprile 2004, il socio benemerito<br />
dell’A.N.F.I., Ten. Col. Sabatino<br />
Valentino, Comandante del Gruppo<br />
Provinciale della Guardia di Finanza<br />
di Macerata, ha ospitato, presso il<br />
Circolo Ufficiali, i soci della locale Sezione<br />
ANFI, con i loro familiari, per<br />
formulare a tutti gli auguri di Buona<br />
Pasqua.<br />
Nell’occasione il Ten. Col. Valentino<br />
ha donato un Crest della Guardia<br />
di Finanza al Presidente della Sezione,<br />
Brig. Cav. Uff. Dott. Enea Di Censo,<br />
ed ha consegnato il diploma di<br />
benemerenza al Fin. Saverio Iannuc-<br />
Sezione di Bergamo<br />
I soci e familiari della Sezione, accompagnati<br />
dal Presidente, Magg. Alvaro<br />
Giacomini, hanno effettuato nei<br />
giorni dal 3 all’8 giugno u.s. una gita<br />
in Francia visitando le città di Digione,<br />
Parigi, Fontainebleau e Versailles.<br />
La foto ritrae la comitiva davanti al<br />
Castello di Versailles.<br />
36 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
Giacinto ORFANELLO<br />
A Firenze, presso il Salone dei<br />
Cinquecento di Palazzo Vecchio, in<br />
occasione del XXI Premio Europeo<br />
Lorenzo il Magnifico, al pittore S.Ten.<br />
Giacinto ORFANELLO, Vice Presidente<br />
della Sezione ANFI di Firenze,<br />
è stata conferita dall’Accademia<br />
Internazionale Medicea la medaglia<br />
d’oro Laurenziana, per i suoi meriti<br />
artistici nel corso della sua quarantennale<br />
attività di pittore. Il maestro,<br />
ha allestito mostre nelle più importanti<br />
gallerie italiane ed all’estero: Parigi,<br />
Montecarlo, Stoccolma, Francoforte,<br />
Houston (ha partecipato su invito al<br />
Festival Internazionale dell’Arte dedicato<br />
all’Italia nel 1994 ed ha allestito<br />
una personale presso l’Istituto Italiano<br />
di Cultura a quella sede),<br />
Washington.<br />
A Giacinto Orfanello, pittore dell’Arno,<br />
sono state conferite 50 medaglie<br />
d’oro e d’argento, compresa<br />
quella del Presidente della Repubblica,<br />
il Fiorino d’oro di Firenze, la targa<br />
d’oro dei maestri del colore 1947 –<br />
1987, il Marco Aurelio di Roma, l’oscar<br />
del successo in omaggio all’arte<br />
di Milano. Tra i prossimi inviti al<br />
nostro artista la mostra personale<br />
presso l’Istituto Italiano di Cultura di<br />
Soci che si fanno onore<br />
Berlino. Nella foto, il maestro Giacinto<br />
Orfanello riceve il premio dall’Assessore<br />
alla Cultura del Comune di<br />
Firenze.<br />
Federico FELICETTI<br />
Il Presidente della Sezione ANFI<br />
di Alba (Cuneo), Cap. ris. Federico<br />
FELICETTI nelle recenti elezioni<br />
amministrative è stato eletto Sindaco<br />
del Comune di Ferrere (AT) con largo<br />
consenso elettorale (65% dei voti).<br />
Promozioni<br />
I sottonotati sottufficiali in congedo,<br />
iscritti nel Ruolo d’onore, sono stati<br />
promossi al grado superiore:<br />
a Maresciallo Maggiore<br />
- M.C. Carminantonio TANCREDI,<br />
sindaco effettivo della Sezione di<br />
Ciampino.<br />
a Maresciallo Capo<br />
- Brig. C. Gian Carlo BALSIMELLI,<br />
socio della Sezione di Valdarno<br />
Superiore.<br />
