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siciliano - malastrada film

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«Qui è morta la speranza ... » I Siciliani 47<br />

UCCIDERlO NON È BASTATO<br />

BISOGNA FARLO DIMENTICARE<br />

mente ad esso, e per i medesimi canali,<br />

vengono infatti trattati grossi quantitativi<br />

di armi (carri armati compresi) per<br />

conto, o con la benevola tolleranza, di<br />

diversi servizi segreti: presumibilmente,<br />

sia occidentali che orientali. Da tutto ciò<br />

derivano alcuni interessanti interrogativi:<br />

quali e quanti sono i governi interessati<br />

ad un intervento «coperto» tramite<br />

forniture d'armi in qualcuno dei piccoli<br />

.e grandi conflitti dello scacchiere mediorientale?<br />

E per quali canali? E, nell'ipotesi<br />

di un canale legato - per necessità<br />

d'efficienza - alla malavita organizzata,<br />

in cambio di che cosa un 'organizzazione<br />

mafiosa, sia essa turca o siciliana, può<br />

ritenere utile collaborare con un 'autorità<br />

quasi statale? E infine: nell'impossibilità<br />

di stabilire un siffatto rapporto con<br />

. un 'organizzazione mafiosa nel suo complesso,<br />

è possibile farlo accettare - o magari<br />

imporlo - ad una frazione di essa?<br />

InterrogativI interessanti non mancano<br />

nemmeno nella personale vicenda di<br />

Benedetto Santapaola. L'uomo viene<br />

fermato dai carabinieri, nell'estate '80, a<br />

poche ore e a pochi chilometri dall'omicidio<br />

del dc trapanese Vito Lipari, con<br />

l'amico Rosario Romeo. Sull'auto dei<br />

due ci sono armi. Entrambi vengono rilasciati<br />

pochi giorni ç/opo. Romeo viene<br />

ucciso in un bar di Catania nel marzo<br />

1982. AI suo fianco cade sotto i colpi dei<br />

kilers il maresciallo dei carabinieri Alfredo<br />

Agosta. Il sottufficiale, fidatissimo e<br />

provato, starebbe secondo alcune voci<br />

indagando a Catania per conto della<br />

Procura di Milano, dove pochi mesi prima<br />

una provvidenziale «soffiata» ha<br />

permesso di sorprendere con una tonnellata<br />

di droga il principale rivale di Santapaola,<br />

Alfio Ferlito. La circostanza viene<br />

tuttavia smentita dal comando<br />

dell'Arma, secondo cui la presenza di<br />

Agosta accanto a Romeo sarebbe puramente<br />

casuale. Due mesi dopo, Santapaola<br />

- secondo il magistrato - riesce misteriosamente<br />

a conoscere itinerario e<br />

orari della traduzione di Ferlito dal carcere<br />

di Enna a quello di Trapani, e a farlo<br />

trucidare, con i carabinieri di scorta,<br />

lungo il percorso.<br />

Più di recente, c'è la strana vicenda di<br />

un ufficiale dei carabinieri di Catania.<br />

All'uomo, investigatore brillantissimo<br />

ma ufficialmente quasi inattivo, vengono<br />

attribuiti un tenore di vita molto alto,<br />

una lontana parentela con i Santapaola,<br />

e frequenti viaggi negli Stati Uniti. La<br />

storia viene ripresa da un settimanale,<br />

che però riceve immediatamente una -<br />

estremamente attendibile - precisazione:<br />

l'ufficiale in questione non solo è un elemento<br />

al di sopra di ogni sospetto, ma è<br />

anche stato unp degli uomini di fiducia<br />

del (da poco assassinato) generale Dalla<br />

èhiesa; per quanto riguarda i viaggi negli<br />

Stati Uniti, l'ufficiale è in condizione<br />

di spiegare di essersi recato oltreoceano<br />

per un fatto molto umano, per curare<br />

cioè il figlioletto di una grave malattia.<br />

Infine, il caso dell'ormai famoso «superteste»<br />

Spinoni, abilmente organizzato<br />

e manovrato da qualcuno che aveva<br />

interesse a depistare per qualche mese le<br />

indagini ed in ultima analisi - a giudicare<br />

