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Dispensa (.pdf) - La Filanda

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11. Né cangia stile: non cambia maniera d’essere<br />

12. Mi giova. mi piace, mi diletta<br />

13. Noverar l’etate: calcolare la durata<br />

14. Grato occorre: ritorna caro<br />

15. Nel tempo… corso: nella giovinezza, quando la speranza ha un corso ancora lungo e il ricordo ha un<br />

corso breve<br />

ANALISI<br />

<strong>La</strong> lirica si apre con un’apostrofe alla luna che rischiarava la selva un anno prima, così come la rischiara<br />

adesso e il poeta è tornato a rimirarla (V, 1-5<br />

Qui il ritmo è piano, lento dovuto anche ai segni di interpunzione (due punti e punto)<br />

Le parole rivolte alla luna hanno il tono di una lunga consuetudine e assumono il carattere di un lungo<br />

dialogo con essa. Questo atteggiamento di familiarità crea l’illusione di una partecipazione della luna agli<br />

affanni del poeta.<br />

Ma ai miei occhi( luci) il tuo volto appariva velato e tremolante a causa delle lacrime che mi sgorgavano<br />

perché la mia vita era tormentata e lo è ancora , e non cambia il suo carattere.(v 6-9)<br />

<strong>La</strong> marcata cesura (v9) sottolinea la forza che l’infelicità umana continua e non cambia col passare del<br />

tempo.<br />

In questi versi dove si afferma la continuità del dolore nel passato e nel presente, il movimento sintattico si<br />

inarca con l’uso di enjambements più decisi( (pianto /che v 6-7 , travagliosa / era v 8-9) e con una<br />

maggiore frammentazione del verso(V9 diviso dai due punti e dalla virgola)<br />

Viene infine sviluppato il tema della rimembranza (v 12-16) : il poeta si rivolge ancora alla luna e le dice che<br />

lo conforta il ricordo e il misurare la durata del suo dolore e conclude asserendo che è gradito nel tempo<br />

giovanile, quando il precorso della speranza è ancora lungo e quello della memoria è breve, ricordare gli<br />

eventi passati , anche se sono tristi e il dolore dura ancora. cose passate<br />

Qui il ritmo si placa ancora nei versi in cui si esprime il piacere della ricordanza (v 9 e 10), seppur dolorosa.<br />

Al centro tematico della lirica ci sono due motivi:<br />

1. il ricordo di un’esperienza emotiva abituale nel passato che tuttavia viene ancora rivissuta<br />

2. il potere consolatorio del ricordo anche se questo è doloroso e il dolore è ancora presente<br />

<strong>La</strong> luna cui il poeta si rivolge con epiteti dolci e confidenziali (diletta, graziosa) è silenziosa ma partecipe del<br />

dolore umano.<br />

<strong>La</strong> lirica si sviluppa intorno a due piani temporali: il presente e il passato, piani che però hanno in comune<br />

la sofferenza del poeta e la sua visione della luna.<br />

Gli ultimi 5 versi acquistano il carattere di una sentenza di valore universale, ma va tenuto presente che gli<br />

ultimi due versi sono stati aggiunti più tardi, quando il pensiero di Leopardi aveva avuto un ulteriore<br />

sviluppo<br />

Il paesaggio ,( il colle, la selva ) appena accennato nei suoi aspetti essenziali ,è funzionale alla situazione<br />

emotiva: l’angoscia del poeta è tanto evidente nella sua manifestazione (pien d’angoscia ) quanto oscure<br />

ne sono le cause.<br />

Anche il linguaggio rimanda alla poetica del vago e dell’indefinito (graziosa, nebulosa, tremulo, etate, del<br />

mio dolor…)<br />

L’ Infinito<br />

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