Il sottonotato ufficiale in congedo è<br />
stato promosso al grado superiore a<br />
titolo onorifico.<br />
a Tenente<br />
- S.Ten. Ottavio SINI, socio della<br />
Sezione di Bergamo.<br />
Compleanni<br />
Il 2 marzo 2004, l’App. Francesco<br />
GUIDI, socio fondatore della Sezione<br />
di Frosinone, ha felicemente compiuto<br />
90 anni di età.<br />
Il 22 maggio 2004, la Sig.ra Maria DI<br />
LAURO, madre del M.A. Angelo<br />
Rala, socio della Sezione di Roma<br />
1/Nord, in compagnia del figlio, dei<br />
nipoti e della nuora, ha festeggiato il<br />
suo 90° compleanno.<br />
Anniversario<br />
Il 25 aprile 2004, il S.Ten. Cav. Luigi<br />
CALDERONE, socio della Sezione di<br />
Cagliari, e consorte Sig.ra Rina BER-<br />
GAMO hanno festeggiato, attorniati<br />
dai nipoti, figli e parenti, il loro 40°<br />
anniversario di matrimonio.<br />
Nozze d’oro<br />
Il 5 ottobre 2003, l’App. Bruno BER-<br />
NABE’, socio della Sezione di Riccione,<br />
e la consorte Sig.ra Natalina<br />
FRATERNALI hanno festeggiato, circondati<br />
dall’affetto dei figli, nipoti,<br />
parenti ed amici, il loro 50° anniversario<br />
di matrimonio.<br />
Il 30 maggio 2004, l’App. Bortolo<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 37
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
MANCINI, socio della Sezione di<br />
Castelfranco Veneto, e consorte,<br />
Sig.ra Ermelinda BORGOGNONI,<br />
hanno festeggiato il loro 50° anniversario<br />
di matrimonio in compagnia del<br />
figlio, nuora e nipoti dopo aver assistito<br />
alla Santa Messa, celebrata nel<br />
Duomo di Castelfranco Veneto.<br />
Il 14 giugno 2004, i coniugi Sig.ra<br />
Anna LENTINI e Brig. Domenico OLI-<br />
VERI, soci della Sezione di Sciacca,<br />
hanno festeggiato nei locali della<br />
stessa Sezione il loro 50° anniversario<br />
di matrimonio. Ai coniugi i soci invitati<br />
hanno offerto una targa ricordo.<br />
Nozze d’argento<br />
Il 14 giugno 2004, il V.Brig. Giuseppe<br />
PIZZO, socio della Sezione di Mazara<br />
del Vallo, e consorte, Sig.ra Sebastiana<br />
BERTOLINO, hanno festeggiato,<br />
in compagnia dei figli, parenti<br />
ed amici, il loro 25° anniversario di<br />
matrimonio.<br />
Il 16 giugno 2004, l’App. Fiore BON-<br />
TEMPO, socio della Sezione di Sondrio,<br />
e la consorte, Sig.ra Manuela<br />
DE PAOLI, hanno festeggiato il loro<br />
25° anniversario di matrimonio in<br />
compagnia del figlio, amici e parenti.<br />
Nozze<br />
L’11 ottobre 2003, nella Cattedrale S.<br />
Achiropita in Rossano Calabro, la<br />
Sig.na Achiropita TOPAZIO, figlia del<br />
Brig. C. Franco, socio della Sezione<br />
di Corigliano Calabro, si è unita in<br />
matrimonio con il Sig. Giovanni<br />
PALUDI.<br />
Il 14 maggio 2004 nella Chiesa di S.<br />
Alfonso Maria Dé Liguori in Foggia, il<br />
Rag. Gianni CATINO, figlio dell’App.<br />
sc. Luigi, socio della Sezione di Foggia,<br />
si è unito in matrimonio con la<br />
Sig.na Teresa SPERANZA.<br />
Il 27 maggio 2004, nella Cattedrale di<br />
San Michele Arcangelo, il Sig. Giaco-<br />
mo Antonio TROCCOLI, figlio del Sig.<br />
Giuseppe, socio simpatizzante della<br />
