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siciliano - malastrada film

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Missili di Comiso<br />

cui i cancelli del "Magliocco" si<br />

apriranno per accogliere i missili<br />

americani, a Mosca i tecnici dell 'Armata<br />

Rossa inizieranno rapidi calcoli<br />

al termine dei quali cinque o sei dei<br />

duecento SS-20 puntati sull'Europa<br />

verranno programmati senza possibilità<br />

di errore contro l'isola. Lo<br />

stesso avverrà nei confronti degli altri<br />

quattro paesi che avranno deciso<br />

di rispettare gli impegni presi nel<br />

'79, vale a dire Germania Ovest (108<br />

Pershing Il e 96 Cruise), Gran Bretagna<br />

(160 Cmise), Belgio e Olanda<br />

(48 Cruise in ognuno dei due paesi) .<br />

Ma come potrebbe svilupparsi la minaccia<br />

nucleare dopo l'installazione<br />

degli Euromissili, e in quale caso la<br />

Sicilia correrebbe il rischio di divenire<br />

obiettivo di una offensiva nucleare?<br />

Gli scenari probabili di una futura<br />

guerra atomica sono molti, e di difficile<br />

elencazione.<br />

Il primo passo verso una guerra nucleare<br />

sarà naturalmente una crisi<br />

politica internazionale di grandi<br />

proporzioni. A quel punto, avvertendo<br />

l'approssimarsi dell'ora X, il<br />

comandante in capo delle forze Nato<br />

in Europa, dopo una breve consultazione<br />

col presidente degli Stati<br />

Uniti, dichiarerà lo stato di "emergenza<br />

precrisi". Dice la relazione finale<br />

del ministro Lagorio sull'installazione<br />

dei missili a Comiso:<br />

" ... AI momento di emergenza precrisi<br />

le unità missilistiche dovranno<br />

lasciare la base principale per dirigersi<br />

verso aree di diradamento operative.<br />

Il reparto Cruise deve, infatti,<br />

aWemergenza, frazionarsi in tante<br />

aliquote minori (squadriglie), da<br />

disperdere in altrettante zone su area<br />

assai vasta, prevedendo continui<br />

spostamenti da una zona all'altra".<br />

AI primo segnale d'allarme dunque<br />

dal 'Magliocco' usciranno i 112<br />

missili a testata nucleare Tomahawk<br />

montati a gruppi di quattro su 28<br />

TEL, gli speciali camion adibiti al<br />

trasporto e al lancio dei Cruise; ogni<br />

TEL sarà affiancato da un altro<br />

grosso mezzo simile ad un TIR,<br />

l'LCC, sul quale è montato un centro<br />

elettronico di controllo del lancio.<br />

Immediatamente dopo aver lasciato<br />

Comiso i 28 TEL si divideranno<br />

in sette squadriglie da quattro<br />

elementi ciascuna e raggiungeranno<br />

dei rifugi già predisposti ad accoglierli;<br />

lì resteranno in attesa di<br />

istruzioni dal comando.<br />

Ciò vuoi dire che da quel momento<br />

ci saranno, dislocati in vari punti<br />

della Sicilia, sette probabili bersagli<br />

di una offensiva nucleare sovietica.<br />

A questo punto, considerando<br />

l'ipotesi di un graduale inasprimento<br />

della tensione tra i due blocchi, si<br />

può provare ad immaginare lo sboc-<br />

I Siciliani 101<br />

co più probabile della crisi . È importante<br />

notare che in ogni caso i responsabili<br />

della difesa europei saranno<br />

tagliati fuori da ogni possibilità<br />

di influenza sulle decisioni del<br />

comando americano avendo rifiutato,<br />

al momento dell'installazione degli<br />

euromissili il sistema della " doppia<br />

chiave", cioè l'acquisto, e quindi<br />

il controllo in condominio con gli<br />

USA, dei missili installati sui propri<br />

territori.<br />

Il primo passo sul piano militare<br />

sarà compiuto quasi sicuramente<br />

dall'Unione Sovietica, dal momento<br />

che tutta la politica bellica americana<br />

è fondata sul principio della "risposta<br />

flessibile", ossia di un contrattacco<br />

commisurato all'entità<br />

dell'offesa subita; lo stesso tipo di<br />

arma installata sul teatro europeo, il<br />

Cruise, è un missile da ritorsione e<br />

non da "primo colpo", a causa della<br />

sua lentezza; per raggiungere Mosca<br />

da qualunque rampa di lancio<br />

europea un Tomahawk impiega dalle<br />

tre alle sei ore, un tempo più che<br />

sufficiente ai sovietici per sferrare<br />

un contrattacco con i velocissimi SS-<br />

20 e distruggere centinaia di obiettivi<br />

europei.<br />

La prima mossa sarà dunque sovietica,<br />

e verrà probabilmente condotta<br />

con armi convenzionali, dal<br />

momento che un attacco nucleare a<br />

freddo, volto alla distruzione preventiva<br />

di tutti i missili europei non<br />

potrebbe sicuramente raggiungere lo<br />

scopo (sarebbe se non altro impossibile<br />

colpire i missili installati sui sottomarini)<br />

e comporterebbe un altissimo<br />

rischio di escalation incontrollata<br />

del conflitto. I sovietici, se attaccheranno,<br />

lo faranno invece con<br />

le loro truppe corazzate che sono più<br />

numerose e meglio equipaggiate di<br />

quelle della Nato; proprio per questo<br />

motivo però un attacco sovietico<br />

con armi convenzionali rischierebbe<br />

di degenerare ben presto in una<br />

guerra nucleare. Ha detto il generale<br />

Berny Rogers, comandante in capo<br />

delle forze Nato in Europa: "Di<br />

fronta ad un attacco convenzionale<br />

sovietico, nelle condizioni attuali,<br />

mi troverei molto rapidamente costretto'<br />

a chiedere l'autorizzazione a<br />

ricorrere alle armi nucleari per avere<br />

una probabilità di condurre con successo<br />

la difesa".<br />

In questo caso la risposta americana<br />

»

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