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Alterazioni

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PRINCIPALI REAZIONI DI ALTERAZIONE<br />

NEGLI ALIMENTI<br />

MICROBIOLOGICHE - Patogeni/produzione tossine<br />

- Off-flavours<br />

- Variazioni di colore<br />

- Variazioni di consistenza<br />

- Sviluppo di gas (CO2, H 2S)<br />

ENZIMATICHE - Variazioni di colore<br />

- Variazioni di consistenza<br />

- Off-flavours<br />

- Riduzione nutrienti<br />

CHIMICHE NEB - Colore<br />

- Flavour/off-flavour<br />

- Riduzione nutrienti<br />

- Sostanze tossiche<br />

OSSIDAZIONE - Off-flavour<br />

- Colore<br />

- Sostanze tossiche<br />

- Riduzione nutrienti<br />

FISICHE - Variazioni di consistenza<br />

- Variazioni di viscosità<br />

- Ricristallizzazione<br />

- Collapse, caking, shrinkage


FATTORI PREDISPONENTI LE<br />

ALTERAZIONI MICROBICHE<br />

1 - Caratteristiche fisiche e chimiche dell’alimento<br />

2 - Trattamenti<br />

3 - Condizioni ambientali<br />

4 - Natura e caratteri delle specie presenti<br />

Caratteristiche fisiche e chimiche dell’alimento<br />

pH: Batteri pH>4,0<br />

Lieviti 2,5


Potenziale di ossidoriduzione<br />

- Microrganismi aerobi stretti (maggior parte delle muffe)<br />

- Microrganismi anaerobi stretti<br />

- Microrganismi anaerobi facoltativi<br />

- Microrganismi microaerofili<br />

Batteri a w>0,91<br />

Lieviti a w>0,88<br />

Muffe a w>0,80<br />

Batteri alofili a w>0,75<br />

Muffe xerofile a w>0,65<br />

Lieviti osmofili a w>0,6<br />

Attività dell’acqua (a w)<br />

Trattamenti<br />

Modificazione caratteri chimico-fisici<br />

1) Modificazione pH (acidificazione, fermentazione)<br />

2) Riduzione a w (disidratazione)<br />

Trattamenti termici<br />

Pastorizzazione/sterilizzazione - A seconda del pH<br />

Basse temperature<br />

1) Refrigerazione - Riduzione dello sviluppo - Criofili<br />

2) Congelamento - Blocco dello sviluppo microbico


Le condizioni ambientali<br />

Temperatura di magazzinaggio<br />

T min T ottimale T max<br />

Psicrofili -15 +10 +20<br />

Mesofili +5-10 +30-40 +50<br />

Termofili +40 +50-55 +65<br />

L’umidità ambientale: Influisce sulla proliferazione<br />

di microrganismi sulla<br />

superficie dell’alimento<br />

L’atmosfera ambientale: O 2, N 2, e CO 2 aerobi e anaerobi.<br />

Le atmosfere modificate e<br />

controllate.<br />

Caratteristiche del packaging.


Le reazioni di imbrunimento<br />

non enzimatico<br />

Costituiscono un insieme complesso di reazioni che<br />

portano alla formazione di composti ad alto peso<br />

molecolare di colore bruno.<br />

Tali reazioni, che si instaurano nel corso dei trattamenti<br />

termici, sono responsabili di sensibili variazioni a carico<br />

delle caratteristiche sensoriali e nutrizionali degli alimenti.<br />

L’imbrunimento non enzimatico comprende le seguenti<br />

reazioni:<br />

• Caramellizzazione: coinvolge esclusivamente gli zuccheri<br />

• Reazione di Maillard: coinvolge zuccheri e composti<br />

aminici


Cambiamenti indotti negli alimenti dalle reazioni<br />

di imbrunimento non enzimatico<br />

Variazioni di colore<br />

Variazioni di aroma<br />

Riduzione del contenuto di alcuni nutrienti (es.<br />

aminoacidi essenziali, vitamina C, tiamina, ecc.)<br />

Formazione di composti con attività antiossidante<br />

Formazione di composti con attività mutagena (es.<br />

imidazochinoline nei prodotti carnei)<br />

Quando la NEB è desiderata:<br />

nei trattamenti di cottura, frittura, tostatura, ecc.<br />

Quando è indesiderata:<br />

nei trattamenti stabilizzanti (pastorizzazione,<br />

sterilizzazione), concentrazione, essiccamento, ecc.


