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4<br />

Bilancio 2006:<br />

pace, famiglia, dialogo<br />

L'anno del Signore 2006 è terminato ed i<br />

grandi temi che hanno caratterizzato il<br />

ministero del Vescovo di Roma sono stati la<br />

promozione della pace, la tutela della famiglia e<br />

l'incentivazione del dialogo ecumenico ed interreligioso.<br />

Benedetto XVI ha presentato il suo<br />

bilancio incontrando il 22 <strong>dic</strong>embre i Cardinali e<br />

i membri della Famiglia Pontificia e della Curia<br />

Romana per porgere loro gli auguri di Natale. Il<br />

Papa si è soffermato sulla correlazione del tema<br />

"Dio" con il tema "pace", ed ha ripercorso i quattro<br />

viaggi apostolici internazionali che ha compiuto<br />

nel 2006: in Polonia (dal 25 al 28 maggio),<br />

a Valencia (l'8 e il 9 luglio), in Baviera (dal 9 al<br />

14 settembre) e in Turchia (dal 28 novembre al 1°<br />

<strong>dic</strong>embre).<br />

Polonia<br />

La visita in Polonia è stata per il Papa, nel<br />

senso più profondo, "una festa della cattolicità".<br />

"Cristo è la nostra pace che riunisce i separati:<br />

Egli, al di là di tutte le diversità delle epoche storiche<br />

e delle culture, è la riconciliazione.<br />

Mediante il ministero petrino sperimentiamo<br />

questa forza unificatrice della fede che, sempre di<br />

nuovo, partendo dai molti popoli edifica l'unico<br />

popolo di Dio. Con gioia abbiamo fatto realmente<br />

questa esperienza che, provenendo da molti<br />

popoli, noi formiamo l'unico popolo di Dio, la<br />

sua santa Chiesa". Il Vescovo di Roma ha concluso<br />

affermando: "Per questo il ministero petrino<br />

può essere il segno visibile che garantisce questa<br />

unità e forma un'unità concreta".<br />

Spagna<br />

Il viaggio a Valencia ha avuto come<br />

obiettivo principale l'Incontro Mondiale delle<br />

Famiglie con il Papa. In questo contesto, ha<br />

manifestato la sua "preoccupazione per le leggi<br />

sulle coppie di fatto". "Quando vengono create<br />

nuove forme giuri<strong>dic</strong>he che relativizzano il<br />

matrimonio, la rinuncia al legame definitivo<br />

<strong>ott</strong>iene, per così dire, anche un sigillo giuri<strong>dic</strong>o.<br />

In tal caso il decidersi per chi già fa fatica diventa<br />

ancora più difficile".<br />

Germania<br />

Ricordando la sua visita a Monaco,<br />

Altötting, Ratisbona e Frisinga, ha spiegato che<br />

uno dei suoi temi centrali è stato quello del dia-<br />

logo. "Diventa sempre più evidente quanto<br />

urgentemente il mondo abbia bisogno del dialogo<br />

tra fede e ragione", soprattutto quando "la<br />

capacità cognitiva dell'uomo, il suo dominio<br />

sulla materia mediante la forza del pensiero, ha<br />

fatto nel frattempo progressi allora inimmaginabili.<br />

Ma il potere dell'uomo, che gli è cresciuto<br />

nelle mani grazie alla scienza, diventa sempre<br />

più un pericolo che minaccia l'uomo stesso e il<br />

mondo". "La fede in quel Dio che è in persona la<br />

Ragione creatrice dell'universo deve essere accolta<br />

dalla scienza in modo nuovo come sfida e<br />

chance", ha s<strong>ott</strong>olineato il <strong>San</strong>to Padre spiegando<br />

il suo famoso discorso del 12 settembre a<br />

Ratisbona.<br />

Il 13 settembre 2006, durante la sua visita<br />

in Baviera, Benedetto XVI ha affermato che i<br />

tre elementi per far progredire il cammino verso<br />

l'unità piena e visibile fra i cristiani sono la "confessione"<br />

di Cristo, la "testimonianza" e l'"amore".<br />

All'incontro, al quale hanno partecipato i rappresentanti<br />

di varie Chiese e Comunità ecclesiali<br />

della Baviera, della Chiesa Luterana e della<br />

Chiesa Ortodossa bavarese, il Papa ha ricordato i<br />

due grandi obiettivi ecumenici raggiunti negli<br />

ultimi tempi: la firma della Dichiarazione congiunta<br />

di cattolici e luterani sulla D<strong>ott</strong>rina della<br />

giustificazione e la ripresa del dialogo teologico<br />

fra cattolici e ortodossi. Nel guardare al futuro<br />

del cammino ecumenico, il Papa ha riflettuto sul<br />

capitolo quarto della prima lettera di <strong>San</strong><br />

Giovanni. In primo luogo, l'apostolo presenta ciò<br />

che distingue i cristiani: la professione di fede,<br />

vale a dire, la confessione: "la fede, cioè, nel fatto<br />

che Gesù è il Figlio di Dio venuto nella carne".<br />

"Nell'epoca degli incontri multireligiosi siamo<br />

facilmente tentati di attenuare un po' questa<br />

confessione centrale o addirittura di nasconderla.<br />

Ma con ciò non rendiamo un servizio all'incontro,<br />

né al dialogo", ha osservato il <strong>San</strong>to<br />

Padre. "Con ciò rendiamo soltanto Dio meno<br />

accessibile, per gli altri e per noi stessi. È importante<br />

che noi poniamo in discussione in modo<br />

completo e non soltanto frammentario la nostra<br />

immagine di Dio", ha detto. "In questa nostra<br />

comune confessione e in questo nostro comune<br />

compito non esiste alcuna divisione tra noi", ha<br />

detto il Papa nel rivolgersi ai seguaci della<br />

Riforma protestante e agli ortodossi, invitandoli<br />

poi a pregare "affinché questo fondamento

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