Sezione di Bitetto, si è unito in matrimonio<br />
con la Sig.na Giulia LANNA.<br />
L’11 giugno 2004, nel Convento del<br />
Beato Giacomo, la Dott.ssa Gianna<br />
ABBRUZZESE, figlia del Sig. Vito,<br />
socio simpatizzante della Sezione di<br />
Bitetto, si è unita in matrimonio con il<br />
M.C. dell’Arma dei Carabinieri Adriano<br />
POTENZIERI.<br />
Il 12 giugno 2004, presso la Basilica<br />
di S. Nicolò in Lecco, si sono uniti in<br />
matrimonio la Sig.na Barbara ZAGA-<br />
NELLA, figlia del Brig. Ansano, socio<br />
della Sezione di Lecco, con il Sig.<br />
Fulvio CARSANIGA.<br />
Culle<br />
Il 13 marzo 2004 è nato Federico, primogenito<br />
dei coniugi Sig.ra Clara<br />
TRANCHIDA e Sig. Salvatore TOPA-<br />
ZIO. Lo annunciano con gioia i nonni<br />
paterni, Sig.ra Rosa De Simone e il<br />
Brig. C. Franco Topazio, socio della<br />
Sezione di Corigliano Calabro.<br />
Il 16 aprile 2004 è nato Alessandro,<br />
primogenito del Dott. Stefano e del<br />
giudice Cristina DI CENSO. Né dà,<br />
con gioia, il lieto annuncio la nonna e<br />
il nonno materno Brig. C. Guido,<br />
socio della Sezione di Prato.<br />
Il 24 marzo 2004 è nato Nunzio, figlio<br />
dei coniugi Dott.ssa Marina PAPA e<br />
Sig. Aniello DEL DEO. Ne danno il<br />
lieto annuncio i nonni paterni Sig.ra<br />
Costanza Cuomo e il Brig. m. Nunzio<br />
Del Deo, socio della Sezione di<br />
Ischia, oltre alla nonna materna<br />
Sig.ra Maria Congino.<br />
Il 28 aprile 2004 è nato Filippo,<br />
secondogenito dei coniugi Eleonora<br />
ed Enrico GIANNINI. Ne danno il lieto<br />
annuncio la sorellina Carolina e i<br />
nonni paterni, Sig.ra Massima e il<br />
M.M.A. Bruno, socio della Sezione di<br />
Grosseto.<br />
Il 22 maggio 2004 è nato Edoardo,<br />
nipote dell’App. Francesco Doppiu,<br />
socio della Sezione di Imperia.<br />
Il 15 giugno 2004 è nata Martina,<br />
figlia dei coniugi Sig.ra Luisa GUAR-<br />
RIELLO e Sig. Mirko CANDURO. Né<br />
dà il lieto annuncio, il bisnonno<br />
Comm. Giuseppe Zizzari, Presidente<br />
Onorario della Sezione di Caserta.<br />
Lauree<br />
Si sono recentemente laureati:<br />
- Sig.na Cinzia CANU, figlia del Brig.<br />
Giovanni, consigliere della Sezione<br />
di Cagliari, in “Medicina e Chirurgia”<br />
con il punteggio di 110/110 e lode<br />
presso l’Università di Cagliari.<br />
- Sig. Angelo CORELLI, figlio del<br />
Brig. C. Giuseppe, socio della<br />
Sezione di Ceprano, in “Economia<br />
Bancaria”, presso l’Università di<br />
Siena con ottimo punteggio.<br />
- Sig. Francesco Antonio DARDA-<br />
NO, figlio del Brig. C. Michele, consigliere<br />
e segretario della Sezione<br />
di Corigliano Calabro, in “Economia<br />
delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari”<br />
con il punteggio di 110/110<br />
presso l’Università Cattolica di Milano.<br />
- Sig.na Angela GIUNGAIO, figlia<br />
dell’App. Angelo, socio della Sezione<br />
di Silandro, in “Sociologia”, presso<br />
l’Università di Trento con il punteggio<br />
di 104/110.<br />
- Sig.ra Antonella MIRAGLIA in<br />
Rochira, figlia del M.M.A. Oronzo,<br />
socio della Sezione di Taranto, e<br />
