∑ VO n 10 ottobre 2011_10 ottobre 2011 - Provincia Romana ...

Sta bene ed è tornato a casa il
paziente S.P. di 39 anni, che il
23 agosto, a seguito di un incidente
stradale, è stato trasportato
d’urgenza in questo Ospedale.
Il paziente è giunto al pronto soccorso
della struttura sanitaria con una
vasta ferita lacera al gomito e braccio
destro con recisione totale dell’arteria
omerale, delle vene comitanti e
vena cefalica, recisione del bicipite e
lesioni nervose. È arrivato in grave
Era il 18 agosto 1588 quando il
venerabile Pietro Soriano,
primo superiore dell’Ordine
dei Fatebenefratelli, morì a Perugia,
nell’ospedale san Nicolò che lui stesso
aveva fondato quattro anni prima, al
ritorno dalla battaglia di Lepanto,
dove si era prodigato per organizzare
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OSPEDALE BUCCHERI LA FERLA - PALERMO
UN DELICATO INTERVENTO CHIRURGICO
SALVA IL BRACCIO DI UN PAZIENTE
Cettina Sorrenti
stato anemico per emorragia imponente
con ischemia acuta del braccio
e conseguente rischio di amputazione
dell’arto.
Il giovane è stato subito trasportato
in sala operatoria ed è stato sottoposto
a un delicato intervento chirurgico
dall’équipe di Chirurgia Plastica e
Ricostruttiva, diretta dal dott. Ettore
Pirillo, che ha eseguito la sutura dei
vasi omerali con immediata ripresa
del circolo arterioso e venoso e la
ricostruzione degli altri tessuti.
“L’intervento è riuscito con successo
– dichiara il dott. Pirillo - con un
risultato soddisfacente e previsione
di ottimo recupero funzionale del
braccio. L’intervento tempestivo ha
dato la possibilità al giovane di potere
recuperare l’arto e così non vedrà
cambiata la propria vita, sia lavorativa
che personale. Dopo il recupero
funzionale il paziente potrà riprendere
le sue normali attività”.
CENTRO SAN NICOLÒ, PORTA EBURNEA - PERUGIA
CELEBRAZIONE E RICORDO
DI PIETRO SORIANO
Franco Volpini
l’assistenza infermieristica sulle galee.
Da allora le sue spoglie sono custodite
nella chiesa di san Nicolò. E proprio
qui, come accade ogni anno,
anche il 18 agosto scorso i Fatebenefratelli
di Perugia lo hanno ricordato
con una solenne celebrazione presieduta
da fra Bartolomeo Coladonato
che guida il piccolo gruppo di religiosi
che perpetua nel capoluogo
umbro il carisma dell’Ordine: assistere
materialmente e spiritualmente
gli infermi e i bisognosi poveri, senza
alcuna differenza etnica, sociale o
religiosa.
Alla celebrazione, che in occasione
dell’Anno della Famiglia ospedaliera
di san Giovanni di Dio ha assunto
maggiore pregnanza, hanno partecipato
le suore di sant’Antonio e una
rappresentanza degli abitanti di Porta
Eburnea, lo storico quartiere perugino
che per oltre quattro secoli è stato
testimone dell’opera dei Fatebefratel-
li che affonda le sue radici nella Carità
e che si rifà appunto agli insegnamenti
di san Giovanni di Dio e del
venerabile Pietro Soriano.
Già al centro, negli anni passati, di
un’importante opera di ristrutturazione,
il complesso di san Nicolò continua
a ospitare in un’ala i religiosi,
mentre buona parte è stata destinata
a residenza per studenti. Sono inoltre
in fase di ultimazione i lavori per
portarvi la fonoteca Trotta e realizzarvi
anche una sala espositiva.