Fratelli di sangue. - Museo Nazionale del Cinema
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larivista<br />
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA<br />
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma ottobre<br />
<strong>del</strong>cinema<br />
Festival <strong>Cinema</strong>mbiente<br />
XI e<strong>di</strong>zione (16-21 ottobre)<br />
<strong>di</strong> Gaetano Capizzi<br />
Superata, brillantemente la barriera psicologica <strong>del</strong> decimo anno <strong>di</strong> vita, il Festival CinemAmbiente inaugura il 16 ottobre la sua 11a<br />
e<strong>di</strong>zione. Si può ormai <strong>di</strong>re che sia uno dei più seguiti e longevi festival <strong>di</strong> cinema ambientale <strong>del</strong> panorama internazionale. Con film,<br />
<strong>di</strong>battiti, approfon<strong>di</strong>menti, mostre, incontri con registi, esperti, scrittori e ambientalisti e la sua formula capace <strong>di</strong> coniugare rigore e<br />
<strong>di</strong>vulgazione, si è imposto come un appuntamento irrinunciabile per chi vuole essere informato sullo stato <strong>del</strong> pianeta. La sua cadenza<br />
annuale permette inoltre <strong>di</strong> seguire con regolarità luci e ombre <strong>del</strong>l’evoluzione <strong>del</strong>la problematica ambientale, segnalare nuovi problemi<br />
e nuove soluzioni e monitorare lo sviluppo e le tendenze <strong>del</strong>la cultura ambientalista.<br />
Nel solco <strong>del</strong>la continuità, anche quest’anno CinemAmbiente presenta un cartellone ricco <strong>di</strong> proposte. Selezionati tra le centinaia <strong>di</strong> film iscritti al<br />
Concorso Internazionale Documentari, ne verranno proposti <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> grande respiro, che, al<strong>di</strong>là <strong>del</strong>la tematica ambientale, è importante vedere per<br />
il loro valore cinematografico. Film che parlano <strong>del</strong> ritorno alla tentazione nucleare, <strong>di</strong> miniere d’oro e <strong>del</strong>la loro incidenza sul territorio e sugli<br />
uomini, <strong>di</strong> animali combattenti e <strong>del</strong> rapporto con i “trainer-padroni”, <strong>di</strong> acqua e idropolitica, <strong>di</strong> visioni <strong>del</strong> mondo e <strong>di</strong> visionari capaci <strong>di</strong><br />
immaginare un futuro sostenibile per la terra, <strong>di</strong> viaggi e incontri straor<strong>di</strong>nari, <strong>di</strong> “ethical living”, cioè dei tentativi più o meno seri <strong>di</strong> vivere nel<br />
quoti<strong>di</strong>ano in modo etico, <strong>di</strong> cosa può succedere se una famiglia decide <strong>di</strong> immagazzinare i propri rifiuti nel garage e <strong>di</strong> un elemento presente nella<br />
vita <strong>di</strong> tutti i giorni come la polvere, <strong>di</strong> “ironeaters”, che con il loro lavoro oltre il limite <strong>del</strong>la sopportabilità, riciclano le navi, fatiscenti giganti <strong>del</strong><br />
mare, e infine <strong>del</strong>la progettazione a tavolino <strong>di</strong> megacorridoi stradali in cui transitino solo biciclette e pecore.<br />
Il documentarismo italiano conferma in modo più o meno esplicito il crescente interesse dei suoi autori per argomenti legati all’ambiente e ai<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere, concentrandosi ora su temi globali, ora su questioni prettamente italiane ma con significati universali. Il Concorso doc italiani<br />
vede in gara do<strong>di</strong>ci film che spaziano dalla pesca intensiva, al riscaldamento globale, dai mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> sviluppo industriale, all’attenzione per il<br />
territorio, dalla meteorologia confrontata con i movimenti sociali, alla crisi petrolifera. In omaggio alla nuova sezione Ambiente Lavoro,<br />
è stato inserito nel concorso anche un film su questo tema. In gara autori come Silvio Sol<strong>di</strong>ni, Guido Chiesa e Daniele Segre.<br />
La tra<strong>di</strong>zionale sezione Cortometraggi <strong>di</strong> animazione proporrà un<strong>di</strong>ci fulminanti filmati provenienti da altrettanti paesi.<br />