LA REAZIONE DI MAILLARD<br />

ZUCCHERI RIDUCENTI + AMINOACIDI<br />

REAZIONE DI MAILLARD<br />

CARAMELLIZZAZIONE COMPOSTI DI AMADORI<br />

PRODOTTI DI FISSIONE HMF COMPOSTI RIDUCENTI<br />

Degradazione di Strecker<br />

ALDEIDI AMMINE<br />

MELANOIDINE<br />

Degradazione dell’acido ascorbico: in condizioni anaerobiche o<br />

aerobiche, porta alla formazione di anidride carbonica ed<br />

all’imbrunimento.


Fattori influenzanti l’imbrunimento<br />

non enzimatico<br />

Diversi fattori fisici o chimici agiscono non soltanto sulla<br />

velocità, ma anche sulla natura delle reazioni di imbrunimento<br />

Natura degli zuccheri riduttori<br />

Pentosi>Esosi (fruttosio>glucosio)>disaccaridi<br />

La temperatura<br />

la NEB è una reazione favorita da alte temperature, in quanto<br />

molte delle sue reazioni hanno alta Ea.<br />

Formazione di glicosilamina 3-9 Kcal/mole<br />

Decomposizione di chetosamina 24 Kcal/mole<br />

Formazione di pigmenti 20-43 Kcal/mole<br />

Attività dell’acqua<br />

La velocità massima si osserva per a w intermedie (0,55-0,75).<br />

Alte a w: si ha una diluizione delle sostanze reattive e, per la<br />

legge di azione di massa, una diminuzione della velocità di<br />

reazione.<br />

Basse a w: si ha una scarsa mobilità dei reagenti.


pH<br />

Fattori influenzanti l’imbrunimento<br />

non enzimatico<br />

Gli effetti del pH sono complessi, perché ciascuna delle<br />

reazioni ha un suo pH ottimale: da 6 a 8 per la condensazione<br />

di Maillard, vicino a 7 per il riassestamento di Amadori, 5,5<br />

per la degradazione delle chetosamine.<br />

V<br />

Alimenti aventi un pH compreso tra 6 e 8, per esempio latte e<br />

uova: condizioni favorevoli alla Maillard.<br />

Alimenti con pH tra 2,5 e 3,5, per esempio succhi e succhi<br />

concentrati di frutti acidi, quali limone e pompelmo. Maillard<br />

sfavorita, solamente a carico dell’acido ascorbico.<br />

Alimenti a pH intermedio<br />

1 4 7<br />

pH


Valutazione dell’imbrunimento<br />

non enzimatico<br />

Misure spettrofotometriche (i campioni devono essere<br />

limpidi e privi di torbidità)<br />

a 420nm<br />

a 294nm (dosaggio degli intermedi incolori)<br />

Metodi colorimetrici con colorimetro tristimolo<br />

Le misure possono essere effettuate anche su alimenti solidi e<br />

non sono distruttive<br />

Dosaggio dell’idrossimetilfurfurolo o della furosina<br />

Per cromatografia liquida (HPLC)<br />

Dosaggio degli zuccheri residui<br />

Per cromatografia liquida (HPLC)<br />

Con kit enzimatici


Prevenzione dell’imbrunimento<br />

non enzimatico<br />

Eliminazione dei substrati<br />

ossidazione glucosio ad acido gluconico (uova disidratate),<br />

ricondizionamento patate.<br />

Abbassamento del pH<br />

bassi valori di pH rallentano la reazione, tuttavia alcuni<br />

comuni acidi organici, come ad esempio l’acido citrico,<br />

possono accelerare la reazione la reazione di Maillard<br />

Controllo della temperatura e dell’umidità<br />

Specialmente nei processi di disidratazione. Quando si è nei<br />

pressi dei valori di aw critici bisogna trovare un valido<br />

compromesso tra riduzione della temperatura e tempi di<br />

processo accettabili. Gli alimenti disidratati è preferibile che<br />

vengano conservati alla temperatura di 25°C. Per i succhi di<br />

agrumi concentrati si richiede un magazzinaggio intorno a<br />

0°C.<br />

Agenti inibitori<br />

I solfiti reagiscono con i composti carbonilici dando solfonati,<br />

particolarmente stabili.


