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IL PROF. DOMENICO SINISCALCO - NUOVO MINISTRO DELL ...

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Gli argomenti che riguardano l’anziano<br />

e sui quali si possono fare delle<br />

considerazioni sono infiniti. Mi è sembrato<br />

singolare, piacevole e molto interessante<br />

quello suggeritomi da mia<br />

moglie, che lo aveva preso da una frase<br />

di una nostra anziana amica. Poteva<br />

sembrare solo una battuta di spirito;<br />

per me, invece, nascondeva una<br />

verità: era una confessione, un invito a<br />

ogni anziano a comportarsi in modo<br />

diverso da quando era giovane. Nello<br />

stesso tempo era uno stimolo a considerare<br />

la vecchiaia non come una<br />

malattia da curare in segreto, per<br />

nascondere i danni e le devastazioni<br />

che il tempo aveva procurato sul suo<br />

aspetto. La frase riferitami da Iva era la<br />

seguente: “Quando ero giovane facevo<br />

di tutto per piacere; ora che sono vecchia<br />

faccio di tutto per non dispiacere”.<br />

Parole sagge con cui si metteva a nudo<br />

due modi di comportarsi in due diverse<br />

età, in due diverse stagioni della vita.<br />

Ecco, proprio di stagioni si tratta;<br />

come se anche il genere umano avesse<br />

il ciclo naturale della primavera, dell’estate,<br />

dell’autunno e dell’inverno. È<br />

chiaro che le stagioni alle quali si riferiva<br />

la nostra amica erano la primavera<br />

e l’inverno. La primavera, quando la<br />

natura si risveglia e timidamente<br />

mostra la sua vitalità: piccole foglie,<br />

delicate, di colore incerto, ancora umide<br />

di linfa. Fiori che sbocciano con<br />

colori dalle mille tonalità, che maliziosamente<br />

si offrono al volo di quegli utili<br />

insetti che sanno trasportare il polline<br />

fecondatore da un fiore all’altro. Natura<br />

e uomo: un tutt’uno di materia vivente,<br />

coinvolti nel ciclo delle stagioni. Primavera<br />

è quell’età del genere umano<br />

in cui il corpo e lo spirito passano quasi<br />

insensibilmente dalla fanciullezza<br />

all’adolescenza. Il riso infantile si tramuta<br />

in sorriso pensoso, preoccupato<br />

per quanto avviene a sua insaputa sotto<br />

l’irresistibile spinta delle modificazioni<br />

fisiologiche. Dall’asessualità del<br />

bambino si passa gradatamente alla<br />

sessualità dell’adolescente, alla manifesta<br />

coscienza della propria capacità<br />

di procreare. È un gioco che permette<br />

di mettere a fuoco l’iniziale e nebulosa<br />

immagine dell’amore. È tutto tensione<br />

LE QUATTRO STAGIONI <strong>DELL</strong>’UMANITÀ<br />

di sentimenti, schermaglia di parole,<br />

un alternarsi di situazioni in cui l’aspetto<br />

esteriore ha importanza capitale. Il<br />

primo reciproco impatto è quello visivo:<br />

la gradevolezza del viso, degli<br />

occhi, del corpo, del portamento, colpiscono<br />

prima di ogni altra qualità. È<br />

come il fiore che con i suoi colori attrae<br />

l’ape che in esso dovrà penetrare, per<br />

succhiarne il nettare e deporre nel suo<br />

interno il polline raccolto poco prima<br />

da un fiore dello stesso aspetto. Sono<br />

tutte astuzie di madre natura che, con<br />

l’attrazione della bellezza e della freschezza,<br />

induce alla conservazione<br />

della specie.<br />

Da adolescente, diceva la vecchia<br />

signora, faceva di tutto per piacere,<br />

perché voleva essere da molti prescelta,<br />

per potere a sua volta scegliere il<br />

pretendente che più le piaceva e le si<br />

adattava.<br />

Gli anni, come le stagioni, non fermano<br />

il loro corso. Gli antichi Greci<br />

con due parole davano l’idea esatta<br />

del trascorrere del tempo: “Panta rei”,<br />