EcoKids, la sezione per le scuole, che lo scorso anno ha contato settemila giovani spettatori e per la quale è necessario prenotarsi in anticipo, sarà<br />
riproposta a Torino e in <strong>di</strong>eci comuni <strong>del</strong>la provincia con film per elementari, me<strong>di</strong>e e superiori. Ormai parte integrante <strong>del</strong> festival, il Focus sui Diritti Umani organizzato in collaborazione con Amnesty<br />
International, getta quest’anno un cono <strong>di</strong> luce sul Tibet, il Darfur e il dramma dei bambini soldato. L’attenzione che CinemAmbiente ha da sempre <strong>di</strong>mostrato per la sicurezza <strong>del</strong> lavoro e dei lavoratori<br />
e per le conseguenze ambientali e sociali <strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>la produzione, quest’anno, grazie all’interessamento <strong>del</strong>l’INAIL piemontese, trova una propria sistematicità nella sezione Ambiente Lavoro<br />
che riserverà alcune sorprese in termini <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> livello dei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito. Una sezione speciale <strong>del</strong> festival sarà de<strong>di</strong>cata al tema <strong>del</strong>l’acqua che, da risorsa libera come è libera l’aria che<br />
respiriamo, è stata trasformata in prodotto commerciale. La sua scarsità e privatizzazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione sono <strong>di</strong>ventate uno degli strumenti <strong>di</strong> pressione politica per intere popolazioni.<br />
Questi film verranno replicati al Forum Mon<strong>di</strong>ale <strong>del</strong>l’Acqua che si svolgerà il prossimo anno a Istanbul.<br />
Due mostre, alcuni film e una tavola rotonda, porranno l’attenzione sul popolo Inuit, le cui con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita sono un termometro <strong>del</strong>l’inquinamento e <strong>del</strong> riscaldamento globale.<br />
Tornano gli aperitivi letterari con presentazioni <strong>di</strong> novità e<strong>di</strong>toriali inerenti l’ambiente. Leo Hickman, il giornalista ambientalista <strong>del</strong> Guar<strong>di</strong>an, conosciuto dal pubblico italiano per la spassosa<br />
cronaca <strong>di</strong> un anno passato con moglie e figlioletta cercando <strong>di</strong> vivere nel modo più ecologico possibile, presenterà il suo ultimo lavoro sulla insostenibilità <strong>del</strong> turismo <strong>di</strong> massa. Altri autori<br />
parleranno dei loro libri sul movimento dei Guerrilla Gardens, sui rifiuti a Napoli, sulla sconvolgente incidenza <strong>del</strong>l’inquinamento nei tumori e sul concetto <strong>di</strong> ecoletteratura.<br />
Le sale <strong>del</strong> cinema Massimo saranno il cuore <strong>del</strong> festival, ma non il solo luogo dove si svolgerà: proiezioni, mostre e incontri al <strong>Museo</strong> Regionale <strong>di</strong> Scienze Naturali, King Kong Microplex,<br />
Circolo dei Lettori, Cascina Marchesa, oltre ai già citati comuni <strong>del</strong>la cintura torinese.<br />
Da ricordare le numerose collaborazioni con enti, istituzioni, televisioni, associazioni che offrono un patrimonio <strong>di</strong> esperienze e rendono la manifestazione sempre più viva.<br />
Info: www.cinemambiente.it<br />
ø palcoscenico 22 ottobre<br />
Sguar<strong>di</strong> in macchina.<br />
Percorsi <strong>di</strong> cinema e teatro<br />
<strong>di</strong> Alberto Barbera<br />
In<strong>di</strong>scusse influenze reciproche, frequenti <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> stima<br />
contraccambiata e consanguineità esibita, contaminazioni infinite<br />
e infinitamente produttive. È la storia <strong>del</strong> rapporto fra cinema<br />
e teatro. Ma c’è anche un’altra storia, meno ufficiale, più simile<br />
a quella tante volte raccontata - per <strong>di</strong>re - in uno dei numerosi<br />
melodrammi familiari <strong>di</strong> Claude Chabrol. Una modesta vicenda<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidenze reciproche, <strong>di</strong> rivalità mai veramente sopite, <strong>di</strong><br />
