DIPINTI E DISEGNI ANTICHI - Bloomsbury Auctions
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70.<br />
Paolo de Matteis (Piano del Cilento 1662 – Napoli 1728)<br />
Ratto di Proserpina<br />
olio su tela<br />
cm 76,5 x 101<br />
iscrizioni: ‘ Schaaffhausens chez Bankverein/N. 55’ (etichetta applicata<br />
sul telaio); ‘Nr. 155’ (sulla tela di rifodero); ‘Raub der Proserp[…]’<br />
(etichetta applicata sul telaio)<br />
PROVENIENZA:<br />
Probabilmente Massimiliano II Emanuele Wittelsbach, Principe di<br />
Baviera, 1711-12. €25000 – €35000<br />
*<br />
*<br />
* Nel 1711 il Principe di Baviera Massimiliano II commissionò a de Matteis<br />
tre dipinti: un ‘Trionfo di David’, una ‘Diana e Atteone’ e un ‘Ratto di<br />
Proserpina’, forse da identificarsi con il quadro qui offerto, come suggerito<br />
dalle iscrizioni in tedesco apposte sul retro. Peraltro un quadro dello stesso<br />
soggetto di de Matteis, pendant di una ‘Galatea’, figura nell’inventario del<br />
1718 della Collezione Giusti ai Santi Apostoli a Venezia (cf. E. M. Guzzo,<br />
34<br />
Lotto 70<br />
La fortuna della pittura italiana, non veneta, nelle collezioni veronesi, in Il<br />
collezionismo a Venezia e nel Veneto ai tempi della Serenissima, a cura di B.<br />
Aikema, R. Lauber, M. Seidel, Venezia 2005, p. 310).<br />
Siamo grati al Dottor Giuseppe Napoletano, che si sta occupando del<br />
catalogo critico di Paolo de Matteis (in corso di studio) e che da riproduzioni<br />
fotografiche ci ha confermato l’attribuzione al pittore per il presente dipinto,<br />
proponendo una datazione agli inizi del terzo decennio del Settecento. Il<br />
Dottor Napoletano indica come termini di raffronto ‘il ‘Ratto di Proserpina’<br />
e ‘Perseo libera Andromeda’ a Torino, collezione privata [cf. N. Spinosa in<br />
Settecento napoletano. Sulle ali dell’aquila imperiale (1707-1734), catalogo,<br />
Napoli, 1994, pp. 402-403, nn. 204a-b], datati verso il 1725-35 [sic.]<br />
dall’estensore della scheda.<br />
Dal punto di vista stilistico, anche in questa fase della maturità di de<br />
Matteis sono evidenti i rapporti con le sue opere prodotte proprio tra il<br />
primo e il secondo decennio del Settecento, come il ‘Trionfo di Galatea’ a<br />
Pommersfelden, Castello, in cui la tradizione barocca riconducibile a Pietro<br />
da Cortona (appresa da de Matteis non solo attraverso il suo maestro Luca<br />
Giordano, ma anche per i lunghi soggiorni romani che punteggiano tutta la<br />
sua attività), si stempera in una dimensione di classicismo attinto da originali<br />
di Raffaello e di Annibale Carracci, in una sintonia soprattutto metodologica<br />
con la concezione estetica di Carlo Maratta. Costituisce probabilmente un<br />
precedente del dipinto qui offerto la versione dello stesso soggetto pubblicata<br />
come in ubicazione ignota (cf. N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento<br />
dal Barocco al Rococò, Napoli, 1986, p. 132, n. 116; p. 253, fig. 137; per la<br />
‘Galatea’ di Pommersfelden cf. Idem, pp. 132-133, n. 123; p. 256, fig. 143).