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Alpini. Le grandi imprese volume cinque - istrit.org

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Pal Grande 1996. Lapide sui ruderi della caserma del Btg. Tolmezzo.<br />

Recupero della caserma del Tolmezzo. Questa grande costruzione in pietra lavorata fu ultimata nel<br />

1916 e fi no al 1940 veniva utilizzata come ricovero nel corso delle esercitazioni estive degli alpini.<br />

Pal Grande e Passo Pramosio<br />

Nella primavera del 1916, vicino al comando di battaglione, sotto una roccia di casera<br />

Pal Grande di Sotto, sorse la cappellina voluta da don Janes il cappellano del Tolmezzo<br />

ove, oltre a celebrar messa, comporre i morti senza lasciarli fuori nella tormenta<br />

invernale. Il Ten. Colonnello Ugo Pizzarello, comandante il Tolmezzo, pensò al grande<br />

artista «Fragiacomo», irredento come lui, perchè dipingesse una tela che celebrasse degnamente<br />

i morti del Reparto, alla cui memoria la cappelletta era dedicata. E «Fragiacomo»<br />

da Venezia, salì a Pal Grande e dipinse la Madonnina (olio su tavoletta di noce,<br />

cm. 69 x 44) dal volto soave, atteggiato a mestizia, coperto di gramaglie, con la corona<br />

d'alloro, che ora è al Sacrario di Timau. Il 2 novembre 1916, alla presenza di tutta la<br />

uffi cialità della zona e delle rappresentanze di tutte le armi, la cappellina monu mento<br />

venne benedetta da don Janes. Ma gli austriaci, che certamente avevano intercettato<br />

quanto si stava facendo, alle ore 10.30, mentre era in atto la cerimonia di inaugurazione,<br />

d'improvviso scatenarono un infernale bombarda mento. I proiettili caddero tutt'intorno.<br />

Nessuno, miracolosamen te, ne fu toccato. E questo fu un primo saggio di celeste<br />

protezione della Madonnina. Per un anno la capellina, col suo prezioso dipinto, fu meta<br />

continua di pellegrinaggio e luogo di conforto per i soldatti.Poi venuta la ritirata, gli<br />

austriaci la tolsero dall’altare e, chiusa in una cassa, la depositarono nella sagrestia della<br />

chiesa di Santa Geltrude di Timau fra le altre cose sequestrate. Un giorno, una teoria<br />

di carriaggi carichi di casse e altre cose saliva la strada del Moscardo e si accingeva a<br />

valicare il passo di Monte Croce. Presso la chiesa di Timau la colonna si ferma, carica<br />

ancora quan to ivi depositato, riparte con tutto, compreso il quadro della Madonna della<br />

Neve. Giovanni Mentil, sagrestano, non si dà però per vinto. Dimentico del pericolo<br />

cui si espone, segue per un tratto la colonna, poi destramente, elusa la sorveglianza del<br />

conducente, toglie il dipinto dalla carretta e fugge a nasconderlo. Finito il confl itto, il<br />

quadro verrà restituito alla venerazione pub blica.<br />

Casera Pal Grande di Sotto: la cappellina dedicata agli alpini del «Tolmezzo».

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