DIPINTI E DISEGNI ANTICHI - Bloomsbury Auctions
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60<br />
107.<br />
Michele Pace, detto Michelangelo del Campidoglio<br />
(Vitorchiano o Roma 1625 – Roma 1666)<br />
Uve, mele, pesche, zucche, tuberose e rose in un vaso di cristallo, en plein air<br />
olio su tela<br />
cm 71,5 x 95,5 €40000 – €60000<br />
*<br />
*<br />
* L’attribuzione del presente dipinto è basata sull’ampio numero raffronti possibili con opere<br />
considerate dalla critica tipiche di Michele Pace, detto Michelangelo del Campidoglio (cf. L. Trezzani in<br />
La natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano, 1989, II, pp. 775-787; Eadem in Pittori di<br />
natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750, a cura di G. e U. Bocchi, Viadana, 2005, pp. 398-446).<br />
Ad esempio, sono una firma per Pace la presenza della lucertola in primo piano e l’ambientazione en<br />
plein air indicata, più che dal sommario ma efficace brano di luce vespertina a sinistra, dal piano di<br />
roccia su cui sono poggiati i frutti. Anche tipici del suo bagaglio formale sono i rapidi appoggi di colore,<br />
che alternano stesure corpose e sintetiche a pennellate di pigmento molto liquido per gli elementi del<br />
fondale.<br />
Nel dipinto qui offerto il tema delle tuberose nel vaso di cristallo può essere confrontato con l’analogo<br />
partito presente in un dipinto di Pace a Firenze, Palazzo Pitti (cf. L. Trezzani, 2005, p. 403, fig. MPC.3) ed<br />
in un’altra opera in collezione privata (ibidem, p. 411, fig. MPC.7). L’assemblaggio libero e volutamente<br />
casuale degli elementi di natura morta mostra da solo il ruolo innovativo ricoperto da Michelangelo del<br />
Campidoglio nell’affermazione della fase barocca della pittura di genere a Roma; qui il pittore appare<br />
in anticipo anche sulle invenzioni introdotte nell’ambiente artistico della città da Abraham Brueghel,<br />
che vi risulta presente a partire dal 1659.