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FRANCESCO GUCCINI - Università degli Studi di Pavia

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Sentì che era un punto<br />

Al limite <strong>di</strong> un continente (7);<br />

Sentì che era un niente<br />

L’Atlantico immenso <strong>di</strong> fronte;<br />

E in questo, sentiva<br />

Qualcosa <strong>di</strong> grande<br />

Che non riusciva a capire (8)<br />

Che non poteva intuire;<br />

Che avrebbe spiegato<br />

Se avesse capito<br />

Lei, e l’oceano infinito:<br />

Ma il caldo l’avvolse (9)<br />

Si sentì svanire<br />

E si mise a dormire;<br />

E fu solo del sole<br />

Come <strong>di</strong> mani future;<br />

Restaron soltanto<br />

Il mare e un bikini amaranto.<br />

E poi, e poi (10)<br />

Se ti scopri a ricordare<br />

Ti accorgerai<br />

Che non te ne importa niente.<br />

E capirai<br />

Che una sera o una stagione<br />

Son come lampi<br />

Luci accese e dopo spente (11);<br />

E capirai<br />

Che la vera ambiguità (12)<br />

E’ la vita che viviamo, il<br />

Qualcosa<br />

Che chiamiamo esser uomini;<br />

E capirai<br />

Che quel vizio che ti ucciderà<br />

Non sarà fumare o bere,<br />

Ma il qualcosa che ti porti<br />

Dentro<br />

Cioè vivere.<br />

7. In questo momento la bambina è l’umanità tutta<br />

al centro del suo universo tra l’immensità<br />

dell’oceano davanti e l’infinità delle terre alle sue<br />

spalle. Il Portogallo è l’estremo ovest infatti.<br />

8. Una folgorazione inspiegabile, l’avvertimento<br />

vivo, ma troppo breve, del senso delle cose, della<br />

vita. Tutto ha contribuito a darle questa<br />

appercezione: l’unicità della collocazione<br />

geografica, la serenità del suo animo, la<br />

protezione totale del silenzio.<br />

9. Ma è probabilmente troppo per una bambina o<br />

ragazza che sia. Svanita la congiunzione <strong>di</strong><br />

elementi più unica che rara, arriva la stanchezza,<br />

il sonno e il sogno <strong>di</strong> amori futuri.<br />

10. L’”e poi, e poi” riconduce alla situazione<br />

iniziale. Il quadro svanisce, resta Guccini a<br />

commentarlo.<br />

11. O forse i ricor<strong>di</strong>, forse questi segni sono<br />

nostre <strong>di</strong>fese, sono niente: tutto va e viene, nulla<br />

resta.<br />

12. Il teorema non ha soluzione, si risolve nel suo<br />

enunciato. L’ambiguità, l’incertezza è propria <strong>degli</strong><br />

uomini e della loro “medesimezza”. Vivere è la<br />

proiezione del nostro modo <strong>di</strong> pensarlo ed è la<br />

morte che ci portiamo <strong>di</strong>etro.<br />

17

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