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Alpini. Le grandi imprese volume cinque - istrit.org

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Val Campomulo, un cippo insolito sulla strada per l'Ortigara: A Nikolajevka C'ero anch'io. Il ricordo<br />

dell'alpino Antonio Finco della «Tridentina».<br />

Roberto Sarfatti, eroe fanciullo<br />

Molti incontrarono la morte prima che fosse sfi orita l’adolescenza. <strong>Le</strong> anime<br />

serbavano ancora la freschezza, l’ingenuità, il candore di chi fi n allora<br />

è cresciuto ravvolto dall’affetto della famiglia, nè ha sperimentato gli urti<br />

del mondo, e concepisce la vita adeguata ai sogni di poesia e alle speranze<br />

<strong>grandi</strong>. Distaccatisi dalle madri, si cacciarono nelle mischie sanguinose. Ma<br />

vissero la guerra con l’animo d’eroi di fi abe lontane, con la fede patria ingenua<br />

come la preghiera del fanciullo, con ardore degno d’antica poesia. [...]<br />

La morte che li ghermí li ha fermati in una giovinezza che non sfi orirà più pel<br />

trascorrer degli anni [...].<br />

(Omodeo, Momenti della vita di guerra)<br />

Roberto Sarfatti, di agiata famiglia, nasce il 10 maggio del 1900 e muore<br />

sul Col d’Echele il 28 gennaio 1918, nel corso della Battaglia dei Tre Monti.<br />

Impetuoso e fortemente motivato seppur quindicenne, allo scoppio della<br />

guerra chiede al padre di arruolarsi. Cosa impossibile vista la giovane età.<br />

Con l’aiuto di Filippo Corridoni si procura documenti falsi e nel luglio 1915 è<br />

soldato nel 35° fanteria. Scoperto dopo un mese – quando sta per partire per il<br />

fronte – viene spedito a casa dal colonnello. I familiari lo iscrivono all’Istituto<br />

nautico di Venezia, nella speranza di allontanarlo dalla guerra, grazie anche<br />

a un lungo imbarco fi no a Rio de Janeiro. Appena compie i diciasette anni<br />

può arruolarsi e sceglie gli <strong>Alpini</strong>. Viene assegnato, nel settembre 1917, al 6°<br />

<strong>Alpini</strong>; il 23 novembre entra in linea, inquadrato nel Monte Baldo. Subito in<br />

combattimento si distingue per il coraggio, guadagnando la promozione a caporale<br />

e una licenza premio. Il 10 gennaio 1918 rientra al battaglione schierato<br />

fra Val Sasso e Val Frenzela. Il 28 inizia l’azione italiana per la riconquista<br />

del monte Valbella, Col del Rosso, Col d’Echele. Nel primo assalto contro<br />

un camminamento nemico cattura trenta prigionieri e una mitragliatrice. Nel<br />

secondo assalto, mentre si immette in una galleria nemica fortemente presidiata,<br />

una pallottola in piena fronte lo colpisce a morte. Per il suo eroismo, gli<br />

verrà assegnata la medaglia d’oro. Subito dopo lo scontro presso Case Ruggi,<br />

i compagni lo seppelliscono in una fossa comune. In seguito il corpo viene<br />

dapprima traslato nel cimitero militare di Stoccareddo, a lui intitolato; poi<br />

nel 1934 portato nel Sacrario del Laiten dove confl uiscono i resti dei Caduti<br />

sepolti nei cimiteri dell’Altipiano.<br />

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