siciliano - malastrada film
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I Siciliani 186<br />
Paisà<br />
MUSICA<br />
di Roberto Mllone<br />
che mi canti<br />
oltre Sanremo?<br />
In occasione dei concerti di Torino<br />
e Napoli, la scorsa estate, alla domanda<br />
se conoscesse cantanti italiani,<br />
Mick Jagger rispose di conoscere<br />
Beniamino Gigli.<br />
A ben pensarci, la risposta non è<br />
SOfT)[endente. Certamente il cantante<br />
dei Rolling Stones non rappresenta<br />
il pensiero dell'ascoltatore medio,<br />
inglese o americano, consumatore di<br />
musica: tuttavia è quasi sicuro che in<br />
quei paesi la maggior parte delle persone<br />
conosce poco o niente di "certa"<br />
nostra musica.<br />
Però, a ben pensarci, in Italia esistono<br />
artisti che non sfigurerebbero<br />
in ambito europeo e, perché no, statunitense.<br />
In realtà, complessivamente, la<br />
musica leggera italiana gode già di<br />
una posizione di prestigio. Figura<br />
saldamente nelle classifiche di vendita<br />
in molte nazioni europee, in Sud<br />
America, in Giappone e anche negli<br />
Usa e in Inghilterra la produzione<br />
melodica italiana ha ottenuto buoni<br />
risultati grazie ad artisti - per citarne<br />
alcuni - come Dean Martin, Frank<br />
Sinatra, Pat Boone. E val la pena ricordare<br />
che Elvis, bene e male, ha<br />
eseguito o sole mio. Ma in questi casi<br />
si tratta solamente di un aspetto<br />
della produzione musicale italiana,<br />
anche se è quello preminente.<br />
Infatti vogliamo provare a sostenere<br />
che in Italia vengono prodotti<br />
due tipi di musica: nell'identificarli<br />
useremo un modello astratto, visto<br />
che, in ultima analisi, trattando<br />
sempre e soltanto di una musica de-<br />
stinata ad una divulgazione popolare<br />
e di massa, il complesso della produzione<br />
dovrebbe sempre essere ridotto<br />
al termine onnicomprensivo di<br />
"musica leggera".<br />
Prendiamo per buona, dunque, la<br />
seguente divisione in tipi:<br />
1) Musica tradizionale: legata al bel<br />
canto, al melodramma e alla grande<br />
melodia napoletana, di cui in un<br />
modo o nell'altro, il diretto interprete<br />
è stato il Festival di Sanremo e che<br />
oggi continua con artisti validi come<br />
i Pooh o Claudio Baglioni;<br />
2) Il rock italiano: in tante circostanze<br />
definito "pop" - termine improprio<br />
ma che è stato un primo tentativo<br />
di definizione - nel quale inglobiamo<br />
una parte del movimento musicale,<br />
a partire dal tempo degli "urlatori"<br />
fino a Franco Battiato, sviluppatasi<br />
accanto al dominante filone<br />
melodico-tradizionale.<br />
Il rock italiano ha come sua prima<br />
caratteristica quella di avere seguito<br />
costantemente l'evolversi della cosiddetta<br />
"musica giovane" e "per<br />
giovani" negli ultimi venticinque<br />
anni. Questo per il fatto che, grazie<br />
al talento e all'impegno di alcuni alltori<br />
e esecutori, certa produzione<br />
italiana è stata sensibile a quei generi<br />
musicali - per giovani e impostati<br />
principalmente sul ritmo - affermatisi<br />
commercialmente a partire dalla<br />
nascita del rock'n 'roll. Diciamo da<br />
quel momento perchè il rock'n 'roll -<br />
nella seconda metà degli anni Cinquanta<br />
- ha veramente cambiato la<br />
maniera di consumare la musica leg-<br />
Alberto Fortis<br />
gera, incidendo direttamente sui costumi<br />
e i comportamenti di un'intera<br />
generazione. Inoltre il rock'n 'roll,<br />
godendo di una diffusione internazionale<br />
grazie allo svilupparsi della<br />
televisione, fece dei giovani, per la<br />
prima volta, una categoria con le sue<br />
regole, i suoi qischi, i suoi valori e il<br />
proprio mercato.<br />
Così, in seguito al successo di cantanti<br />
come Elvis Presley o Little Richard,<br />
in Italia ci furono dei seguaci<br />
attenti come Peppino di Capri, Enzo<br />
Jannacci e Giorgio Gaber, Celentano,<br />
Little Tony ... Un nuovo impulso<br />
che si aggiunse a quella musica<br />
" strana" di Tony Dallara, Joe Sentieri<br />
o della giovanissima Mina, i cosiddetti<br />
"urlatori". E anche se<br />
l'aspetto prevalente era pur sempre<br />
rappresentato dal Festival di Sanremo,<br />
esistevano già artisti come Natalino<br />
Otto, formidabile cantante di<br />
swing, o personaggi eccentrici come<br />
Fred Buscaglione o Renato Carosone,<br />
pronti a cogliere gli influssi del<br />
jazz da ballo e in taluni casi a scimmiottare<br />
la "grande America" (lo<br />
stesso faceva Alberto Sordi al cinema).<br />
E quando, all'inizio degli anni<br />
Sessanta, si affermò il beat, con i<br />
Beatles, i Rolling Stones, i Moody<br />
Blues, subito in Italia fiorì una interessante<br />
"linea verde" - la chiamarono<br />
così - con l'Equipe 84, I Giganti,<br />
i Ribelli, Fausto Leali, Caterina<br />
Caselli e lo yé-yé. Allo stesso tempo<br />
continuavano ad affermarsi cantautori<br />
di valore europeo come Gino