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Percorsi didattici Il Futurismo nel territorio bresciano ... - Vie dell'Arte

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<strong>Il</strong> Corso di approfondimento “<strong>Il</strong> futurismo <strong>nel</strong> <strong>territorio</strong> <strong>bresciano</strong>: simbolo, astrazione, modernità” è risultato un<br />

percorso ampio, ricco e variegato intorno al tema futurista.<br />

Esiste peraltro una bibliografia sterminata relativa al <strong>Futurismo</strong> perché è stato, a detta di Terraroli, l’ultimo grande<br />

fenomeno di cultura italiana che ha influenzato la cultura europea e non solo ed ha avuto vita lunga rispetto ad altri<br />

episodi di avanguardia.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> si esterna <strong>nel</strong> 1909 quando Marinetti pubblica il suo Manifesto sul giornale francese “Le Figaro”.<br />

<strong>Il</strong> primo <strong>Futurismo</strong>, soggiunge Terraroli, ha un affermarsi veloce, violento e rivoluzionario, mentre il secondo<br />

<strong>Futurismo</strong> si avvicina con maggiore capillarità alla coscienza comune ed alla vita politica quotidiana.<br />

<strong>Il</strong> tratto violento dell’operazione artistica, la matericità è tutta futurista, come pure l’interesse per la luce che vediamo<br />

in Boccioni e Balla. Quest’ultimo per rendere il senso del movimento <strong>nel</strong>la pittura inserisce anche le nuove tecniche<br />

del linguaggio del cinema.<br />

Nel suo Manifesto Marinetti incita al movimento e alla velocità, punti di approdo della nuova arte, moderna<br />

in contrapposizione con il passato che è immobile e dall’esempio della “Città che sale” di Boccioni si trae la<br />

contrapposizione tra la fissità dell’antico, la campagna, divorata, <strong>nel</strong>la periferia di Milano, dai cantieri e dalle nuove<br />

industrie. D’altra parte anche l’automobile, da poco inventata, e la motocicletta divengono i novelli simboli della<br />

velocità e della modernità.<br />

Marinetti crea anche un nuovo sistema di comunicazione e diviene subito uno dei primi grandi comunicatori dell’età<br />

moderna.<br />

<strong>Il</strong> Manifesto della pittura futurista viene pubblicato su Le Figaro <strong>nel</strong> 1910 ed è firmato da Boccioni, Carrà, Severini e<br />

anche da Romolo Romani, <strong>bresciano</strong>.<br />

La Prima mostra internazionale dei futuristi si presenta a Parigi <strong>nel</strong> 1912.<br />

Fortunato Depero è, a giudizio di Terraroli, il miglior esempio del secondo <strong>Futurismo</strong> perché riesce ad unire suono,<br />

recitazione, racconto, scrittura e anche grafica in una compiuta opera d’arte.<br />

L’aereo diviene per il secondo <strong>Futurismo</strong> il modo migliore per guardare il mondo dall’alto, in una dimensione<br />

planetaria tutta nuova che porta <strong>nel</strong> 1915, poco prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, alla pubblicazione del<br />

Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo, sottoscritto da Balla e Depero, significativa azione ricostruttiva<br />

dopo il grido marinettiano “vogliamo cambiare il mondo”, ma in modo totalizzante.<br />

Ma d’altronde sappiamo che i futuristi andavano in cerca della provocazione, per innovare. Secondo Giordano Bruno<br />

Guerri cercavano i fischi, il lancio di verdura da parte del pubblico, presente ai loro spettacoli, per spezzare gli<br />

schemi borghesi della cultura dell’epoca e trovare nuove vie.<br />

Marinetti dedica tutta la sua vita al movimento futurista ed è un grande modernizzatore, un genio rivoluzionario, che<br />

cambia radicalmente la cultura <strong>nel</strong>la quale è cresciuto.<br />

Marinetti è stato ignorato per il suo legame con il Fascismo, ma è anacronistico giudicare un uomo vissuto 100 anni<br />

fa, in una tanto diversa realtà storica. Sostanzialmente, per Guerri, è stato un anarchico, impegnato contro le Leggi<br />

Razziali e deciso <strong>nel</strong> far liberare tanti antifascisti dal carcere o dal confino.<br />

<strong>Vie</strong>ne anche chiarito da Guerri l’equivoco per cui Marinetti, <strong>nel</strong> Manifesto, si dice indichi con disprezzo la donna.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> in realtà è stato il primo movimento artistico ad accogliere molte donne scrittrici, pittrici, scultrici,<br />

ballerine e la stessa moglie di Marinetti, Benedetta Cappa, era un’ottima pittrice e scrittrice futurista.<br />

