Il numero del giornale in formato pdf - Inter Multiplices Una Vox
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menti pastorali, liturgici e<br />
dottr<strong>in</strong>ali. A quei cattivi <strong>in</strong>terpreti<br />
<strong>del</strong> Concilio che <strong>in</strong> forza di tale<br />
mala <strong>in</strong>terpretazione avevano redatto<br />
e promulgato le tre edizioni<br />
<strong>del</strong> nuovo Missale Romanum e i<br />
nuovi libri liturgici. A quei cattivi<br />
<strong>in</strong>terpreti <strong>del</strong> Concilio che <strong>in</strong> forza<br />
di tale mala <strong>in</strong>terpretazione avevano<br />
retto le sorti <strong>del</strong>la Chiesa negli<br />
ultimi 40 anni.<br />
Fu verso la metà <strong>del</strong> 2006 che si<br />
<strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciò a parlare con <strong>in</strong>sistenza<br />
<strong>del</strong>la possibilità che Benedetto<br />
XVI giungesse ad un’ampia concessione<br />
<strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> Messale tradizionale.<br />
Immancabilmente, furono avanzate<br />
le ipotesi più diverse e sorsero<br />
reazioni disparate.<br />
Certi ambienti conservatori, <strong>in</strong> un<br />
primo momento fecero f<strong>in</strong>ta di niente<br />
ricordando che c’era già l’<strong>in</strong>dulto<br />
<strong>del</strong> 1988 e che bastava applicarlo meglio,<br />
poi, un po’ alla volta, <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono<br />
a scoprire, con toni perf<strong>in</strong>o<br />
sostenuti, quelle stesse cose che i fe<strong>del</strong>i<br />
tradizionali dicevano da quarant’anni<br />
tra l’offesa e l’ostilità di<br />
tanti cattolici anche conservatori.<br />
Certi ambienti moderati, o<br />
pragmatici che dir si voglia, <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciarono<br />
a scoprire che <strong>in</strong> molte chiese<br />
si praticava una liturgia che era ai<br />
limiti <strong>del</strong>l’ortodossia, improvvisamente<br />
dimenticando che non si trattava<br />
che <strong>del</strong>la pratica liturgica realizzata<br />
da loro stessi nei laboratori<br />
dei consigli pastorali, diocesani<br />
e parrocchiali.<br />
Intendiamoci, niente da eccepire<br />
dal punto di vista dei risultati,<br />
come si sa: meglio tardi che mai.<br />
Salvo una certa riserva sulla formazione<br />
mentale di tanti che si<br />
spera, con l’aiuto di Dio, capiscano<br />
che occorre davvero voltare<br />
pag<strong>in</strong>a.<br />
Discorso diverso per gli ambienti<br />
modernisti, di vario calibro.<br />
È <strong>in</strong>negabile che, rispetto ad altri,<br />
molti personaggi di questi ambienti<br />
hanno dimostrato una maggiore<br />
coerenza. In fondo essi hanno<br />
sempre creduto <strong>in</strong> una “nuova<br />
Chiesa” che recidesse i legami col<br />
passato, hanno sempre perseguito<br />
la cosiddetta “ecclesiologia<br />
r<strong>in</strong>novata”, e il fulcro <strong>del</strong>la loro<br />
rivoluzionaria concezione di<br />
Chiesa era proprio il cont<strong>in</strong>uo divenire<br />
<strong>del</strong>la liturgia e <strong>del</strong>la dottr<strong>in</strong>a: “la<br />
Chiesa siamo noi” è stata una <strong>del</strong>le<br />
parole d’ord<strong>in</strong>e di costoro. L’eventualità<br />
di una più libera pratica <strong>del</strong>la<br />
liturgia di sempre li sconvolgeva. Per<br />
loro era come pretendere di poter<br />
fruttuosamente “dialogare” col mondo<br />
col Papa seduto sulla sedia<br />
gestatoria con a fianco San Tommaso<br />
e San Domenico che lo assistono. <strong>Il</strong><br />
colmo <strong>del</strong>la barbarie e <strong>del</strong>l’oscurantismo<br />
clericale !<br />
Era logico e ben comprensibile che<br />
tanti si ribellassero anche solo all’idea<br />
<strong>del</strong> migliore e più ampio uso<br />
<strong>del</strong>la liturgia tradizionale; figuriamoci<br />
<strong>del</strong>la liberalizzazione <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong>la<br />
stessa liturgia.<br />
13<br />
Ancora coerentemente con tutto il<br />
post-concilio, era prevedibile che<br />
gridassero all’attentato al Concilio.<br />
Anche un bamb<strong>in</strong>o si rendeva<br />
conto che non era possibile raccontare<br />
adesso ai fe<strong>del</strong>i che tutto<br />
quello che era stato loro presentato<br />
come il frutto benefico e salutare<br />
<strong>del</strong> Concilio potesse mettersi<br />
m<strong>in</strong>imamente <strong>in</strong> dubbio. Significava<br />
assestare al Concilio un colpo<br />
mortale. Tanto più che questo<br />
benedetto Concilio mostrava la<br />
corda già da alcuni anni. Mancava<br />
solo che si suggerisse ai fe<strong>del</strong>i<br />
che la nuova liturgia poteva anche<br />
essere affiancata e magari sostituita<br />
dalla vecchia: dopo quarant’anni<br />
di demonizzazione.<br />
Costoro si sono <strong>in</strong>dustriati <strong>in</strong> tutti<br />
i modi per conv<strong>in</strong>cere il Papa che<br />
quella sua eventuale decisione non<br />
doveva essere presa e contemporaneamente<br />
hanno messo <strong>in</strong> essere tutti<br />
gli espedienti, teorici e pratici, per<br />
ridimensionare ed emendare l’eventuale<br />
testo <strong>in</strong> preparazione, hanno<br />
perf<strong>in</strong>o usato la m<strong>in</strong>accia <strong>del</strong>lo scisma,<br />
da buoni cattolici progressisti<br />
e rivoluzionari.<br />
Grazie a Dio, Benedetto XVI, non<br />
solo ha preso la sua decisione, ma<br />
ha addirittura sorpreso tutti andando<br />
oltre ogni possibile previsione. Egli,<br />
di fatto, ha r<strong>in</strong>novato il famoso <strong>in</strong>dulto<br />
perpetuo concesso da San Pio<br />
V a tutti i sacerdoti cattolici con la<br />
bolla Quo primum tempore, con la<br />
quale, il 19.7.1570, promulgò il<br />
Missale Romanum; <strong>in</strong>dulto perpetuo<br />
che concedeva ai sacerdoti<br />
cattolici la facoltà di celebrare<br />
la S. Messa secondo il rito tradizionale,<br />
da sempre usato nella<br />
Curia Romana, anche contro il<br />
parere <strong>del</strong> proprio vescovo.<br />
Egli ha dichiarato, <strong>in</strong> questo documento<br />
normativo per la Chiesa<br />
cattolica, che il Messale Romano<br />
<strong>in</strong> uso f<strong>in</strong>o ai tempi <strong>del</strong><br />
Concilio non è mai stato abrogato<br />
e qu<strong>in</strong>di i sacerdoti cattolici<br />
hanno, ed hanno sempre avuto,<br />
il pieno diritto di usarlo: così che<br />
ogni proibizione attuata <strong>in</strong> questi<br />
anni, dai vescovi, dai card<strong>in</strong>ali<br />
e dai papi, è stata un abuso<br />
bello e buono.<br />
Da adesso <strong>in</strong> poi potrebbe essere<br />
tutta un’altra storia.<br />
Staremo a vedere.