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Dispensa (.pdf) - La Filanda

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Le due parti sono distinte anche da una forte cesura ( v8); tutta la poesia è basata sulla coordinazione<br />

(ripetuta più volte è la congiunzione e ) che è estremamente funzionale per esprimere il susseguirsi di vari<br />

stati psicologici all’interno di una medesima esperienza , oltre che a produrre anche legami di tipo fonico.<br />

L’idea del legame e della continuità è data anche dai frequenti enjambement che rendono la lirica molto<br />

fluida.<br />

Massiccia è la presenza di parole vaghe e indefinite come colle, orizzonte, spazio tempo, eterno immensità…<br />

Questo idillio esprime un’esperienza mentale e psicologica straordinaria: la percezione dell’infinito e lo<br />

smarrimento che ne deriva; il questo superamento della realtà fisica prende avvio da un’esperienza<br />

quotidiana cui il poeta era abituato e viene rappresentato con un linguaggio semplice, essenziale.<br />

Nella lirica è sempre presente l’io soggettivo del poeta che si colloca in uno spazio fisico, come da dati fisici<br />

e sensibili ( filosofia del sensismo) approda all’infinito.<br />

L’eternità spazio-temporale per Leopardi non sono da identificarsi con il divino, ma sono proiezioni<br />

dell’immaginazione<br />

17.1. 2011<br />

II LEZIONE:<br />

1. Breve sintesi della lezione precedente<br />

2. Fasi della vita, della produzione, del pensiero e della poetica leopardiana<br />

Il pessimismo cosmico e le “Operette morali”<br />

Lettura di alcuni passi da “ Dialogo tra la Natura e un Islandese”<br />

I Grandi Idilli del 1828-30<br />

3. Lettura ed analisi delle liriche : “ Il sabato del villaggio ”<br />

1. Sintesi della lezione precedente<br />

: “ A Silvia “<br />

2. Fasi della vita, della produzione, del pensiero e della poetica leopardiana<br />

Il pessimismo cosmico e le “Operette morali”<br />

Nel 1922 finalmente Leopardi ottiene dal padre il permesso di lasciare Recanati e di recarsi a Roma , ospite<br />

dello zio materno. Roma lo delude molto: i circoli letterari lo annoiano monumenti lo deludono. Ritorna<br />

nel borgo natio e inizia per lui un periodo di grande sofferenza. Abbandonato dall’ispirazione poetica , si<br />

dedica alla prosa e compone le Operette morali in cui si manifesta compiutamente una nuova fase del suo<br />

pessimismo.<br />

E’ incominciato un periodo nuovo per la poetica di Leopardi, quello in cui esprime l’acerbo vero e le<br />

Operette morali sono espressione di questa nuova fase.<br />

Che cosa è successo nel percorso filosofico del poeta?<br />

In lui muta la concezione di madre natura: non è più la madre benevola che ha dotato i suoi figli delle<br />

illusioni per compensare il dolore che caratterizza la loro vita, ma è una madre malvagia che, per nulla<br />

attenta al bene dell’uomo, mira solo alla conservazione della specie,<br />

Ne consegue che i mali che colpiscono la nostra vita non sono semplici accidenti, ma fanno parte di un<br />

ampio progetto della natura; Leopardi è passato da una concezione filosofica finalista ( la natura opera<br />

consapevolmente per un fine, il bene dell’uomo ) a una concezione materialistica ( i mali esterni a cui<br />

nessuno può sfuggire come la morte, la sofferenza fisica e spirituale, i cataclismi, la vecchiaia affliggono<br />

l’uomo) e meccanicistica ( la natura è spietata nella cieca necessità delle sue leggi meccaniche ed è<br />

indifferente al dolore che strazia tutti gli essere viventi)<br />

Ma allora , se causa dell’infelicità dell’uomo è la natura, tutti gli uomini, ovunque e da sempre , quindi<br />

anche gli antichi, sono infelici: il suo pessimismo è diventato cosmico, cioè l’infelicità non è legata a un<br />

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