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Colombe maligne - ASSAGGIO - © Copyright Simonelli Editore srl ...

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Maria Santini<br />

1962. Sandro, ormai laureato, faceva l’assistente universitario<br />

quando si innamorò di una collega, la brillante, l’affascinante<br />

Clara. La sposò e vissero felici e contenti... per poco più di un<br />

anno. Nacque un’altra bambina, felicemente partorita da una<br />

madre in ottima forma fisica: e fu chiamata Micaela. Ma il destino<br />

infierì anche su Clara. La sua perfetta salute e il suo fisico<br />

allenato poco le servirono quando, pochi mesi dopo - era l’inverno<br />

1963 - la sua Cinquecento s’andò a schiantare, a forte<br />

velocità, contro un solido pino marittimo della Colombo.<br />

Exit anche Clara. Sandro, ventottenne, si ritrovava due volte<br />

vedovo, con una seconda bambina tra le braccia e la crescente<br />

fama di jellatore. La piccola Micaela gli diede a conti fatti ben<br />

poco fastidio, perché - particolare che assumeva il carattere di<br />

una macabra routine - i nonni materni se la presero per allevarla<br />

loro: ma la fama di jellatore restò.<br />

Non fa meraviglia, quindi, se da allora un frastornato Sandro<br />

aveva evitato qualunque relazione impegnativa: gli era riuscito<br />

fino all’avvento di Tina, appunto un anno e mezzo prima.<br />

Adesso Sandro si accalorava:<br />

- Ma ragiona, Tina. Anche non contando il resto, rimane il fatto<br />

che non ti potrei assicurare il benessere. Sono un morto di fame e<br />

sempre lo resterò. Prendi le mie figlie. Va bene, non vivono con<br />

me, ma mi costano ugualmente moltissimo e tu lo sai. Da un po’<br />

in qua non ci sto più dentro con le spese, mi toccherà andare a<br />

rubare...<br />

Le figlie, già. Tina le aveva conosciute e le giudicava due<br />

piaghe. A ventun anni, Wanda era una ragazzona esuberante e<br />

allegra ma sotto quell’apparenza spumeggiante e cordiale si<br />

nascondevano egoismo e avidità. Dal canto suo Micaela, quasi<br />

quindicenne, posava alla fatina bionda e soave e la sua suprema<br />

aspirazione era quella di andare a vivere con il padre per prendersi<br />

cura di lui. Tina era convinta che, viziata e piena di pretese<br />

com’era, si annoiasse a stare con i nonni, ormai ultrasettantenni,<br />

e cercasse un diversivo. Oddio, conoscendo Sandro, la<br />

ragazza era sicura che egli desiderasse convivere con una figlia<br />

devota ancor meno che con una compagna: modesta consolazione,<br />

però.<br />

- Non puoi farti condizionare dalle tue figlie - disse Tina alla<br />

fine - Devi pensare anche a te stesso. Hai diritto a un po’ di feli-<br />

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