Capitolo 4 - Dipartimento di Filosofia
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fondamentali del para<strong>di</strong>gma, e forse inizierà a speculare su delle alternative. Ciò equivale alla<br />
ricerca <strong>di</strong> un nuovo para<strong>di</strong>gma, cioè <strong>di</strong> un nuovo modo <strong>di</strong> pensare al mondo. Se ciò accade quando i<br />
successi della ricerca entro un dato para<strong>di</strong>gma iniziano a <strong>di</strong>minuire, è probabile che un sempre<br />
maggior numero <strong>di</strong> scienziati concentri la propria attenzione sulle anomalie, e che la sensazione che<br />
il para<strong>di</strong>gma è in “crisi” inizi a pervadere la comunità scientifica.<br />
Le crisi ricorrono raramente, secondo Kuhn. I para<strong>di</strong>gmi non si consolidano se non sono<br />
sufficientemente robusti da essere in grado <strong>di</strong> spiegare tutti fenomeni nel loro dominio, e per uno<br />
scienziato in attività non è semplice mettere in <strong>di</strong>scussione le assunzioni <strong>di</strong> sfondo su cui è fondata<br />
la sua <strong>di</strong>sciplina. È più probabile che si verifichi una crisi se le anomalie in questione sembrano<br />
toccare <strong>di</strong>rettamente i principi più fondamentali del para<strong>di</strong>gma, o se impe<strong>di</strong>scono applicazioni del<br />
para<strong>di</strong>gma che hanno una particolare importanza pratica, o se il para<strong>di</strong>gma è stato criticato per<br />
molto tempo a causa della persistenza delle anomalie. Se comunque si verifica una crisi, e se la<br />
comunità scientifica adotta un nuovo para<strong>di</strong>gma, ciò che avviene è una “rivoluzione” o<br />
“cambiamento para<strong>di</strong>gmatico”. Secondo Kuhn, l’avvento <strong>di</strong> una rivoluzione determina che il<br />
vecchio para<strong>di</strong>gma sia sostituito integralmente. Ad esempio, l’adozione o il rifiuto <strong>di</strong> uno dei<br />
para<strong>di</strong>gmi sopra ricordati costituisce una rivoluzione scientifica.<br />
I lettori che hanno qualche familiarità con la storia della scienza avranno notato che alcune delle<br />
“rivoluzioni” identificate da Kuhn – come la rivoluzione copernicana – meritano davvero questo<br />
nome, in quanto comportano mutamenti ra<strong>di</strong>cali nella scienza <strong>di</strong> base, mentre altre sono più locali, e<br />
comportano solo il rifiuto <strong>di</strong> qualche teoria specifica entro una particolare sotto-<strong>di</strong>sciplina<br />
scientifica. Ciononostante, Kuhn sostiene che la struttura esibita da queste rivoluzioni minori ha<br />
molto in comune con quella esibita dalle rivoluzioni <strong>di</strong> più vaste <strong>di</strong>mensioni e più profonde. Un<br />
esempio interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> rivoluzione scientifica, rispetto alla scala della profon<strong>di</strong>tà, è dato dalla<br />
sostituzione della teoria del flogisto con la teoria dell’ossidazione a proposito della combustione. Si<br />
credeva che il flogisto fosse una sostanza rilasciata dai materiali che bruciano. Molte cose, come il<br />
legno, perdono peso quando bruciano, il che è conforme alla teoria; ma era noto che alcuni metalli<br />
quando bruciano incrementano il loro peso, e questo rappresentava un’anomalia per la teoria.<br />
Tuttavia, nel <strong>di</strong>ciottesimo secolo molti scienziati non ravvisarono in questa anomalia una ragione<br />
per abbandonare la teoria, che al contrario fu largamente utilizzata dagli sperimentatori, che<br />
svilupparono vari meto<strong>di</strong> per produrre in laboratorio <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> “aria”. Sfortunatamente tutti<br />
utilizzarono <strong>di</strong>verse forme della teoria, e la proliferazione delle varianti <strong>di</strong> una teoria (<strong>di</strong> cui nel<br />
se<strong>di</strong>cesimo soffrì anche la teoria tolemaica del moto planetario) è citata da Kuhn come una delle<br />
caratteristiche <strong>di</strong>stintive <strong>di</strong> una crisi. Progressivamente, furono scoperti sempre più casi <strong>di</strong> sostanze<br />
che bruciando aumentavano <strong>di</strong> peso, e, inoltre, la generale accettazione della teoria newtoniana<br />
aveva l’effetto <strong>di</strong> inclinare sempre <strong>di</strong> più i chimici a concepire la massa come una quantità <strong>di</strong><br />
materia, e conseguentemente a pensare che l’incremento della massa durante la combustione fosse<br />
l’in<strong>di</strong>zio del fatto che vi era più materia alla fine della combustione che all’inizio.<br />
Naturalmente, il problema <strong>di</strong> Duhem sta ad in<strong>di</strong>care che niente <strong>di</strong> tutto ciò basta a mostrare che il<br />
flogisto non esiste, dal momento che erano <strong>di</strong>sponibili varie opzioni per rendere conto dei<br />
fenomeni; alcuni, ad esempio, avanzarono la supposizione che il flogisto avesse un peso negativo, o<br />
che la spiegazione dell’aumento <strong>di</strong> peso risedesse nel fatto che quando un corpo brucia, e da esso<br />
fuoriesce flogisto, al suo interno si insinuano particelle <strong>di</strong> fuoco. Ciononostante, alla fine, la teoria<br />
del flogisto andò in crisi, e i tempi si fecero maturi per l’accettazione <strong>di</strong> un nuovo para<strong>di</strong>gma.<br />
L’avvento del nuovo para<strong>di</strong>gma fu avviato dal chimico Antoine Lavoisier, che (nel 1777) avanzò la<br />
proposta secondo la quale il flogisto non esiste, e la combustione non comporta la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />
flogisto, ma l’aumento <strong>di</strong> ossigeno. Questa rivoluzione determinò la sostituzione <strong>di</strong> una teoria<br />
chimica specifica, ma anche un cambiamento fondamentale dei meto<strong>di</strong> ritenuti appropriati per gli<br />
esperimenti chimici. Fino ad allora era stato quasi universalmente accettato che vi fosse un unico<br />
tipo <strong>di</strong> “aria”, anche se <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> purezza; in seguito alla rivoluzione, fu accettato che<br />
l’ossigeno non è che un gas tra i vari costituenti dell’aria, come è comunemente concepita. Due<br />
sono i punti da sottolineare nel resoconto offerto da Kuhn <strong>di</strong> questa e altre rivoluzioni: