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Percorsi didattici Il Futurismo nel territorio bresciano ... - Vie dell'Arte

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L’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia anche quest’anno patrocina con convinzione l’importante progetto Le <strong>Vie</strong><br />

dell’Arte, ritenendolo tra le attività più significative realizzate per mettere in contatto il mondo della scuola con le realtà<br />

territoriali museali, per suscitare nei giovani il desiderio di avvicinarsi sempre più ai luoghi di raccolta di collezioni<br />

importanti, per costruire occasioni di conoscenza diretta e di studio del nostro patrimonio artistico e culturale e momenti<br />

di confronto ed approfondimento interdisciplinare.<br />

Si è parlato molto di <strong>Futurismo</strong> <strong>nel</strong>l’anno scolastico 2009-2010, in tutta Italia, in occasione del centenario della nascita<br />

del movimento, avvenuta <strong>nel</strong> 1909 con la pubblicazione del Manifesto di Marinetti, pubblicato su Le Figaro e prima<br />

ancora presentato a Milano.<br />

Ma anche di norma <strong>nel</strong> curricolo scolastico si studiano, dal punto di vista letterario, autori quali Marinetti, Govoni,<br />

Palazzeschi e, dal punto di vista artistico, Balla, Boccioni e Romolo Romani, che forse è meno conosciuto ma fortemente<br />

presente <strong>nel</strong> nostro museo cittadino.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> potrebbe apparire movimento da affrontare con attenzione ed interesse proprio oggi, in una società che<br />

sembra riproporre diversi fermenti e sensibilità che sembrerebbero ripresentare il fenomeno <strong>Futurismo</strong> di nuovo vicino,<br />

di nuovo un grido.<br />

Marinetti diceva che bisogna distruggere la sintassi, togliere l’aggettivo, togliere il verbo, togliere la punteggiatura ed<br />

arrivare ad un maximum di disordine. Per più aspetti a questo sembrano a<strong>nel</strong>are oggi molti ragazzi, <strong>nel</strong> comportamento<br />

e <strong>nel</strong>l’uso dei linguaggi.<br />

E tuttavia, ad evitare superficialità e confusioni indebite, non si può e non si deve tralasciare di inquadrare correttamente<br />

il <strong>Futurismo</strong> in un periodo storico ben definito, il primo Novecento, con i necessari collegamenti ad una Scapigliatura<br />

milanese, che già lanciava qualche messaggio in questa direzione, ed al clima sociale, artistico e culturale in cui maturò<br />

e si espresse.<br />

<strong>Il</strong> corso di formazione organizzato per gli insegnanti ed aperto alla città ha sicuramente permesso di approfondire i temi<br />

propri del <strong>Futurismo</strong> ed i lavori che ne sono scaturiti, realizzati e presentati dalle scuole, sono di significativo spessore<br />

culturale ed interessanti per gli aspetti metodologici, atti a rendere il movimento comprensibile ai ragazzi attraverso<br />

la lettura delle opere conservate nei tre musei, i cui Enti, promotori del progetto, apprezziamo e ringraziamo per<br />

l’attenzione formativa espressa e la proficua sinergia realizzata <strong>nel</strong>l’azione.<br />

Maria Rosa Raimondi<br />

Dirigente USP<br />

Sulle vie della ricerca, della conoscenza e del bello<br />

6 Le vie dell’arte <strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> <strong>nel</strong> <strong>territorio</strong> <strong>bresciano</strong> 7 Le vie dell’arte <strong>Il</strong> <strong>Futurismo</strong> <strong>nel</strong> <strong>territorio</strong> <strong>bresciano</strong><br />

<strong>Il</strong> Vittoriale degli Italiani e Le vie dell’Arte hanno una lunga e fruttuosa esperienza di scambio e di lavoro con le<br />

scuole. Scambio e lavoro, dico, perché non si tratta di una pedissequa esercitazione scolastica, ma di un’esperienza<br />

vivificante per tutti i soggetti coinvolti.<br />

Lo dimostra il lavoro compiuto negli ultimi due anni con il tema – attualissimo eppure di solito trascurato – del<br />

futurismo. I corsi di approfondimento, tenuti da specialisti, hanno coinvolto docenti e allievi, studiosi e pubblico. I<br />

laboratori <strong>didattici</strong> interdisciplinari, svolti da undici Istituti, hanno visto gli studenti del Bresciano e del Gardesano<br />

sviluppare autonomamente i temi proposti: con applicazione, creatività e passione, come si vede dai lavori presenti<br />

in questo volume.<br />

Sono particolarmente lieto che sia stato così ben elaborato il tema da me proposto, “D’Annunzio e Marinetti”,<br />

segno che è stato colto uno degli aspetti meno studiati e conosciuti del futurismo: ovvero i legami intellettuali,<br />

profondamente innovativi, che unirono due uomini per altri versi tanto diversi e lontani.<br />

È la prova, ce ne fosse ancora bisogno, che il Vittoriale è un organismo vivo, capace di stimolare ragazzi e adulti<br />

sulla via della ricerca, della conoscenza e del bello: sulle <strong>Vie</strong> dell’Arte.<br />

Giordano Bruno Guerri<br />

Presidente del Vittoriale degli Italiani

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