Le scritture funzionali: parafrasi e riassunto - Tetramarine
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sezione 2 Guida alla scrittura <strong>Le</strong> <strong>scritture</strong> <strong>funzionali</strong>:<br />
<strong>parafrasi</strong> e <strong>riassunto</strong><br />
Parafrasi guidata<br />
Per esercitarti sulla <strong>parafrasi</strong>, ti presentiamo un testo corredato di aiuti che<br />
faciliteranno il tuo lavoro.<br />
Ugo Foscolo (1778-1827)<br />
A Zacinto<br />
(poesie)<br />
Foscolo compose il sonetto a Milano quando era<br />
profondamente deluso degli sviluppi della politica di<br />
Napoleone in Italia e rimpiangeva la mancanza di<br />
una patria in cui poter vivere serenamente. Il poeta si<br />
rivolge a Zacinto, l’isola greca in cui è nato, rievocando<br />
la bellezza del suo mare, del suo cielo e della sua<br />
1. sacre sponde: i lidi di Zacinto<br />
sono sacri perché luogo di<br />
nascita del poeta, ma anche<br />
perché da quelle acque nacque<br />
Venere, come il poeta dirà nei<br />
versi seguenti.<br />
2. giacque: riposò.<br />
3. mia: l’aggettivo possessivo<br />
indica l’affetto che lega il poeta<br />
alla patria.<br />
4. greco mar: il mare Ionio.<br />
Né più mai toccherò le sacre sponde 1<br />
ove il mio corpo fanciulletto giacque 2 ,<br />
Zacinto mia 3 , che te specchi nell’onde<br />
del greco mar 4 da cui vergine nacque<br />
5 Venere 5 , e fea quelle isole feconde<br />
col suo primo sorriso 6 , onde 7 non tacque<br />
le tue limpide nubi e le tue fronde<br />
l’inclito verso 8 di colui che l’acque<br />
cantò fatali 9 , ed il diverso esiglio 10 ,<br />
10 per cui bello 11 di fama e di sventura<br />
baciò la sua petrosa 12 Itaca Ulisse.<br />
Tu non altro che il canto 13 avrai del figlio,<br />
o materna mia terra; a noi 14 prescrisse<br />
il fato illacrimata sepoltura 15 .<br />
da Sepolcri, odi, sonetti, Milano, Mondadori, 1987.<br />
vegetazione. Il luogo è celebrato come patria ideale e<br />
immagine di perfetta bellezza che ispirò la poesia di<br />
Omero, il cantore delle gesta di Ulisse. E proprio in<br />
Ulisse, «bello di fama e di sventura», Foscolo vede<br />
riflesso il proprio destino di esule che però, diversamente<br />
dall’eroe omerico, non tornerà più in patria.<br />
Metrica: sonetto a rime alternate nelle quartine (ABAB, ABAB); le terzine hanno lo schema CDE, CED.<br />
5. Venere: secondo il mito,<br />
Venere, dea dell’amore, era nata<br />
dalla spuma del mare.<br />
6. e fea... sorriso: e con il suo<br />
sorriso aveva reso («fea»,<br />
“faceva”) fertili («feconde»)<br />
quelle isole (cioè le isole greche).<br />
7. onde: per questo.<br />
8. non tacque... verso: la famosa<br />
poesia («l’inclito verso»; è una<br />
sineddoche perché è usato il<br />
singolare per il plurale) di Omero<br />
(«colui che l’acque / cantò fatali»<br />
dei vv. 8-9; perifrasi) celebrò<br />
(«non tacque»; è una litote) le tue<br />
nubi chiare e la tua vegetazione<br />
(«fronde»).<br />
9. l’acque... fatali: Omero<br />
nell’Odissea cantò i viaggi di Ulisse<br />
per mare («acque»; metonimia),<br />
voluti dal destino («fatali»).<br />
10. diverso esiglio: l’esilio in pae-<br />
si diversi.<br />
11. bello: celebre.<br />
12. petrosa: rocciosa.<br />
13. il canto: la poesia. Foscolo vuol<br />
dire che, contrariamente a Ulisse,<br />
lui non tornerà nella sua isola.<br />
14. a noi: a me.<br />
15. il fato... sepoltura: il destino<br />
diede in sorte («prescrisse») una<br />
sepoltura lontana dalle lacrime di<br />
familiari e amici («illacrimata»).<br />
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