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∑ VO n 10 ottobre 2011_10 ottobre 2011 - Provincia Romana ...

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LA FRAGILITÀ UMANA:<br />

ASPETTI ETICI E BIOETICI<br />

Raffaele Sinno<br />

In questo periodo storico di profonda<br />

crisi sociale, economica, e<br />

più in generale antropologica,<br />

discutere di fragilità sembra quasi un<br />

paradosso. Questo concetto sembra<br />

associato a una comune idea d’incapacità<br />

da parte dell’uomo di far fronte<br />

ai limiti e alle necessità della sua<br />

esistenza, proponendo l’antico dilemma<br />

tra la sua Hybris nei confronti<br />

della natura e del mondo. Spesso si<br />

sente discutere di fragilità e di vulnerabilità<br />

come di due nozioni quasi<br />

identiche, con forti connotazioni di<br />

similitudine. La fragilità e la vulnerabilità,<br />

pur rappresentano situazioni di<br />

locus minoris resistentiae, sono due<br />

aspetti ben distinti. La fragilità è il<br />

livello che indica la generalità e il<br />

rischio potenziale di marginalità<br />

sociale, in cui si può trovare ogni persona;<br />

è dunque “un aspetto contenutistico<br />

del limite”, come è stato segnalato<br />

da mons. Vittorio Nozza. 1 Al<br />

contrario, la vulnerabilità comprende<br />

un primo livello che è quello della<br />

finitudine della persona umana, mentre<br />

un secondo aspetto analizza il<br />

diritto leso della dignità quale fondamento<br />

comune di ogni essere vivente<br />

2 . In questo senso si potrebbe affermare<br />

che tutti sono vulnerabili nella<br />

loro costituzione etico-morale, mentre<br />

si diventa fragili se non si pongono<br />

in essere le condizioni per rendere<br />

l’esistenza umana quanto più possibile<br />

libera dagli accidenti che la circondano.<br />

Si situa, in tal senso, un rapporto<br />

bipolare tra la propria fragilità e<br />

quella delle istituzioni che dovrebbero<br />

essere preposte a evitare l’ampliare<br />

di questo fenomeno. In tal modo<br />

possiamo affermare che non tutte le<br />

condizioni di fragilità possono contare<br />

su un corredo adeguato di risorse e<br />

politiche socio-assistenziali:<br />

BIOETICA<br />

- accanto a settori dove è rilevabile<br />

da sempre un forte impegno delle istituzioni<br />

e del volontariato organizzato<br />

(si pensi ai minori o agli anziani);<br />

- vi sono settori di disagio sociale<br />

trascurati e particolarmente fragili, in<br />

quanto connotati da una certa dose di<br />

carenza e debolezza nel sistema di<br />

risposte (esempi di questo tipo di<br />

carenze potrebbero essere individuati<br />

nel settore del carcere o della<br />

malattia mentale);<br />

- inoltre, la presenza di situazioni<br />

di fragilità dai contorni non sempre<br />

ben definibili esigono non solo una<br />

“politica” più mirata ad affrontare le<br />

cause del fenomeno (il lavoro, la<br />

casa, il sistema dei valori, l’appartenenza<br />

culturale, la rete dei servizi<br />

alla persona e alla famiglia.<br />

Ogni persona umana deve sempre<br />

essere considerata come una narrazione<br />

individuale, una storia di affetti,<br />

capacità, e desideri, per cui quando<br />

diviene particolarmente esposta ai fattori<br />

di fragilità deve essere aiutata non<br />

in maniera generica, ma utilizzando<br />

percorsi multidisciplinari, che sappiano<br />

riconoscere e integrare le diverse<br />

condizioni di fragilità impegnate:<br />

1) Gli aspetti fisici legati alla fragilità<br />

del corpo come le disabilità nelle<br />

diverse forme;<br />

2) I livelli legati all’ambiente;<br />

3) Gli aspetti delle fragilità psicoemotive;<br />

4) Quelli legati alle relazioni sociali<br />

o alle reti comunitarie 3 .<br />

Da tali premesse orientative sorge<br />

la riflessione etica e bioetica sulla<br />

fragilità della persona umana, che<br />

spesso è costretta a scelte difficili,<br />

che comportano enormi dilemmi<br />

etici. Nella letteratura bioetica “gli<br />

oceani della fragilità riguardano i<br />

destini degli embrioni, come il livello<br />

degli stati minimi di coscienza, in<br />

cui la nave della ragione spesso perde<br />

la bussola, e i riferimenti sono drasticamente<br />

rivolti alla risoluzione dei<br />

casi a tutti i costi” 4 .<br />

È noto che su questo argomento si<br />

confrontano due aspetti normativi e<br />

relazionali. Il primo, considera la<br />

fragilità un comune denominatore<br />

d’appartenenza, da tenere in giusta<br />

considerazione nell’analisi comportamentale<br />

umana, mentre il secondo<br />

percorso nega che ci possa essere,<br />

dall’esperienza individuale, o collettiva<br />

della fragilità, nessun elemento<br />

conoscitivo per una crescita e una<br />

risposta a tale esperienza. Questa<br />

posizione è definita non cognitivista,<br />

e nega qualsiasi livello positivo da<br />

attribuire alla fragilità e sofferenza,<br />

considerata un “cieco e incomprensibile<br />

peso alla gioia dell’esistenza<br />

umana”. Al contrario, sembra ovvio<br />

che nella vita impariamo dalle nostre<br />

e altrui fragilità, elevando il nostro<br />

spirito verso i porti della com-passione<br />

e con-divisione.<br />

Per noi cristiani si realizza, inoltre,<br />

una vera e propria rivoluzione dei limiti:<br />

ciò che sembra scandalo alla ragione<br />

o impossibile per la scienza, diviene<br />

il terreno operativo per quell’imitazione<br />

di Cristo, che fece della fragilità, la<br />

forza del Suo operare salvifico.<br />

La fragilità dell’uomo diviene l’Amore<br />

per Dio.<br />

_________________<br />

1 Mons. Vittorio Nozza, Presentazione<br />

del rapporto povertà ed esclusione in<br />

Italia, Roma 2006<br />

2 Raffaele Sinno, Corso di Bioetica<br />

sulla vulnerabilità e fragilità umana,<br />

una cultura da costruire, Roma 20<strong>10</strong><br />

3 Renata Ghisalberti, Gli indicatori<br />

della fragilità, in Convegno della Regione<br />

Emilia Romagna, Fragilità, territorio<br />

e istituzioni preposte, Bologna 20<strong>10</strong>.<br />

4 Raffaele Sinno, op. cit.<br />

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