IL PROF. DOMENICO SINISCALCO - NUOVO MINISTRO DELL ...

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degli artt. 2, comma 7 e della legge n. 324/59 e 130 del D.P.R. n. 1092/73, la Corte ha sostenuto il venir meno di un generalizzato divieto di cumulo di duplice indennità integrativa speciale. Ancora più significativo è il riferimento alla sentenza n. 516/2000 con la quale la tabella O della lettera B comma 3 della legge della Regione Sicilia n. 41/85 è stata colpita dalla dichiarazione di illegittimità nella parte in cui non determina la misura del trattamento complessivo oltre il quale diventi operante per i titolari di pensioni ed assegni vitalizi, il divieto di cumulo di indennità di contingenza ed indennità similari. La circostanza che la norma in questione riguardava entrambe le ipotesi di cumulo (pensione + retribuzione e pensione + pensione) e la natura indiscutibilmente ablatoria della sentenza che l’ha pronunciata non possono fare sorgere dubbi sulla attuale inesistenza nell’ordinamento siciliano del divieto di cumulo sotto qualsiasi forma, dovendosi viceversa escludere con fermezza qualsiasi possibilità di reviviscenza del divieto in questione a mezzo di norme ormai espunte dall’ordinamento perché colpite da declaratoria di incostituzionalità, come l’art. 17 della legge n. 843/78 o l’art. 99 del T.U. n. 1092/73. Conclusivamente deve ritenersi l’ammissibilità del cumulo di indennità integrativa speciale su due pensioni, con attenzione al fatto che la soluzione qui propugnata è certamente quella che appare più rispettosa del principio di uguaglianza, la cui violazione ha dato luogo alla dichiarazione di illegittimità di norme che creavano un’ingiustificata disparità di trattamento tra il percettore di duplice pensione e il pensionato che prestasse attività lavorativa dipendente (sent. 172/91). Rimane naturalmente salva la legittimità di un intervento legislativo volto a fissare il limite di reddito al di sopra del quale il divieto può essere ritenuto compatibile con i principi costituzionali. Il riconoscimento del diritto alla corresponsione dell’indennità integrativa speciale comprende anche la quota di essa che va conglobata nella tredicesima mensilità. Va pertanto riconosciuto il diritto della ricorrente alla corresponsione dell’indennità integrativa speciale sul trattamento pensionistico diretto nei limiti della prescrizione quinquennale. Ancorché ai sensi dell’art. 195 del D.P.R. n. 1092/73 l’Amministrazione debba provvedere d’ufficio alla corresponsione dell’indennità integrativa speciale e della tredicesima e che pertanto il relativo diritto – al pari di quello a pensione (di cui l’I.I.S. è ormai una componente) – debba considerarsi imprescrittibile, rimane pur sempre la prescrittibilità dei singoli ratei e delle differenze arretrate. Quanto alla durata del termine, questo giudice non ignora l’orientamento giurisprudenziale, peraltro minoritario, richiamato dalla ricorrente che ha ritenuto applicabile nel caso di specie la prescrizione decennale ai sensi dell’art. 2946 c.c., in conformità all’orientamento espresso dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione relativamente ai crediti per ratei pensionistici che difettino del carattere della liquidità ed esigibilità ed a differenza di quanto previsto per i ratei liquidati e posti in riscossione. Non si ha motivo per escludere che anche per le pensioni statali debba trovare applicazione il termine quinquennale di cui all’art. 2 del r.d.l. 19 gennaio 1939, n. 295, come sostituito dal comma 3 dell’art. 2 della legge 7.8.1985, n. 428; tale norma nella sua portata letterale, che fa riferimento alle pensioni ed agli assegni corrisposti dallo Stato, non consente infatti alcuna distinzione a seconda della natura del trattamento previdenziale se retributivo o privilegiato e nell’ambito di questa categoria se ordinario o tabellare; inoltre ai sensi dell’ultimo comma dell’articolo citato la prescrizione quinquennale trova applicazione anche “alle rate e differenze arretrate degli emolumenti indicati nel comma precedente spettanti ai destinatari o ai loro aventi causa e decorre dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. Stante il carattere di specialità della disposizione che prevede il termine quinquennale essa trova applicazione per tutte le “pensioni