Colombe maligne - ASSAGGIO - © Copyright Simonelli Editore srl ...

Maria Santini
robivecchi. Unica nota di colore, una sciarpetta di lana rossa. Ai
piedi, naturalmente, i soliti zoccolacci con spessi calzini neri.
- Come sei carina - le disse Brigida con gentilezza.
- Anche tu - replicò Tina in perfetta malafede. Raramente
aveva visto l’amica meno significativa di quella sera. Con un
tailleur nero di raso “rischiarato” da un filo di perle coltivate
sembrava proprio quella che era: una professoressa di mezz’età
in ghingheri.
Aiutata da Sandro, Romana si stava sfilando il castoro.
Sotto portava un vestito color melanzana, tutto drappeggi.
Neanche lei però l’aveva azzeccata perché quel colore non
donava alla sua carnagione scura mentre la pretenziosità del
modello l’invecchiava... e così le ho sistemate tutte e due si
disse Tina ma in fondo chissà loro cosa staranno pensando di
me...
Brigida portò via gli indumenti. Sandro si era messo davanti
a un basso mobiletto sistemato sotto il Klimt e lo osservava
attentamente.
- Questo non c’era l’ultima volta che siamo venuti - commentò
- un bel pezzo. Chissà quanto è costato.
- Gustavo carissimo, auguroni, auguroni! - strillava intanto
Tina precipitandosi ad abbracciare il padrone di casa che era
comparso accanto a loro con un bicchiere in mano - Ecco,
guarda cosa ti abbiamo portato io e Sandro...
- Enciclopedia dell’Antiquariato - lesse Gustavo, aprendo il
pacchetto colorato - Interessante! Siete stati davvero gentili.
- Lo avevi? - interrogò ansiosamente Tina - Se no me lo
cambiano.
- Ma no, non l’avevo, stai tranquilla - disse Gustavo dandole
un paternalistico buffetto sulla guancia.
- Anch’io ti ho portato una cosina - si inserì Romana tirando
fuori una voce bassa e sexy che Tina non le aveva mai sentito
- Ecco: anche a nome di mio marito...
Dal pacchettino piccolissimo di gioielleria emerse un fermacravatte
in filigrana d’argento.
- Fare un regalo a te, Gustavo - seguitava Romana, facendo
le fusa - è difficilissimo. Oso sperare che siamo stati all’altezza
dei tuoi gusti raffinati.
Ma è proprio Romana o sto sognando? Si disse Tina.
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