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<strong>La</strong> seconda parte, è una riflessione sulla vanità di tanta attesa della festa: il piacere non verrà, ma la<br />
domenica porterà solo “tristezza e noia”.<br />
Il Canto si conclude con l’apostrofe a un “garzoncello” attraverso cui il poeta estende la riflessione<br />
dell’arco della giornata a quello della vita.<br />
<strong>La</strong> giovinezza corrisponde al sabato ed è una stagione felice perché si vive nell’attesa del giorno di festa,<br />
ma il dì di festa che corrisponde all’età adulta non porterà gioia.<br />
Dal punto di vista stilistico, non vi è opposizione tra le due parti; l’ultima strofa, quella “sentenziosa” è<br />
leggera, scorrevole e musicale, e anche il gioco delle rime è simile a quello della prima parte.<br />
A SILVIA<br />
Composta nel 1828 durante un sereno soggiorno a Pisa, la lirica interrompe il silenzio poetico ed inizia la<br />
stagione dei grandi idilli leopardiani<br />
Il tema centrale della poesia è il crollo delle illusioni giovanili rappresentato da Silvia, morta in giovane età<br />
ed immagine stessa della caduta delle illusioni.<br />
Silvia, rimembri 1 ancora<br />
quel tempo di tua vita mortale 2<br />
quando beltà spledea<br />
nei tuoi occhi ridenti e fuggitivi 3<br />
e tu, lieta e pensosa, il limitare<br />
di gioventù salivi? 4<br />
Sonavan 5 le quiete<br />
stanze, e le vie d’intorno<br />
al tuo perpetuo 6 canto,<br />
allor che all’opre 7 femminili intenta<br />
sedevi, assai contenta<br />
di quel vago 8 avvenir che in mente avevi.<br />
Era il maggio odoroso: e tu solevi<br />
così menar 9 il giorno<br />
Io gli studi leggiadri<br />
talor lasciando e le sudate carte,<br />
ove il tempo mio primo<br />
e di me si spendea la miglior parte, 10<br />
d’in su i veroni del paterno ostello 11<br />
porgea gli orecchi al suon della tua voce,<br />
e alla man veloce<br />
che percorrea la faticosa tela. 12<br />
Mirava 13 il ciel sereno,<br />
le vie dorate e gli orti,<br />
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. 14<br />
Lingua mortal non dice 15<br />
quel ch’io sentiva in seno 16<br />
Che pensieri soavi,<br />
che speranze, che cori , 17 o Silvia mia!<br />
Quale allor ci apparia<br />
la vita umana e il fato! 18<br />
Quando sovviemmi di cotanta speme, 19<br />
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