Marinetti, contrariamente all’accusa, presenta una donna nuova, libera, che abbia parità politica e salariale con<br />

l’uomo.<br />

Del rapporto Marinetti e d’Annunzio Guerri mette in luce i punti di contatto tra i due: entrambi interventisti, grandi<br />

comunicatori di massa, uniti anche <strong>nel</strong> momento della conquista di Fiume, <strong>nel</strong> 1919, quando d’Annunzio compie<br />

questa grande impresa e Marinetti accorre a Fiume per condividere la vittoria<br />

Guerri ricorda, poi, che al Vittoriale esiste una scultura di Marinetti, donata a D’Annunzio il 10 febbraio del 1938 in<br />

10 Le vie dell’arte <strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> <strong>nel</strong> <strong>territorio</strong> <strong>bresciano</strong> 11 Le vie dell’arte <strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> <strong>nel</strong> <strong>territorio</strong> <strong>bresciano</strong><br />

occasione di una visita al Vate: si tratta di un’opera che rappresenta due leve di un bimotore Caproni, in significanza<br />

del fatto che loro due erano i motori della nuova Italia.<br />

Sono forse stati i due personaggi che più hanno influenzato, almeno <strong>nel</strong>la prima metà del secolo, la loro epoca, la<br />

conoscenza dell’Italia <strong>nel</strong> mondo e che hanno in qualche modo portato l’arte al potere.<br />

Elena Lucchesi Ragni ci parla proprio di arte futurista attraversando le opere e i disegni del futurista <strong>bresciano</strong><br />

Romolo Romani, presenti nei Civici Musei d’Arte e Storia di Brescia.<br />

Romani firma il primo Manifesto dei pittori futuristi insieme ad altri, però si ritira subito dopo.<br />

Ragni ricorda che proprio Marinetti lo apprezza da subito e gli chiede di partecipare, di essere il grafico, insieme ad<br />

altri, della rivista “Poesia” da lui diretta.<br />

Romani declina la propria arte sempre analizzando il volto e le emozioni, e questi due centri di interesse rimarranno<br />

essenziali durante tutto il suo viaggio pittorico che si muove all’interno di due ben definite correnti, una più astratta<br />

ed una più vicina all’interesse psicoanalitico delle figure.<br />

<strong>Il</strong> pittore muore <strong>nel</strong> 1916 a Brescia, muore in uno stato depressivo. La sua arte rivela ancora oggi la continua<br />

attenzione all’anima profonda delle cose.<br />

Ennio Ferraglio tratta il grande tema relativo all’editoria futurista spiegando come il libro sia lo specchio prediletto<br />

della cultura di una società e quindi dando ragione dell’interessantissimo censimento bibliografico fatto di tutto ciò<br />

che di futurista c’è <strong>nel</strong>la Biblioteca Civica di Brescia.<br />

Marinetti risulta essere un autore molto presente <strong>nel</strong>l’ambito della critica letteraria, scrive per molte riviste e tale<br />

scelta di produzione, in gran parte di carattere periodico, è fatta per rivolgersi ad un pubblico vasto e veicolare così,<br />

con articoli e manifesti, la cultura futurista.<br />

Nei giornali, quotidiani o riviste mensili locali si accenna anche alle serate futuriste, al Teatro Sociale, dove si<br />

assiste allo “Smarrimento del pubblico”, che non è altro che il titolo eloquente di un articolo di Marinetti della “Fiera<br />

letteraria”.<br />

La produzione editoriale futurista nei diversi ambiti della poesia, della musica, del teatro, della narrativa opera scelte<br />

stilistiche, lessicali, morfologiche innovative e scelte grafiche che divengono piacere visivo ed intellettuale.<br />

Quanto la grafica sia importante all’interno dei libri futuristi ce lo suggerisce Melania Gazzotti e in tal modo la<br />

scrittura diventa un forte e persuasivo strumento di comunicazione.<br />

Marinetti vuole una rivoluzione anche dal punto di vista tipografico attraverso la tecnica del colore e dei diversi<br />

caratteri (alternanza di lettere maiuscole e minuscole, grassetti e corsivi). Molti pittori iniziano a lavorare per la<br />

grafica o lo studio di copertine di romanzi e opere futuriste: uno per tutti Bruno Munari.<br />

Angela Bersotti, allieva di Munari, propone infine alle scuole dei percorsi laboratoriali di ispirazione futurista di<br />

scomposizione del colore, di studio dell’opera di Depero e giochi grafici di ricomposizione e accostamento di parole.<br />

Tutti i testi che seguono sono la trascrizione delle registrazioni effettuate <strong>nel</strong> corso di aggiornamento per gli<br />

insegnanti.<br />

Elisabetta Conti

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