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Dispensa (.pdf) - La Filanda

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stanco mio cor. 2 Perì l’inganno estremo<br />

ch’eterno io mi credei. 3 Perì. Ben sento ,<br />

in noi di cari inganni,<br />

non che la speme, il desiderio è spento. 4<br />

Posa per sempre. 5 Assai 6<br />

palpitasti. Non val cosa nessuna<br />

i moti tuoi, né di sospiri è degna<br />

la terra. 7 Amaro e noia<br />

la vita , altro mai nulla 8; e fango è il mondo.<br />

T’acquieta ormai. Dispera<br />

l’ultima volta. 9 Al gener nostro il fato<br />

non donò che il morire. 10 Ormai disprezza<br />

te , la natura, il brutto<br />

poter che, ascoso, a comun danno impera,<br />

è l’infinita vanità del tutto.11<br />

NOTE<br />

1. poserai = riposerai<br />

2. cor= il cuore stanco di inganni<br />

3. credei = l’ultima illusione d’amore che io credetti eterna , perì<br />

4. in… spento = in me si è spenta non solo la speranza, ma anche il desiderio delle dolci illusioni<br />

d’amore<br />

5. posa.. sempre = si rivolge ancora al suo cuore<br />

6. assai = fin troppo<br />

7. non … terra = nulla è degno dei tuoi palpiti, né la terra è degna dei tuoi moti affettuosi<br />

8. amaro … nulla = la vita consiste solo in dolore e noia<br />

9. dispera = non sparare più, allontana ogni speranza<br />

10. al …morir = il destino non dà altro dono agli uomini se non la morte.<br />

11. Ormai...tutto = ormai disprezza te stesso, la natura , il potere malvagio che nascostamente governa<br />

per l’infelicità universale e l’infinita vanità di tutto ciò che esiste.<br />

ANALISI<br />

Il testo è un intimo colloquio del poeta con la parte più intima di se stesso, il suo cuore. <strong>La</strong> lirica che si<br />

sviluppa secondo un modulo metrico molto chiaro, un settenario, due endecasillabi, un settenario e un<br />

altro endecasillabo, può essere suddivisa in tre parti: v 1-5 ; v 6-10; v 12 -15; il v 16 è a parte come<br />

formula autonoma “ è l’infinita vanità del tutto.”<br />

Ogni gruppo di versi si apre con versi martellanti quali: “Or poserai per sempre, posa per sempre,<br />

t’ acquieta ormai.<br />

Colpisce l’andamento del discorso, costituito da periodi brevi, anche una sola parola , senza legami<br />

sintattici.<br />

Di conseguenza ci sono numerosissime pause ( v9) che insieme agli enjambement spezzano il discorso<br />

Il lessico è spoglio, rari aggettivi, tanti verbi e sostantivi soprattutto questi ultimi densi di significato : terra,<br />

mondo natura , noia , morte..<br />

Il tema centrale di questa lirica è la scomparsa dell’inganno estremo, l’amore cui però si associa<br />

l’affermazione eroica di sé contro tutti i valori della cultura dominante. Con il crollo dell’ultima illusione,<br />

Leopardi afferma con convinzione che nulla sulla terra abbia più valore e che la natura eserciti sull’uomo<br />

solo un malvagio potere.<br />

Ma da questa consapevolezza, tuttavia non emerge un atteggiamento rassegnato: il disprezzo di quella<br />

parte di sé che si era abbandonato alla dolcezza dell’amore, emerge prepotentemente e si contrappone<br />

con lucidità al mondo e alla sua miseria.<br />

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