dicevano, per significare che tutto passa.<br />

Dopo la primavera viene l’estate,<br />

che equivale all’epoca dei frutti. Anche<br />

per l’uomo significa raccolto: famiglia,<br />

figli, maturità, lavoro, soddisfazioni.<br />

Segue l’autunno, con la caduta delle<br />

foglie: il distacco dai figli, il declino fisico,<br />

il pensionamento. È poi inevitabile<br />

l’arrivo dell’inverno con il freddo, la<br />

neve: solitudine, stanchezza, isolamento,<br />

freddo interiore.<br />

A ogni stagione, come cambia l’aspetto<br />

della natura, si ha una graduale<br />

e insensibile trasformazione del corpo<br />

dell’uomo e della donna. Alla freschezza<br />

dei lineamenti della giovinezza si<br />

sostituiscono, poco a poco, i segni dell’inesorabile<br />

trascorrere degli anni: la<br />

caduta dei capelli e il loro incanutirsi; le<br />

rughe sul viso, la deformazione del<br />

corpo; il cambiamento del carattere; il<br />

rallentamento delle reazioni. Tutte<br />

condizioni che rendono l’anziano ben<br />

diverso dall’aspetto di un tempo.<br />

Da questo scorrere degli anni l’anziano<br />

trae un vantaggio: è quello di<br />

aver accumulato esperienza. Una qualità<br />

che gli deriva dall’aver già vissuto e<br />

superato tante difficoltà e situazioni<br />

di Gianfranco Cavicchioli<br />

che il giovane non sospetta neppure di<br />

dover incontrare nel corso della sua<br />

vita futura.<br />

Mi piace la similitudine fra genere<br />

umano e natura; perciò, quando penso<br />

all’aspetto esterno dell’anziano, faccio<br />

il raffronto con quanto avviene con le<br />

mele di cui mi rifornisco direttamente<br />

da un agricoltore mantovano. Sul finire<br />

dell’autunno, infatti, me ne faccio mandare<br />

un paio di cassette: sono mele di<br />

buon sapore, a differenza di quelle che<br />

Iva acquista al mercato qui a Roma.<br />

Quelle mantovane sono sode, lucide,<br />

di un bel colore verde-rosso; si<br />

conservano a lungo, essendo state<br />

raccolte e spedite senza sostare a lungo<br />

in frigorifero. Con il passar dei mesi<br />

piano piano la polpa si asciuga, si concentra,<br />

mentre all’esterno la buccia si<br />

raggrinza. Al non intenditore fanno l’effetto<br />

che siano invecchiate. Invece il<br />

loro sapore non solo si mantiene inalterato,<br />

ma addirittura migliora e si esalta,<br />

dando al frutto una gradevolezza<br />

che non si sarebbe supposta.<br />

Anche l’anziano ha la possibilità di<br />

mostrare quanto ha nel suo “interno”;<br />

solo che deve unire a un aspetto gradevole<br />

quanto esprime. Mentre le<br />

mele di cui parlavo non hanno alcuna<br />

possibilità di cambiare la propria buccia<br />

dopo mesi dalla raccolta, una persona<br />

può farlo con la propria (mi si<br />

scusi l’espressione; volevo dire “il proprio<br />

aspetto”).<br />

Non ci vuole molto a essere ordinati,<br />

puliti, vestiti come si conviene alla<br />

propria età. Non si può pretendere che<br />

la pelle o i capelli siano come quelli dei<br />

giovani. Anzi l’aspetto deve essere<br />

quello di una persona anziana, perché<br />

anche un vecchio può avere un bell’aspetto.<br />

Cosicché, quando mostrerà le<br />

sue doti interiori, potrà presentarle con<br />

la dovuta forma, cioè con la presenza<br />

che ci si aspetta da una persona che<br />

ha vissuto e che ha capito che ogni età<br />

ha i suoi pregi, che non devono necessariamente<br />

essere quelli dell’età giovanile.<br />

Tutte le stagioni hanno una loro<br />

bellezza, anche quelle che, come l’autunno<br />

e l’inverno, potrebbero indurre<br />

qualcuno a considerarle più tristi e<br />

meno piacevoli delle altre.<br />

24 Fiamme Gialle 7-8 / 2004

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