pubbliche” in deroga alla normativa comune di cui al codice civile che riguarda esclusivamente le “pensioni private”. Non può ritenersi appropriato il richiamo alla giurisprudenza della Corte di Cassazione che secondo questo giudice va riferita ai casi in cui la mancata liquidazione dei ratei pensionistici nel loro preciso ammontare incide sulla conoscibilità da parte dell’interessato del sacrificio del suo diritto; invero una volta costituito il rapporto pensionistico il pagamento delle singole prestazioni non necessita di un atto amministrativo accertativo, in particolare l’indennità integrativa speciale è direttamente determinata dalla legge nel suo ammontare, ed i relativi ratei non presentano il carattere della illiquidità. Il dies a quo (a decorrere dal quale il diritto può essere esercitato) deve essere individuato nel giorno in cui l’interessato abbia comunque avuto contezza della mancata corresponsione dell’indennità integrativa speciale sulla pensione; la tesi secondo cui dovrebbe farsi riferimento alla data di pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale, si pone in contrasto con il radicato principio secondo cui l’illegittimità costituzionale della norma costituisce un impedimento solo di fatto all’esercizio del diritto e come tale non può impedire il decorso della prescrizione. (Sez. Giur. Calabria ex plurimis sent. n. 701 del 12.9.2003; SS.RR. n. 16/QM/2003 del 9.8.2003)». Sembra che sul punto sia stato chiesto l’intervento, ancora una volta, della Corte Costituzionale. L’augurio è che si abbia, finalmente, un indirizzo giurisprudenziale univoco e favorevole ai ricorrenti, senza tagli ingiustificati tesi solo a non far lievitare la spesa pubblica. 28 Fiamme Gialle 7-8 / 2004
Sezione di Gaeta VITA NELLE SEZIONI Il 27 maggio 2004, alle ore 10,00, nella Chiesa della Caserma Mazzini del Comando Scuola Nautica, messa gentilmente a disposizione dal Comandante, Col. Mario Farnesi, il Cappellano Militare, Don Salvatore Meoli, ha celebrato la Santa Messa per ricordare ed onorare degnamente, ai sensi dell’art. 2 punto 1 lett. A) dello Statuto, nel rispetto dei sentimenti di profonda solidarietà e nobili e gloriose tradizioni del Corpo della Guardia di Finanza, la memoria degli Appuntati di mare Luigi Laccetta e Erasmo Stamegna, all’epoca in servizio presso il Comando della Scuola Nautica. Nati a Gaeta, entrambi ammogliati con figli, tragicamente 32 anni orsono perirono a seguito di una violenta esplosione, verificatasi a bordo della Nave Scuola “G.91 Galiano”, durante una crociera al largo di Civitavecchia, la sera del 27 maggio 1972. Alla S. Messa hanno partecipato numerosi soci e familiari della Sezione con il loro Presidente Magg. Fernando Porceddu. Sezione di Roma-1/Nord Dal 4 al 10 maggio u.s. un folto gruppo di soci della Sezione Roma- 1/Nord ha effettuato una gita sociale in Portogallo. I partecipanti, tra i quali la gradita presenza del Gen. C.A. Antonio Cappello con la gentile consorte Signora Anna, hanno potuto ammirare le bellezze architettoniche in stile gotico manuelino disseminate in un verde rigoglioso e lussureggiante. Le città con i loro siti di interesse storico culturale visitate, sono state: Lisbona, Queluz, Sintra, Cabo da Roca, Cascais, Estoril, Obidos, Alco Baca, Nazarè, Batlha, il Santuario di Fatima, Bucaco, Oporto e Braga. È stata effettuata, infine, una minicrociera sul fiume Douro da Oporto alla foce sull’Oceano Atlantico. Nella foto sotto, il gruppo dei soci nel cortile dell’incantevole Monastero di dos Jerònimos a Lisbona. Con il tour delle “Cinque Terre”, effettuato dal 23 al 26 maggio u.s., la Sezione ANFI di Roma-1/Nord ha concluso il 1° semestre delle attività socio-turistiche in calendario. Favoriti da un tempo splendido, la visita a Genova e alle Cinque Terre ha entusiasmato i partecipanti. Durante la gita sono state visitate città con i loro siti più interessanti: La Spezia, Lerici, San Terenzo e Cavi di Lavagna. In battello è stato raggiunto e visitato Riomaggiore per percorrere la via dell’amore fino a Manarola e poi Monterosso. Sempre in gita in battello sono state visitate Rapallo e Portofino. Non è mancata, infine, la visita all’Acquario di Genova. La foto in alto mostra il gruppo dei soci a Portofino. Fiamme Gialle 7-8 / 2004 29
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