sorella del Fin. Paolo, in servizio<br />
presso il Comando Provinciale<br />
Guardia di Finanza di Chieti, in<br />
“Giurisprudenza” con il punteggio di<br />
106/110<br />
- Sig. Raffaele MUSCETTOLA, figlio<br />
del S.Ten. Nicandro, socio della<br />
Sezione di San Nicandro Garganico,<br />
in “Giurisprudenza”, presso l’Università<br />
di Teramo con ottimo punteggio.<br />
- Sig. Giuseppe PAGLIARI, figlio del<br />
M.A. Orlando, Vice Presidente del-<br />
38 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
la Sezione di Rimini, in “Odontoiatria<br />
e Protesi presso l’Università di<br />
Bologna con il punteggio di<br />
110/110.<br />
- Sig.na Alessia PASQUARIELLO,<br />
figlia del M.A. Antonio, socio della<br />
Sezione di Caserta, in “Conservazione<br />
dei Beni Culturali”, con il punteggio<br />
di 106/110 presso l’Università<br />
di Napoli.<br />
- Sig.na Elisabetta RUBICINI, figlia<br />
Tristia<br />
del Brig. Ferdinando, socio della<br />
Sezione di S.Benedetto del Tronto,<br />
in “Farmacia” presso l’Università di<br />
Camerino.<br />
- Sig.ra Nadia RUGGIERI, figlia del<br />
M.A. Antonio, socio della Sezione<br />
di Bari e nipote del Segretario<br />
Generale dell’A.N.F.I., Magg. Giuseppe<br />
Ruggieri, in “Medicina”, presso<br />
l’Università di Bari, con il punteggio<br />
di 110/110 e lode.<br />
IN MEMORIA DEL GENERALE LUIGI TALÒ<br />
Mite Gentiluomo, Comandante intrepido<br />
In una tersa giornata d’estate è volato<br />
in Cielo sulle ali del vento e del<br />
destino, il Generale C. A. Luigi Talò,<br />
combattente della guerra 1940/1945,<br />
protagonista di prima schiera nella lotta<br />
di Liberazione contro i nazisti invasori.<br />
Per i molti Amici, “Gigino”, fra i quali il<br />
sottoscritto.<br />
In una città vuota dal caldo estivo,<br />
puntuale è apparso il necrologio del<br />
Sindaco Gabriele Albertini e della Giunta<br />
Comunale unanime che lo hanno<br />
proclamato: “Cittadino Benemerito della<br />
Città di Milano”.<br />
Un riconoscimento che, sommato al<br />
prestigioso Ambrogino concessogli<br />
anni or sono, onora la Sua Famiglia (la<br />
moglie Signora Lucia ed i figli Alessandro<br />
e Francesco) e, al pari della Fami-<br />
glia, il Corpo della Guardia di Finanza,<br />
del quale fu fedele servitore, e la nostra<br />
Associazione, della quale era socio<br />
emerito.<br />
Ma perché un così alto onore è stato<br />
conferito ad un siciliano di Palermo,<br />
“emigrato” cinquant’anni fa nella Metropoli<br />
con il grado di Tenente? Perché<br />
quell’Uomo, sotto i sobri “vestimenti”<br />
dannunziani, nascondeva ex natura<br />
inimmaginabili doti di Comandante<br />
intrepido, di cavaliere senza macchia e<br />
senza paura, magnificate da una rara e<br />
raffinata cultura umanistica, giuridica e<br />
storica (una laurea in giurisprudenza ed<br />
un’altra in filosofia), vivificate da una<br />
umanità tutta propria della nobile Terra<br />
di Sicilia.<br />
Correvano gli anni terribili 1943/45<br />
ed i tedeschi, a Milano, erano furibondi<br />
perché, pur disponendo di avanzatissimi<br />
(allora) mezzi tecnologici di contrasto,<br />
