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siciliano - malastrada film

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,<br />

E un'immagine che continuo a rivedere,<br />

immobile, come una fotografia<br />

dentro la mia memoria. Il<br />

maestro elementare di Palma di<br />

Montechiaro, impettito sulla poltroncina<br />

del bar, quasi in mezzo alla<br />

piazza, i suoi capelli grigi ritti sul<br />

cranio, il vestito grigio sporco, le<br />

unghie nere delle mani, la camicia<br />

con un orlo di unto lungo il collo, i<br />

peli bianchi sulle guance, gli occhi<br />

che tremano impercettibilmente dietro<br />

le lenti, questi occhi che tremano<br />

e sorridono, e il gesto della mano<br />

per indicare i bambini che giocano<br />

tutt'intorno per la piazza. Ricordo<br />

anche il tono della voce, sempre<br />

estremamente gentile e sommesso, e<br />

tuttavia con un delicato ronzio dal<br />

naso alla fine di ogni frase, come se<br />

da un istante all'altro quel piccolo<br />

uomo stesse per scoppiare in una oltraggiosa<br />

risata. Su per giù disse:<br />

"Molti paesi del mondo sono ricchi<br />

perché producono carbone, petrolio,<br />

diamanti e tutti li reputano luoghi<br />

fortunati della terra. Tutti credono<br />

che noi siamo invece miserabili<br />

perché non abbiamo petrolio, carbone<br />

o diamanti, né la nostra terra<br />

produce arance, limoni, frutta pregiata,<br />

né primizie, e nemmeno ha<br />

floridi pascoli per allevamenti. Così<br />

tutti ci ritengono miserabili e selvatièi,<br />

ma io invece dico che non è vero,<br />

noi siamo ricchi più di ogni altro<br />

paese sulla faccia della. terra perché<br />

produciamo questi!"<br />

. Il maestro elementare indicò di<br />

nuovo quelle torme di bambini che<br />

correvano da una parte all'altra della<br />

piazza, settanta, ottanta bambini<br />

che sembravano strani stormi di uccelli<br />

che si aggrumavano di colpo<br />

sulle scalinate della chiesa, e improvvisamente<br />

poi, con un grido, si<br />

sparpagliavano in tutte le direzioni.<br />

Era un giorno d'estate, con una luce<br />

bianca, immobile, senza un alito di<br />

vento, con un immobile sentore di<br />

polvere e di sterco. C'erano mosche<br />

dovunque, ogni tanto sette, otto cani<br />

sbucavano dai vicoli e si confondevano<br />

abbaiando in mezzo a quella<br />

continua corsa dei bambini, poi sparivano.<br />

Cani ossuti, spauriti, d'uno<br />

strano colore della polvere. Il maestro<br />

mi aveva detto che a Palma di<br />

Montechiaro vivevano allo stato selvaggio<br />

duemila o tremila cani che<br />

continuavano ininterrottamente a<br />

prolificare sicché ogni due o tre mesi,<br />

nottetempo, arrivavano carabinieri,<br />

vigili urbani e pompieri anche<br />

da Agrigento, sbarravano strade e<br />

vicoli con le reti, catturavano alcune<br />

centinaia di bestie e andavano ad<br />

ammazzarle e sottèrrarle in un burrone<br />

fra le montagne. Il maestro mi<br />

aveva anche detto che una volta aveva<br />

un figlio, un bambino, senza offesa<br />

per tutti gli altri, di rara bellez­<br />

. za e intelligenza, e però a otto enni<br />

era morto di tifo. Con quel sorriso<br />

un po' tremante aveva anche precisato:<br />

"lo penso che non volesse mo-<br />

. I ragazzi in vendita<br />

L'immagine tradizionale<br />

dell'emigrante, di antico<br />

folklore verghiano. Centinaia<br />

di migliaia di emigranti<br />

oggi si disperdono<br />

sull'altra faccia della<br />

terra, in Australia o Venezuela.<br />

rire, fino all'ultimo mi tenne stretta<br />

la mano, come se volesse chiedermi<br />

aiuto. Ma che potevo fare?"<br />

Così, rifacendo quel gesto verso i<br />

bambini, il maestro continuò a dirmi:<br />

"Qui muoiono più bambini che<br />

in qualsiasi altra parte di Europa, il<br />

venti per cento dei bambini muoiono<br />

prima di arrivare all'età scolare,<br />

muoiono per tifo, tubercolosi, paralisi<br />

infantile, epatite virale. E di<br />

quelli che sopravvivono il dieci per<br />

cento resta segnato dalla malattia,<br />

sciancati, oppure ciechi, o anche deficienti.<br />

Ma tutti gli altri bambini<br />

continuano a crescere, alcuni restano<br />

analfabeti poiché le famiglie li<br />

mandano a lavorare nelle campagne,<br />

altri diventano delinquenti e si<br />

perdono, ma la maggior parte di loro<br />

diventano uomini. Una razza forte,<br />

dura, sopravvissuta a tante calamità,<br />

miserie, privazioni, sacrifici,<br />

fame, ignoranza. E allora noi li vendiamo!"<br />

Il maestro continuava a parlare<br />

con quel gentilissimo sorriso, senza<br />

alcuna ombra di ironia, solo<br />

queIi'impercettibile ronzio dalle narici<br />

al termine di ogni frase, come se<br />

improvvisamente una folla di altre<br />

parole diverse gli si affollasse nel<br />

petto, ed egli facesse uno sforzo disperato<br />

per ricacciarle indietro. Mi<br />

aveva anche detto che in paese mancava<br />

l'acqua da due mesi, passavano<br />

le autobotti di casa in casa ed ognuno<br />

aveva solo l'acqua che bastava

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