PLAUTO DI SARSINA: UN PROFILO* - Comune di Sarsina
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<strong>PLAUTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>SARSINA</strong>: <strong>UN</strong> PROFILO<br />
da Plauto e da Terenzio nei loro prologhi o dai loro commentatori antichi:<br />
Menandro, Difilo, Filemone, Apollodoro <strong>di</strong> Caristo, l’oscuro (anche per<br />
noi oggi!) Demofilo, autore del modello dell’Asinaria, appaiono perduti<br />
per sempre, ridotti semmai all’ombra evanescente <strong>di</strong> pochi frammenti che,<br />
<strong>di</strong> nuovo, occorre faticosamente rintracciare negli autori che li citano. Nel<br />
primo Rinascimento, e in seguito, altri furono gli interessi suscitati da<br />
Plauto: fu infatti trionfalmente riscoperto come autore da far rivivere sulla<br />
scena 55, mentre i dotti furono per lungo tempo impegnati nel duro e paziente<br />
lavoro <strong>di</strong> restituire la buona lezione <strong>di</strong> un testo, come quello plautino,<br />
“<strong>di</strong>fficile” perché tanto <strong>di</strong>verso dalla “politezza” lessicale e dal togato<br />
decoro <strong>di</strong> una latinitas troppo spesso identificata con Virgilio e, soprattutto,<br />
con Cicerone. L’attività filologica, insomma, prevale, e non a torto,<br />
nei confronti <strong>di</strong> una vera e propria valutazione critica – che <strong>di</strong> sicuro<br />
avrebbe prima o poi suscitato la questione dei modelli greci –, anche se,<br />
com’è naturale, <strong>di</strong> questa non mancano affatto spunti: ma una storia dei<br />
giu<strong>di</strong>zi su Plauto dalla fine del sec. XV a tutto il Settecento è ancora da fare<br />
e solo <strong>di</strong> recente si manifesta interesse per una ricerca del genere.<br />
La “questione plautina”, nei termini che si è soliti definire “moderni”,<br />
sorge con la rinascita degli stu<strong>di</strong> sul <strong>Sarsina</strong>te, verso la metà del XIX secolo.<br />
All’origine c’è, senza dubbio, un fatto casuale ma clamoroso: la scoperta<br />
da parte <strong>di</strong> Angelo Mai, nella Biblioteca Ambrosiana <strong>di</strong> Milano, del<br />
palinsesto <strong>di</strong> Plauto 56. Meno clamorosa, presso il grande pubblico, <strong>di</strong><br />
55 A partire dal XIII e soprattutto nel XIV secolo la presenza <strong>di</strong> manoscritti plautini<br />
delle cosiddette “otto comme<strong>di</strong>e” allora note (Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Captivi,<br />
Curculio, Casina, Cistellaria, Epi<strong>di</strong>cus) si fa più frequente, finché la riscoperta delle altre<br />
“do<strong>di</strong>ci” comme<strong>di</strong>e (Bacchides, Mostellaria, Menaechmi, Miles, Mercator, Pseudolus, Poenulus,<br />
Persa, Rudens, Stichus, Trinummus, Truculentus) nel co<strong>di</strong>ce Vat. Lat. 3870 (D), avvenuta<br />
a Colonia e presto comunicata a Roma (1429) e poi a Firenze e a Ferrara, rese<br />
generale e profondo l’interesse per Plauto, che toccò personaggi come Bracciolini, Niccoli,<br />
Guarino, Panormita. Da allora il lavoro critico degli umanisti sul testo <strong>di</strong> Plauto proseguì<br />
intensamente, fino alla formazione <strong>di</strong> un’e<strong>di</strong>zione “standard” che va sotto il nome <strong>di</strong> Itala<br />
recensio. Ma gli umanisti e le corti rinascimentali ebbero anche il merito <strong>di</strong> intendere lo<br />
specifico valore teatrale <strong>di</strong> Plauto, rimettendo in scena le sue comme<strong>di</strong>e, dapprima in latino<br />
(a Roma, nella cerchia dell’accademia <strong>di</strong> Pomponio Leto) e poi in volgare (soprattutto<br />
a Ferrara, nella corte <strong>di</strong> Ercole I d’Este). Da queste rappresentazioni, assieme a molte<br />
altre, anche <strong>di</strong> Terenzio, prenderà avvio la comme<strong>di</strong>a “regolare” e, dalle medesime corti<br />
in cui questa comme<strong>di</strong>a si sviluppa con autori come Ariosto, Bibbiena, Machiavelli, partirà<br />
la definitiva rinascita del teatro, in Italia e in Europa. Sulla rinascita della comme<strong>di</strong>a<br />
a partire dalla corte estense vd. ora l’importante messa a punto <strong>di</strong> G. GUASTELLA, Menaechmi<br />
e Menechini: Plauto ritorna sulla scena, in R. RAFFAELLI e A. TONTINI (a cura <strong>di</strong>), Lecturae<br />
Plautinae <strong>Sarsina</strong>tes. X. Menaechmi, Urbino 2007, pp. 69-150.<br />
56 Vd. sopra, nota 4.<br />
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