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Statica del Corpo Rigido - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

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- Appunti <strong>di</strong> Meccanica dei Soli<strong>di</strong>/<strong>Statica</strong>, dalle lezioni <strong>del</strong> prof. P. Po<strong>di</strong>o-Guidugli, a.a. 2007/8 -<br />

56 3 <strong>Statica</strong> <strong>del</strong> <strong>Corpo</strong> <strong>Rigido</strong><br />

getta in B ad una forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e verso costanti. L’intuizione ci suggerisce<br />

che due configurazioni <strong>di</strong> equilibrio sono possibili, quelle rappresentate in Fig.<br />

3.1.b; nel caso (1), l’equilibrio ci appare stabile (nel senso che piccole pertubazioni<br />

<strong>del</strong>la configurazione in figura non sembrano foriere <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> effetti),<br />

instabile nel caso (2), quando perturbazioni comunque piccole ci sembrano<br />

capaci <strong>di</strong> indurre l’abbandono <strong>del</strong>la configurazione <strong>di</strong> equilibrio relativa.<br />

Sulla base <strong>di</strong> questo esempio, <strong>del</strong> problema generale <strong>del</strong>la statica <strong>del</strong> corpo<br />

rigido si può dare la seguente formulazione verbale: date le forze agenti sul<br />

corpo e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vincolo, trovare le configurazioni <strong>di</strong> equilibrio e le relative<br />

reazioni vincolari; quin<strong>di</strong>, qualificare la natura <strong>del</strong>l’equilibrio in ciascuna<br />

<strong>del</strong>le suddette configurazioni. Per formalizzare la prima parte <strong>di</strong> questo tipo<br />

<strong>di</strong> problemi, in vista <strong>del</strong>la loro risoluzione, introduciamo provvisoriamente il<br />

seguente:<br />

Principio <strong>di</strong> Equilibrio. In una configurazione <strong>di</strong> equilibrio, il sistema<br />

<strong>di</strong> tutte le forza e coppie applicate al corpo, siano esse attive o reattive, deve<br />

essere un sistema nullo.<br />

Applicato al caso <strong>del</strong>l’asta <strong>di</strong> Fig. 3.1.a, il Principio <strong>di</strong> Equilibrio si traduce<br />

nella seguente coppia <strong>di</strong> equazioni:<br />

f + rA = 0 & −⇀<br />

AB × f = 0, (9.1)<br />

che esprimono, rispettivamente, l’annullarsi <strong>del</strong> risultante e <strong>del</strong> momento risultante<br />

rispetto al polo A <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> forze {(B,f ), (A,rA)} (qui rA denota<br />

l’incognita reazione vincolare applicata all’asta in corrispondenza <strong>del</strong>la cerniera<br />

<strong>di</strong> vincolo). Dalla seconda equazione si deduce che, in una configurazione<br />

<strong>di</strong> equilibrio, −⇀<br />

AB deve essere parallelo a f : è proprio questa con<strong>di</strong>zione che<br />

seleziona, tra le tutte le possibili configurazioni compatibili con il vincolo in<br />

A, le due configurazioni in Fig. 3.1.b. Invece, la prima equazione, che si può<br />

naturalmente riscrivere nella forma equivalente<br />

Bozza<br />

za Bozza<br />

Bozza<br />

Bozza Boz<br />

Bozza<br />

za<br />

Boz<br />

rA = −f ,<br />

seleziona, tra tutte le possibile reazioni vincolari che la cerniera è in grado <strong>di</strong><br />

produrre, quella che rende nullo il sistema <strong>di</strong> forze sia nell’una che nell’altra<br />

<strong>del</strong>le due configurazioni <strong>di</strong> equilibrio.<br />

Esempio 2. Applichiamo adesso il Principio <strong>di</strong> Equilibrio al caso <strong>di</strong> Fig. 3.2,<br />

nel quale l’asta è incernierata nel suo punto <strong>di</strong> mezzo e soggetta a due forze<br />

estreme identiche, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e verso costanti. Questa volta, il sistema <strong>di</strong> forze<br />

in gioco è: {(A,f ), (B,f ), (O,rO)}, dove rO denota la reazione vincolare nella<br />

cerniera <strong>di</strong> vincolo. Il Principio <strong>di</strong> Equilibrio fornisce:<br />

2f + rO = 0, −⇀<br />

OA × f + −⇀<br />

OB × f = 0;<br />

la prima equazione determina la reazione vincolare, la seconda (che è identicamente<br />

sod<strong>di</strong>sfatta, perchè −⇀<br />

OA+ −⇀<br />

OB = 0) determina l’insieme <strong>del</strong>le configurazioni<br />

d’equilibrio: tutte quelle <strong>di</strong> angolo φ ∈ [0, 2π). Per la nostra intuizione, la

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