Libro - Basilica Santuario di Leuca
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LA STORICA VISITA<br />
<strong>Leuca</strong> è<br />
tutta <strong>di</strong><br />
bianco-giallo<br />
vestita<br />
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sorretto dalla speranza nel <strong>di</strong>alogo tra identità forti e rispettose l’una<br />
dell’altra, con<strong>di</strong>zioni queste fondamentali, per una convivenza reciproca<br />
che arricchisca tutti gli interlocutori. Poiché l’identità debole<br />
stimola i cattivi istinti <strong>di</strong> chi ci sta <strong>di</strong> fronte, la mancanza <strong>di</strong> rispetto<br />
è foriera <strong>di</strong> scontri e non <strong>di</strong> confronti.<br />
È proprio qui che papa Benedetto è voluto venire, accogliendo<br />
l’invito <strong>di</strong> monsignor Vito de Grisantis, vescovo <strong>di</strong> Ugento-Santa<br />
Maria <strong>di</strong> <strong>Leuca</strong>. A Brin<strong>di</strong>si (a 919 anni dalla visita <strong>di</strong> Urbano II), ma<br />
sostando a <strong>Leuca</strong>, che aveva avuto fin qui ospiti due Papi: Giulio I<br />
nel 343 e Costantino I nel 710.<br />
Un’attesa in bianco e giallo<br />
Scendendo dopo la curva- è il tardo pomeriggio <strong>di</strong> venerdì 12 giugno-<br />
ed entrando a <strong>Leuca</strong>, notiamo subito l’asfalto fresco, poi donne<br />
e ragazze che stendono i festoni da un lato all’altro della strada, da<br />
balcone a balcone. <strong>Leuca</strong> è tutta <strong>di</strong> bianco-giallo vestita; fioriscono<br />
gli striscioni artigianali <strong>di</strong> benvenuto, mentre i manifesti ufficiali<br />
<strong>di</strong>lagano sui muri. Sul lungomare gran lavoro <strong>di</strong> operai: stanno finendo<br />
<strong>di</strong> piantare palme washington offerte dalle città pugliesi (scorgiamo<br />
anche la targa <strong>di</strong> Gallipoli), che troveranno posto accanto alle tra<strong>di</strong>zionali<br />
tamerici. È sorta, vivace <strong>di</strong> colori, un’aiuola nuova, con la<br />
scritta S.Maria <strong>di</strong> <strong>Leuca</strong>, alla biforcazione del lungomare. Tanta polizia,<br />
tanti scout. In giro si respira un’aria <strong>di</strong> grande attesa per l’even-<br />
1<br />
1 Striscione <strong>di</strong> benvenuto.<br />
2 Lungo tutto il percorso del Santo Padre<br />
ban<strong>di</strong>ere e striscioni. (Foto Michele Rosafio - MQTC)<br />
2<br />
Svetta una<br />
croce, a poca<br />
<strong>di</strong>stanza da<br />
quella storica<br />
eretta nel 1901<br />
LA STORICA VISITA<br />
to che è, almeno qui a <strong>Leuca</strong>, più importante <strong>di</strong> Italia-Francia, pur<br />
seguita da molti coi nasi incollati agli schermi.<br />
Un santuario che offre tanti stimoli <strong>di</strong> riflessione<br />
Dopo la partita si anima il lungomare... in fondo c’è una passerella<br />
che conduce al porto. E lì ci aspetta una bella salita, quella<br />
della scenografica scalinata dell’acquedotto pugliese costruita nel<br />
1939. Deliziosi i profumi me<strong>di</strong>terranei, ma tanti e duri i gradoni,<br />
debordante l’umi<strong>di</strong>tà... finalmente eccoci davanti al piazzale, su cui<br />
fervono i lavori: c’è da risistemare il palco danneggiato la notte<br />
prima da una forte raffica <strong>di</strong> vento. Svetta una Croce fabbricata per<br />
l’occasione, a poca <strong>di</strong>stanza da quella storica eretta nel 1901, per un<br />
gran<strong>di</strong>oso pellegrinaggio mariano. Il santuario si presenta con una<br />
facciata tipica <strong>di</strong> un palazzo fortificato, una ristrutturazione voluta<br />
nella prima metà del settecento dal vescovo Giovanni Giannelli, onde<br />
attenuare il rischio che dal mare i saraceni identificassero come<br />
tale il santuario. Riusciamo ad entrare: alcune Figlie <strong>di</strong> Santa Maria<br />
<strong>di</strong> <strong>Leuca</strong> vi si muovono quali api operose tra fiori e arre<strong>di</strong> sacri.<br />
Sopra l’altare il quadro della Madonna o almeno quello che è restato<br />
del <strong>di</strong>pinto cinquecentesco <strong>di</strong> Giacomo Palma il Giovane, dopo<br />
che - come si legge nella traduzione italiana della relazione del 15<br />
<strong>di</strong>cembre 1624 del vescovo <strong>di</strong> Ugento Nicola Spinelli - il 19 giugno<br />
precedente la chiesa “fu messa a sacco e fuoco dai soldati turchi,<br />
1<br />
2<br />
1 Ultimi lavori per il palco.<br />
2 Strade fresche <strong>di</strong> asfalto. (Foto MQTC)<br />
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