sospetti malcelati: il tutto generato dal legittimo desiderio <strong>di</strong><br />
primeggiare, dai sommessi rancori per le indebite appropriazioni,<br />
dalle comprensibili invi<strong>di</strong>e per le fortune economiche <strong>del</strong>l’altro.<br />
Vicende <strong>di</strong> parenti serpenti che sembrerebbero non interessare più<br />
nessuno, neppure gli stessi protagonisti, se non fosse per gli inattesi<br />
soprassalti che giungono <strong>di</strong> tanto in tanto a scuotere la calma<br />
apparente <strong>di</strong> un universo spettacolare da tempo attestato su soli<strong>di</strong><br />
confini e accertate zone <strong>di</strong> influenza. È almeno dai tempi <strong>di</strong> André<br />
Bazin e <strong>del</strong>la sua riven<strong>di</strong>cazione teorica <strong>di</strong> un cinema impuro che<br />
nessuno più si sogna <strong>di</strong> mettere in <strong>di</strong>scussione la natura meticcia<br />
<strong>del</strong> linguaggio cinematografico (altri <strong>di</strong>rebbero, più correttamente,<br />
sincretica), capace <strong>di</strong> appropriarsi con leggerezza e spavalderia<br />
<strong>di</strong> tecniche ed estetiche faticosamente messe a punto nel corso<br />
dei secoli dalle altre arti. E, per analogia, la tendenza speculare <strong>del</strong><br />
palcoscenico a nutrirsi <strong>di</strong> forme e modalità narrative messe a punto<br />
dal cinema nel corso <strong>del</strong>la sua pur breve esistenza. Da tempo,<br />
autori che scrivono in<strong>di</strong>fferentemente per l’uno o l’altro mezzo,<br />
registi che passano da <strong>di</strong>etro le quinte a <strong>di</strong>etro la macchina da presa<br />
(e viceversa) con risultati sorprendenti, attori che compiono<br />
ripetutamente un analogo tragitto con sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> tutti,<br />
non fanno quasi più notizia. Gli ultimi a farci caso poi, sono gli<br />
spettatori, cioè i legittimi destinatari <strong>del</strong>le due forme <strong>di</strong> spettacolo:<br />
vuoi per un certo <strong>di</strong>sinteresse nei confronti <strong>di</strong> problematiche<br />
astratte, vuoi perché i due pubblici hanno da tempo cessato <strong>di</strong><br />
essere un corpo unico, <strong>di</strong>sponibile a frequentare alternativamente –<br />
a seconda dei casi e <strong>del</strong>l’interesse <strong>del</strong>le proposte – il buio <strong>del</strong>le sale<br />
cinematografiche o quello dei teatri <strong>di</strong> prosa. L’iper<br />
specializzazione a cui le società contemporanee sono da tempo<br />
assuefatte sembra aver colpito anche lo spettatore, nella maggior<br />
parte dei casi ridotto a mero consumatore <strong>del</strong>l’uno o <strong>del</strong>l’altro<br />
prodotto, incapace (o impossibilitato) a godere <strong>di</strong> entrambi,<br />
scarsamente interessato a ciò che accade nell’orto <strong>del</strong> vicino.<br />
Il programma, messo a punto dal <strong>Museo</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong><br />
e dal Teatro Stabile <strong>di</strong> Torino per accompagnare la stagione<br />
2008-2009 <strong>di</strong> quest’ultimo, si rivolge invece idealmente<br />
a uno spettatore non <strong>di</strong>mezzato che sicuramente ancora esiste,<br />
a un pubblico fatto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui curiosi e <strong>di</strong>sponibili a inoltrarsi<br />
in percorsi non scontati. L’idea è semplice: abbinare ad una<br />
buona parte degli spettacoli in cartellone, la proiezione <strong>di</strong> un film<br />
presentato dagli autori <strong>del</strong>la messa in scena - il regista o l’attore<br />
o entrambi - in un calendario a cadenza pressoché settimanale<br />
<strong>di</strong> appuntamenti successivi al giorno <strong>del</strong>la “prima”. Per parlare<br />
<strong>del</strong>le influenze e dei riman<strong>di</strong>, per sottolineare i debiti meno palesi<br />
o evidenziare i legami sotterranei, per riflettere a voce alta sul<br />
proprio lavoro e su quello realizzato con gli altri, per rievocare<br />
esperienze passate che riemergono più o meno inaspettatamente<br />
