Donwload pdf [1.8 mb] - Medioevo in Ciociaria
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I Beni Culturali Materiali Medievali del Frus<strong>in</strong>ate - Capitolo III<br />
Un consistente patrimonio di beni culturali e naturalistici è proprio anche di quell’area settentrionale<br />
più vic<strong>in</strong>a alle montagne: pitture quattrocentesche emergono nell’appartata chiesa di S.<br />
Nicola a Belmonte Castello, mentre <strong>in</strong> ben quattro edifici religiosi di S. Elia Fiumerapido - S. Maria<br />
della Palo<strong>mb</strong>ara, Ognissanti, S. Maria Maggiore e S. Michele nella frazione di Valleluce - si trovano<br />
semplici affreschi o <strong>in</strong>teri cicli (come a S. Maria Maggiore) per lo più trecenteschi, anche se <strong>in</strong> alcuni<br />
casi risalgono ad epoche più recenti. Sempre a S. Elia Fiumerapido nella chiesa di S. Maria Nuova<br />
o S. Elia vi sono un bassorilievo quattrocentesco e un Crocefisso medioevale. Una tale ricchezza di<br />
manufatti artistici dipende dal fatto che S. Elia, sorta lungo il fiume Rapido, è stata sempre un centro<br />
particolarmente vivo.<br />
In quest’area si possono far rientrare <strong>in</strong>oltre i ruderi del castello di Monte Trocchio che risale all’XI<br />
sec., oggi nel comune di Cervaro, e il centro storico di Colle San Magno; qui si scorge ancora la torre<br />
due - trecentesca (rimaneggiata) dell’antico palazzo voluto dagli Aqu<strong>in</strong>o. Sul vic<strong>in</strong>o Monte Asprano<br />
resti di un altro castello medievale Castrum Coeli nonché della pressoché coeva chiesa di S. Maria<br />
Assunta <strong>in</strong> Cielo.<br />
3.7 La Val di Com<strong>in</strong>o Medievale<br />
Con la caduta dell’Impero Romano si assiste agli arroccamenti (“<strong>in</strong>castellamento”) degli abitati<br />
<strong>in</strong> strutture difensive, nelle quali si concentrano per secoli le attività umane; i territori vedono il<br />
susseguirsi di diverse dom<strong>in</strong>azioni (Bizant<strong>in</strong>i, Longobardi, Normanni, Svevi) e diventano possedimento<br />
benedett<strong>in</strong>o (Abbazia di Montecass<strong>in</strong>o), contea e ducato con piccoli feudatari (Conti<br />
d’Aqu<strong>in</strong>o, Conti dei Marsi, i Gallio) che edificano castelli, torri e fortificazioni (Vicalvi, Alvito,<br />
Campoli, San Donato). I centri storici medievali si adagiano alle pendici dei rilievi, sul bordo<br />
della valle e si collocano nelle zone maggiormente stabili (sia per rischio sismico che idrogeologico),<br />
spesso nei punti dove si erano <strong>in</strong>sediati i centri del sistema di avvistamento sannita. Le<br />
catene montuose che delimitano da Nord - Ovest a Sud - Est la conca sono <strong>in</strong>cise da depressioni<br />
vallive (anch’esse di natura fluvio - tettonica) che confluiscono nella valle di Com<strong>in</strong>o a quote<br />
diverse; le roccaforti difensive medioevali sono collocate, con regolarità e ad altezze variabili<br />
fra i 430 m di Posta Fibreno e gli 830 m di S. Biagio, proprio ai marg<strong>in</strong>i della conca nei punti di<br />
confluenza delle valli m<strong>in</strong>ori, <strong>in</strong> genere sui siti degli antichi <strong>in</strong>sediamenti sanniti e a presidio degli<br />
antichi corsi d’acqua.<br />
L’assetto medioevale, rappresentato dal disporsi dei centri fortificati sui rilievi che si affacciano<br />
verso la valle, permane f<strong>in</strong>o ad oggi. A Vicalvi rimane <strong>in</strong>oltre il Convento di S. Francesco, che custodisce<br />
oggetti appartenenti al Santo.<br />
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