Fasi del processo di ossidazione lipidica<br />

1) INDUZIONE RH R• + H •<br />

Conservare gli alimenti al fresco<br />

Evitare l’esposizione alla luce (imballaggi)<br />

Inattivare le tracce di metalli (agenti sequestranti)<br />

2) PROPAGAZIONE<br />

R• + O ROO•<br />

ROO• + RH ROOH + R•<br />

ROOH RO• + OH•<br />

RH + OH• R• + HO<br />

Eliminazione dell’O 2 presente e riduzione delle superfici<br />

di contatto<br />

Sostituzione dell’O 2 con gas inerti (atm. Mod.)<br />

Conservazione sottovuoto<br />

3) TERMINAZIONE<br />

2R• R-R<br />

2R• R-O-O-R<br />

ROO• + R• ROOR<br />

A questo punto solo gli antiossidanti<br />

ROO • + AH ROOH + A•<br />

A• + A• A


V<br />

Effetti dell’acqua sull’ossidazione dei lipidi<br />

Effetto antiossidante<br />

- Idratazione dei metalli con conseguente riduzione della loro<br />

attività catalitica<br />

- Formazione di legami idrogeno con gli idroperossidi che<br />

risultano così meno reattivi<br />

Azione pro-ossidante<br />

-Aumento della mobilità dei reagenti e dei catalizzatori<br />

azione diretta<br />

di O 2 sul grasso<br />

effetti antiossidanti<br />

azione pro-ossidante<br />

aw


Fattori in grado di influire sulla velocità di<br />

ossidazione<br />

Fattori compositivi : gli acidi grassi insaturi si ossidano più<br />

velocemente di quelli saturi<br />

Azione pro-ossidante di : metalli, lipossigenasi, ecc.<br />

Azione antiossidante di : antiossidanti naturalmente contenuti<br />

o aggiunti (a. ascorbico), tocoferoli,<br />

carotenoidi, composti ad attività<br />

antiossidante formati in seguito a<br />

trattamenti termici (es. prodotti della<br />

reazione di Maillard)<br />

Parametri chimico-fisici : attività dell’acqua<br />

Parametri fisici : - luce<br />

- temperatura (di processo e di<br />

conservazione)<br />

- grado di dispersione della frazione lipidica<br />

- disponibilità di O 2<br />

Sistema H 2O + olio stratificato Emulsione olio in H 2O<br />

Nel caso dell’emulsione, l’elevata superficie specifica<br />

dell’olio causa una accelerazione dell’ossidazione


C<br />

o<br />

n<br />

c<br />

e<br />

n<br />

t<br />

r<br />

a<br />

z<br />

i<br />

o<br />

n<br />

e<br />

Misura dell’ossidazione dei grassi<br />

O 2<br />

Polimeri<br />

Aldeidi (esanale)<br />

Perossidi<br />

Tempo<br />

- Misura O2 consumato : analisi gas-cromatografica dello spazio di<br />

testa . Metodo polarografico.<br />

- Misura numero di perossidi : Determinazione volumetrica. Pos-<br />

sibili interferenze con i prodotti della<br />

reazione di Maillard.<br />

- T E A (a. tiobarbiturico) : dosa l’aldeide malonica e altre aldeidi.<br />

Misura spettrofotometrica = 532<br />

- Esanale : analisi gas-cromatografica dello spazio di testa.


IL DANNO ENZIMATICO<br />

Variazioni di colore<br />

Sono generalmente delle reazioni catalizzate da ossidasi.<br />

Esse possono provocare la comparsa di imbrunimenti o la<br />

decolorazione di pigmenti (es. clorofille, carotenoidi, ecc.)<br />

Polifenolossidasi (PPO<br />

R<br />

R<br />

OH<br />

OH<br />

BH 2<br />

PPO<br />

OH<br />

2<br />

1<br />

PPO<br />

O 2<br />

R<br />

H 2O +<br />

R<br />

OH<br />

O<br />

OH<br />

O<br />

Chinone instabile<br />

1) attività<br />

Cresolasica<br />

2) attività<br />

Catecolasica<br />

Polimeri bruni<br />

Sono gli enzimi responsabili della comparsa di imbrunimenti in<br />

frutti e vegetali che abbiano subito danni all’integrità dei tessuti<br />

(pelatura, taglio, ecc.).<br />

I prodotti di reazione non sono tossici, ma rendono il prodotto<br />

meno gradevole.