non riuscirono ad isolare e localizzare<br />
una potente radio ricetrasmittente a<br />
mezzo della quale i massimi esponenti<br />
del Comitato di Liberazione Alta Italia<br />
mantenevano i collegamenti quotidiani<br />
con i Comandi Alleati del Sud Italia.<br />
Quella radio, la cui esiziale importanza<br />
non sfuggiva agli invasori, la<br />
teneva ben nascosta in casa, o la portava<br />
addosso, come una sacca da spesa<br />
grossa, a seconda del mutar degli<br />
eventi, il Tenente Talò, il caro “Gigino”,<br />
ben consapevole che, se veniva “pizzicato”,<br />
lo passavano per le armi ipso<br />
jure belli, senza pietà.<br />
Milano, a quel tempo, gemeva sotto<br />
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
il tallone nazista, non meno cruento di<br />
quello austriaco sugli spalti di Porta<br />
Tosa nel 1848/49. E fu così che quel<br />
signore mite e schivo, dall’apparenza di<br />
un impiegato del Regio Catasto, impugnò<br />
le armi e, al comando di un plotone<br />
di Finanzieri dell’eroico Reggimento<br />
Malgeri, affrontò il nemico a viso aperto,<br />
affiancandosi alle Forze Partigiane<br />
ed al Popolo milanese insorto.<br />
La malvagità e la miseria umane,<br />
tuttavia, non mancarono di infliggere ad<br />
un Uomo di codesto rango l’amarezza<br />
di una vile accusa. Giudici della Suprema<br />
Corte gli resero Giustizia ampia,<br />
lenitrice, riparatrice; ma la ferita gli<br />
rimase nell’anima, aduso com’era<br />
all’honeste vivere.<br />
Dove sei ora, “Gigino”: dove sei?<br />
Vicino, invisibile, ai nostri cuori o lontano,<br />
nell’universo profondo?<br />
Forti della Fede, amiamo immaginare<br />
che cammini su prati erbosi e vivi;<br />
che Ti disseti in ruscelli di latte e miele,<br />
dove v’è solo amore, e non odio né violenza;<br />
dove l’agnello pascola tranquillo<br />
accanto al lupo e la tortora volteggia<br />
con l’aquila.<br />
La grande Famiglia ANFI di Milano<br />
Ti rimpiange. Ha vissuto dolorosamente<br />
l’ultimo tratto della Tua vita. Ad essa<br />
esternavi le riflessioni sulla nostra condizione,<br />
sulla (in) decorosa pensione<br />
“d’annata” che una Patria ingrata ci dà.<br />
Hai lasciato in noi un vacuum incolmabile,<br />
abituati, come eravamo, la domenica,<br />
ad ascoltare la Tua dotta esegesi<br />
sul pensiero di Kant, Nietsche, Rousseau,<br />
D’Alembert; i passi del Manzoni e<br />
di Leopardi; le poesie di Ungaretti, di<br />
Montale, di Cardarelli; la letteratura di<br />
Ignazio Silone.<br />
Tutto è finito, in obbedienza alla<br />
legge universale del tempo e dei<br />
momenti. Nel furor dell’inverno fosti per<br />
tutte le Fiamme Gialle limpido valore di<br />
riferimento, di dedizione all’Italia, al<br />
Corpo. Di tutti i Finanzieri in congedo<br />
che conobbero il sudore e la pena di<br />
uno zaino affardellato per servire la<br />
Patria in armi.<br />
Queste notti d’estate Ti cercherò,<br />
dal terrazzino della mia casa abruzzese,<br />
fra i miliardi di stelle del firmamento.<br />
Riconoscerò il Tuo volto. Intratterrò<br />
con Te un muto colloquio di dolore e di<br />
rimpianto.<br />
Nicola Morelli<br />
Fiamme Gialle 7-8 / 2004 39