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IL PROF. DOMENICO SINISCALCO - NUOVO MINISTRO DELL ...

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la Sezione di Rimini, in “Odontoiatria<br />

e Protesi presso l’Università di<br />

Bologna con il punteggio di<br />

110/110.<br />

- Sig.na Alessia PASQUARIELLO,<br />

figlia del M.A. Antonio, socio della<br />

Sezione di Caserta, in “Conservazione<br />

dei Beni Culturali”, con il punteggio<br />

di 106/110 presso l’Università<br />

di Napoli.<br />

- Sig.na Elisabetta RUBICINI, figlia<br />

Tristia<br />

del Brig. Ferdinando, socio della<br />

Sezione di S.Benedetto del Tronto,<br />

in “Farmacia” presso l’Università di<br />

Camerino.<br />

- Sig.ra Nadia RUGGIERI, figlia del<br />

M.A. Antonio, socio della Sezione<br />

di Bari e nipote del Segretario<br />

Generale dell’A.N.F.I., Magg. Giuseppe<br />

Ruggieri, in “Medicina”, presso<br />

l’Università di Bari, con il punteggio<br />

di 110/110 e lode.<br />

IN MEMORIA DEL GENERALE LUIGI TALÒ<br />

Mite Gentiluomo, Comandante intrepido<br />

In una tersa giornata d’estate è volato<br />

in Cielo sulle ali del vento e del<br />

destino, il Generale C. A. Luigi Talò,<br />

combattente della guerra 1940/1945,<br />

protagonista di prima schiera nella lotta<br />

di Liberazione contro i nazisti invasori.<br />

Per i molti Amici, “Gigino”, fra i quali il<br />

sottoscritto.<br />

In una città vuota dal caldo estivo,<br />

puntuale è apparso il necrologio del<br />

Sindaco Gabriele Albertini e della Giunta<br />

Comunale unanime che lo hanno<br />

proclamato: “Cittadino Benemerito della<br />

Città di Milano”.<br />

Un riconoscimento che, sommato al<br />

prestigioso Ambrogino concessogli<br />

anni or sono, onora la Sua Famiglia (la<br />

moglie Signora Lucia ed i figli Alessandro<br />

e Francesco) e, al pari della Fami-<br />

glia, il Corpo della Guardia di Finanza,<br />

del quale fu fedele servitore, e la nostra<br />

Associazione, della quale era socio<br />

emerito.<br />

Ma perché un così alto onore è stato<br />

conferito ad un siciliano di Palermo,<br />

“emigrato” cinquant’anni fa nella Metropoli<br />

con il grado di Tenente? Perché<br />

quell’Uomo, sotto i sobri “vestimenti”<br />

dannunziani, nascondeva ex natura<br />

inimmaginabili doti di Comandante<br />

intrepido, di cavaliere senza macchia e<br />

senza paura, magnificate da una rara e<br />

raffinata cultura umanistica, giuridica e<br />

storica (una laurea in giurisprudenza ed<br />

un’altra in filosofia), vivificate da una<br />

umanità tutta propria della nobile Terra<br />

di Sicilia.<br />

Correvano gli anni terribili 1943/45<br />

ed i tedeschi, a Milano, erano furibondi<br />

perché, pur disponendo di avanzatissimi<br />

(allora) mezzi tecnologici di contrasto,<br />

non riuscirono ad isolare e localizzare<br />

una potente radio ricetrasmittente a<br />

mezzo della quale i massimi esponenti<br />

del Comitato di Liberazione Alta Italia<br />

mantenevano i collegamenti quotidiani<br />

con i Comandi Alleati del Sud Italia.<br />

Quella radio, la cui esiziale importanza<br />

non sfuggiva agli invasori, la<br />

teneva ben nascosta in casa, o la portava<br />

addosso, come una sacca da spesa<br />

grossa, a seconda del mutar degli<br />

eventi, il Tenente Talò, il caro “Gigino”,<br />

ben consapevole che, se veniva “pizzicato”,<br />

lo passavano per le armi ipso<br />

jure belli, senza pietà.<br />

Milano, a quel tempo, gemeva sotto<br />

NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

il tallone nazista, non meno cruento di<br />

quello austriaco sugli spalti di Porta<br />

Tosa nel 1848/49. E fu così che quel<br />

signore mite e schivo, dall’apparenza di<br />

un impiegato del Regio Catasto, impugnò<br />

le armi e, al comando di un plotone<br />

di Finanzieri dell’eroico Reggimento<br />

Malgeri, affrontò il nemico a viso aperto,<br />

affiancandosi alle Forze Partigiane<br />

ed al Popolo milanese insorto.<br />

La malvagità e la miseria umane,<br />

tuttavia, non mancarono di infliggere ad<br />

un Uomo di codesto rango l’amarezza<br />

di una vile accusa. Giudici della Suprema<br />

Corte gli resero Giustizia ampia,<br />

lenitrice, riparatrice; ma la ferita gli<br />

rimase nell’anima, aduso com’era<br />

all’honeste vivere.<br />

Dove sei ora, “Gigino”: dove sei?<br />

Vicino, invisibile, ai nostri cuori o lontano,<br />

nell’universo profondo?<br />

Forti della Fede, amiamo immaginare<br />

che cammini su prati erbosi e vivi;<br />

che Ti disseti in ruscelli di latte e miele,<br />

dove v’è solo amore, e non odio né violenza;<br />

dove l’agnello pascola tranquillo<br />

accanto al lupo e la tortora volteggia<br />

con l’aquila.<br />

La grande Famiglia ANFI di Milano<br />

Ti rimpiange. Ha vissuto dolorosamente<br />

l’ultimo tratto della Tua vita. Ad essa<br />

esternavi le riflessioni sulla nostra condizione,<br />

sulla (in) decorosa pensione<br />

“d’annata” che una Patria ingrata ci dà.<br />

Hai lasciato in noi un vacuum incolmabile,<br />

abituati, come eravamo, la domenica,<br />

ad ascoltare la Tua dotta esegesi<br />

sul pensiero di Kant, Nietsche, Rousseau,<br />

D’Alembert; i passi del Manzoni e<br />

di Leopardi; le poesie di Ungaretti, di<br />

Montale, di Cardarelli; la letteratura di<br />

Ignazio Silone.<br />

Tutto è finito, in obbedienza alla<br />

legge universale del tempo e dei<br />

momenti. Nel furor dell’inverno fosti per<br />

tutte le Fiamme Gialle limpido valore di<br />

riferimento, di dedizione all’Italia, al<br />

Corpo. Di tutti i Finanzieri in congedo<br />

che conobbero il sudore e la pena di<br />

uno zaino affardellato per servire la<br />

Patria in armi.<br />

Queste notti d’estate Ti cercherò,<br />

dal terrazzino della mia casa abruzzese,<br />

fra i miliardi di stelle del firmamento.<br />

Riconoscerò il Tuo volto. Intratterrò<br />

con Te un muto colloquio di dolore e di<br />

rimpianto.<br />

Nicola Morelli<br />

Fiamme Gialle 7-8 / 2004 39

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