A) Reazione preparatoria il fenolo viene ossidato in<br />

posizione orto<br />

OH<br />

fenolo PPO<br />

R<br />

B) Reazione di ossidazione vera e propria si ha la<br />

formazione di un chinone instabile che tende a<br />

polimerizzare formando catene non identificabili che<br />

danno colorazione scura<br />

R<br />

OH<br />

Difenolo<br />

OH<br />

+<br />

O 2<br />

O2 + BH 2<br />

PPO<br />

Imbruniscono rapidamente:<br />

pesche, mele, banane, ciliegie, albicocche, uva,….<br />

Non imbruniscono rapidamente:<br />

ananas, pomodoro, melone<br />

R<br />

O<br />

R<br />

Chinone<br />

OH<br />

difenolo<br />

O<br />

+ H2O OH<br />

B + H 2O<br />

Melanoidine


Variazioni di consistenza<br />

Sono in genere reazioni idrolitiche a carico dei polisaccaridi<br />

strutturali di frutta e vegetali (pectine e cellulose)<br />

O<br />

COOH<br />

H<br />

OH<br />

H<br />

O<br />

H<br />

OH<br />

POLIGATTURONASI (PG)<br />

Produzione di off-flavours<br />

Possono essere sia reazioni idrolitiche, sia di tipo ossidativo a<br />

carico dei lipidi<br />

LIPASI<br />

Sono in genere di origine microbica<br />

O<br />

CH 2OH R 1COOH<br />

CHOH + R 2COOH<br />

CH 2OH R 3COOH<br />

LIPOSSIGENASI : catalizzano la reazione di ossidazione<br />

lipidica con meccanismi analoghi alla reazione chimica<br />

Variazioni del potere nutrizionale<br />

a. ascorbico ossidasi<br />

Acido ascorbico a. deidroascorbico<br />

O 2


Fattori in grado di influenzare la velocità delle<br />

reazioni enzimatiche indesiderate<br />

TEMPERATURA<br />

Alte temperature : trattamenti condotti a temperature superiori<br />

a 80° C provocano la denaturazione degli<br />

enzimi con perdita della loro attività<br />

Attività (%)<br />

catalitica<br />

ATTIVAZIONE<br />

40 50 60 70 T<br />

DENATURAZIONE<br />

PROTEICA<br />

Un breve trattamento termico, noto con il termine di scottatura<br />

o “blanching” costituisce l’intervento tecnologico classico per<br />

inattivare gli enzimi alterativi.<br />

Basse temperature : gli enzimi mantengono la loro attività<br />

catalitica anche a temperature molto basse<br />

(-15°C ; -20°C). A queste temperature le<br />

reazioni saranno molto lente ma<br />

comunque non trascurabili.


pH : ogni enzima presenta un pH ottimale per la propria<br />

attività catalitica. Esso in genere è vicino alla neutralità.<br />

E’ possibile inibire le reazioni indesiderate abbassando il<br />

pH (es. uso di a. citrico).<br />

Attività (%)<br />

2 4<br />

6 8 10<br />

Aw : l’acqua è il mezzo solvente indispensabile per far<br />

avvenire una reazione enzimatica. L’acqua può<br />

costituire talvolta anche un prodotto di reazione.<br />

Attività (%)<br />

Lipossigenasi<br />

PPO<br />

0,4 0,6 0,8 1,0<br />

aw<br />

pH<br />

Polifenolox


Rimozione dei substrati : in alcuni casi per inibire la reazione<br />

enzimatica si può rimuovere uno dei<br />

due reagenti. Questo può essere<br />

facilmente effettuato per le reazioni<br />

ossidative ove l’O 2 è indispensabile<br />

per far avvenire la reazione.<br />

colore<br />

Uso di additivi :<br />

Per l’imbrunimento enzimatico SO 2<br />

(PPO)<br />

fette di mela<br />

confezionate in aria<br />

fette di mela<br />

confezionate<br />

in N 2 e CO 2<br />

tempo di conservazione<br />

Per l’irrancidimento idrolitico Antibiotici<br />

(Lipasi)<br />

Per l’idrolisi delle pectine Nessuno

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