e interagiscono con le urgenze espressive <strong>del</strong>l’oggi. Sarà un modo<br />
non consueto e non banale per incontrare - al <strong>di</strong> fuori dei luoghi<br />
e dei momenti istituzionalmente pre<strong>di</strong>sposti - i protagonisti<br />
<strong>di</strong> una stagione teatrale che si annuncia ricca <strong>di</strong> stimoli e<br />
provocazioni. Ma anche per proporre un’originale modalità<br />
<strong>di</strong> riflessione sui rapporti fra il teatro e il cinema, che continuano<br />
a generare produttive contaminazioni e scambi fecon<strong>di</strong>, al <strong>di</strong> là<br />
degli steccati tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la cui esistenza l’arte contemporanea<br />
ha <strong>di</strong>mostrato l’assoluta inutilità.<br />
Il primo appuntamento è con Pippo Delbono, autore <strong>del</strong>lo spettacolo<br />
La Menzogna che sarà in scena alle Fonderie Limone <strong>di</strong> Moncalieri<br />
dal 21 ottobre al 2 novembre (info: www.teatrostabiletorino.it)<br />
•Pippo Delbono<br />
Grido<br />
Italia 2006, 75’, col.<br />
Il regista teatrale Pippo Delbono ripercorre le tappe più importanti<br />
<strong>del</strong>la sua vita e <strong>del</strong>la sua carriera, e parla dei personaggi che ha incontrato<br />
e che lo hanno accompagnato nei momenti felici e nelle prove più dure.<br />
Attraverso il teatro e l’autobiografia, Delbono descrive il suo percorso<br />
artistico e fa una precisa <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> poetica. “Questo film nasce<br />
dalla necessità <strong>di</strong> raccontare un’esperienza che mi ha trapassato la vita...<br />
Una lavorazione <strong>di</strong> due anni per estrarre l’essenza <strong>di</strong> una storia molto più<br />
lunga. Non volevo e non potevo scrivere una sceneggiatura, né inventare<br />
personaggi. La storia era presente lì, come le persone, vive.<br />
E insieme a questo c’è il mio desiderio <strong>di</strong> cercare nel linguaggio<br />
<strong>del</strong> cinema la libertà <strong>del</strong> volo, <strong>del</strong>l’irreale, <strong>del</strong> sogno, <strong>del</strong>la poesia.<br />
Senza perdere la coscienza <strong>del</strong>la verità” (P. Delbono).<br />
Sc.: P. Delbono; Fot.: Cesare Accetta; Int.: P. Delbono, Pepe Robledo, Bobò.<br />
MER 22 – Sala Due, h. 18.00 – ingresso euro 3,00<br />
Il film sarà presentato da Pippo Delbono e Mario Martone<br />
7<br />
La voce segreta<br />
<strong>del</strong>le parole<br />
Prosegue ad ottobre la rassegna La voce segreta<br />
<strong>del</strong>le parole – Il grande cinema in lingua originale.<br />
In programma nella Sala 2 <strong>del</strong> cinema Massimo cinque<br />
film <strong>di</strong> grande successo in versione originale con<br />
sottotitoli in italiano. Il calendario completo è in<br />
<strong>di</strong>stribuzione presso la cassa <strong>del</strong> <strong>Cinema</strong> Massimo.<br />
Come sempre è possibile organizzare proiezioni mattutine<br />
per le scuole. Per informazioni: 011/8138516-517,<br />
e-mail: <strong>di</strong>dattica@museocinema.it.<br />
I film <strong>di</strong> ottobre<br />
Il treno per il Darjeeling<br />
The Darjeeling Limited<br />
<strong>di</strong> Wes Anderson (Usa 2007, 91’), v.o. inglese, sott.it.<br />
Giovedì 2 ottobre, h. 20.30/22.30<br />
In Bruges<br />
La coscienza <strong>del</strong>l’assassino<br />
<strong>di</strong> Martin McDonagh (Usa 2008, 110’), v.o. inglese, sott.it.<br />
Giovedì 9 ottobre, h. 20.30/22.30<br />
Sex and the City<br />
<strong>di</strong> Michael Patrick King (Usa 2008, 140’), v.o. inglese, sott.it.<br />
Giovedì 16 ottobre, h. 20.45<br />
Les chansons d’amour<br />
<strong>di</strong> Christophe Honoré (Francia 2007, 100’), v.o. francese,<br />
sott.it.<br />
Giovedì 23 ottobre, h. 20.30/22.30<br />
In<strong>di</strong>ana Jones<br />
e il Regno <strong>del</strong> teschio <strong>di</strong> cristallo<br />
In<strong>di</strong>ana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull<br />
<strong>di</strong> Steven Spielberg (Usa 2008, 125’), v.o. inglese, sott.it.<br />
Giovedì 30 ottobre, h. 20.15/22.30