Rivista SLSI copia - Sindacato Libero Scrittori Italiani
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narratore arrivava a mettere a<br />
frutto sapientemente il mestiere<br />
di indagatore esperto<br />
delle architetture espressive<br />
per costruire un imponente<br />
affresco di partenza da cui poter<br />
risalire all’indietro nei secoli,<br />
ad una storia del mondo e<br />
delle ragioni della fede che abbracciasse,<br />
in spaccati multiformi,<br />
la complessa galassia<br />
del cristianesimo e dei suoi interpreti<br />
in cammino, ortodossi<br />
o no. Il quinto evangelio si<br />
apriva ancora con uno scenario<br />
di guerra e di macerie, in<br />
un’Europa abbuiata e dilaniata<br />
dove un ufficiale era spinto<br />
da frammenti di “manoscritto<br />
ritrovato” sulle tracce di una<br />
scomparsa verità, di un quinto<br />
libro sacro smarritosi o cancellato<br />
dall’imporsi dei canonici<br />
quattro. Continuativamente<br />
attivo vi era lo slancio umanitario<br />
siloniano, ma arricchito e<br />
impreziosito da una conoscenza<br />
straordinaria della cultura<br />
Graziella Lavazza, Radice.<br />
s a g g i s t i c a<br />
patristica, da una padronanza<br />
delle fonti esegetiche che rivelavano<br />
lo spessore dello studioso,<br />
oltreché un percorso alla<br />
verità tentato senza timore<br />
attraverso la parola dei grandi<br />
speculatori, da Agostino a Pascal,<br />
all’immancabile Manzoni.<br />
Proprio il bisogno di un “supplemento<br />
di verità”, potentemente<br />
esplicitato nel romanzo<br />
della maturità, avrebbe risospinto<br />
Pomilio nella carne<br />
viva del dramma intimo e familiare<br />
dello scrittore lombardo;<br />
e partendo dai pochi<br />
ed incompiuti versi in cui<br />
questi aveva cercato invano<br />
una ragione disperata alla<br />
morte della moglie Enrichetta<br />
Blondel, muoveva all’indagine<br />
del momento cruciale<br />
della crisi, quando storia e<br />
provvidenza già difficilmente<br />
conciliati nei Promessi sposi<br />
sembravano tornati a scontrarsi<br />
conflittualmente nella<br />
coscienza manzoniana, a<br />
25<br />
spingerlo quasi alla negazione<br />
senza speranza di quel Dio<br />
che l’aveva folgorato nella<br />
chiesa di San Rocco, o a confermarla<br />
per fargli carico,<br />
terribilmente, di ogni colpa.<br />
Riurgeva assillante in Pomilio<br />
il problema del male, riletto<br />
in fittizia riscrittura della Colonna<br />
infame, ove le vittime<br />
venivano a configurarsi, nell’ottica<br />
del sacrificio decretato<br />
da una società non illuminata<br />
dalla luce della giustizia,<br />
quasi come figure a posteriori<br />
del Cristo. E comunque,<br />
proprio nel paradosso ormai<br />
abituale di una investigazione<br />
che si trasformava in confessione,<br />
Pomilio ridefiniva il<br />
suo cristianesimo in misure<br />
etiche e non metafisiche, in<br />
cui il senso dell’essere era sovrastato<br />
da quello del fare, da<br />
una lucida esigenza anche<br />
del razionale, da un credo<br />
fortissimo nella storia, con<br />
tutti i nuovi rischi compro-<br />
missori che essa inevitabilmente<br />
comportava.<br />
Per lo scrittore che aveva presto<br />
avvertito come nel passato<br />
della cultura abruzzese si<br />
trovavano troppo spesso fatti<br />
ed istanze che non avevano<br />
avuto gran rilevanza fuori le<br />
mura, e che, a seguirli, l’ingegno<br />
del singolo e persino gli<br />
sforzi più serrati di un gruppo<br />
sarebbero stati condannati<br />
senza scampo all’isolamento,<br />
non trovando spazio e alimento<br />
nella necessaria richiesta<br />
della collettività, la consistenza<br />
degli affetti non poté fare<br />
da ancoraggio durevole ai luoghi<br />
dell’infanzia e della gioventù.<br />
Anche per questo la<br />
cultura italiana è tutt’oggi in<br />
debito con lui, soprattutto per<br />
non avergli saputo riconoscere<br />
concordemente, come interprete<br />
della coscienza e dei<br />
suoi moti, il posto che gli<br />
compete; che è comunque lì<br />
ad attenderlo.