dai fatti - a «coprire» in qualche modo<br />

lo stesso Santapaola. Sono note le polemiche<br />

a suo tempo sollevate dalla Procura<br />

di Palermo verso chiavrebbe dovuto<br />

. preventivamente verificare l'attendibilità<br />

di Spinoni.<br />

Non è ancora il momento, oggi, di indicare<br />

o di escludere a priori una pista<br />

per l'assassinio del generale - e per il<br />

tentato assassinio, tutora in corso, di ciò<br />

che egli, in quel particolare momento e<br />

luogo, rappresentava. E' tuttavia singolare<br />

il fatto che, nel vasto dibattito sviluppatosi<br />

- non sempre disinteressatamente<br />

- attorno all'evento, pochissimi<br />

abbiano cercato di approfondire ciò che<br />

finora concretamente si sa del delitto: le<br />

ultime dichiarazioni del generale, lafigura<br />

del principale indiziato, i collegamenti<br />

ed il ruolo (od i ruoli) di costui. Riteniamo<br />

che, in alcuni casi, abbia operato anche<br />

una sorta d'inconsapevole autocensura:<br />

come se approfondendo una incontestabile<br />

«pista catanese» si rischiasse<br />

di sminuire le responsabilità di altri e<br />

più tradizionali ' settori della mafia,<br />

quelli finora combattuti, e con fatica<br />

e con rischio e spesso col proprio sangue,<br />

dalla migliore Sicilia. .<br />

Tuttavia, bisogna prendere atto dei<br />

fatto che la mafia è un fenomeno ormai<br />

tanto complesso ed esteso, dal punto di<br />

vista geografico come da quello degl'interessi,<br />

che il nome di una città può significarvi<br />

qualcosa di più che una mera<br />

ripartizione territoriale. E quello di Catania,<br />

per esempio, porta diritti - oltre<br />

che a tutta la tematica relativa a mafia e<br />

appalti, sulla quale sono in corso opportunissime<br />

indagini - a tutto quell'intreccio<br />

fra mafia tradizionale e mafia emergente,<br />

fra traffico di armi e traffico di<br />

droga, fra organizzazioni criminali «ri- .<br />

conosciute ' ed altre del tutto nuove, che<br />

caratterizza la grande malavita della civiltà<br />

industriale; e che, quanto alla politica,<br />

ha superato la fase della corruzione<br />

spicciola per entrare direttamente ed in<br />

prima persona nel giro della Realpolitik.<br />

E d'altronde, in tempi di napalm di<br />

bombe neutroniche e di missili, sarebbe<br />

strano che non si sia pensato anche ad<br />

una utilizzazione strategica della via della<br />

droga.<br />

Storie apparentemente dissimili ed incongrue<br />

si mescolano così in unafrenetica<br />

danza macabra,. dal ritmo cangiante<br />

ma con gli stessi suonatori. Tentano<br />

d'ammazzare Imposimato, che indaga<br />

'su faccendieri, banche, uomini di potere<br />

e massoni: ma l'attentato viene organizzato<br />

- secondo la Finanza - direttamente<br />

dalla mafia, e «in una villa di Catania».<br />

Si muore d'appalti, di politica, di droga.<br />

Tutte le piste hanno qualcosa da svelare,<br />

ciascuna di esse scatena reazioni d'insospettabili.<br />

Fare ipotesi, a questo punto,<br />

non solo è difficile, ma rischia di crear<br />

polverone. Una cosa però bisogna dire,<br />

che la morte di dalla Chiesa non è solo<br />

una storia di mafia - che la stessa mafia<br />

non è solo mafia. Diversamente, si rischia<br />

di far diventare cronaca nera quello<br />

che purtroppo è un capitolo della storia<br />

d'Italia, e non dei minori.<br />

Caduto Sindona, i suoi amici operano<br />

tuttora, nelle Famiglie e nei consigli<br />

d'amministrazione. Morto Dalla Chiesa,<br />

i suoi amici vengono isolati e, se esagerano,<br />

accusati di «ragliare». La situazione<br />

è questa. Fino a quando?<br />

Riccardo Orioles

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